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Autore: grety95    11/07/2016    1 recensioni
Flae non sa nulla della Vita. E' cresciuta in una gabbia, non ha mai visto il Mondo.
Flae non ha emozioni, vive per essere usata. Nessuno si è mai interessato veramente a lei, ma una notte Maria, una strana donna dagli occhi color sangue, la libera dalla sua prigione offrendole una nuova esistenza...
Quali progetti ha il destino per lei? E' finalmente padrona di se stessa, o sta per essere rinchiusa in un carcere diverso, più pericoloso e forse letale?
Genere: Drammatico, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Jasper Hale, Maria, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Jasper/Maria
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Precedente alla saga, Breaking Dawn
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Flae credeva di essere ancor più sorpresa dell’ inaspettata visitatrice. L’umana infatti era impietrita, terrorizzata per essere stata scoperta; ma lei, l’immortale, si sentiva ancora più a disagio. “ Non spaventarla! ” si disse mentalmente “ Non ucciderla… ” pensò digrignando i denti, quando i battiti accelerati di quel cuore umano stuzzicarono il suo istinto predatorio. Per alcuni, interminabili secondi regnò il silenzio. La verità era che Flae non sapeva cosa fare: Joham non l’aveva preparata a questo! Notò poi che l’umana stringeva un pugnale: era meglio farlo sparire, prima che, tentando di assalirla, la ragazza si rendesse conto di non poterla scalfire o peggio, che si ferisse con la lama, rendendo vani i suoi tentativi di autocontrollo. Un movimento troppo veloce l’avrebbe sicuramente insospettita, quindi Flae scartò l’idea di disarmare l’ umana semplicemente strappandole il pugnale dalle mani. Non poté fare a meno di chiedersi cosa avrebbe fatto Joham. “ Sarebbe stato tranquillo e avrebbe sorriso ” si rispose tra sé, poi piegò le labbra in un sorriso rassicurante. << Benvenuta in casa mia… >> disse nella lingua degli indigeni. La ragazza parve sorpresa << Parli la nostra lingua? >> Flae sorrise con più sicurezza << Che ne dici di metterlo giù? >> propose poi, riferendosi al pugnale. Per tutta risposta l’umana aumentò la presa attorno all’impugnatura: era chiaro che non si fidava. << Io sono Flae >> si presentò la vampira, battendosi una mano sul petto << Huilen… >> sussurrò a sua volta la ragazza Voleva sapere chi, o che cosa fosse, glielo leggeva negli occhi, ma le mancava il coraggio. Flae avrebbe voluto dirle che non le avrebbe fatto del male, ma sapeva che sarebbe stata una mezza bugia. << Ti serve qualcosa? >> le domandò allora, per sciogliere la tensione, la ragazza si limitò a scuotere lentamente la testa, senza proferire parola. << Sei preoccupata per tua sorella, vero? >> A quelle parole, Huilen si riscosse; come poteva sapere? << E’ normale, le vuoi bene >> La sua interlocutrice era esattamente a metà strada tra una dea ed il più tenebroso dei mostri, ma lei non riusciva a capire a cosa somigliasse di più. << E’ doloroso, vero? Non sapere come stanno le persone che ami, temere di arrivare tardi, di non poterle aiutare… >> Huilen era basita. Quella strana creatura le leggeva forse nel pensiero? Oppure parlava con quella saggezza che solo gli dei possono avere? << Il talismano non servirà a nulla >> Huilen sentì il cuore balzarle in gola: sapeva anche quello?! La creatura ora le dava le spalle, appoggiata con noncuranza all’ingresso della capanna. Era forse il momento di agire? Cosa stava succedendo a Pire, sarebbe morta? Si fece coraggio e si avvicinò cauta, pronta a colpire. << Neppure questo ti sarà d’aiuto! >> la rimproverò l’essere, girandosi di scatto e stringendole il polso armato in una morsa come di pietra fredda e liscia. D’ improvviso ricordò quanto le aveva raccontato Pire dietro la cascata. Iniziò ad avere veramente paura. << Non ho detto che tua sorella è in pericolo >> spiegò poi la creatura, senza tuttavia lasciarla andare << Voglio solo che tu sappia che, se mai quel pericolo dovesse arrivare, a nulla serviranno i vostri riti, né armi o talismani! >> Huilen era confusa e spaventata, le girava la testa. Era sollevata di sapere che Pire stesse bene, ma al contempo capiva che le parole della creatura erano un monito. Di che minaccia parlava? Sarebbe venuta da loro? Huilen temeva di sì. Tentò di chiedere qualcosa, ma tutto intorno a lei sprofondò nell’oscurità. Gemiti e sospiri riempivano l’aria attorno al giaciglio di Pire. Dalla cima dell’albero sulla quale era salita, Flae poteva vedere i corpi dei due amanti unirsi protetti dall’ oscurità. Joham tendeva i muscoli e sbuffava con un impeto tale che c’era da stupirsi che la fragile umana sotto di lui non si fosse ancora spezzata qualche osso. Pire, la ragazza di neve, aveva i lunghi capelli neri aggrovigliati e gli occhi lucidi per il susseguirsi di piacere e dolore senza posa. Flae si sentiva svuotata. Non credeva che ci potesse essere una simile intimità tra umani e immortali. Si sentiva impotente nella sua straordinaria natura, poiché mai sarebbe riuscita a controllarsi tanto. Dopo tanto tempo, le parve di non provare nulla per il destino di quella ragazza. Sapeva che sarebbe potuta morire in ogni momento: uccisa dalle spinte eccessive di Joham, oppure da un’improvvisa mancanza di autocontrollo da parte dello stesso. Sentiva solo i battiti del suo cuore, un cuore umano colmo di passione, completamente abbandonato al volere del vampiro sopra di lei. Flae aveva una voragine nel petto perché sapeva che non c’era amore nei gesti di Joham. Sapeva che era tutta un’illusione. Se fosse sopravvissuta, la giovane umana avrebbe presto ricevuto un’amara sorpresa. Lei stessa aveva provato quella sensazione: il baratro dopo l’idillio, la consapevolezza dell’inganno, il dolore dell’abbandono. Qualcosa si mosse accanto lei; Huilen stava riprendendo conoscenza. << Cosa è successo? >> domandò stranita << Nulla di grave >> le sussurrò Flae con dolcezza << Guarda, tua sorella sta bene >> disse poi, indicandole i due amanti, parecchi metri sotto di loro. Huilen impallidì, quando si rese conto di essere tanto in alto. << Non ti lascerò cadere >> la rassicurò Flae, afferrandole con delicatezza la mano. << Sembrano felici >> commentò Huilen, concentrandosi sulla scena a terra << Non c’è pericolo, ora >> disse la vampira, l’umana si volse a guardarla, quasi cercasse una conferma << Possiamo stare qui fin che vuoi >> aggiunse Flae, rispondendo ad una domanda silenziosa della ragazza << Allora starò qui tutta la notte, voglio vederla vicina, sapere che sta bene in ogni momento! >> dichiarò Huilen, ma uno sbadiglio la tradì a metà frase. << Quando sarai stanca, veglierò io per te >> si offrì la vampira. Pochi secondi dopo si accorse del lieve russare al suo fianco. Improvvisamente il vuoto dentro di lei si riempì di tenerezza e felicità: dopotutto ci era riuscita, nonostante i dubbi sulla sua capacità di controllarsi, malgrado non avesse il carisma di Joham, aveva stabilito un contatto con i “suoi” umani!
   
 
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