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Autore: xxlollipamxx    12/07/2016    2 recensioni
La dolce SoYoung sogna un amore come quello che vede tra i suoi genitori e tutti credono che la persona che possa darglielo sia YoungBae, il migliore amico di suo fratello Christian che conosce da sempre. Lei non ci crede, o forse non vuole farlo non sa definire la loro relazione, ma è convinta che non abbia a che fare con l'amore. Come se non bastasse, lui è preso dal suo debutto come rapper e non può permettersi di preoccuparsi di sentimenti, ma ha fatto una promessa a Christian: la terrà d'occhio ora che lui non può farlo come vorrebbe perché impegnato con l'università.
Questa storia è la seconda stagione di "Be my star", il mio primo lungo esperimento che ho portato a termine. Potete leggerla qui su efp se volete, ma potete anche non farlo perché questa storia si regge benissimo da sola.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Be my star 2 
 

16

Camminiamo da non so più quanto tempo, YoungBae non ha intenzione di dirmi dove stiamo andando e se sta un passo avanti a me a mostrarmi la via. Stiamo percorrendo tutte le piccole vie della città, quando all'improvviso mi prende per mano e svolta di colpo a destra facendomi attraversare una siepe. Credo di essermi anche graffiata sulle gambe, ma almeno ora so dove siamo! Il gazebo nel quale mi ha portato la volta scorsa è davanti a noi, ancora ricoperto di rampicanti ma del suo solito bianco candido. YoungBae sale gli scalini, si siede a terra senza quel suo nuovo modo di fare da figo ed in un attimo ritrovo quello che è sempre stato il mio amico. Non che siamo in mezzo agli altri lui finga di essere un'altra persona, ma lo vedo diverso, più schivo, meno premuroso e senza il dolce sorriso che mi sta rivolgendo proprio in questo momento. << SoYoung hai intenzione di restare lì in piedi per molto? >> mi domanda e gli corro incontro sorridendo. È incredibile come tutti i miei pensieri non siano più un problema in questo momento. Mi siedo accanto a lui e subito dopo lui si alza. Mi sta prendendo in giro? << Ho dimenticato una cosa! Torno subito! Tu non muoverti da qui! >> esclama autoritario, ma questo non mi vieta di rispondergli.

<< Dovrei restare qui da sola? E se viene qualcuno? >> chiedo e lo vedo ridere.

<< Se qualcuno entrasse ancora qui dentro, secondo te dovremmo passare in mezzo ad una siepe così fitta? >> domanda lui a sua volta e mi convinco a rimanere buona buona sotto il gazebo in attesa del suo ritorno.

Corre via e ci vuole un po' prima che io possa vederlo attraversare di nuovo quella siepe. Ha una busta in mano e si riavvia il ciuffo, scomposto dopo il passaggio tra i rami. Perché mi fa questo? Davvero non sa che effetto può avere su di me quel semplice gesto? << Ecco qua! Suppongo che tu abbia fame... >> dice porgendomi la busta e quasi gliela strappo dalle mani per quanto sono affamata. Lui cerca di trattenere un sorriso, sapeva che morivo di fame e mi chiedo come riesca a capirmi così bene, forse meglio di quanto riesca a capirmi io stessa.

<< Grazie. >> dico timidamente e lui si limita a fare un verso di assenso. Ci sorridiamo e tutto sembra essere tornato davvero al suo posto, come se questo posto isolato dal mondo fosse riuscito a cancellare i nostri problemi.

<< Non possiamo stare molto che devo andare ad esercitarmi. >> mi informa e per un attimo smetto di mangiare, poi annuisco e continuo come se niente fosse. So come funziona, so che passerà più tempo in sala prove che in qualsiasi altro luogo almeno fino al giorno del debutto e non posso essere triste per questo o fargliene una colpa, sapevo già anni fa che questo momento sarebbe arrivato prima o poi, la carriera artistica è sempre stata la sua strada. << Domani mattina vieni a fare colazione a casa. >> aggiunge e non so dirgli di no, perché in effetti non voglio rifiutare e anche perché la sua non è nemmeno una domanda. Non sta chiedendo, mi sta informando.

<< Credo sia meglio che andiamo via ognuno per i fatti propri, non dovrebbero vederci insieme. >> dico dopo averci pensato tu per tanto tempo.

<< Non è necessario. A quanto pare tuo padre oggi è in agenzia. Sembra che vogliano pubblicare un altro album... perché dovresti tornartene da sola, se puoi tornare con lui? È pericoloso. >> eccolo che ricomincia col pericolo. Ok, ammetto di essere la prima a preoccuparsi di queste cose, ma non capisce che lo sto facendo perché non voglio creargli problemi? Non che per il momento io sia un qualche tipo di problema calcolando che siamo quasi fratelli che occasionalmente si baciano, ma meglio non rischiare. Come se non bastasse non riesco a chiedergli se c'è qualcosa in più tra di noi perché ora come ora non mi sembra sia cambiato nulla.

<< Ok! >> esclamo sbuffando anche se in fondo mi fa piacere andare in agenzia con lui e magari spiarlo mentre prova.

Mentre poco più tardi ci incamminiamo verso la YB, rifletto... credevo che oggi avrei risolto i miei problemi di definizione del nostro rapporto e invece non abbiamo fatto altro che mangiare.

 

È così diverso mentre si esercita, così attento e serio, così arrabbiato quando sbaglia qualcosa. << Cosa ci fa l'amore di papà qui? >> sento alle mie spalle un vocione, il vocione rassicurante di mio padre, del mio eroe.

<< YoungBae sapeva che eri qui e non voleva che tornassi da sola a casa. >> dico tranquillamente, lui sa che Christian ha affidato la mia “protezione” a YoungBae. Papà annuisce piacevolmente sorpreso, deve essere soddisfatto delle doti di guardia del corpo di YoungBae

<< Io sto salendo a prendere qualcosa alla caffetteria. Vieni col tuo papà preferito o resti qui a guardare? >> mi chiede e ovviamente scelgo di andare, dopo un bel gelato posso spiare meglio YoungBae!

Al bancone guardano mio padre più del dovuto, più di quanto vorrei, ma purtroppo se sei famoso succede. Non capisco come faccia mamma a sopportarlo e, se le assomiglio almeno un po', di certo ancora non riesce a digerire del tutto questa situazione. Anche per YoungBae sarà lo stesso? Dovunque andrà troverà ragazze ad adorarlo? Non che non sia già così, ma di certo andrà sempre a peggiorare, o a migliorare dal suo punto di vista. << Io devo andare a registrare, vado! Se ti annoi a restare qui, fatti venire a prendere da mamma o anche da nonna che se non ho capito male oggi era da queste parti con tuo cugino YeonJun. Ok? >> mi informa dolce papà prima di andarsene senza però mancare di darmi il suo solito bacio tra i capelli.

 

<< La piccola SoYoung è venuta a trovarci... >> sento alle mie spalle fuori dalla porta della sala prove di YoungBae. Mi volto e trovo uno degli altri cinque ragazzi che dovrebbero essere nel suo stesso gruppo. Non mi è mai piaciuto... lo trovo troppo pieno di sé, perfino più di YoungBae e proprio non riesco a farmelo andare giù. All'improvviso non lo vedo più, qualcuno si è messo difronte a me e non mi ci vuole molto per capire che si tratta proprio di YoungBae.

<< Gira alla larga! >> esclama la mia guardia del corpo personale e so che non dovrei sorridere in questo momento, ma non riesco proprio a smettere.

<< Il principino ha paura che io possa conquistare il suo territorio? >> lo sta sfottendo... e lo chiama principino? Il modo in cui lo dice è molto diverso da quello scherzoso con cui lo fa SeRi e non mi piace per niente. Anche se non posso vedere il viso di YoungBae, ma sento il suo ghigno sarcastico che rivolge solo a chi proprio non sopporta... mi domando come faranno a stare nello stesso gruppo...

<< Non corro questo pericolo, non sei un avversario di cui preoccuparsi. >> è sicuro di sé, o forse ha capito quanto sono presa da lui, o forse ancora quanto poco mi piaccia il tizio in questione.

È un attimo, YoungBae mi afferra un polso e fa per allontanarmi, ma l'altro ragazzo mi afferra a sua volta guardando verso YoungBae con uno sguardo di sfida. << Non farmi arrabbiare! >> lo avverte YoungBae con un tono di voce che non ho mai sentito da lui, probabilmente è già arrabbiato. Il tizio mi si avvicina senza che io riesca a spostarmi perché entrambi mi tengono ben salda, ma YoungBae decide di non voler aspettare altre sue mosse e lo colpisce dritto in faccia. Spalanco lo sguardo e, poco a poco, siamo circondati da artisti e impiegati. << Ti avevo detto di non farmi arrabbiare!! >> urla YoungBae, ma viene tirato via da un altro dei ragazzi del suo gruppo che per poco non si prende una gomitata in un occhio.

Zio JiYong arriva poco dopo, qualcuno deve averlo chiamato. << Tornate tutti nelle vostre stanze! >> esclama senza mai distogliere lo sguardo da YoungBae. Sappiamo tutti che non sarà clemente con lui solo perché è suo figlio e chissà come lo punirà. Mi sento in colpa, in fondo è colpa mia. Lo trascina nel suo ufficio e li seguo da lontano. Sbatte la porta e tengo l'orecchio sulla porta per ascoltare cosa gli dice. << Si può sapere cosa ti passa per la testa? >> urla talmente forte che lo sentirei anche senza origliare. << Non pensare di poter fare come ti pare solo perché sei mio figlio!! Te l'ho ripetuto milioni di volte! Pretendo di più da te proprio per questo motivo! Non lascerò la mia agenzia nelle mani di un ragazzino che al primo screzio alza le mani. Vedi di crescere!! Non costringermi a cancellare il debutto e adesso vattene a casa e non tornare fino a quando non avrai riflettuto su questa situazione! YoungBae, ti avverto... alla prossima azzuffata sei fuori! >> YoungBae ascolta passivamente tutto quello che gli urla il padre e credo che sia meglio così. Se non avessi paura dello zio JiYong quando è arrabbiato, entrerei e gli spiegherei che non ha fatto altro che difendere me, ma adesso non farebbe alcuna differenza.

Mi distraggo un momento e YoungBae è davanti a me. Mi guarda stupito, ma poco dopo afferra di nuovo il mio polso e si incammina di fretta verso l'uscita dell'agenzia. Devo dire qualcosa? Devo scusarmi? Si, credo che dovrei, ma se poi si arrabbiasse anche con me? Non penso che riuscirei a non piangere come un'idiota.

Arriviamo a casa sua e zia B non viene ad aprirci come al solito, forse non c'è. Lui si guarda intorno, ha il fiatone, non deve essersi ancora calmato. Mi tira verso le scale, dentro la sua stanza. Chiude la porta a chiave e poco dopo le sue labbra sono sulle mie e mi spinge con la schiena contro la porta. È un bacio diverso da quelli che mi ha dato fino ad ora, come se stessi baciando solo il suo involucro e non voglio questo. << YoungBae... >> provo a dire, ma non mi ascolta. << YoungBae!! >> esclamo ad alta voce allontanandolo. Non mi guarda, fissa il pavimento. << Scusa.. è colpa mia se ti ha cacciato... >> la mia voce è un sussurro e mi ritrovo anche io a guardare il pavimento.

<< È colpa di quel coglione che ti si è avvicinato più di quanto dovesse. Non farti vedere più vicino a lui! Non voglio vedere che gli dai confidenza. Non è un bravo ragazzo. >> mi sgrida... mi sta davvero rimproverando?

<< Non che io muoia dalla voglia di stare con lui, ma non sarai di certo tu a dirmi con chi posso o non posso parlare! >> esclamo. Cosa gli sta passando per la testa? Non ha intenzione di dirmi se siamo una coppia, ma vuole mettere bocca sulle persone con cui posso parlare. Si passa una mano tra i capelli, ancora e ancora, poi mi fissa.

<< Non sfidare la mia pazienza. Ho promesso a tuo fratello di proteggerti, ma non continuerò a farlo se deciderai di suicidarti, ti avviso! >> ecco ora si che è arrabbiato con me. L'unica cosa che mi viene in mente di fare è di lasciargli un dolce bacio sulle labbra e sembra funzionare perché sorride leggermente e mi abbraccia. << SoYoung... se sei davvero dispiaciuta, puoi fare di meglio... >> dice. Torna a baciarmi e questa volta lo sento.




Eccomi di nuovo! E più o meno in tempo stavolta... 
Vi anticipo già da adesso che non so quando potrò pubblicare il prossimo capitolo perché non sarò a casa e non so se avrò il tempo per scrivere. Ce la metterò tutta, ma voglio preaprarvi ad una lunga attesa in caso non ce la facessi . Vi lascio inoltre con una domanda: YoungBae è geloso di SoYoung o semplicemente non sopporta il tizio che le si è avvicinato? 
A presto, spero ^^ 

 

 

  
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