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Autore: NeroNoctis    13/07/2016    2 recensioni
Christopher Walker è un ragazzo che è cresciuto senza conoscere il padre, padre che ha salvato il mondo da una minaccia oscura. Quando sei figlio di un eroe, non è facile portarne il peso sulle spalle, ma riuscirai a prendere la tua vita in mano e a lasciare tutti i tuoi dubbi alle spalle?
[Spin-off di Sephiroth, leggibile tuttavia anche se non si conosce la storia madre.]
Genere: Fantasy, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Sephiroth'
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A Melz, la mia scrittrice di sogni.


L'atmosfera del Red Hot Paradise era sempre la stessa: pareti che si alternavano da rosso a bianco, sedie rosse così come il bancone e atmosfera tranquilla, almeno di giorno. 
Un ragazzo era chino su un libro, mentre sorseggiava un caldo thè. Era un abitudine che Christopher acquisì solo nell'adolescenza, quando si accorse che la sua vita aveva qualcosa di diverso. Da bambino non si era mai preoccupato di essere cresciuto senza una figura paterna, ma quando iniziò a crescere tutto cambiò: i giorni di scuola, le domande sulla sua famiglia e il suo schivare in modo tattico la domanda non aiutavano di certo la sua situazione, ma tuttavia tentò di non accusarne mai i colpi, soprattutto a casa dove la situazione era perfetta, nonostante sua mamma Alexis a volte sentiva la sua mancanza, ma era normale.
I libri erano il modo perfetto per fuggire dai problemi di tutti i giorni, non che un ventenne potesse avere poi chissà quali problemi. L'essere cresciuto senza padre era uno di quelli, ma dopotutto non ne sentiva troppo la mancanza, in fondo, non sapeva cosa volesse dire avere un padre.
Qualcosa ti manca solo se prima l'hai avuta. Lui non poteva sentire la mancanza di qualcosa che non c'era mai stato.
La madre gli aveva raccontato un sacco di storie sul suo conto, storie che inizialmente lo stregavano, lo facevano sentire fiero di essere figlio di quell'eroe che tutti acclamavano, ma col passare degli anni, beh, divenne un malessere. Pensò che poteva agire in modo diverso, pensò che poteva essere più egoista e vederlo crescere...
Chiuse il libro di scatto, lanciando un'occhiata al bancone del Red Hot Paradise. Inquadrò qualche cliente intento ad ordinare qualcosa, successivamente si voltò verso la strada, osservando la pioggia che iniziava a picchiare sul vetro del locale, mentre la sua immagine riflessa, quella di un ragazzo castano con luminosi occhi dello stesso colore, osservava con stanchezza quell'atmosfera che stava diventando cupa, come a voler dipingere il suo stato d'animo.
Il suo malessere tuttavia non derivava soltanto da quella mancanza, ma anche da qualcosa di più "normale", quell'amore non corrisposto che tanto lo caraterizzava. Beh, amore non corrisposto forse era un parolone, dato che non aveva mai provato a confidare il suo amore a quella ragazza con cui amava passare le giornate. In cui le giornate passavano ad amare lei.
Si erano conosciuti tra i banchi di scuola: lei era praticamente arrivata in ritardo, spalancando la porta immersa tra i suoi respiri affannati. Christopher non poteva dimenticarla: cappellino viola, naso rosso dovuto al freddo, giubotto bianco e un paio di jeans bucati. I suoi capelli castani sfumavano sul biondo, mentre i suoi occhi color nocciola parevano parlare.
Inizialmente si erano odiati, ma col passare del tempo scoprirono di aver così tante cose in comune che li rendevano praticamente l'uno la copia dell'altra. La musica, la passione per i libri, la loro smodata passione per il cinema e il loro essere terribilmente amanti del gossip. Nulla sfuggiva alla loro critica, neanche loro due. 
Chris si concentrò nuovamente sul suo riflesso, accorgendosi di avere un mezzo sorriso stampato sul volto. Era inutile, quando pensava a Claire, tutti i muscoli del suo corpo sembravano sentire quel calore, quel desiderio bruciante. Il solo pensarla lo metteva di buon umore, il solo sentire la sua pelle contro la sua, annusare il suo profumo... era qualcosa che lo inebriava, convincendolo che era la cosa più bella del mondo, bella quanto un tramonto che affondava su un oceano, osservato con gli occhi di qualcuno che era stato nelle tenebre per troppo tempo.
Inspirò, salendo sulla sua moto e dirigendosi verso Chicago, dove viveva sua madre, anche se quest'ultima si trovava in viaggio con Tessa e Simon per questioni lavorative. 
Diverse ore dopo, quando finalmente arrivò, decise di fare una deviazione verso un posto che visitava sempre con la madre: il cimitero.
In quel luogo la donna gli raccontava molte cose di Daniel, cose che sì lo rendevano fiero di essere suo figlio, ma che al tempo stesso lo impaurivano. Nello sguardo di tutti vedeva la stessa cosa: aspettative. Aspettative per essere il figlio di Daniel Walker, il figlio di colui che aveva liberato il mondo dalla malvagità dei Wendigo e dell'Organizzazione che controllava ogni cosa: i Sephiroth. 
La paura di deludere quella gente cresceva ogni giorno sempre di più, paura che si tramutò in malessere. Se solo Daniel fosse stato vivo... l'avrebbe consigliato.
Si chinò su quella tomba, carezzando la foto di quel ragazzo sorridente che un tempo era Daniel, successivamente si rialzò, fissando quella lastra per ancora qualche secondo, fin quando non sentì un tocco sulla sua spalla.
SI girò d'istinto, trovandosi di fronte la stessa persona della foto.
«Io sono fiero di te, Chris.» disse quella figura, che sembrava brillare di luce propria e al tempo stesso essere trasparente, tremolante.
«Papà?»
Il ragazzo, Daniel, sorrise, annuendo. Christopher era cresciuto credendo nel paranormale, ma non riusciva davvero ad immaginare di trovarsi di fronte al padre, non poteva essere vero.
«So che è difficile, ma tu non devi sentire il peso che porti. Tu stai facendo meglio di quanto io potessi mai fare. Ti sei preso cura di mamma, da solo. A scuola hai ottimi voti e quando tornavi stremato a casa, preparavi la cena per l'amore che provi verso mamma. Lo dici sempre: odi vederla stanca. Odi sapere che tutto si basa sulle sue forze, ma non è così. Tu fai molto più di quanto possa immaginare. Tu sei molto più forte di quanto tu possa immaginare. So che a volte sei tremendamente arrabbiato con me per aver scelto morire per salvare voi... ma, tu sei più forte di me per mandare avanti la tua vita.»
Christopher chinò il capo, mentre le sue guance si rigavano d lacrime. Daniel portò la mano sulla nuca del figlio, poggiando la fronte contro la sua. 
«Sei mio figlio e sono così orgoglioso di te.»
I due restarono così per un paio di minuti, fin quando Daniel non si staccò improvvisamente.
«Non mi è permesso star qui per troppo tempo. Sappi solo che amo te e tua madre, infinitamente. Ricordalo sempre e ricorda che nessuno pretende niente da te. Non pensare che io non ci sono solo perchè non riesci a vedermi, io son sempre con te, con mamma. E Chris, chiama Claire. Dì quello che provi. Io con tua madre ho aspettato troppo, non commettere il mio stesso errore. Esci da qui e chiamala, non importa come andrà, combatti.»
Quando pronunciò queste ultime parole, Daniel svanì lasciando solo un fiocco di neve sulla mano di Christopher, che improvvisamente non capì se aveva immaginato tutto o era semplicemente accaduto davvero. Ma non importava, sogno o realtà... lui aveva ragione. SI voltò verso la tomba, sussurrando un grazie per poi svanire in sella alla sua moto, solo dopo aver mandato un messaggio a Claire.
I due si incontrarono in riva al lago Michigan, luogo che definivano il loro nascondiglio segreto da anni. Chris non disse nulla, si avvicinò a lei che lo guardava curiosa, quasi confusa. Il cuore del ragazzo batteva all'impazzata, sapeva che qua si giocava tutte le sue carte, sapeva che doveva ripartire da qui, qualunque fosse la risposta. La osservò negli occhi, perdendo in quel castano che avrebbe fatto invidia persino ai Grandi Laghi vicino a loro, che avrebbe eclissato persino il tramondo che faceva da sfondo ai due.
Ma si fece coraggio, si avvicinò a Claire, le strinse le mani, le sussurrò quelle due parole magiche, mentre la bocca di lei si curvava in un sorriso.

 

Note dell'autore.
 


Per prima cosa voglio ringraziare Melz che mi ha permesso di usare il Red Hot Paradise, luogo centrale delle vicende della sua storia Il Ladro di Anime.
Volevo comunque parlare delle vicende di questa storia. E' diversa da tutte quelle che ho scritto, forse può definirsi leggermente introspettiva... a dire il vero non so catalogarla.
Nasce come spin-off di Sephiroth, raccontando appunto questa pagina della vita di Christopher, figlio di Daniel. L'ho scritta in modo che possa essere apprezzata da tutti, ma ovviamente chi conosce la storia madre potrà riconoscere i vari nomi o vicende che vengono accennati.
Ho scelto volutamente di escludere Lexi, Simon e Tessa dalla storia perché loro ci sono sempre stati per Chris, lui l'ha sempre saputo e li ha sempre vissuti. 
Ma un ragazzo quando cresce sente la mancanza di un padre, soprattutto se questo padre è un eroe. Ho voluto basare tutto su questo, sul rapporto padre-figlio.
Ho parlato anche della sfera sentimentale romantica, tentanto di trasmettere un preciso messaggio, lasciando comunque libera interpretazione.
Adesso non voglio dilungarmi troppo, spero soltanto che sia di vostro gradimento.

NeroNoctis / Marco.
   
 
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