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Autore: Glory_95    14/07/2016    1 recensioni
Ciao a tutti! Questa è la mia seconda storia e spero con tutto il cuore che vi piacerà :) Scusate se ci ho messo un po a pubblicare il primo capitolo ma stavo cercando idee buone...adesso le ho trovate e spero con tutto il mio cuore che vi piacerà questa storia quanto a me è piaciuta scriverla :) L' avventura di Emily, Daryl, Rick e gli altri continua ;) Stavolta dovranno affrontare un nuovo nemico. Un nemico noto nella serie tv, ma che non voglio ancora rivelarvi ;) Chi sarà mai il nemico da sconfiggere stavolta? Che succederà ai nostri eroi? Emily dovrà rinunciare a Daryl? Daryl smetterà di amare Emily? Rick si taglierà quella barba da barbone psicopatico in un mondo dove può avere tutti i rasoi che vuole? Lo scoprirete solo seguendo questa storia...spero davvero che vi piaccia e buona lettura :)
Ps: Spero di ricevere molte recensioni, di consigli e di opinioni..Grazie infinite e a presto :)
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daryl Dixon, Nuovo personaggio, Rick Grimes, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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<< EMILY!!! >>.
Quando Daryl riuscì ad attraversare il cancello principale, fece qualche passo prima di fermarsi di colpo e fissare il vuoto davanti a lui.
L'auto era già sparita nella notte. La macchina dove c'erano Carol ed Emily era some svanita nel nulla, senza lasciare la minima traccia. Si era come volatilizzata, inghiottita nell'oscurità più profonda di quella notte buia, senza luna e senza stelle.
Daryl, con gli occhi spalancati ed attenti come quelli di un cacciatore, scrutava attentamente l'orizzonte in cerca di un minimo segnale che potesse condurlo all'automobile, o almeno qualcosa che potesse dargli una vaga idea di dove fosse diretta. La luce dei fari. Il rumore del motore. Una brusca frenata. Un suono o un segno qualsiasi.
Niente.
Solo buio: freddo, oscuro e spaventoso buio, come quello che dimora negli angoli più nascosti dei peggiori incubi.
<< EMILY!!! >> urlò il suo nome con tutto il fiato che aveva in corpo, nella speranza di sentire ancora quella meravigliosa voce, che era diventata una parte di lui.
Ma l'unico rumore che si sentì furono i grilli che, una volta finito il trambusto, si rimisero a cantare spensieratamente. Come se nulla fosse successo.
In quel momento, il cuore di Daryl perse un battito. Si lasciò cadere a peso morto per terra, in ginocchio, con lo sguardo basso. Era come se tutte le sue forze, improvvisamente, l'avessero abbandonato: come se qualcuno gli avesse improvvisamente staccato la spina; come se gli avessero tolto la sua fonte di energia.
Emily.
Era lei la sua energia. L'unica cosa che lo spingeva a dare sempre il massimo, ad impegnarsi al cento per cento in tutto, per quanto la situazione fosse pericolosa o dura, nonostante la fatica, lei lo spronava a non mollare mai e a mettercela tutta. E, senza di lei, aveva perso tutto. Si sentiva vuoto e completamente solo. Nella sua mente continuava a pensare che fosse colpa sua: se avesse insistito a fare il turno di guardia, Emily sarebbe al sicuro con il gruppo. Continuava a ripeterselo, ed era diventato come una specie di mantra.
Istintivamente batté il pugno per terra, con tutta la forza che aveva in corpo. Doveva sfogarsi in qualche modo e si rifiutava di piangere davanti a tutti, anche se i suoi occhi a stento riuscivano a trattenere le lacrime.
Intanto Rick, Carl e Glenn, che erano accorsi in aiuto delle loro amiche, lo guardavano, qualche passo indietro. Anche loro cercavano tracce o segnali, anche se sapevano che, se Daryl non aveva trovato niente, loro non avrebbero certo potuto fare di meglio. Trovare le impronte, seguire le tracce, orientarsi nei boschi, trovare corsi d'acqua...in quel campo Daryl era imbattibile.
A Rick si spezzava il cuore nel vedere il suo amico in quello stato, sapeva che era un momento davvero difficile per lui e poteva solo immaginare come si sentisse o cosa gli passasse per la testa. Voleva dargli il suo spazio, Daryl più di chiunque altro aveva bisogno del suo spazio vitale, ma non poteva sopportare di lasciarlo solo in un momento così. Così, fece dei respiri profondi e si mise accanto a lui, gli mise una mano sulla spalla e disse << Daryl...dovresti entrare..è pericoloso qui fuori...>>, << Lasciami stare...>> grugnì Daryl, senza muoversi di un millimetro.
Rick, dopo un paio di respiri profondi, fece un altro tentativo << Daryl...non cambierai niente stando qui fuori...rischi solo di farti male...entra...>> , << Sei diventato sordo?...Lasciami stare ho detto... >> ripeté Daryl, stavolta con un tono più irritato di prima.
Rick odiava essere insistente, ma non poteva lasciare Daryl in quello stato fuori al buio, così prese coraggio e provò la terza volta << Daryl...capisco che vuoi stare solo e capisco cosa stai provando adesso...>> , << Si può sapere che cazzo di problema hai?! >> improvvisamente Daryl si alzò di scatto, si girò verso il suo amico e, arrabbiato come una furia, urlò << Smettila di dire cazzate! Non capisci quello che sto provando e non lo puoi capire! Emily è sparita e la colpa è solo mia! Mia porca puttana! Dovevo lasciarla riposare, ma io come un perfetto idiota l'ho lasciata fuori da sola! Me l'hanno portata via ed io non sono stato capace neanche di fare qualcosa per impedirglielo! Avete una vaga idea di come posso sentirmi?! Che razza di uomo sono che non posso nemmeno proteggere la persona che conta di più al mondo per me?! Cosa ho fatto per proteggerla?! Eh?!...Esatto! Niente! Lei aveva disperatamente bisogno di me ed io non ho saputo fare nulla per proteggerla! Sono stato uno stupido incapace!! Sono...>>.
Ciaf.
Uno schiaffo in piena faccia interruppe la sfuriata di Daryl.
Un schiaffo secco e deciso, forse un po impulsivo, ma non molto forte, ne aveva ricevuti di peggio da bambino, ma era stato un gesto davvero inaspettato, che lo aveva colto di sorpresa. Daryl sentiva la guancia destra intorpidita e calda, una sensazione che lo riportava all'infanzia, quando riceveva schiaffi in continuazione da suo padre quando era ubriaco, il che capitava molto spesso, se non ogni giorno.
La mano di Rick era ancora alzata a mezz'aria, ed il suo sguardo infuocato era rivolto verso Daryl.
Glenn e Carl, nel frattempo, li osservavano impietriti: la sfuriata di Daryl li aveva intimoriti parecchio e l'improvviso gesto di Rick li aveva davvero spaventati, nessuno dei due aveva il coraggio di opporsi o di intervenire in qualche modo.
Dopo qualche secondo, Rick urlò verso il suo amico << Falla finita adesso Daryl! Smettila di dire stronzate! Ne ho davvero abbastanza! Sono tuo amico, capisco la situazione e sto cercando di aiutarti...ma adesso hai passato il senno! Hai fatto tutto ciò che potevi per proteggere Emily e Carol! Sei corso qui quando noi non capivamo nemmeno cosa stesse succedendo, hai rischiato di venire ucciso per salvarla e questo non è certo da idioti o da stupidi incapaci! E di certo non è colpa tua se le hanno rapite! Stare qui ad incolparti cambierà qualcosa secondo te?! Eh?!...Esatto! Non cambierai un cazzo! Smettila di pensare a cosa avresti potuto fare e pensa a cosa puoi fare adesso, dobbiamo entrare al campo, organizzarci e andarcele a riprendere! Vuoi davvero renderti utile?! Aiutaci a riportarle a casa! E ti ricordo che lì al campo c'è tuo figlio, solo e spaventato, che ha bisogno di te! Smetti di fare il bambino e prova ad ascoltarmi una volta tanto! >>.
Rick urlò così tanto che si mise ad ansimare quando terminò il discorso, aveva tirato fuori tutto e, da un certo punto di vista, si sentiva quasi sollevato. Fissava attentamente Daryl e aspettava una reazione, in una situazione del genere poteva reagire in modo totalmente imprevedibile.
Daryl si voltò verso l'amico e lo guardò negli occhi, e nei suoi occhi, Rick vide qualcosa che non aveva mai visto e che, per un secondo, lo sconvolse.
Vide paura.
Una paura profonda ed incontrollata di perdere Emily per sempre.
Rick conosceva bene quella sensazione, l'aveva provata quando si era svegliato da solo nell'ospedale, ed il suo primo pensiero fu quello di trovare Lori e Carl.
Forse, più che di uno schiaffo o di una sfuriata, Rick aveva capito di cosa avesse davvero bisogno Daryl e, istintivamente, abbracciò l'amico, poi, con tono calmo gli disse << Daryl...è vero che non posso capire come ti senti in questo momento...ma tu non sei solo...io sono tuo amico e ci sarò sempre quando avrai bisogno di me...riporteremo Emily e Carol a casa, e lo faremo tutti insieme...perché siamo una famiglia >>.
Rick conosceva il passato difficile di Daryl: il padre ubriaco e violento, il fratello Merle che lo aveva condotto alla criminalità già in tenera età, ed una madre assente e tossico-dipendente. Era praticamente cresciuto da solo. Aveva ricevuto fin troppi schiaffi e sfuriate, non sarebbe servito a niente continuare ad urlarsi contro, avrebbe solo rischiato di allontanarlo.
Tutto quello che gli serviva, di cui aveva bisogno era di sentire che non era solo, che erano tutti li con lui e che lo avrebbero aiutato sempre.
Daryl rimase fermo qualche istante, non era abituato a ricevere abbracci o dimostrazioni di affetto. Da quando era arrivata Emily si stava abituando, piano piano, agli abbracci, alle risate...a tutto. Dopo qualche secondo ricambiò l'abbraccio dell'amico e qualche lacrima scese dai suoi occhi.
Rick aveva ragione.
Su tutto.
Restare lì ad incolparsi non sarebbe servito a niente. Doveva trovare Emily e Carol e riportarle a casa.
Adesso regnava il silenzio, ma non un silenzio pesante o carico di tensione. Era un silenzio che sapeva di pace, di tranquillità, come la quiete dopo la tempesta.
Dopo qualche minuto, si staccarono e Daryl, guardando il suo amico, disse << Rick scusa...mi sono sentito uno schifo ed avevo bisogno di sfogarmi...grazie sceriffo>> concluse con un sorriso, << Ci sono abituato con te...sei una testa calda...non preoccuparti >> rispose l'amico sorridendo, era tanto che non lo chiamava così.
Poi si diedero il cinque e Rick disse deciso << Riportiamole a casa! >> , << Si! >> rispose secco Daryl. Tutto sembrava risolto tra i due amici.
<< Papà! Papà! >> una vocina familiare fece voltare i due verso il cancello.
Era Christian che, in braccio a Lori, allungava le mani verso Daryl e si agitava come un pazzo.
Voleva andare in braccio al suo papà.
Daryl doveva andare a salvare Emily e Carol ma, la cosa più urgente da fare in quel momento era restare vicino a Christian. Era triste e spaventato, e Daryl era l'unico su cui quel bambino potesse contare. Certo, c'erano Rick, Lori, Carl, Maggie e tutti gli altri, ma un bambino sa che il suo unico appoggio sono i genitori.
Daryl lo guardò, con uno sguardo pieno di affetto, si avvicinò a Lori e, prendendo in braccio Christian disse << Ehi terremoto...>> , << Papà...abbaccio! >> rispose Christian cingendo le sue braccine intorno al collo di Daryl. Il papà ricambiò l'abbraccio, e gli accarezzò la schiena per tranquillizzarlo, sapeva che quando Christian diventava coccolone c'era qualcosa che non andava.
Poi, con un tono gentile, gli chiese << Piccolo...cosa c'è che non va? >> , <<...voglio la mamma...>> rispose con le lacrime agli occhi. A Daryl si spezzò il cuore, non poteva sopportare l'idea che il suo piccolo Christian soffrisse così tanto, così lo staccò dal collo, lo guardò negli occhi e gli fece una promessa << Ehi piccolo...adesso ascoltami bene...io e lo zio Rick adesso andiamo dentro e facciamo un bel piano...poi domani mattina tu rimani qui a proteggere la nostra casa nuova; mentre io, Rick e gli altri andremo a salvare la mamma...ti prometto che la riporto a casa da te e che giocheremo tutti insieme per tutto il tempo che vuoi >>, <<...davveo?...al gioco che voglio io? >> disse il piccolo strofinandosi gli occhi.
Daryl fece un sorriso e gli rispose << Si Christian..al gioco che vuoi tu per tutto il tempo che vuoi... >>, poi Christian sorrise e, abbracciandolo disse << Gazie papà....sei il mio eroe >>.
Daryl ricambiò l'abbraccio di Christian.
Suo figlio in quel momento aveva bisogno di lui e Daryl sperava di averlo rassicurato almeno un po.
Sapeva che Christian aveva bisogno di sua mamma e anche lui aveva bisogno di lei, e avrebbe fatto l'impossibile per riportarla a casa. 
Christian lo strinse forte e Daryl, in quel preciso momento, si sentì l'uomo più felice del mondo: era felice di sapere che doveva essere un papà in gamba se il suo piccolo lo considerava un eroe: come quelli che ti salvano quando tutto sembra perduto; quelli che combattono quando tutti gli altri si arrendono; quelli che ti fanno sentire sicuro e protetto in ogni situazione, perché sai che ci saranno sempre per te. 
Lui era tutto questo per suo figlio: era l'eroe che avrebbe sempre combattuto per lui, per proteggerlo da tutto e tutti; l'eroe che non lo avrebbe mai lasciato solo; l'eroe che combatteva sempre ogni battaglia dando il massimo.
Non avrebbe mai pensato che, anche se così piccolo, Christian lo vedesse così. Lo vedesse come il suo eroe, il suo idolo, quello che avrebbe voluto essere da grande. 
Il suo modello di riferimento. 
Lui non aveva mai avuto un modello, o un eroe a cui ispirarsi nella vita. Di certo non potevano essere il fratello violento o il padre alcolista. 
Era sempre stato solo, ma, nonostante tutto quello che aveva passato, aveva giurato a se stesso che non avrebbe mai commesso lo stesso errore con Christian: sarebbe stato un buon padre, presente, affettuoso e giusto. 
Gli avrebbe dato un padre che fosse degno di questo nome perché, più di tutti, sapeva cosa significasse non averne uno e non voleva che suo figlio soffrisse o crescesse come era cresciuto lui. 
Quella semplice frase di Christian lo aveva reso davvero felice.

Poi Rick, mettendo una mano sulla spalla di Daryl disse << Forza entriamo adesso...è pericoloso restare qui fuori... e dobbiamo organizziamoci...sono sicuro di sapere chi c'è dietro questa storia...>> , << Uomo cattivo! >> disse Christian deciso, e Rick, accarezzandogli la testa, rispose << Esatto! Di sicuro c'è il Governatore dietro a tutto questo...Entriamo a studiare un piano di azione, poi andremo a dormire...domani mattina all'alba prepareremo gli zaini e le armi...direzione Woodbury...vi assicuro che si pentirà di quello che ha fatto... hanno fatto incazzare le persone sbagliate >>.


   
 
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