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Autore: Hope_097    15/07/2016    12 recensioni
FANFICTION:
Anastasia Steele, giovane ragazza di appena sedici anni, simpatica, bella e timida è convinta che non avrà mai a che fare con il bullo della scuola, Christian Grey, ragazzo prossimo ai diciotto anni, triste ed aggressivo. Ma le loro strade saranno destinate ad incontrarsi inevitabilmente. Cosa accadrà allora?
Questa è la mia primissima storia, quindi siate clementi! Accetto ogni tipo di critica, purché costruttiva. Spero vi piaccia!
Genere: Erotico, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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POV'S CHRISTIAN
Le afferrai le mani prima ancora che Anastasia potesse toccarmi. Avevo accettato senza nessun ripensamento quella situazione, ma non ero ancora pronto a farmi toccare e forse... non lo sarei stato mai. Non persi troppo tempo a pensarci, però. Io stavo baciando Anastasia e lei stava ricambiando. Tutto ciò sembrava un sogno destinato a finire.   
-Perché non vuoi che ti tocchi?- Ansimò. 
-Non chiedere.-
-Ma me lo dirai un giorno?-
-Non hai bisogno di saperlo, Anastasia.- 
-Christian...- sospirò.
Non le diedi il tempo di continuare e mi fiondai su di lei. Forse fui un po' troppo brusco ma lei non mi respinse. Le mie mani avevano cominciato a sudare e il mio cuore a battere sempre più velocemente. La testa aveva cominciato a vorticare e, in poco tempo, avevo sconnesso il cervello. Era come se il mio piccolo paradiso, in quel momento, fosse scomparso insieme a tutti i miei pensieri e le mie preoccupazioni. 
Le spostai una ciocca ribelle dietro l'orecchio e la guardai. La guardai attentamente. Lei era bella ed era arrossita. I suoi scintillanti occhi azzurri erano puntati nei miei. Mi trasmettevano pace, mistero e dolcezza. Un meraviglioso miscuglio che poteva anche essere letale. 
-Come ti senti?- Mormorò, sfiorandomi il mento. 
-Vuoto da ogni cosa, da ogni pensiero.- Ammisi. -Quindi bene, credo.- 
-È una cosa positiva.- Sorrise soddisfatta. 
Il pensiero che lei potesse avermi baciato solo per ottenere una reazione da parte mia mi attraversò la mente e non mi piacque per niente. 
-E tu?-
-Io?- Aggrottò le sopracciglia . 
-Tu come ti senti?-
-Libera.- Sospirò, guardando la luna e appoggiando le mani dietro la schiena. -Mi sento bene e...-
E ovviamente non riuscì a finire la frase visto che il suo cellulare iniziò a squillare. 

POV'S ANASTASIA 
Il nome 'papà' mi si illuminò nel display. Pregai soltanto che non mi avesse chiamato a causa di una tragedia appena avvenuta.
-Papà!- Esclamai, pregando mentalmente che stesse bene.
-Cristo santo, Annie!- Disse. -Questa è la terza volta che provo a chiamarti, dove diavolo sei? Stai bene?-
"La terza volta?" Guardai il cellulare accorgendomi che ero fuori di casa da quasi due ore invece che da una. 
-Mi dispiace. Credo che non prenda bene qui.- Mentii. -E non ho visto l'ora. Torno subito!-
-Stavi per farmi morire d'infarto!- Esclamò. -Sicura di stare bene?-
-Si, certo. Te l'ho detto, mi sono lasciata prendere da un discorso con Kate, mi dispiace. Torno subito.- 
-Okay, ti aspetto.-
-Non ce n'è bisogno, papà.- Risposi, mettendomi le scarpe. -Domani devi alzarti presto. Va' a letto. Io sto bene e ho le chiavi.-
-Okay, ma passa a salutarmi non appena torni.- 
-Certo, arrivo subito.- Mormorai, riattaccando. 
-Devi andare?- Mi chiese Christian. 
-Si, avevo detto a mio padre che sarei rientrata tra un'ora e invece ne sono passate due.- Mi alzai in piedi. -Sembrava preoccupato.-
-Hai trasgredito le regole.- Mi prese in giro. -Prevedo una punizione.-
-Ma piantala!- Risi. -È tutta colpa tua. Hai una cattiva influenza.-
-Certo, da la colpa agli innocenti.- 
-Agli innocenti!- Non riuscivo a smettere di ridire. -Ma sentitelo.-
-Beccherai una seconda punizione se tuo padre venisse a scoprire che io non sono Kate.- Fece una smorfia. 
-È solo una bugia innocente.- Alzai gli occhi al cielo. -Papà vuole sempre conoscere un nuovo... amico, prima di darmi il permesso di uscirci insieme.-
Lui mi scrutò senza dire nulla e sperai che non si fosse offeso.
-E vale anche per le ragazze?-
-Oh, sì. Anche per loro.- Ridacchiai. -Papà inizialmente odiava Kate, sai?-
-E come dargli torto.- 
-Guarda che è la mia migliore amica!-
-Okay, okay.- Alzò le mani come segno di arresa. -Non dirò più nulla.-
-Kate è fantastica.- Chiusi la portiera della macchina. -E molto presto anche tu sarai suo amico.-
-Ah, si?- 
-Già.- Sorrisi. -Cambierai idea su di lei.- 

POV'S CHRISTIAN 
Come se mi importasse cambiare idea su Kate, ma comunque non glielo dissi. Dubitavo che ai miei genitori andasse bene che io avessi 'un'amica' soltanto, quindi avrei dovuto dare una possibilità a chiunque. 
-Grazie.- 
-Per cosa?-
-Per aver condiviso questo posto con me.- Sorrise. -Voglio che tu sappia che l'ho apprezzato davvero tanto.-
-Sei stata la prima- ammisi. -E sarai l'ultima a vedere questo posto.-
-Neanche i tuoi genitori ne conoscono l'esistenza?- Spalancò gli occhi. -Hai tenuto segreto questo posto per cinque anni?-
-Si, e continuerò a farlo.- Misi in monto. -Non dirlo a nessuno. Nemmeno a Kate.-
-Perché non vuoi che si sappia?-
-Perché allora non sarebbe più il mio angolo di paradiso.- Mormorai. 
Sembrò rifletterci su e poi mi sorrise.
-Hai ragione. Non lo dirò a nessuno. Nemmeno a Kate.-
.
.
-Ci vediamo domani?-
-Spero di sì.- Feci un sorrisetto. -Vieni con Kate?-
-Si.- Confermò.
-E ritorni con me?-
-Ehm...-
Aggrottai le sopracciglia. -Se non vuoi non fa niente.-
-No!- Esclamò. -Non è che non voglia, è solo che mio padre domani parte e quindi Kate verrà a stare da me per un paio di giorni.-
-Parte?-
-Va a pesca.- Rispose. -E comunque potremmo invitare te e tuo fratello a casa mia.-
-Me e mio fratello?- Risi. 
-Già. Credo che Kate sia cotta di lui.-
-Povera lei.-
-Che cattivo.- Rise. -È tuo fratello.-
-Appunto. Lo dico perché lo conosco.-
-Senti, è molto probabile che mio padre mi richiamerà a momenti, quindi è meglio che vada.- Sorrise. -Grazie ancora, Christian.-
-Mi hai già ringraziato.-
-Si, ma volevo ringraziarti per tutto, questa volta.
-Per tutto?-
-Si. A partire da questo.-
Prima ancora che potessi dire qualcosa mi diede un casto bacio sulle labbra. 
-Christian voglio anche che tu sappia che ciò che è successo questa sera non è stata una mia... diciamo 'strategia' per aiutarti, e te lo dico perché ho visto la tua espressione e so che l'hai pensato.- Buttò fuori. -Non è questo il metodo che avevo intenzione di usare.-
Il mio cervello era andato in tilt ancora una volta, quindi non riuscii a darle una risposta concreta. 
-Sono stata molto bene questa sera dopo un sacco di tempo, quindi grazie anche di questo.- 
Vedendo la mia espressione probabilmente, sorrise e mi accarezzò il viso. 

POV'S ANASTASIA
-Buonanotte.- Sussurrai e, con mani tremanti, riuscii ad aprire la portiera e a scendere dalla sua macchina. 
Non mi voltai indietro e continuai ad andare a passo spedito verso il portone di casa mia. Il cuore mi batteva a mille e dovetti riprovare più volte ad infilare la chiave nella serratura. Non appena mi chiusi il portone alle spalle ritornai a respirare.
"Dio, che serata." 
Non sapevo neanch'io cosa diavolo mi fosse saltato in mente ma ero felice, quindi non restai a pensarci troppo. 
-Ciao papà.- Sussurrai, avvicinandomi al suo letto. -Sono tornata.-
-Mi hai fatto preoccupare da morire!- 
-Lo so, mi dispiace.- Mormorai, baciandogli la fronte. -Ma sono tornata a casa sana e salva.-
-Non farlo mai più.- Sospirò.
-Te lo prometto.-
-Adesso fila a letto.- Scosse la testa. -Ti ricordo che domani hai la scuola.-
-Si, signore.- Ridacchiai. -Buonanotte papà.-
-Buonanotte Annie.- 
Guardai l'orologio della mia camera. In fondo era soltanto le undici. Decisi di chiamare Kate. Avevo intenzione di raccontarle tutto o sapevo che sarei scoppiata in mille minuscoli pezzettini. 
Lei rispose al secondo squillo.
-Ana!- 
-Kate dobbiamo parlare subito.- Esplosi. -Ho un mucchio di cose da raccontarti e non so neanche da dove cominciare. È tutto così complicato, però è stato bello. Non era premeditato è successo e basta, quindi non prendermi in giro.-
-Ana, calmati!- Esclamò. -Non ho capito nulla, di che diavolo parli?- 
-Di me e Christian.- Ordinai a me stessa di calmarmi. -Ci siamo baciati.-
Kate non disse nulla e temetti che fosse caduta la linea.
-Kate?- 
-Non ci credo!- Gridò, sfondandomi un timpano. -Ma quando è successo? Credevo che fossi al centro commerciale con tua madre, questo pomeriggio! Sei una bugiarda assurda, non ti perdonerò mai! Però adesso raccontami tutto.- 
-È successo dopo.- Mi gettai sul letto. -Quando sono tornata a casa mi ha mandato un messaggio dicendomi se potevamo vederci al parco. Doveva parlarmi.-
-Ah, ora è chiaro.-
-Beh, all'inizio gli ho detto che non potevo.- Mormorai. -Ma dopo cena ho cambiato idea e ho accettato di vederlo.-
-All'inizio hai detto di no?- Esclamò. -Perché mai?-
-Non pensi anche tu che la mia vita stia andando molto più velocemente da quando lo conosco?-
-Si, decisamente. Ma non credevo che ti dispiacesse.-
-E non mi dispiace, infatti.- Risposi. -È solo che dopo tutto quello che è successo credevo di voler restare a casa in pace.-
-Ma saggiamente hai cambiato idea.- Rise. -Che ti ha detto?-
Che ci crediate o no avevo totalmente rimosso tutto ciò che ci eravamo detti. Nella mia testa c'era soltanto il nostro bacio.
-Non molto.- Arrossii violentemente.
-Oh mio Dio!- Rise lei. -La piccola Anastasia Steele...-
-Ti prego, non cominciare.- 
-Come potrei non farlo?- Esclamò. -Vi siete baciati! E a giudicare dal tuo silenzio imbarazzato non oso immaginare fin dove siete arrivati.- 
-Kate!- Sbottai. -È stato solo un bacio.-
-Spero almeno che foste appartati.- Continuò, ignorandomi. -Lo sapete che in quel parco ci sono dei bambini, vero?- 
-Oh mio Dio.- Nonostante ciò mi misi a ridere. 
-Baciata dal misterioso e lugubre Christian Grey.- Disse. -Il sogno nel cassetto di ogni ragazza.- 
-Kate, piantala!-
-Okay, okay. Ma adesso raccontami tutto nei minimi dettagli. Com'è stato? Ci sa fare? Ti ha toccata?-
-Kate!- Sbottai.
-Cosa?- Rise lei. -Dai racconta.- 
-Gli ho praticamente chiesto io di baciarmi.- Confessai. -È stato... travolgente ma non siamo andati oltre al bacio. Non glielo avrei permesso.- 
-Che vuol dire che gli hai chiesto di baciarti?-
-Beh, vuol dire che gli ho esplicitamente chiesto 'vuoi baciarmi di nuovo?'- 
-Non ci credo!- Esclamò, scoppiando a ridere. -Questo non è da te, Anastasia!- 
-Non lo so cosa mi è preso.- Piagnucolai. -Non credevo che sarebbe successo, te lo giuro.-
-Okay, okay.- Ritornò seria. -Adesso devi solo capire se ne sei rimasta contenta o scossa.- 
-Ne sono rimasta contenta.- Risposi, immediatamente.
-Allora non hai nulla di che rimproverarti.- Mormorò. -Ti sembrerà sbagliato o azzardato ma se sei felice non conta.- 
-Non saprei come fare senza di te.-
-Oh, se lo so!- Rise. 
-Però adesso...-
-Cosa?-
-È imbarazzante.- Fissai il tetto. -Ora che sto assimilando il tutto mi chiedo come riuscirò a guardarlo in faccia domani a scuola.-
-Ci sarò io con te.-
-Lo so, grazie.- Sospirai. -Sai, gli ho detto che potrei invitarlo insieme a suo fratello qui con noi, in questi giorni.-
-Mi hai rubato l'idea!- 
-Ma potrebbe funzionare. Forse potresti portare anche tuo fratello.- 
-Magari...- Rispose. -Ma adesso devo andare, Ana. Cerca di dormire e vedi di non fare tardi domani!- 
-No, certo.- Risi. -Buonanotte Kate, grazie.-
-Ci sarò sempre, Ana.- Rispose prima di attaccare. 
Prima di cadere tra le braccia di Morfeo pensai che forse mi sarei potuta dare per malata il giorno dopo ma, dopo tutto quello che era successo, non potevo permettermi di evitarlo. 

POV'S CHRISTIAN
-Possibile che negli ultimi tempi non possa restare in pace neanche nella mia camera?- Borbottai, non appena vidi Elliot seduto sul mio letto. 
-Dove sei stato?-
-Che ti importa?- 
-M'importa.-
-Non sono affari tuoi.- Borbottai. -Abbiamo finito?-
-Non abbiamo neanche cominciato.- Rise. -Perché non vuoi dirmelo?-
-Perché non sono affari tuoi.-
-Okay.- Sbadigliò e si sdraiò sul mio letto. -Allora facciamo che io non me ne andrò fino a quando non me lo dirai.- 
-Che stronzo.-
-Sono solo un buon fratello.-
-Ah, sì? E da quando?- 
-Da quando mamma e papà minacciano di rinchiuderti in un convento.- Rise. -Non posso permettergli di mandarti via.-
-Staresti meglio.-
-Forse si o forse no. Non avrei più nessuno a cui rompere le palle.- 
-C'è sempre Mia.-
-No, lei cadrebbe in depressione senza di te.- 
-Che cosa vuoi, Elliot?- Sospirai. 
-Oggi mamma e papà ti avevano dato praticamente per disperso e ciononostante tu sei uscito comunque e sei mancato per due ore.- Spiegò. -Posso almeno sapere che ti succede? Hai litigato con Anastasia?-
Il sorriso idiota che mi spuntò tra le labbra fu da risposta sufficiente per lui che ricambiò con un sorriso malizioso. 
-O forse no.- Commentò, tirandosi a sedere. -Vuoi raccontarmi cos'è successo tra voi due o vuoi che ti strappi tutte le parole di bocca?- 
-Nessuna delle due, okay?- Risposi. -Posso andare a dormire?-
-Raccontami qualcosa e potrai andarci.-
-Sono stato con lei in queste due ore.- Dissi. -Ora vattene.- 
-E poi?- 
-E poi ti farò uscire a calci in culo se non te ne vai.-
-Che modi.- Rise, alzandosi. -Vorrà dire che ci riproverò domani.- 
-Domani non cambierà niente.-
-Questo lo dici tu.- Rise, prima di andarsene. -Buonanotte, fiorellino!-
Alzai gli occhi al cielo e mi gettai a letto. 
Come avrei fatto l'indomani ad alzarmi, andare a scuola e guardare Anastasia come se nulla fosse? 
Passai l'intera notte insonne tormentato da pensieri negativi e da incubi abituali. Questa era la mia vita e non ero sicuro che sarei riuscito a cambiarla, nemmeno con l'aiuto di Anastasia. 

LASCIATE UN COMMENTO SE IL CAPITOLO VI È PIACIUTO. GRAZIE❣
P.s: Avete qualche bel libro da leggere da consigliarmi per passarmi il tempo? 
   
 
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