Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: _crucio_swag_    15/07/2016    0 recensioni
Sesto anno ad Hogwarts. Draco si ritrova a dover ingannare Harry oltre ad uccidere Silente. Sembra facile ma un sentimento mai provato prima a cui neanche il re delle serpi sa dare un nome gli impedirà di portare a termine ciò che il Signore Oscuro gli ha ordinato. Riuscirà a cambiare la sua anima? Riuscirà a distinguere ciò che è giusto da cio che non lo è? Riuscirà a sciogliere il ghiaccio che avvolge i suoi occhi e il suo cuore?
Questa storia non sarà delle più felici ma vi posso assicurare che avrà un bel lietofine.
Genere: Drammatico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Un po' tutti | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 11

gelosia



Harry batté una mano sulla spalla di Draco per rassicurarlo. “Aspettami un attimo qui fuori, forse è meglio se li avviso prima che ti vedano. Ecco, non so come potrebbero reagire, soprattutto Ron”
Il biondo deglutì preoccupato “Ok…”
“Dai, andrà tutto bene. O almeno spero”. Il moro pronunciò la parola d’ordine e passò per il buco del ritratto sbucando nella sua sala comune.
I suoi due migliori amici erano seduti in delle poltrone accanto al fuoco e chiacchieravano animatamente.
“Ehm-Ehm”. Harry si schiarì la voce.
Ron e Hermione si girarono verso di lui. “Ciao!” esclamarono all’unisono.
Il moro si gratto la testa a disagio.
“Harry, c’è qualcosa che non va?” chiese la ragazza.
“Io…ecco… devo dirvi una cosa. E non penso vi piacerà. No, anzi… non vi piacerà affatto!”
I suoi amici lo guardarono confusi. “Dai spara! Non vorrai farci rimanere qui tutto il giorno!” esclamò Ron con poco tatto.
“Sì ok, ma non arrabbiatevi troppo. Io, ho un nuovo amico…”
“E con questo?” chiese il rosso.
“Un attimo che finisco di parlare magari. Stavo dicendo che ho questo nuovo amico. Ma non è uno qualunque, nel senso che è una persona che mai vi sareste aspettati. E io voglio presentarvelo, ora è qui fuori che aspetta che io gli faccia cenno di entrare”
I suoi amici lo guardarono un po’ confusi. “Beh, e chi potrà mai essere di così tanto strano?” chiese Hermione.
Harry abbassò lo sguardo. “Ora lo faccio venire qui ma prima dovete promettetemi che non vi arrabbierete… per nessun motivo. E cercate di essere gentili con lui nonostante l’odio che provate nei suoi confronti. Soprattutto tu Ron”
“Io? Perché? Pensi che mi metta a fare a pugni con lui appena entrerà?” chiese il rosso.
“Sì, o anche di peggio” affermò il moro.
“Va bene, te lo promettiamo” disse Ron.
“Sì, ok Harry” confermò Hermione.
Il moro tornò verso l’uscita e spostò il ritratto per far passare Malfoy. “Vieni pure” gli disse porgendogli una mano per aiutarlo a passare.
“Grazie”. Il Serpeverde accettò la mano e passò attraverso il buco nel muro. Si immobilizzò e cominciò a guardarsi in torno quando vide la sala comune dei Grifondoro. L’alto soffittò decorato da disegni dorati, il grande camino acceso dall’altra parte della stanza, le poltroncine rosse, gli scaffali pieni di libri colorati, i graziosi tavolini in legno e le finestre ornate da piccole tendine. “Wow!”. Il suono li uscì dalla bocca senza volerlo.
“Ti piace?” chiese Harry,
“Oh, sì. Moltissimo”. Altro che la sala comune di Serpeverde, sempre triste e cupa. Quella era magnifica, ogni cosa trasmetteva un senso di allegria e calore e lui non poté fare a meno di guardarsi in torno stupito da tanta bellezza.
“Meglio che andiamo ora!” esclamò il moro interrompendo la sua contemplazione.
Il biondo prese un respirò profondo, poi seguì Harry in fondo alla stanza, dove Pel-di-Carota e la Mezzosangue sedevano su delle poltroncine dall’aspetto piuttosto comodo.
Quando Ron e Hermione videro Malfoy si immobilizzarono all’istante, sconvolti.
La ragazza rimase a fissarlo a bocca aperta facendolo sentire ancora più a disagio di quanto era già.
Il rosso invece strinse i braccioli del divanetto su cui si era accomodato facendo sbiancare le nocche e guardò il Serpeverde con lo sguardò più carico di odio che riuscì a fare.
Il moro si decise a parlare. “Ehm… lo so che può sembrarvi fin troppo strano ma ecco… noi ci siamo chiariti e abbiamo fatto pace quindi, ora siamo… si insomma, siamo amici”
La ragazza e il rosso continuarono a fissarlo sconvolti.
“Ron, Hermione, vi presento Draco Malfoy e Malfoy, ti presento i miei amici, Ron e Hermione” disse allora per riempire il silenzio caricò di tensione che si era creato tra loro.
Draco allungò una mano verso la ragazza. Quella la fissò un attimo ma poi, anche se tremando dalla testa ai piedi, si decise a stringerla con ancora la bocca spalancata per lo shock.
“Piacere” disse gentilmente il biondo. Poi allungò la mano verso il rosso.
Quello lo guardò con uno sguardo del tipo “se non la tiri subito via te la stacco a morsi” così Draco si affrettò a ritirarla e infilarla in tasca.
Ron guardò il suo migliore amico. “Harry, dimmi che è uno scherzo. Oppure che sto facendo un incubo. Ti prego”
Il moro arrossì imbarazzato. “Ehm…no. Non stai sognando e questo non è uno scherzo” rispose.
“Ommioddio!” esclamò il rosso con una vocetta stridula. La sua pelle si tinse di uno strano colorino verdastro. Harry pensò stesse per svenire.
Visto che nessuno si decideva a parlare il biondo prese parola “Io vorrei farvi le mie più profonde scuse per come mi sono comportato in questi anni. Ero solo un bambino insolente che della vita non sapeva cosa farne ma ora ho capito i miei errori e vi giuro che sto cercando di correggerli in tutti i modi possibili. Vi sarei grato se mi deste una seconda possibilità, per dimostrarvi che sono cambiato”
Il moro non poté fare a meno di sgranare gli occhi, non se le aspettava proprio quelle parole da parte del biondo.
Hermione finalmente si decise a riprendere un’espressione normale. Guardò Harry che annui per incitarla a parlare. “Ecco, noi siamo disposti darti una seconda possibilità. Ma tu ci devi dimostrare che hai veramente capito la gravità delle cose che hai fatto”
Il Serpeverde annuì sorridendo.
La ragazza ricambiò, anche se con un sorriso un po’ tirato.
Ron invece non reagì in alcun modo, era sempre lì seduto sulla poltrona a fissare Malfoy come se fosse l’essere più spregevole al mondo, perché per lui era così.
“Direi che è meglio se tolgo il disturbo” disse ad un tratto il biondo.
Il moro serrò le labbra dispiaciuto. “Aspettami fuori per favore, ti raggiungo tra un attimo”
Draco fece un cenno di saluto ai tre ragazzi e uscì dalla sala comune a passo svelto, non sarebbe riuscito a resistere un momento di più con quei due che lo guardavano sconvolti.
Ron aspettò che Malfoy uscisse poi saltò in piedi di scatto facendo prendere un colpo al su amico. “Harry, ti rendi conto di chi è lui vero? Ti rendi conto di cosa ti ha fatto? Come fai a perdonarlo?”
“Ti posso assicurare che è cambiato. Credimi per una volta”
Il rosso si infilò le mani nei capelli esasperato. “E’ Malfoy, non un’altra persona! E’ il tuo nemico da praticamente sempre! Come fai a dire che sia cambiato?” gli puntò un dito contro.
“Io…” riuscì solo a mormorare il moro.
Hermione gli interruppe alzandosi dalla poltrona. “Harry, noi non possiamo obbligarti a fare nulla e non possiamo criticarti, questo lo sai. Solo, sei veramente sicuro di questa tua scelta?”
“Sì Herm, io mi fido di lui”
“Ecco, l’importante è solo questo” disse la ragazza sorridendo.
Il moro fece un paio di passi in avanti e l’abbracciò forte. “Grazie” sussurrò.
“Non devi ringraziarmi, noi ci saremo sempre per te, anche se farai degli sbagli. Nessuno è perfetto”
Harry la strinse a se ancor di più. “Ti voglio bene” disse, per poi staccarsi da lei con gli occhi lucidi.
“Anch’io te ne voglio” lo rassicurò Hermione.
“Hey fratello, scusa per la scenata che ho fatto. E che… sai quanto odio quella serpe!” si giustificò poi Ron.
Il moro abbracciò anche lui dandogli un paio di pacche sulle spalle. “So quanto sia difficile per te sopportarlo. Ma ti prego di portare un po’ di pazienza”
Il rosso annuì e sorrise. “Ci proverò!”
 

*****

 
Il biondo entrò nella sua sala comune con il classico passo da chi vuole farsi passare per un figo della madonna facendo ondeggiare il mantello di qua e di là. Si fermò davanti a Tiger, Theodore e Zabini che erano stravaccati su uno dei divani in pelle nera mentre sorseggiavano idromele barricato.
“Hey ascoltatemi tutti, devo dirvi una cosa!” esclamò attirando l’attenzione dei suoi amici che smisero di chiacchierare e puntarono gli occhi dritti su Draco.
Harry intanto assisteva alla scena da fuori e mentre attendeva che il Serpeverde li facesse cenno di entrare si guardava in torno. La sala comune era esattamente come l’aveva vista la prima volta, quando lui e Ron avevano usato la pozione Polisucco per intrufolarsi lì dentro e scoprire qualcosa di più su Malfoy.
 
“Aprite bene le orecchie perché non lo ripeterò due volte. Io ho un nuovo amico e chiunque oserà guardarlo male, criticarlo oppure sfiorarlo anche solo con un dito dovrà vedersela con me!” li minacciò il biondo.
 
Il moro, dall’altra parte della stanza, non riuscì a trattenere una risata.
 
“Calmati vecchio, che ti prende?” chiese Nott.
“Io sono perfettamente calmo, sei tu che sei agitato magari. Ora porterò qui il mio nuovo amico e voi gli stringerete la mano senza protestare. Lui si accomoderà fra noi e faremo una bella chiacchierata senza cominciare a menarci o cose del genere”
“Perché dovremmo litigare scusa?” domandò Tiger.
“Perché so già che la persona che vi presenterò non vi piacerà affatto. Ma non intendo rovinarmi la vita perché voi vi mettete a fare gli stupidi, a prenderlo per il culo o altre cagate da bambini piccoli. Quindi è meglio per voi se accettate subito la cosa perché non cambierò idea, ci siamo capiti?”
I Serpeverde annuirono intimoriti dal tono di voce che Draco aveva assunto.
“Molto bene” disse il biondo, poi si voltò verso Harry facendoli segno di entrare.
Il moro cercò di farsi piccolo piccolo mentre avanzava a passo lento verso di loro, imbarazzato per gli sguardi sbalorditi che gli amici di Draco li stavano lanciando.
“Potter, ti presento Tiger, Blaise e Theodore” disse il Serpeverde. “Theo, Zabini, Tiger, questo e Harry Potter”. Passò una mano sopra la sua spalla e lo avvicinò a sé per rassicurarlo e per far capire ai suoi amici che faceva sul serio.
Il moro fece un piccolo sorrisetto timido e allungò la mano verso il gruppetto di Serpeverde che gliela strinsero uno per uno mormorando dei leggeri “Ciao” “Come butta?” “Piacere mio”. Harry non si aspettava tutta quella accoglienza.
“Prego, accomodati pure”. Draco indicò un piccolo divano nero come tutti gli altri presenti in quella stanza.
Il Grifondoro si sedette timidamente, con la schiena curva e le mani in grembo cercando di farsi notare il meno possibile.
“Vuoi qualcosa da bere?” chiese gentilmente Nott a Harry.
“No, grazie” rispose lui in un sussurro.
Il biondino si sedette accanto a lui e incrociò le gambe con lentezza quasi snervante – il Grifondoro deglutì guardandolo – poi poggiò entrambe le braccia nello schienale del divano e uno non poté fare a meno di sfiorare Harry sul collo facendolo rabbrividire.
Zabini guardò il moro, seduto accanto al suo migliore amico, e gli rivolse un’occhiata spregevole. “Draco, vuoi sederti qui vicino a me?” chiese in preda ad una gelosia estrema.
Il biondo guardò Harry “Se non ti dispiace…”
“No, no, vai pure” disse il moro.
Quando però vide Blaise circondare il fianco di Draco con un braccio e posargli la testa sulla spalla provò una strana ondata di odio nei suoi confronti.
 
Ben presto la conversazione andò a finire sull’argomento Quidditch coinvolgendo più o meno tutti, anche Harry che si era lasciato un po’ andare alle chiacchiere per cercare di diminuire l’imbarazzo che provava a stare assieme agli amici del biondo. Sembravano piuttosto socievoli stranamente, o era perché Draco gli aveva fatto il lavaggio del cervello oppure il cappello parlante aveva ragione quando diceva che nei Serpeverde si trovavano gli amici migliori.
Stava ascoltando un Tiger tutto preso nel raccontare la mossa favolosa del cercatore della sua squadra preferita, ma non riusciva a concentrarsi. Continuava a lanciare occhiate a Draco e Zabini perché quest’ultimo continuava a toccarlo dappertutto e diverse volte avvicinò pericolosamente il viso a quello del biondino. Non sapeva il perché, ma gli dava un certo fastidio vederli così appiccicati.
“Potter, tu sei mai riuscito a fare il doppio avvitamento a spirale visto le tue grandi capacità di cercatore?” chiese all’improvviso Tiger.
Harry girò la testa verso di lui, si era distratto troppo a guardare gli altri due Serpeverde e non si era accorto che gli stava parlando. “Eh? Cosa?” chiese confuso.
Tiger schioccò le dita. “Potter, esisti?”
“Si… avevo solo… un po’ di sete, tutto qui” inventò come scusa.
“Preferisci il whisky incendiario o l’idromele barricato?” gli chiese Theodore.
“Ehm, preferisco l’idromele”
Nott versò la bevanda in un bicchiere di cristallo e gliela porse. “Ecco, tieni”
“Grazie mille” disse Harry prendendola “Tiger scusami, continua pure con ciò che stavi dicendo”. Si portò il bicchiere alle labbra e sorseggiò piano l’idromele mentre con la coda dell’occhio continuava a guardare ciò che Draco e Blaise facevano.
Si strozzò quasi con la bevanda quando sentì Zabini chiedere “Hey biondo, che ne dici di venire a Hogsmeade da solo con me alla prossima uscita?”
Draco guardò il moro preoccupato e cambiando discorso, facendo finta di non aver sentito la domanda del suo migliore amico, disse “Ottima scelta Potter, l’idromele barricato è anche la mia bevanda preferita!”
Harry Sorrise. Uno a zero per il Grifondoro!
Blaise divenne verde per la gelosia. Si alzò in piedi e dopo essersi posizionato dietro il biondo cominciò a massaggiarli piano le spalle.
“Smettila, non ora per favore” sussurrò Draco a disagio.
Zabini allora si avvicinò pericolosamente al viso del biondo e gli sussurrò all’orecchio “Perché? Non ti piace?”
“Non ho detto questo. Solo, ora non è il momento”
Ma Blaise continuò, per cercare di far ingelosire Potter. Ad un certo punto infilò anche la mano dentro al colletto della camicia di Draco, nonostante lui non volesse.
Harry si ritrovò a stringere il bicchiere fin quasi a far piegare il cristallo verso l’interno mentre assisteva a quella scena semplicemente da volta stomaco. Si affrettò ad appoggiarlo sul tavolino, vicino ai suoi piedi, per evitare di mandarlo in mille pezzi.
Tiger e Nott intanto non sembravano accorgersi di nulla, anzi, continuavano a ridacchiare come matti mentre si raccontavano delle più grandi cadute dalle scope della storia.
Il moro chiuse le mani a pugno conficcandosi le unghie nei palmi e facendo sbiancare le nocche.
“Di la verità, ti piace eccome…” disse Blaise in tono suadente.
Il moro non riuscì a trattenersi e balzò in piedi attirando tutti gli sguardi su di lui. “La vuoi smettere?” urlò puntando un dito contro Zabini.
Quello smise di massaggiare Draco. “Di fare cosa?” chiese con una vocetta innocente.
“Di provarci continuamente con lui! E’ fastidioso!” si ritrovò quasi a gridare il Grifondoro.
Il migliore amico del biondo ghignò malefico. “No, Potter. Un ragazzo così non me lo faccio sfuggire nemmeno a morire. Non ti sei accorto di quanto sia fottutamente bello?”
“Lo so benissimo da solo, grazie!” sbraitò il moro. Poi arrossì violentemente, rendendosi conto di ciò che aveva appena detto. “Scusate, è meglio che vada” aggiunse allora. Si diresse a passo svelto verso l’uscita e una volta che il muro di pietra si fu richiuso alle sue spalle partì di corsa cercando di allontanarsi il più possibile da quel posto.
Ma cosa gli era preso? Era impazzito? Ok che la gelosia era il suo più grande difetto, come aveva dimostrato con Ginny, ma come faceva ad essere geloso di Malfoy? Era assolutamente impossibile!
Aumentò la velocità della corsa e si fermò solo quando raggiunse il giardino sul retro della scuola. Appoggiò la schiena al muro di mattoni e aspettò di riprendere fiato.
Non passarono neanche due minuti che il Grifondoro sentì dei passi avvicinarsi e Malfoy in persona sbucare da dietro l’angolo. Cerco di nuovo di scappare ma Draco fece un paio di passi e, grazie alle sue lunghe gambe, riuscì ad afferrarlo prima che ripartisse a correre. “Potter aspetta!” esclamò.
Harry cercò di divincolarsi ma il biondo lo inchiodò al muro, bloccandogli i polsi.
“Non avvicinarti!” lo minacciò il Grifondoro appiattendosi contro la parete.
“Dimmi Potter, per caso eri… geloso?” chiese Draco.
Il moro abbassò lo sguardo, nervoso, e deglutì rumorosamente. “No”
Il biondo però voleva sapere la verità a tutti i costi così provò in un altro modo. Avvicinò pericolosamente il suo viso a quello di Harry e, in tono suadente, gli sussurrò all’orecchio “Non mentire, dimmi la verita…”
Il Grifondoro sentì il fiato dell’altro ragazzo solleticargli il collo “No” ripeté nuovamente.
Quello allora si avvicinò ancor di più premendo il proprio corpo su quello del moro e bloccandolo definitivamente. “Te lo chiedo di nuovo. Eri geloso?”
Harry si lasciò inebriare dal suo profumo, non sapeva se sarebbe resistito ancora molto dal saltargli addosso. “Non lo so…” disse allora.
Il biondo gli passo una mano dietro la schiena e lo attirò a se ancor di più. Ora fra i loro visi c’erano meno di cinque centimetri di distanza. “Avanti… di me puoi fidarti” sussurrò mentre i loro respiri si mescolavano.
“Ok, si… forse ero geloso… ma solo un pochino” rivelò Harry abbassando lo sguardo per non incontrare quello dell’altro ragazzo, a pochi centimetri dal suo.
Draco si avvicinò ancora a lui e gli depositò un piccolo bacio sul collo. Una specie di scossa attraversò il Grifondoro dalla punta dei capelli alle dita dei piedi.
“Si, ero geloso” si decise a dire infine.
Il Serpeverde li poggiò un dito sotto il mento e lo costrinse a girare la testa verso di lui. “Guardami…” gli sussurrò e finalmente Harry si decise a puntare i suoi occhi smeraldo su quelli di ghiaccio del biondo che sembrava quasi gli leggessero nel pensiero da quanto penetranti. “Perché io dovrei preferire quella lurida serpe di Blaise quando posso avere te?”. Si avvicinò ancor di più sfiorando con le labbra la punta del naso del Grifondoro e facendolo rabbrividire.
Il biondo sapeva che non sarebbe riuscito a fermarsi se fosse rimasto con lui un solo minuto di più, così, con tutta la forza di volontà che gli era rimasta, si staccò dal corpo di Harry e se ne andò lasciandolo lì, immobile…
 
 
*****  

 
Era più o meno ora di cena e Draco era disteso sul suo letto, le coperte tirate su fino al mento e la faccia immersa nel cuscino. Non aveva assolutamente fame, non dopo ciò che era successo con Potter poche ore prima. Sì ok, voleva a tutti i costi scoprire se era geloso perché gli piaceva fin troppo l’idea che Harry si fosse affezionato a lui in così poco tempo. Voleva dire che gli aveva dato una seconda possibilità, che l’aveva effettivamente perdonato e che ora, forse, si fidava di lui. E allora si era avvicinato così tanto, solamente perché, nel caso il moro fosse stato effettivamente geloso, alla fine gli avrebbe detto la verità. Ma il problema non era quello, il problema era che si era lasciato andare fin troppo arrivando anche a baciarlo sul collo e sulla punta del naso. Si, non l’aveva baciato sulle labbra (quello non se lo sarebbe mai sognato) però avrebbe tanto voluto che Harry lo facesse, anche se odiava ammetterlo pure a se stesso.
Insomma, che schifo! Lui non era gay! A lui piacevano le femmine! Solo le F.E.M.M.I.N.E.
Due vocette contrastanti nacquero nella sua testa.
C’è poco da dire, a te piace Potter” diceva una.
-Ma per favore, che schifo!- ribatteva l’altra.
E allora come spieghi il fatto che speravi con tutto te stesso che ti baciasse?
-E’ normale! Quando ti trovi uno così vicino cosa vorresti fare tu…-
Beh, se non mi piacesse mi affretterei ad allontanarmi da lui
-Si ma io gli sono rimasto così attaccato solo perché volevo scoprire se era veramente geloso-
“Però anche dopo che ti aveva detto la verità sei comunque rimasto. E poi, perché avresti così tanto voluto scoprire se era geloso se in realtà non ti piacesse?”
-Perché… ero curioso, ecco tutto!-
Si, se tu sei curioso allora io sono Albus Silente in persona! Non cercare di mentire, io so quali sono i tuoi veri pensieri!
-Esci dalla mia testa allora!-
Ma sei imbecille? Sei tu che mi stai pensando!
-Oh, giusto… Comunque a me non piace! Ti pare? E’ un uomo!-
E con questo? Vorresti dirmi che ti fa schifo solo perché non ha le tette? E se ce le avesse?”
-Se ce le avesse è un’altra storia-
Non cambia poi così tanto sai… in fondo si tratta solo di un tipo di fisico al posto di un altro, ma il cuore è lo stesso?”
-Ah, ora fai anche il poeta?-
Senti, non è colpa mia se non vuoi ammettere i tuoi veri sentimenti! Almeno non puoi dire che non sia un bel ragazzo, vero?
Draco sospirò  -E’ carino dai, questo non posso negarlo. Ma comunque non mi metterei mai insieme a lui!-
Direi che è più che carino! Da quello che stai pensando, è un figo della madonna. E credimi se ti dico che sì, staresti bene e volentieri assieme a lui!
-La vuoi smettere?-
No, finché non ti deciderai ad ammetterlo. E poi, se effettivamente non ti piacessero gli uomini, come spieghi il piacere che hai provato quando Zabini ti ha baciato?”
-Di quello non parliamone…-
Ecco vedi? Non hai il coraggio di accettare i tuoi veri sentimenti!
-E con questo vorresti dire? Che sono gay?-
No, direi piuttosto che sei bisessuale. Se così si può dire…”
-Fantastico! Questa ci voleva proprio… come se la mia vita non fosse già abbastanza complicata!-
Forse se ti decidessi a rivelare ciò che provi alla persona verso cui provi tali sentimenti potrebbe anche aiutarti a superare i momenti difficili. Dopotutto l’ha già fatto una volta no? E sono convinto che lui ricambi, almeno un po’.
-E a cosa servirebbe? Tanto devo decidere tra salvare mia madre o salvare lui! E se permetti, mia madre è più importante-
Ne sei sicuro?”
-No… in realtà no. Non sono sicuro di niente-
Hai appena ammesso che ti interessa di lui”
-Cosa? Io l’ho fatto?-
Oh, sì. Hai detto che non sai chi fra lui e tua madre ti interessa di più”
-Giusto… però sono fottuto! Posso decidere se salvare uno o salvare l’altro ma non tutti e due. Forse era meglio se restavamo nemici come sempre. Almeno sarei stato sicuro sulla persona a cui voglio più bene-
“Non dire sciocchezze? Vuoi dirmi che non sei felice di averci fatto amicizia? Ammettilo che con lui hai passato la settimana più bella della tua vita
-Non lo so…-
Si che lo sai!”
-E va bene lo ammetto! Forse Potter mi piace un pochino. Ma tanto dovrò ingannarlo e portarlo verso la strada della morte giusto? Quindi è meglio se mi dimentico di lui…-
Questa decisione spetta solamente a te. Scegli, e in fretta. Non manca molto a Natale
Poi, la vocetta svanì. Lasciandolo lì, solo di fronte alla decisione più difficile che avesse mai preso. Poteva decidere di salvare sua madre o poteva decidere di salvare il suo nuovo amico. Il problema era che lui amava entrambi, come persone si intendeva, e entrambi l’avevano aiutato e gli erano stati vicino nel momento del bisogno. E, forse, Harry anche di più di sua madre.
Non aveva idea di cosa fare.
Era disperato.
Lasciò andare le lacrime, che scivolarono lente sul suo viso e inzupparono il cuscino bianco sotto di lui.
Sì, era debole. Come lo era sempre stato, del resto. Ma sta volta non poteva farsi consolare da Potter. Perché la causa della sua debolezza era lui. E non perché gli avesse fatto qualcosa di male o cose del genere ma perché a Harry ci teneva, e solo ora l’aveva capito veramente.
Era stato anni ad invidiarlo per il suo talento e per la sua fama, perché riusciva sempre a superarlo in ogni disciplina. E così, per cercare di credersi superiore, l’aveva odiato cercando di complicarli la vita giorno per giorno. Ma la verità era che aveva sempre desiderato averlo al suo fianco come amico, e non come nemico, fin dalla prima volta, quando il moro non aveva voluto stringergli la mano.
Si era comportato come un mostro per anni e ora aveva finalmente capito i suoi sbagli ed era riuscito a farsi perdonare perfino da lui.
Avrebbe voluto capire prima come si era comportato, avrebbe voluto avere più tempo da passare con Harry.
E invece no. Lo stava perdendo, ancor prima di averlo veramente.
Ma ora era troppo tardi per fare qualsiasi cosa.
Non poteva più tornare indietro.
E la colpa era solo sua…
 
 
*****


Era più o meno ora di cena e Harry era disteso sul suo letto, le coperte tirate su fino al mento e la faccia immersa nel cuscino. Non aveva assolutamente fame, non dopo ciò che era successo con Malfoy poche ore prima.
Primo, non era ancora riuscito a capire il motivo per cui vedere Draco e Blaise vicini gli aveva fatto crescere dentro una così grande gelosia da farlo urlare in quel modo contro Zabini. Per non contare l’imbarazzo di quando praticamente aveva ammesso davanti a tutti che sapeva benissimo da solo quanto il biondo fosse bello.
Secondo, non aveva idea del perché il Serpeverde avesse voluto scoprire a tutti i costi se era geloso. Provava forse un qualche sentimento verso di lui? Se fosse stato diversamente perché allora si era avvicinato a lui così tanto?
Ma il problema più grande non era quello ma era il fatto che a Harry non era dispiaciuto affatto averlo così vicino. Anzi, anche se non voleva ammetterlo nemmeno a lui stesso, era arrivato perfino a sperare che lo baciasse.
Probabilmente stava perdendo la testa! Insomma, baciare un maschio… che schifo! A lui piacevano le femmine e lo aveva dimostrato stando per un intero anno insieme a Ginny. A quel pensiero provò una stretta al cuore, stava cercando di dimenticarsi della loro relazione ma quelle volte che gli veniva in mente ciò che la rossa gli aveva fatto ci restava comunque male.
Proprio in quel momento entrò Ron nel dormitorio sbattendosi la porta alle spalle con un’aria piuttosto incazzata.
Harry si tirò su a sedere “Hey fratello, che ti prende?”
Il rosso si buttò sul letto con la schiena poggiata alla testiera e le braccia incrociate al petto. E, come se avesse letto nel pensiero del moro, disse “Io non capisco cosa ci trovi Dean in Ginny!”
Harry alzò le spalle “Beh, ecco… è disponibile, in gamba, attraente…”
“Attrente? Mia sorella attraente?” chiese con gli occhi fuori dalle orbite.
Il moro si grattò la testa pensando a qualcosa da dire. “Diciamo che… ha una bella pelle!”
“Pelle? E Dean dovrebbe stare insieme a Ginny per la sua pelle?”
“No… dico solo che sarebbe un fattore che contribuisce. Tutti qui!”
Ron parve rifletterci su un po’. “Hermione ha una bella pelle!” esclamò.
Harry annuì. “Suppongo di sì… nella scala delle pelli intendo!”. Guardò il rosso pensieroso. “Anche Draco ha una bella pelle…” mormorò tra sé e sé.
“Cosa?” urlò Ron.
“Cosa cosa? Io non ho detto nulla!” inventò come scusa il moro.
“Ah, mi pareva che avessi detto una cosa… ma lasciamo perdere! Avrò capito male!”
“Si, probabile…” commentò Harry mentre le sue guance si tingevano di rosso acceso.
Ron lo notò. “Miseriaccia Harry! Sei arrossito! Per quale diavolo di motivò sei arrossito?” chiese sconvolto, con una vocetta stridula e gli occhi sgranati.
“Ehm… non è niente! Buonanotte!” si affrettò a rispondere il moro per poi rinfilarsi sotto le coperte con la testa sul cuscino, imbarazzato come non mai.
Questa non sapeva neanche da dove gli era venuta fuori! Però pensandoci forse sì… Draco aveva una bella pelle…













 

Note dell'autrice: Vi prego di lasciarmi una qualsiasi recensione, anche per dirmi che la mia storia fa schifo se necessario!
Ci terrei tanto a sapere se questa fanfiction vi sta piacendo <3

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: _crucio_swag_