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Autore: Ire_2002    16/07/2016    1 recensioni
Jenny è una ragazza normale, la sua vita e la sua famiglia sono del tutto ordinarie.
Ma tutto cambierà il giorno in cui si accorgerà che nella foresta vicina a casa sua c'è qualcuno.
O meglio qualcosa.
Costretta a essere la serva di un mostro.
Condannata alla prigionia.
E intanto nessuno sa dove si trovi.
Ma nella sua gigantesca prigione incontrerà qualcuno pronto ad aiutarla.
Qualcuno che come lei vuole solo una cosa.
La libertà.
Una ragazza che deve cercare di fuggire.
Una Proxy.
Una Proxy che non vuole essere tale.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hoody, Masky, Nuovo personaggio, Offenderman, Ticci Toby
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'I'm not a Proxy'
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Tim cammina rapidamente tra gli alberi, a velocità sostenuta, ed io lo seguo a passi piccoli e rapidi, sotto il sole sorto da poco.
Siamo silenziosi, ma il nostro non è un silenzio imbarazzato.
- Sai Tim, non mi hai ancora spiegato una cosa - gli dico, saltando su una pietra coperta di muschio e allargando le braccia per tenermi in equilibrio.
- Che cosa?
Penso un po' prima di parlare, soprattutto perché non so esattamente come esporre la domanda. Eppure più volte mi è passato per la testa questo pensiero.
- Diciamo che... Mi sono sempre chiesta una cosa. Tu non trovi che tutto questo sia immensamente stupido?
Lui si volta di scatto verso di me - Stupido?
Ha un'aria abbastanza sorpresa.
- Indendo dire... Credo che tutto ciò che fanno i Proxy e gli Slender sia stupido. Quasi riesco a capire Slender, anche se credo che se avessi un figlio e lo perdessi non diventerei una rapitrice di bambini e un'assassina. In ogni caso, non ti sembra che la pazzia di Offender sua del tutto... Immotivata?
Lui sembra pensarci un attimo - Io non credo sia del tutto vero, sai?
Mi metto di fianco a lui, camminando e guardandolo dritto in viso. Devo alzare un poco la testa per vederlo, sono sempre stata piuttosto bassa, e arrivo appena alla sua spalla.
- In che senso?
- Come credo tu sappia, Offender è impazzito dopo essere stato rifiutato da una donna umana - disse, camminando e tenendo lo sguardo verso il cielo.
- Esatto - rispondo io, mettendomi le mani in tasca - È stupido.
Lui sbuffa, con aria scocciata - Puoi lasciarmi parlare? - chiede, un tantino stizzito. 
In tutta risposta io alzo le spalle - Come vuole lei, boss!
Lo sento sospirare - Prova a pensare in che situazione si trovava lui. Suo fratello era un mostro, e lui si trovava a convivere con lui, i suoi Proxy del tempo, e con il suo istinto represso da mostro.
- Istinto represso? - chiedo, alzando un sopracciglio. Alzo lo sguardo verso il cielo, adesso limpido, e verso il luminoso cerchio bianco e giallo che è il sole.
- Sì. Insomma, chiunque, quando è solo, impazzisce. Lui era un mostro di natura, e per non diventare come Slender aveva bisogno di aggrapparsi a un sentimento positivo, e lui si era aggrappato all'amore per quella donna. Era... Come dire... Il suo unico raggio di sole, la sua unica possibilità di essere anche solo minimamente umano, e normale. E il giorno in cui lei lo ha rifiutato lui si è ritrovato perso. Capisci, no?
Io annuisco piano - Capisco.
Restiamo in silenzio per un altro po', ognuno immerso nei propri pensieri. 
È strano da pensare, ma quasi mi riesco ad impersonarmi nell'Offenderman della storia che Tim mi ha raccontato.
Lui un tempo era terrorizzato dall'idea di smettere di essere buono, di impazzire e di diventare un assassino, di essere un mostro. È tutto questo... Lo provo anche io.
Emetto un sospiro tremolante. Possibile che quello che è successo a lui succeda anche a me? È possibile che io perda il mio raggio di luce?
All'improvviso sento il braccio di Masky bloccare la mia camminata, e mi volto verso di lui.
- Che cosa...
Non faccio in tempo a terminare la frase che Masky mi appoggia piano un dito sulle labbra, come a dire di zittirmi. 
- Sono da queste parti.
Ci guardiamo attorno, schiena contro schiena, ed io appoggio la mano sulla mia pistola, pronta a tirarla fuori e ad utilizzarla. 
Almeno, spero di essere pronta.
Sento alcuni fruscii attorno a noi, e mi volto di scatto, vedendo uscire dai cespugli la chioma castana e scompigliata di Toby. Il ragazzo si muove lentamente, ed è senza accette, con le mani in alto.
Punto subito la pistola su di lui, ma non penso che avrò il coraggio di sparargli, affatto.
Tim non volta la testa verso di lui, ancora in all'erta, e continua a guardarsi attorno.
So che significa. Non si fida, ancora potrebbe esserci qualcuno nascosto tra i cespugli.
- Toby, cosa vuoi?
Lui tiene la testa bassa, e lo sento appena mormorare poche parole - Voglio unirmi a voi.
Restiamo in silenzio per qualche secondo. È davvero possibile? In effetti, Toby è sempre sembrato, tra tutti, quello che sembrava aver conservato un minimo di bontà.
- Voglio scappare anche io - dice, in un sussurro.
- I Proxy di Slender non scappano - risponde Masky bruscamente, senza incontrare lo sguardo di Toby, ma continua a osservare i cespugli attorno a noi.
- Io sì. Ci separeremo al confine del territorio di Offender, per favore... Voglio andare via. Non sono neanche armato.
Masky abbassa la guardia, voltandosi verso il ragazzo.
- Come facciamo a sapere che dobbiamo fidarci di te?
- Non... Non lo so.
All'improvviso la noto. La manica di una felpa gialla, nascosta pochi metri a sinistra di Toby, ed un guanto nero che regge una pistola. 
Tutto sembra muoversi al rallentatore per qualche secondo. Assesto una spallata a Tim, spostandolo dalla traiettoria del proiettile, e sento il forte rumore di uno sparo.
  
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