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Autore: Elgas    18/07/2016    18 recensioni
[ Manga Alternative Ending, Pre-Timeskip 10 Years ]
Askin è sopravvissuto alla Sanguinosa Guerra Millenaria. Graziato dai 46, inizia a lavorare presso
l'Istituto di Ricerca. Yoruichi, di nuovo a comando della Seconda Compagnia, si ritrova a vivere
un'irritante rapporto con l'ex-nemico. Insieme a
Renji, Rukia comincia il percorso nella difficile carriera di Capitano e in breve l'amicizia si trasforma
in qualcosa di più ...! Kugo, libero dai fardelli del passato, vive felicemente assieme a Kukaku. Ma
se la guerra è finita, altre battaglie si prospettano all'orizzonte ; conflitti interiori a cui molti saranno
chiamati a confrontarsi.

N.B. Storia non collegata alle light novels, in particolare We Do Knot Always Love You e Can't Fear Your Own World.
Si consiglia la lettura da PC.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Kuchiki Rukia, Kugo Ginjou, Renji Abarai, Yoruichi Shihoin
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Stand by You '
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Capitolo 3 : Un Motivo per Vivere



L'ufficio del Capitano della Seconda Compagnia consisteva in un'ampia stanza in stile
tradizionale illuminata a giorno dalla luce del sole. In quel pomeriggio d'inizio maggio
tutti gli shoji* erano stati come di consueto aperti, così che i raggi entrassero ora da est
ora da ovest, creando sul pavimento netti e precisi rettangoli luminosi. Una leggera
brezza spirava confusa donando all'ambiente un’atmosfera fresca e rilassata.
Nonostante ciò Yoruichi non si sentiva affatto rilassata.
Seduta sopra un zabuton* finemente ricamato, ascoltava gli ultimi aggiornamenti di
Soi-fon circa l'andamento delle nuove reclute. Persa in ben altri pensieri rispondeva con
cenni del capo o brevi frasi di consenso. Erano passati poco più di due mesi e in Kisuke
non c'era stato alcun cambiamento. Certo le occasioni d'incontrasi si contavano sulle dita
di una mano, sommersi com'erano nei propri impegni da Capitano … in ogni caso lui
pareva più concentrato nel cercar di strappare l'Istituto di Ricerca dalle mani di Mayuri
che a fare il passo in avanti. Questa consapevolezza gravava su di lei come un macigno.
<< Yoruichi-san … qualcosa vi turba ? >>
La voce della Luogotenente la riportò alla realtà.
Si volse ritrovandone il viso solcato da una lieve preoccupazione.
<< Scusami Soi-fon … ho la gola un po' secca, potresti portarmi qualcosa da bere ? >>
Era una bugia. L'ennesima.
<< Oh … Certo ! Vado subito a prenderle del latte. >>
<< … Grazie. >>
<< Prego Yoruichi-san. >>
La Vice s'alzò incamminandosi in direzione delle cucine. Yoruichi fissò a lungo il punto
dove la sottile figura era scomparsa e un vago senso di nausea l'avvolse.
“ Sei talmente fedele d'aver rinunciato alla carica di Capitano … ”pensò mentre si
stiracchiava la schiena.
Sgranchendosi le braccia si ritrovò a fissare il soffitto, una distesa scura che da quella
prospettiva pareva l'orlo d'un abisso. Passò qualche minuto e Soi-fon ritornò. Reggeva
un vassoio sul quale erano poggiate una tokkuri* e una sakazuki* di porcellana, finemente
decorate con motivi floreali blu.
<< Ecco Yoruichi-san >> disse appena si sedette ed ebbe versato la sua bevanda preferita.
<< Grazie mille … >>
Il latte fresco la fece sentire un pochino meglio, ma non impedì a pensieri oscuri di
strisciare maligni avvelenandole la mente. Nel frattempo Soi-fon aveva ricominciato
il discorso, un discorso che suonò lento, superfluo, noioso … allora quei pensieri si
trasformarono in parole e la voce divenne aspra e impaziente.
<< Soi-fon … ne discuteremo in un altro momento. >>
<< Ah ! Però la supervisione degli armamenti è fondamentale … l'abbiamo già rimandata
tre giorni fa e no- >>
<< Ho detto che ne parleremo dopo ! >>
Mentre gridava non la guardò … anche nei secondi successivi gli occhi gialli rimasero
puntati in basso, la mano a reggere il capo divenuto pesante. Al fianco la Luogotenente
trasalì. Ne immaginò l'espressione preoccupata, ma stranamente ciò non le
provocò alcun risentimento.
<< Io … ho sbagliato qualcosa Yo-Yoruichi-san ? >>
<< … No. >> rispose scuotendo nervosamente il capo << Perdonami, ma desidero restare
da sola. >>
<< Co-come desiderate. >>
Veloci i passi e la presenza di Soi-fon s'allontanarono, persi nella brezza primaverile.
Nel silenzio seguente l'attenzione ricadde sul vassoio. Scossa da un'improvviso moto di
rabbia sferrò un calcio in avanti. Il tokkuri* volò in aria, sfracellandosi a una decina di
metri con un rumore acuto.
“ Soi-fon … tu credi di conoscermi meglio di chiunque altro … eppure non mi hai mai
cercato in questi cent'anni ... ti sei accontentata della verità del Consiglio. Sei stata egoista
nella tua mancanza d'iniziativa.”
La testa le pulsava, così si raggomitolò su se stessa infossando il capo tra le ginocchia.
Immersa nella semioscurità sperò di ritrovare la calma e la ragione, ma non servì a nulla.
Il flusso continuò incessante simile a un torrente che s'ingrossa fino a diventare un fiume
impetuoso.
“ In questa mancanza hai soffocato la verità ! Nel tuo egoismo hai represso i sentimenti !
Come altri insegui l'illusione che nulla sia cambiato, che io non sia cambiata ! Pure io sono
egoista sai ? Ma nel mio egoismo ho sempre cercato di cambiare le regole, il mondo che mi
circonda e soprattutto ho sempre … seguito il mio cuore … ”
All'improvviso un dolore le trapassò il petto. Fu tremendo, più tremendo d'ogni altra volta
in cui quei deliri interiori l'avevano sopraffatta : il respiro divenne affannato, incontrollato,
la gola ritornò secca e il cuore cominciò a battere furioso. Disperata s'alzò barcollando e
camminò, il passo incerto, lo sguardo vuoto ... all'improvviso un suono … un coccio
spostato. Guardò in basso ed ecco la tokkuri* rotta, i pezzi sparsi qua e là, il latte quasi
completamente assorbito dal tatami*.
“ … E alla fine cosa ho ottenuto ? Solo frammenti … frammenti inconsistenti … ”
Guardò più attentamente. Riflessi nel pezzo più grosso vide i propri occhi, segnati da
profonde occhiaie … e dalla paura. In essi riuscì a vedere … e a capire.
<< Ah … che idiota … non posso andare avanti così … >> mormorò accasciandosi al suolo,
la voce quasi rotta dal pianto << … sto soffrendo … e ferendo chi mi sta vicino. Non …
non devo essere troppo dura ... Yushiro, Soi-fon … mi vogliono bene … e Kisuke …
Kisuke … io continuerò ad aspettarti … sempre ... >>
A quelle parole il dolore sparì. Come il vento che spira sui prati estivi avvertì l'animo farsi
leggero, la mente limpida, il cuore calmo. Le ombre erano scomparse.
Si strinse le spalle e sorrise, felice. Rimase qualche minuto immobile, infine voltandosi partì
alla ricerca di Soi-fon, doveva scusarsi immediatamente con lei.
Uscì nel cortile assaporando l'aria fresca, a metà si fermò e chiudendo gli occhi sollevò
il viso. Il tepore del sole scaldò le guance mentre la brezza si fece largo fra i capelli,
resi ancora più magnifici da lunghi riflessi violacei.
“ Uhm … mi chiedo come stia l'idiota … facciamo così, al mio prossimo giorno libero farò
un salto alla Dodicesima ! E dopo passerò da Kukaku ! Mi mancano un po' le nostre
allegre bevute. ”
Fu un pensiero strano, ma non ci prestò attenzione. In fondo si pensano le più strane bizzarrie
quando si è felici.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Askin regolò la fiamma del fornelletto. Dentro l'alambicco il liquido giallo ribollì in
centinaia di bollicine e il distillato si raccolse in breve nella serpentina di raffreddamento.
Mayuri gli aveva chiesto, o meglio ordinato, la creazione di una sostanza da inserire nella
sua nuova invenzione : mini-bombe fumogene anti-Hollow. Nel progetto finale tali oggetti
dovevano essere grandi poco più di una noce e al contempo in grado di creare un denso
fumo ad ampio raggio.
- Verranno date in dotazione agli studenti dell'Accademia durante le esercitazioni nel Mondo Terreno.
Nell'ultimo mese abbiamo già avuto dodici incidenti e il mio ufficio è stato sommerso da una marea
di richieste, quindi ... vedi di darti una mossa !
- gli aveva spiegato “ pacato ” appena messo
piede nel Laboratorio.
Osservò il nuovo fluido racchiuso nella serpentina : di colore giallo scuro, pareva oro puro.
Staccata la piccola ampolla lo versò dentro una fiala.
“ Probabilmente il fumo sarà dello stesso colore … speriamo gli vada bene ” pensò
poggiandola sopra il tavolo.
La creazione della bomba era il primo compito importante all'interno dell'Istituto, ma ciò
non gli suscitava alcun entusiasmo. Svolgeva ogni singolo passaggio con scrupolosa
precisione, senza errori, quasi meccanicamente. In mezzo a quest'inerzia aveva comprato
la famosa forchetta ( Nemu l'aveva accompagnato un pomeriggio al negozio ), e messo da
parte il restante stipendio in vista del materasso.
“ Beh almeno adesso riesco a far colazione senza problemi …” si ritrovò a pensare “ … uhm …
dopo il letto cosa potrei comprare ? ”
Ancora non aveva trovato una risposta. Forse nella completa mancanza d'interessi quei
kan sarebbero rimasti dentro quel cassetto ancora per molto. Inoltre non aveva grandi
preoccupazioni, le giornate trascorrevano tranquille, una uguale all'altra ; nel giorno
libero, la Domenica, aveva quanto meno preso l'abitudine di passeggiare nei boschi lungo
il confine nord del Seireitei ( Mayuri gli aveva dato un permesso speciale ). Ogni tanto però,
strani dubbi lo assalivano, sottili e striscianti.
All'improvviso avvertì una presenza. Si voltò di scatto ritrovando Nemu a pochi
centimetri, lo sguardo inespressivo puntato sulla fila.
<< Ehi Nemu … ! >> la chiamò dopo qualche secondo.
<< Hai finito in fretta … Askin-san >> osservò lei con la solita voce piatta.
<< Sì … è stato meno complicato del previsto. >>
<< Perfetto, vado subito a riferirlo a Mayuri-san. >>
<< Aspetta, porta anche questi … >> disse porgendo un paio di fogli pinzati assieme << …
ho scritto i vari passaggi, nel caso volesse darci un'occhiata. >>
<< … Grazie. >>
Senza preavviso un dubbio venne a galla, viscido e freddo come la pelle di un serpente.
Si rabbonì abbassando lo sguardo. Nemu, stranamente, doveva averlo notato perché
poco dopo chiese :
<< … Va tutto bene Askin-san ? >>
Finora li aveva ignorati considerandoli di poca importanza, ma adesso davanti al viso
incuriosito di Nemu, il bisogno di risposte divenne urgente.
<< Davvero nessuno di voi … prova rancore verso di me ? >> domandò con voce grave.
La ragazza ne rimase confusa poiché, pur non cambiando espressione, le ci volle un po'
prima di rispondere.
<< No >> fu l'unica sillaba a uscire dalle labbra.
<< Perché ? >>
<< … Dovremo ? >> chiese facendo spallucce.
<< Forse non hai capito … mi sto riferen- >>
<< Ho capito benissimo, e quel che dici non ha senso. Durante la guerra ... sei comparso
davanti a me, Mayuri-san e tanti altri Shinigami, hai parlato e te ne sei andato. Non hai
fatto del male a nessuno. >>
<< Però … se tu e Mayuri mi avreste seguito, sareste caduti nella mia trappola. >>
<< Chissà … ma il passato è passato Askin, dovresti cercare di guardare avanti. >>
A quella frase l'anima si tese come la corda di un violino … poi fu di nuovo il nulla.
Strinse i pugni mentre una rabbia silenziosa lo attraversava da capo a piedi. Era vero,
il passato era passato, eppure per quanto si sforzasse non riusciva a guardare oltre esso
… non riusciva a preoccuparsi o anche solo a pensare al futuro. Quel mondo inondato di
luce appariva piatto, i giorni passano inconsistenti ... l’essere vivo non portava alcuna
emozione. C’erano i ricordi dell’Impero Invisibile, ricordi di una vita solitaria, ubbidiente,
costellata da piccoli momenti di gioia, e più indietro ancora … no … lì era meglio non
guardare … lì esisteva solo una landa oscura, fatta di dolore, addii e sofferenze. Una landa
rinnegata da tempo … da quando ...
<< Hai ragione Nemu …>> disse quasi a voler scacciare il pensiero << … perdona la
domanda idiota. >>
<< Figurati, è tutto a posto >> e detto questo si girò scomparendo dietro una grossa
libreria.
Per nulla tranquillo, Askin sospirò avviandosi invece verso l'uscita.
Il pomeriggio volgeva al termine e di certo Mayuri non gli avrebbe affidato altri compiti,
inoltre con l'ultima conversazione aveva perso la voglia di fare qualsiasi cosa, perfino
l'idea di leggere uno degli innumerevoli tomi di chimica lo disgustava. Così s’incamminò,
ma passando vicino a un gruppo di Shinigami, non poté non ascoltarne l'acceso dialogo.
<< Ehi … ! Hanno aperto di nuovo le bancarelle nel Primo Distretto. >>
<< Per la nostra gioia fortunatamente ! Ehi sulla locandina c’era scritto che alle dieci
ci saranno i fuochi d'artificio degli Shiba ! >>
<< Allora abbiamo un motivo in più per andarci ! >>
“ Uhm … forse potrei farci un salto … chissà non incontri una bella gattina. ”
Al pensiero di rivedere Yoruichi si sentì immediatamente meglio. Fischiettando cominciò a
riflettere su quale kimono indossare. Alla fine la scelta ricadde su quello blu recentemente
“ regalatogli ” da Mayuri.
“ In fondo nelle occasioni importanti bisogna essere eleganti ...”

_._._._._._._._._._._

Lungo la grande via alberata attraversata dal fiume erano state allestite numerosi chioschi
e piccoli ristoranti. Le strade erano affollate e una moltitudine di lanterne colorate appese
ai negozi o legate su lunghi fili tra le due sponde, illuminavano il tutto con la loro luce
calda. Nell'aria si respiravano mille profumi conditi da un'allegria contagiosa ; famiglie,
gruppi di amici e amorevoli coppiette ridevano, scherzavano, gioivano felici, poiché
lo spettro della guerra aveva già abbandonato i loro cuori. Del resto durante il conflitto
solo il Seireitei era stato pesantemente colpito dalla furia del Wandenreich e a due mesi di distanza
i lavori di ricostruzione erano quasi ultimati : grazie all'aiuto di Hachi e Tessai rimanevano
da rimettere a posto soltanto alcuni palazzi e una parte delle mura meridionali. Il Rukongai,
o meglio i dieci quartieri più ricchi del Rukongai si stavano impegnando affinché feste e
buon cibo fossero disponibili il più spesso possibile ; si era deciso quindi d'allestire le
bancarelle una volta al mese per i sei successivi, invece che a ogni metà stagione. Le feste
facevano la felicità di molti, specie di Kukaku chiamata a deliziare una serata coi suoi
fuochi d'artificio, in cambio di una cospicua somma di kan s'intende. La postazione di lancio
si trovava in un prato a circa due chilometri in linea d'aria, a darle una mano c'erano ovviamente
Kugo e Ganju.
Lasciato Yushiro con un gruppo di amici, Yoruichi passeggiava aspettando trepidante lo
spettacolo pirotecnico e gustando ogni dolce leccornia che le capitava sotto naso.
<< Finiti i fuochi d'artificio raggiungerò Kukaku e ceneremo assieme, come ai buon vecchi
tempi >> mormorò tra sé.
Da quando aveva fatto pace con se stessa il mondo appariva più luminoso e sereno.
Aveva ripreso a sorridere e a prendere ogni momento con leggerezza e allegria.
Ora con passo altrettanto allegro e leggero, si diresse verso un chiosco dedito alla
vendita di dorayaki*. Il venditore, un uomo sulla cinquantina, stava cuocendo su di
una grossa padella alcuni dischetti color giallo uovo. Poste sopra il bancone di legno
stavano invece quattro ceste piene zeppe del famoso dolcetto.
<< Dieci dorayaki con anko* per favore. >>
<< Perfetto Signorina. Sono quaranta kan >> rispose lui mettendoli in un sacchetto di carta.
<< Ecco, tenga il resto >> e con in bocca un dorayaki s'incamminò nuovamente.
Aveva appena svoltato l'angolo che avvertì una presenza alle spalle. Si bloccò e qualcuno
fece lo stesso a pochi centimetri dalla schiena.
<< Non pensavo ti piacessero tanto i dolci, Yoruichi. >>
Alzò lo sguardo allarmata e imbarazzata, ritrovandosi il viso sorridente di Askin a una
trentina di centimetri. Un secondo dopo tra le risate risuonò un urlo dolorante e l’Ex-
Quincy si ritrovò a terra, piegato su se stesso a causa del calcio fulmineo.
<< AHI … ! Si può sapere ... perché ogni volta debba finire così ? >> si lamentò premendosi
le mani sulla pancia.
<< Colpa tua ! Evita di comparirmi alle spalle come uno stalker !!! >> tuonò imbufalita.
L'inusuale silenzio le fece notare i molti sguardi puntati su di loro, alcune persone
avevano pure iniziato a parlottare a bassa voce. Nell'ulteriore imbarazzo riacquistò
un minimo d'autocontrollo.
“ Mi ero promessa di andarlo a trovare e guarda come l'ho conciato ” ammise porgendogli
la mano.
<< Scusami … però non farlo più ! Intesi ?!? >>
Askin rivolse un'occhiata non molto convinta.
<< Prima tiri calci e poi tendi la mano … >> disse alzandosi da solo << … sei strana forte
lasciatelo dire. >>
Yoruichi sbuffò dandogli le spalle.
<< Sbagli, sei tu quello strano … sbucare in quel modo ! Guarda un po' te ! >>
Askin rise brevemente. Irritata volse il capo guardandolo di sbieco.
“ Ah … non ricordavo fosse così alto … ”
Sorpresa scosse la testa cacciando lo strano pensiero e solo allora notò che indossava un
semplice kimono* blu scuro.
<< Non è colpa mia se non ho più una goccia di reiatsu in corpo. >>
<< Questa non è una scusante …! Comunque cosa sei venuto a fare qui ?!? >>
<< Direi quel che fanno tutti gli altri … >> e fece un largo gesto con le braccia << …
mangiare, mangiare e mangiare. Oh ! Quelli cosa sono a proposito ? >> chiese indicando
il sacchetto.
<< Dorayaki* … >> sibilò in un mezzo ringhio << … e non intendo dartene manco mezzo.
Sono per una persona importante. >>
Lui la guardò divertito e guardandosi attorno individuò il venditore.
<< Volevo saperlo per prenderli anch'io. Sai non leggo bene gli ideogrammi, inoltre … >>
aggiunse dirigendosi alla bancarella << … non mi permetterei mai di rubare i dolci a una
ragazzina. >>
<< Chi sarebbe la ragazzina ?!? >>
<< Ops ! Vero … intendevo dire bambina. >>
Represse a fatica l'idea di rifilargli un secondo calcio, questa volta dritto nei denti.
Dopo una trentina di secondi Askin tornò con un sacchetto strapieno e un dorayaki* già
mezzo mangiato.
<< Ma … quanti ne hai presi ? >>
<< C'erano quelli col cioccolato. Non ho saputo resistere. >>
<< Oh … io li ho presi col ripieno di anko*. >>
Intanto senza accorgersene avevano ripreso a camminare, uno affianco all'altra.
<< Uhm … quella marmellata aspra non mi piace per niente >> disse finendo il primo
dolcetto e addentandone subito un secondo << preferisco di gran lunga una buona vecchia
cioccolata calda, oppure un cappuccino o un the verde … >>
<< E perché hai voluto sapere come si chiamavano ? C'era scritto sull'insegna. >>
<< Come ti ripeto non so leggere tutti gli ideogrammi e mi scocciava fare la figura del
fesso. In verità ho avuto tempo d'imparare il giapponese nei miei … allora vediamo …
uno, due … cento ottant'anni di permanenza nell'Impero Invisibile, la scrittura però l'ho
abbandonata in fretta, a parte per i concetti basilari s'intende. >>
<< Quindi … hai spiato la Soul Society così a lungo ?!? >>
<< Centocinquanta a essere precisi >> la corresse prontamente << non mi venne dato
subito questo privilegio. Uhm … strano ... non ricordavo d'avertene parlato. >>
<< Me l'ha spiegato Kisuke, la faccenda della dimensione parallela eccetera, eccetera. >>
L'aveva appena detto che un dubbio sorse spontaneo.
<< Aspetta … magari hai spiato pure me … >> disse rivolgendogli uno sguardo indagatore
<< … In effetti questo spiegherebbe il motivo per cui, durante il nostro combattimento
hai detto che t'aspettavi molto più dalla sottoscritta. >>
Lui le lanciò una rapida occhiata, come se temesse l'ennesima reazione violenta.
<< Oh … allora prestasti attenzione al mio noioso sproloquio >> replicò alla fine
canzonatorio.
<< Non girarci attorno, rispondi ... ! >>
<< Vedi … >> disse inghiottendo il terzo dorayaki* << … ogni stanza … ogni strada ... ogni
albero nel Wandenreich era parallelo al relativo nella Soul Society, così come la tua dimora
Yoruichi ... quindi sì, ti conoscevo già un pochino prima del nostro battagliero incontro. >>
Stranamente non ne rimase stupita, né avvertì la rabbia sopraffarla, provò anzi un
imbarazzo così forte e inaspettato che preferì lasciar cadere il discorso. Ma, quasi avesse
intuito lo stato d'animo, l'altro sorrise visibilmente divertito.
<< Tranquilla sono un gentiluomo, non ti ho mai spiato mentre facevi in bagno o esploravi
il tuo corpicino nelle ore notturne, anche se sarebbe stato uno spettacolo niente male. >>
Un pugno e Yoruichi gli piantò il viso contro un grosso albero.
<< Comincio a pensare che tu abbia manie masochiste >>
<< O forse qualcuno è troppo impulsivo … per questo trovo divertente stuzzicarti. >>
<< Accidenti … sei veramente incorreggibile >> sentenziò rassegnata lasciandolo andare.
<< Ahi-ahi … ! Dolore …! Sono indifeso e mi aggredisci brutalmente … >> protestò
tastandosi la guancia dolente.
<< Questa volta te lo sei meritato ! >>
<< Non è giusto … cattiva … ! >> disse sedendosi a limitare dell'aiuola sottostante e
poggiando il sacchetto a terra.
All'alto della piccola altezza, Yoruichi si ritrovò a osservarlo con più attenzione.
Il kimono* blu ne risaltava la pelle chiara insieme alle spalle sottili e forti, i capelli neri,
leggermente mossi, erano tirati all'indietro a esclusione del lungo ciuffo. Ma furono gli
occhi a catturarla, non ci aveva mai fatto caso, ma erano di un colore veramente particolare;
un viola chiaro che li rendeva simili ad ametiste. E in un'istante li notò ; una lieve
malinconia, una tristezza velata, un disagio profondo e inconfessabile.
Conosceva quello sguardo, l'aveva visto riflesso nei suoi stessi occhi una mattina di
pochi giorni addietro.
“ Cosa nascondi a te stesso ? ”
Sentì qualcosa crescere in lei, violento e travolgente. Così parlò, non riuscendo a reprimere
la spinta istintiva.
<< E da Mayuri come va? Ti trovi bene ? >>
Askin rimase un po' spiazzato scuotendo lievemente la testa, come a voler scacciare
un'ombra incombente.
<< Beh … non c'è male. Sono tutti gentili … in particolar modo Nemu … >>
Yoruichi non seguì molto del discorso, perché adesso avvertiva chiaramente la nota
vuota e indifferente nella voce, adesso vedeva quanto il sorriso fosse in realtà tirato.
<< Ascoltami … >> lo interruppe brusca << … se domani decidessero di giustiziarti cosa
faresti ? >>
<< Ah … sei più volubile di quanto immaginassi … cominci a chiedere cose strane. >>
<< Rispondimi. >>
<< Beh … come potrei oppormi ? >> ammise lui a capo chino.
Yoruichi strinse i pugni e la rabbia la travolse come un uragano. Non poteva sopportarlo
… non poteva sopportare che si fosse ridotto in quel misero stato d'apatia, non quando
lei s'era impegnata così tanto per salvarlo da morte certa, non quando facendo così Askin
rovinava solo se stesso. Il motivo di tale condizione era uno e uno soltanto.
<< Per quale motivo vivi allora ? >>
“ Perché non l'hai ancora trovato, vero ? ”
Lo vide sgranare gli occhi furente e improvvisamente pallido. La calma l'aveva abbandonato.
Adesso nelle iridi brillava un'amara consapevolezza mista all'odio … verso se stesso,
verso la propria inerzia e pure verso di lei, che aveva osato metterne a nudo l'oscurità
dell’animo.
<< Non vedo come possa avere importanza ... Yoruichi … >>
In uno scatto la Dea Lampo si piegò, afferrò il bordo del kimono e lo strattonò portandosi
a pochi centimetri dal viso. I suoi dorayaki* caddero senza fortunatamente rovesciarsi.
<< Che cavolo dici ?!? Ha importanza invece, brutto stupido ! >>
<< Ah … non usare questo tono da falsa buonista … cominci a irritarmi. >>
Oltre che irritante, Yoruichi Shihion era sempre stata una donna molto impulsiva con una
facile inclinazione all'ira. Sentendo una frase del genere non ebbe dubbi su come agire :
strinse Askin per il collo e usò lo Shunpo.

Era successo tutto troppo in fretta e la fretta era al quarto posto nella personale classifica
delle cose più odiate. In un nanosecondo la strada festosa era scomparsa così come l'adorato
sacchetto di dorayaki*, lasciando il posto a un ampio prato. L'aria era fresca, un leggero
vento spirava da sud e le stelle risplendevano nel cielo senza luna. Nonostante il bel
paesaggio Askin era particolarmente irritato, quasi sul punto di arrabbiarsi, cosa che gli
capitava molto di rado. L'improvvisa mancanza d'appoggio l'aveva fatto ruzzolare
all'indietro, in un punto dell'enorme distesa erbosa dove guarda caso si trovava una pietra.
Forse avrebbe dovuto gioire perché, nuca dolorante a parte, Yoruichi era finita sopra di lui.
Ma non provò che sentimenti restii e a nulla valse sentirne il respiro sul collo, o vederne
il viso contratto dall'imbarazzo non appena alzò il capo.
<< Ah … ! S-scusami … non intendevo … >>
Si bloccò, ma almeno ebbe la decenza d'alzarsi dandogli l'opportunità di mettersi a sedere.
La scrutò funereo volgendo infine lo sguardo altrove.
<< Si può sapere che diamine t'è preso ? >>
<< È colpa tua se ho reagito così ! >> protestò lei con la solita sicurezza.
<< Sì va bene … ! >>
<< Non capisci ... ti stai comportando da stupido ! >>
<< E tu non parlare come se mi conoscessi ! >> sentenziò alzandosi a sua volta.
<< … Questo è vero ... però so riconoscere un comportamento idiota quando lo vedo ! >>
<< Tsk ... ! Allora sei più ipocrita di quanto immaginassi. >>
Parlava senza riuscire a frenare l'odio e il disprezzo. Le parole di Yoruichi avevano aperto
una ferita profonda e, come un fiume in piena, i pensieri acquistavano suono uscendo
violenti e inarrestabili.
La Dea Lampo però non parve adirarsi, perché continuò a incalzarlo.
<< Davvero non hai ancora trovato … un motivo per vivere ? >>
E in mezzo a quel tono macchiato da un'impercettibile dolcezza Askin si ritrovò a guardare
dentro al suo cuore, in angoli rimasti a lungo oscuri. Vi fu un lungo silenzio rotto soltanto
dal fruscio del vento tra gli alberi lontani. Infine quei sentimenti presero
forma portando con sé tutto il loro dolore e la loro tristezza.
<< E come potrei ? L'Impero per cui combattevo è stato annientato … la mia razza quasi
estinta ... io ridotto a una semplice anima in terra “ nemica ”. A dir la verità … amavo e
odiavo il Wandenreich. Lo amavo perché mi aveva dato rifugio da una vita macchiata dal
sangue e dalla guerra … e lo odiavo perché presto o tardi sarebbe iniziato un nuovo
conflitto. Per la seconda volta mi sarei ritrovato a combattere contro un nemico che a me,
personalmente, non aveva fatto nulla. Alla fine ... per la seconda volta desiderai la
morte … ma che vuoi, il mio cuore non è stato mai sincero ... voler vedere il mondo creato
da Sua Maestà ... ah … in realtà stavo solo tentando di giustificare ... giustificare quel me
stesso e la sua follia ... in maniera abbastanza patetica aggiungerei ... >>
Fece una pausa riprendendo fiato, il respiro era diventato incerto, la mente pesante.
Aveva tirato fuori tutto, ma il fardello più grande rimaneva ancora lì, seppellito in
profondità. Con un'enorme sforzo riuscì a gettarlo fuori.
<< In questo caos Yoruichi … nonostante la guerra sia finita ... nonostante la gentilezza di
voi Shinigami … dove potrei trovarlo un motivo per vivere ? >>
Gli occhi erano diventati umidi e nell'iniziale stupore non s'accorse dell'improvvisa
vicinanza della Dea. Sobbalzò lievemente mentre lei, con sorpresa, sorrise. Finora non gli
aveva mai rivolto un espressione così gentile, ne rimase catturato dimenticando per un
attimo il proprio turbamento.
<< Questo è un lungo speciale … ci vengo per trovare un po' di pace quando ne ho bisogno
… >> spiegò indicando il prato con un ampio gesto della mano << … tu … volevi vedere
il mondo creato da Yhwach, ma Yhwach è morto. Ora … hai davanti questo, non sei curioso
di scoprirlo ? >> prese a camminare, si muoveva leggera e aggraziata simile a un gatto nella
notte, e dopo poco si voltò allargando le braccia << Vivi ! Perché questo è il dono più grande
che esita ! Vivi ! E scopri questo mondo ... ! >>
<< … Scoprire …. questo mondo ? >> ripete in un fievole sussurro.
Improvvisamente ci fu un'esplosione di luce.
Yoruichi si girò indicando in alto col braccio teso.
<< Ma guarda … hanno iniziato i fuochi d'artificio ! >>
Nel cielo lontano era cominciato lo spettacolo pirotecnico : fuochi d'artificio di mille colori
e forme scoppiavano luminosi dipingendo il manto notturno, simili a veloci pennellate di
un pittore. La radura, posta su un'alta collina, offriva una visuale sul Seireitei, trasformato
ora in centinaia di luci che brillavano sulla scura terra come pietre preziose in una grotta.
Osservò tutto questo con ritrovata meraviglia e il cuore sussultò non appena lo sguardo
ricadde su di lei. In mezzo a un mare d'erba argentea, Yoruichi stava in piedi, gli occhi
rivolti al cielo, i capelli mossi dalla soffice brezza …
<< Ah … è proprio un bellissimo panorama … >>
<< … Come ? >>
<< Tutto questo … è … veramente bello. >>
Un tremito lo scosse, inaspettato e potente. Ricadde al suolo stringendosi le testa tra le mani.
Lacrime cominciarono a scendere silenziose mentre il corpo diventava via via più leggero
e il cuore si riempiva di una nuova felicità.
“ Scoprire questo mondo. Vivere … ”
<< Sono un vero idiota … ah ... era tutto così semplice eppure … >>
<< Ehi ! Tu-tutto bene ? >>
Ritrovò Yoruichi china su di lui intenta a osservarlo con un misto d'apprensione e attesa.
Nell'inaspettata vicinanza la felicità aumentò a dismisura, tanto che avrebbe voluto
abbracciarla. Qualcosa però lo frenò, forse fu il pudore o forse il timore di ricevere
l'ennesimo pugno. S'alzo e per la prima volta si rese conto della loro differenza d'altezza :
Yoruichi gli arrivava si e no allo sterno, un distacco di venti centimetri buoni … era così
piccola che per la seconda volta fu tentato di stringerla a sé.
<< Sì ... sto bene. Grazie, Piccola Dea. >>
Doveva averlo detto con tono estremamente dolce, perché lei distolse di scatto lo sguardo.
<< A … Ah ! E per cosa ?!? >>
<< Seriamente … il tuo discorso è stato bellissimo. Mi hai aperto gli occhi. >>
<< Oh ! Per così poco ? No-non mi sembra d'aver fatto nulla di speciale ! >> replicò Yoruichi
agitando la mano con fare superfluo.
<< … Troverò il modo per sdebitarmi. Promesso. >>
<< Ora stai esagerando. >>
<< Se mi concedi un abbraccio … >> propose scherzoso allargando le braccia << … allora
siamo pari. >>
Lei tornò a guardarlo. Persino nella semioscurità e nella pelle scura Askin riuscì a
distinguerne le guance rosse e lo sguardo fin troppo confuso. Si tappò la bocca trattenendo
a stento una risata.
<< C-che hai da ridacchiare ?!? >>
<< Dovresti vedere la tua faccia … si direbbe sei poco abituata a ricevere certe avance. >>
Lei si girò incrociando le braccia al petto, non prima di avergli rifilato un leggero pugno
sullo stomaco.
<< Ah ! Ah ! Non sono abituata alle richieste idiote ! Non ti abbraccerei mai e poi mai !
E adesso andiamo ! >>
<< Oh … non … non torniamo usando lo Shunpo ? >> chiese vedendola incamminarsi.
<< Lo Shunpo purtroppo consuma molta energia, usandolo una seconda volta mi
stancherei troppo, quindi ci toccherà a farcela a piedi ! Ma tranquillo ... mezz'oretta e
ritorneremo al Primo Distretto. >>
<< O forse ti vergogni a comparire insieme a me ? >> mormorò cominciando a seguirla.
<< Hai detto qualcosa ?!? >>
<< Niente ! Stavo solo … pensando a come ringraziarti. >>
<< Uffa ! Ti ho già detto che non serve ! >>
<< Invece sì. >>
<< Invece no ! >>
<< Non posso ignorare l'aiuto datomi da una così bella donna. >>
<< Arrgh ! Piantala una buona volta ! >>
<< Ah ... avevo dimenticato fosse così divertente stuzzicarti ! >>
<< Grr ... ! Sei ... veramente irritante ... ! >>
Inutile dire che il battibecco andò avanti per un bel po'. Tra una battuta e l'altra Askin
scrutava il cielo solcato dai fuochi d'artificio. Si sentiva rinato, l'oscurità era scomparsa
e questa volta per sempre, lasciando il posto a una contagiosa allegria. Ripetendosi
mentalmente il suo nuovo obiettivo, cominciò a fischiettare.
“ Scoprire il mondo ... tu ne fai parte Yoruichi … devo trovare un modo per ringraziarti.
Uhm … forse un dolce sarebbe l'ideale … sì ! Un dolce al latte ! ”


Sotto il cielo notturno Kugo camminava in direzione della Residenza Shiba, dietro di lui
Kukaku lo seguiva con passo leggero. Intorno regnava una pace assoluta, la brezza muoveva
le fronde degli alberi ai lati del sentiero e le stelle brillavano luminose simili a piccoli
diamanti.
Era stata una serata bellissima, lo spettacolo pirotecnico aveva fruttato ben cinquemila
kan, e appena arrivati a casa aveva intenzione di concluderla in maniera particolare.
Perché a guerra finita, l'unico pensiero dell'ex-Sostituto era rendere felice la donna
amata. Adesso che ogni conto col passato era stato chiuso … l'odio verso gli Shinigami,
l'uccisione di Yhwach, il mostro che gli aveva portato via la persona più cara al mondo ...
ogni energia era rivolta a proteggere Kukaku, a costruire dopo tante sofferenze, una
vita assieme.
Finita l'allegra cena in compagnia di Yoruichi, Ganju li aveva salutati al limitare del
bosco, senza scordarsi di lanciargli un'occhiata guardinga. Il minore del Casato Shiba
alloggiava da qualche settimana in una piccola casa all'interno dei terreni di famiglia.
- Così avrete la vostra intimità … ! - s'era giustificato la mattina della partenza, ma dal tono
si evinceva un senso di protezione fraterno duro a morire.
“ Ci vorrà ancora un pochino prima che accetti completamente … la situazione. Ma in
fondo Ganju è uno in gamba … anche se spesso non lo dà a vedere. ”
Intanto il silenzio permeava, preoccupato si voltò ritrovando quei magnifici occhi verdi
persi nel vuoto.
<< Ehi … come mai siamo così pensierose ? >>
<< Ah ! Scusami Kugo … ! Stavo solo … pensando a Yoruichi. >>
<< Uhm … >> fece portandosi al suo fianco << … in effetti dopo la battaglia al Palazzo
Reale, questa è la prima volta che riuscite a vedervi … tranquillamente. >>
<< Sì … abbiamo parlato e scherzato come hai vecchi tempi però … >> disse
mordicchiandosi la punta del pollice.
<< Però ? >>
<< … Però è strano. Non è da lei ubriacarsi in giro. Fortuna Yushiro l'ha riportata a casa … >>
e dopo una breve pausa aggiunse << … qualcosa la turba. >>
Kugo rimase in silenzio raccogliendo i ricordi d'un passato lontano. Tornò a vent'anni
prima, a quando era Sostituto Shinigami e le giornate trascorrevano tranquille tra
il Mondo Terreno e Soul Society, insieme a Isshin, Kisuke, Kukaku, e naturalmente Masaki.
Della Dea Lampo aveva sempre avuto opinioni contrastanti, in generale però gli era
parso che dietro quell'irritabilità si celasse una sottile e inconfessabile tristezza.
<< Forse ci invidia … >> disse quasi senza pensarci.
<< Noi due ? E perché mai ? >>
<< Noi … abbiamo passato momenti difficili. Io … ti ho fatto soffrire quando abbandonai
la Soul Society e il ruolo di Sostituto. Sono scomparso nel nulla per 8 anni … e dopo …
ricompaio chiedendoti di fingere di non conoscermi … che idiota, alla fine me li sono
meritati tutti quei pugni … >>
Il discorso morì in gola. Ecco … come spesso gli capitava discutendo del passato, aveva
finito per dilungarsi perdendo il filo della discussione e Kukaku, come altrettanto spesso
succedeva, gli sorrise. Quel sorriso riservato soltanto a lui.
<< Era normale scomparire dopo …. quella notte … l'odio ti divorò … e io non riuscì a
far nulla per impedirlo. Tu ... tu ... fuggisti anche per proteggermi Kugo, mentre quella
richiesta apparentemente assurda, era atta a proteggere Ichigo e quel ragazzo, Tsukishima.
Hai voluto coinvolgerlo il meno possibile con un mondo che avrebbe presto abbandonato.
Anche se … forse ho esagerato coi pugni. >> ammise grattandosi la nuca.
<< … Spero lui e Giriko si stiano riadattando bene nel Mondo Terreno. >>
Kukaku abbassò lo sguardo e senza smettere di sorridere gli strinse la mano.
<< Sono sicura di sì … comunque è vero, noi due abbiamo superato innumerevoli
difficoltà, ma alla fine c'è l’abbiamo fatta ... >>
<< Sì >> confermò dandole un bacio sulla guancia.
<< Ah ... ! Tor-tornando al discorso iniziale … ! Hai detto invidia … in effetti mi è parso
pure a me di percepirla … uhm … è probabile che tra lei e Kisuke non ci sia stato ancora
nessun ... passo in avanti. >>
<< Sembri saperla lunga a riguardo. >>
Kukaku fissò un punto indefinito davanti a se, la mente rivolta a chissà quali ricordi.
<< Non glielo dirò mai, però … Yoruichi è intrappolata un limbo, è disposta ad aspettarlo
all'infinito ... come del resto ha sempre fatto. Nonostante questo ... ho la sensazione non
che c'entri solo Kisuke nella sbornia di stasera. >>
In quel momento la cima della collina comparve davanti a loro. Il vento muoveva
l'erba rendendola simile a un agitato mare color argento. In alto, al confine fra terra
e cielo, si stagliava la strana costruzione della Residenza Shiba, riconoscibile dalle enormi
braccia di pietra poste ai lati. Ma nemmeno quella vista sembrò rallegrare Kukaku.
<< Accidenti … sono la sua migliore amica e non so come aiutarla ... >> sussurrò a
malincuore.
Kugo la fissò, soffermandosi ora sulla bellezza malinconica degli occhi, ora sulla morbidezza
della pelle. In particolare sul braccio destro, tornato tra mille dolori durante la Guerra.
“ Il legame col Reiokyu è spezzato … ora sei libera … ora voglio vederti felice … ” (1)
<< Non pensarci … meglio non immischiarsi troppo nella faccende sentimentali. Adesso
… >> s'interruppe e la baciò.
Fu un bacio veloce, giusto per assaporarne le labbra carnose. Quando si scattò Kukaku
era rossa come un peperone. Non si era ancora abituata a quei contatti improvvisi.
L'espressione però lo stuzzicò parecchio e, rammentando il proposito iniziale, si sporse
in avanti, desideroso di godere del piacere che ogni volta gli donava il suo corpo,
e assaporarne la pelle morbida come la seta, il calore e il profumo simile a un fiore
delicato.
<< … adesso dovresti concentrati su altro >> concluse malizioso cominciando a
mordicchiare l'incavo del collo.
Lei sobbalzò in vano tentativo di ribellarsi. Senza interrompere l'attività, le cinse la vita
tra le forti braccia e in un attimo udì un lieve gemito.
<< Ah … ! A … aspetta … >>
<< Uhm… ? >>
<< No-non … sarebbe meglio ... il futon* ? >>
Kugo sorrise vittorioso. La sua voce era diventata affannata e le piccole mani avevano
preso ad accarezzare i pettorali sotto il kimono* nero provocandogli scosse di calore.
Erano passati due mesi da quando avevano cominciato a farlo, eppure Kukaku sapeva
ancora essere … teneramente impacciata e al tempo stesso maledettamente sensuale.
<< Fa caldo stasera e poi … non l'abbiamo mai fatto sotto le stelle. >>
<< Bugiardo … se mi viene caldo è solo colpa tua … >>
<< Potrei dirti la stessa cosa, sai ? >>
Nel frattempo aveva giocherellato con le dita dietro alla sua schiena e il provocante top
rosso cadde in breve a terra. Lei avvampò coprendosi come meglio poteva.
<< Ehi … ! Sai non mi piace … ! >>
<< … Uh ? >> chiese non sapendo bene dove posare lo sguardo.
<< … Essere spogliata all'improvviso … ! >>
Quasi la frase le avesse donato un po' di coraggio, Kukaku gli slacciò la cintura
dell'hakama*. In un piacere indescrivibile sentì le dita sottili accarezzargli gli addominali,
e lentamente risalire sul petto arrivando infine alle spalle.
<< … Dobbiamo farlo insieme >> concluse annullando la già breve distanza.
<< Ah-ah … ! Vedo ti sei messa subito in pari >> replicò ironico mentre la parte superiore
del kimono* scivolava via rivelandone il tronco possente.
<< Uh … fammi indovinare farai qualcosa di bru- >>
Le parole le morirono in gola sostituite da un grido spaventato. L'aveva sollevata in aria,
leggera come un piuma. Sotto le sue imprecazioni la fece volteggiare e senza lasciarla, si
gettò di lato atterrando sull'erba soffice in mezzo a un lieve rialzamento. Paralizzata dalla
paura, Kukaku s'era raggomitolata intorno alla testa, al canto suo Kugo si ritrovò il mento
bloccato dalle gambe, la faccia premuta contro la pancia mentre qualcosa di estremamente
morbido poggiava sopra i capelli.
<< Lo … Lo sai q-quanto patisco le a-altezze …! >> balbettò dopo qualche secondo.
<< Non riesco ancora a crederci … >> disse portandosi a livello del viso << … l’erede
degli Shiba sparava razzi fino al Palazzo Reale, eppure soffre di vertigini. Lo trovo
davvero un controsenso. >>
<< A vo-volte … sei … sei veramente cattivo. >>
<< Ah ah ! Ti adoro quando fai così … poi scusa non eravamo mica tanto in alto. >>
<< Uffi … per te è normale visto sei alto due metri … ! >>
E detto questo incrociò le braccia, forse credendo d'essere ancora vestita … perché il gesto
non fece che risaltarne l'abbondanza delle forme. Di fronte a tale visione perse l'ultimo
barlume di autocontrollo. Si chinò … quel tanto che bastava per trovarsi nell'incavo del
seno. Cominciò a succhiare la pelle, voglioso e al tempo stesso delicato. Sorpresa Kukaku
annaspò provando a divincolarsi, lui però l'anticipò serrando le mani attorno ai fianchi.
<< Uh … ! Ku-Kugo … ! >> sussurrò in un'eccitazione crescente.
Aspetta … forse prima … avrebbe dovuto aggiornarla circa alcuni imporporanti progetti ;
come l'intenzione d'iscriversi all'Accademia di Shinigami, entrare nel Gotei 13 e infine
riacquistare il titolo nobiliare della famiglia Shiba. Kugo Shiba … non suonava affatto
male. Forse … perché al suono di quel respiro affannato, il calore aumentò in maniera
esponenziale, specie nel basso ventre. Nell'irrefrenabile bisogno carnale Kugo s'abbassò
lo hakama*.
“ Aspetterò il sorgere del sole, quando stretti nel futon* ti sveglierò con un bacio. ”





1) Il braccio destro di Kukkaku era collegato alla Dimensione del Re ( lo affermò
Kubo in un'intervista ). Tale dettaglio non è mai stato approfondito.
Nella mia storia, esso ritorna nell'esatto momento in cui Yhawch uccide il Soul King
provocando un'iniziale collasso fra le dimensioni. I razzi sparati della donna sono
gli unici a poter raggiungere il Reihokyu.
Si suppone un legame antico tra il Casato Shiba e il Reiho.






Glossario

*anko : marmellata di fagioli azuki.
*dorayaki : è un tipo di dolce composto da due pancake, formati a partire dalla kasutera
(un impasto simile al pan di Spagna), e riempito al centro con l'anko, una salsa dolce
rossastra ricavata dai fagioli azuki.
*futon : materasso giapponese, interamente in cotone, rigido, sottile e arrotolabile.
*kimono : abito tradizionale giapponese sia maschile che femminile.
*hakama : indumento tradizionale giapponese che somiglia ad una larga gonna-pantalone
a pieghe, originariamente indossato soltanto gli uomini.
*sakazuki : una tazza bassa simile a una scodella in cui si beve il sakè.
*shoji : pannello giapponese che costituisce le tipiche porte scorrevoli.
*tokkuri : brocchetta in ceramica in cui viene servito il sakè.
*zabuton : cuscino per sedersi posto sopra il tatami. Originalmente fatto con stoffe
pregiate, nel seconda metà del periodo Edo s'inizio a fabbricarlo col cotone.






Tana Oscura :

Eccomi qui dopo il solito mese col terzo capitolo della storia :D intanto un cordiale ringraziamento a tutti coloro che stanno seguendo/leggendo/recensendo questa storia molto particolare e folle XD
In particolare ringrazio Tammy1997 ( scusa cara, ma non ho potuto resistere fino al 20, chiedo perdono ?.? ) Hiraki_Sengoku ( corri a recensire, voglio che tu sia la prima <3 ) per le loro recensioni <3 e più suomi25 per averla aggiunta nelle seguite <3 <3 <3 <3 <3 ( dispendio cuori )
Comunque tornando al capitolo finalmente ho presentato un'altra coppia principale di questa fic : Kugo X Kukaku ! Ma per capire come i due sono legati e per scoprire alcuni retroscena che legano il Primo Sostituto ( mio personaggio preferito di Bleach ) con la Famiglia Kurosaki/Shiba dovrete pazientare ancora un pochetto.
Ho scritto la prima parte ... semi-hottosa ! Che soddisfazione <3 beh con Kugo e Kukaku non posso fare altrimenti scusate <3 <3 <3 <3
Ps. se posso darvi un consiglio, date intanto un’occhiata al capitolo 472 BeLIEve, facendo attenzione al dialogo iniziale tra Isshin e Kisuke.
Ricordo che la mia fic è un'opera di pura fantasia e che si collega in parte con gli eventi del manga ^^

Un saluto e ci si vede ad agosto <3



   
 
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