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Autore: hikaru83    18/07/2016    2 recensioni
22 capitoli, 42 lettere per accompagnarci in questi 21 mesi che ci aspettano lontani da loro. Mio modo di sopravvivere in realtà, spero aiuti anche voi.
[EunHae] HyukHae HaeHyuk, vedeteci quello che volete.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Donghae, Eunhyuk
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ragassuole sta volta non sono in ritardo, o meglio, sarei tecnicamente in ritardo, ma voi sapete perfettamente che giorno è oggi, e io certo oggi non potevo mancare con la mia valanga di fluff, quindi in realtà questo è un ritardo programmato, ecco u.u
Siamo davvero arrivate a poter fare il conto alla rovescia, l’anno prossimo saranno a casa, l’anno prossimo tutta questa attesa sarà finita, 12 capitoli... e sarà finita la fic XD.
Buon EunHae day *sparge cuori*
 

 
 
Decima lettera
 
 

POV HAE
 

Un anno, fra un anno saremo insieme di nuovo, fra un anno, posso resistere, devo resistere.

Questi mesi passati, sono un traguardo strano. Da una parte hanno senz’altro avvicinato il nostro ritorno, ne sono passati nove, ci avviciniamo alla metà del nostro arruolamento, si avvicina sempre di più la fine e il giorno del ritorno e si allontana sempre di più il ricordo dell’inizio, i primi mesi  di lontananza, il giorno della separazione. Dall’altra parte però, Dio manca ancora un anno? Ancora dodici lettere? Ancora dodici mesi ad attendere il momento di poter leggere la tua lettera? Ancora dodici mesi in apnea, sperando di leggere dalle tue parole lo stesso legame che ci ha sempre unito? Ancora dodici mesi, in cui i miei polmoni si riempiono di ossigeno solo mentre leggo queste righe? Ancora dodici mesi in cui devo sperare di avere un modo per poterti incontrare, anche se solo per poche ore? Ancora dodici mesi in cui ogni notizia di cronaca estera e non solo mi fa saltare come un grillo per il terrore che accada qualcosa che ti possa mettere in pericolo? Certo lo so, se mi sentissi parlare così scommetto che mi diresti che dovrei stare attento io a non inciampare nei miei stessi piedi, che è più probabile che mi faccia del male io stando in caserma, che tu mentre ti eserciti, lo so, ne sono certo, ed in effetti sono incapace di non combinare guai, ma cosa vuoi che mi importi, se tu sei al sicuro, che diamine vuoi che mi importi di quello che può succedere a me?

Il respiro dei miei compagni di stanza si è fatto regolare, segno inequivocabile che la stanchezza li ha vinti, le mie mani quasi tremano mentre tirano fuori dalla tasca, dove l’avevo nascosta appena è arrivata sta mattina, la busta bianca che nasconde la mia riserva di ossigeno mensile.

Questa lettera è forse una delle più importanti, oramai la mezzanotte è passata e oggi è il nostro anniversario, per la prima volta in nove anni non siamo insieme, mi viene da piangere. Ho bisogno di lui, tanto bisogno di lui.

Mi infilo i pantaloni della tuta che sono sulla sedia accanto al mio letto e riesco a sgattaiolare fuori dalla stanza, non dovrei ma ho bisogno di aria, e mi sistemo in un terrazzino quasi mai usato di giorno, a parte qualche mio collega che sotto pressione ha bisogno di farsi due tiri di sigaretta lontano da occhi indiscreti, probabilmente questo terrazzino è stato creato appositamente. Mi siedo per terra, fa così caldo durante il giorno che il cemento che costituisce il pavimento del terrazzino è ancora tiepido anche se è notte fonda, appoggio la schiena al muro e apro la busta traendone fuori la lettera. Solo le luci dei lampioni, il suono di qualche grillo nella notte calda e ovviamente la luna alta nel cielo mi fanno compagnia.

 
Ciao pesce,
                siamo arrivati davvero a un altro traguardo, ti rendi conto che fra un anno torneremo a casa? Lo so, sono un disastro con gli anniversari o cose simili, ma ultimamente faccio molto più caso ai giorni che passano, aspetto la sera sapendo che quello appena trascorso è un giorno in meno a luglio prossimo, ti ho sorpreso? Scommetto che anche tu fai lo stesso, tu che, al contrario mio, non ti sei mai perso una festa, che fosse un compleanno o una qualsiasi nostra ricorrenza.
Sai, credo proprio di riuscire a vederti ora, mentre stringi il foglio tra le tue mani, stupito di quanto questi mesi mi abbiano fatto apprezzare quelle ricorrenze che in passato sembrava non essere importanti per me, visto che me le scordavo sempre, ma non è così, non è per nulla così, anzi, sono sempre state importantissime, solo che c’eri tu al mio fianco a ricordarmele ogni volta, c’eri tu accanto a me ogni giorno a farmi apprezzare così tanto la vita normale che ogni giorno per me era un giorno di festa.
E ora che siamo tanto lontani, non posso fare altro che ringraziarti per il tuo modo di rendere la mia vita speciale ogni giorno. Hai creato tanti di quei meravigliosi ricordi che, in questi mesi lontano da te, riaffiorano e mi fanno stare bene, mi danno la forza di attendere un altro mese la tua lettera, o di riuscire ad accontentarmi di incontrarci solo poche ore, in giorni tanto lontani tra loro. Solo noi sappiamo quanto quelle poche ore corrono veloci come istanti, secondi, che non ci permettono neanche di capire di essere insieme che già dobbiamo salutarci. Il modo in cui hai riempito la mia vita mi da la forza necessaria per andare avanti, e ora il traguardo è ancora più vicino, un anno ci divide, un anno e saremo ancora tutti insieme.
 
Sei la mia forza
 

Sento le lacrime pizzicarmi gli occhi, alzo lo sguardo verso la Luna che mi guarda pacifica, mi prendo del tempo per fare dei respiri profondi e riprendermi, non posso permettere che, se qualcuno in stanza si svegliasse quando torno mi vede conciato in questa maniera.

D’accordo, si è scordato che giorno è oggi, o forse non sapeva quando mi sarebbe arrivata questa lettera e ha preferito non scriverlo, in fondo neanche io ho scritto nulla a proposito, avendo paura di scrivere cose troppo sdolcinate anche rispetto ai miei standard. Ma questa lettera è più di quello che mi sarei aspettato, è come se fosse qui ad abbracciarmi.

Mi tiro in piedi, scaccio la polvere dai pantaloni, sistemo la lettera nella tasca interna, vicino al cuore e sto per voltarmi e rientrare, quando il ronzio della vibrazione del telefono, che evidentemente mi ero scordato acceso in tasca, mi sorprende. Estraggo di fretta il cellulare, preoccupato che sia successo qualcosa a mamma o a mio fratello, quando vedo chi mi sta chiamando, faccio un respiro profondo, cercando di calmare il mio cuore, prima di rispondere sottovoce.


 
POV Hyuk
 

È da poco passata la mezzanotte quando guardo il calendario appeso in stanza, osservo le cifre che formano questo giorno appena nato, 18 luglio, il nostro anniversario. A volte mi sorprendo da solo a pensare quanto le date siano diventate importanti, come se lo scandire del tempo avesse un ruolo fondamentale, e in parte lo è, insomma, ogni giorno che passa è un giorno in meno lontano da lui, vorrei così tanto poter stare con lui oggi, so quanto la nostra lontananza gli fa male, soprattutto in giorni come questo, in anniversari che non abbiamo mai passato lontani. Fa star male anche a me, ovviamente, ma lui è particolarmente sensibile alle ricorrenze, lo è sempre stato. Me lo immagino a fare quello che sto facendo anche io, osservare il calendario e pensare a quello che facciamo di solito, osservare il calendario e pensare magari a quello che è accaduto l’anno scorso. Io di certo la sua dichiarazione registrata su Devil non me la scordo, quando me la fece ascoltare, per la prima volta mi ritrovai con il cuore in gola che martellava senza tregua, solo io so quanto quella dichiarazione sia reale, solo ed esclusivamente io. Se chiudo gli occhi riesco ancora a sentire la sua voce roca, quel ‘ti amo’ ripetuto come un mantra, riesco anche a sentire le sue braccia intorno al mio corpo e le mie labbra che cercavano le sue, che ovviamente si fecero trovare subito.

Non posso impedirmi di sorridere, pensando a lui, a noi. È questa la magia che ha fatto Hae per me, rendere la mia vita così piena di ricordi meravigliosi che, anche lontano da lui, posso sorridere.

E l’altra magia è la scorta di ossigeno e forza che mi trasmette sempre attraverso le sue lettere mensili, l’ultima l’ho proprio tra le mie mani ora, oramai dormono tutti, direi che posso leggerla finalmente.
 

Hyukkieeeeee,
                un anno, ti rendi conto? Siamo a luglio e manca solo un anno. Ok, non è poco ovviamente, ma dai, dal mese prossimo saranno solo 11 mesi a separarci, avremo quasi superato la metà ti rendi conto?
Torneremo sul palco con i nostri fratelli, anche se, dobbiamo ammettere che pure durante il nostro arruolamento di palchi ne abbiamo calcato e ne calcheremo ma non è la stessa cosa, eh?
Qui va tutto come al solito, visto che bravo? Non mi sono ancora ucciso, e non ho ucciso nessuno, non te lo aspettavi, vero?
Sì, oggi sono proprio di buon umore, forse perché ho appena capito quando ti arriverà questa lettera, se i miei conti sono giusti superata la metà di luglio, vero?
Eh già, luglio è proprio un mese importante per noi.
Chissà se ti ricordi il motivo XD, e chissà se ti sei accorto che siamo arrivati a raggiungere il traguardo di un solo anno di distanza... visto le tue capacità nel ricordare certe cose ne dubito, ma chissà... lo scoprirò dalla tua lettera immagino.
Per ora, visto che non posso pretendere di romperti le scatole come facevo quando eravamo a casa, e come farò appena ci torniamo ovviamente, mi accontento della compagnia della Luna, grazie alla quale non mi sento mai solo, spero che la pioggia faccia altrettanto con te, anche se è poco frequente in questo periodo, ma si sa, tu sei più forte di me.
Continua a difendere il nostro Paese come hai fatto fin’ora. Sono orgogliosissimo di te.
 
Sei la mia forza
 

Sorrido pensando a quel demente di un pesce, guarda che miscredente, non crede che io mi accorga del tempo che passa... ed è convinto che non so perché luglio sia tanto importante per noi... beh, forse posso fare qualcosa per fargli cambiare idea.

Piego la lettera e la metto nella solita tasca vicino al cuore, prendo il cellulare spento dal cassetto del comodino accanto al mio letto, mi guardo intorno sperando che i miei compagni stiano davvero dormendo e mi alzo arrivando alla porta della stanza. La apro e scivolo all’esterno, riesco a raggiungere la porta finestra che da all’esterno, nessuno passa da questo corridoio, non di notte almeno, speriamo che non mi becchino, posso sempre dire che avevo caldo e avevo bisogno di prendere un po’ d’aria, ma meglio non rischiare.

Accendo il cellulare e compongo il suo numero, non so se è sveglio, e neanche se ha il cellulare acceso, o riuscirà a rispondere, ma devo provarci lo stesso.

Attendo pochi squilli quando la voce di Donghae mi arriva all’orecchio, sorpresa ed emozionata.

“Hyuk?” dice solo.
“Buon anniversario Hae.”
“...” lo sento tirare su con il naso, ma non dice nulla.
“Ehi scemo di un pesce, ci sei?” cerco di sdrammatizzare per non cominciare a piangere anche io.
“... saranghae” mi sussurra, la voce rotta dalle lacrime che so stanno scorrendo da quei meravigliosi occhi color del cioccolato che si ritrova.
“Anche io, lo sai.” Rispondo sorridendo.

Non mi importa se mi sgameranno e mi metteranno a pulire le latrine per punizione per aver lasciato il letto questa notte. Per sentire la sua voce, soprattutto oggi, ne vale senz’altro la pena.
 


Continua...
 

Note: Lo capite da sole che non potevo saltare questa data per nulla al mondo.
Questa volta non ho fatto riferimento a nulla e a nessuno in particolare perché volevo fosse solo loro, libera così di sparpagliare tutto il fluff a mia disposizione.
Spero abbiate gradito. Al prossimo capitolo XD
  
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