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Autore: ellydarklight    18/07/2016    6 recensioni
Storia scritta in collaborazione tra me e LadyEloredane
Harry è stato tradito dal mondo magico, muore ad Azkaban ma la Morte lo riporterà indietro nel tempo.
Genere: Angst, Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Un po' tutti | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Nessun contesto, Più contesti
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L'ultimo dono della Morte

 

secondo capitolo

 

 

Non doveva far capire che qualcosa in lui era diverso dal ragazzino impacciato e timido che tutti conoscevano.

Doveva agire cautamente, senza l’avventatezza che lo aveva contraddistinto per gran parte della sua vita per questo aveva svolto i suoi compiti in silenzio, subendo gli insulti degli zii e di suo cugino.

Aveva preparato la colazione, stando ben attento a non bruciare nulla, servendola e mettendosi subito dopo a riordinare la cucina attendendo quasi con impazienza di sentire il familiare suono della posta che veniva infilata nella fessura delle lettere per poi cadere con un tonfo sul tappeto.

Aveva recitato la sua parte, finché, obbligato come la volta precedente da zio Vernon non si era recato a prendere la posta di quel giorno.

Aveva percorso il breve tratto di corridoio sino ad inchinarsi sullo zerbino afferrando velocemente la grossa busta su cui era impresso l’emblema di Hogwarts per lasciarla scivolare nella tasca dei pantaloni troppo grandi per lui.

Non avrebbe compiuto di nuovo lo stesso errore, entrare ingenuamente in cucina con la lettera in mano.

Ritorna in cucina, consegnando le buste a zio Vernon prima di sedersi al suo posto e iniziare a mangiare gli avanzi della colazione riflettendo su come si sarebbe dovuto comportare da quel momento in poi. Era chiaro che non poteva parlare di magia o di Hogwarts davanti a quel grassone di suo zio, l’unica soluzione era parlarne con sua zia Petunia convincendola che era un bene farlo partire per la scuola di magia.

Aspetto di rimanere da solo in casa con sua zia Petunia, osservandola salutare amorevolmente il marito e riempiendo di attenzioni il figlio.

Attenzioni che avrebbe dovuto riservare anche a lui. Avrebbe dovuto amarlo e proteggerlo come un figlio, ma l’invidia e la gelosia che aveva provato per la sorella erano state più forte di qualsiasi sentimento materno nei suoi confronti.

La raggiunge in cucina dove zia Petunia ha iniziato a preparare un dolce per la merenda di Dudley.

-Zia Petunia -, la chiama. –La mamma era una strega, vero? -, domanda prima che lei possa dire qualsiasi cosa, spiazzandola. –Mi disprezzi per questo? Perché anche io sono un mago e perché attorno a me accadono così tante cose strane? È magia quella che faccio? -.

Zia Petunia sbianca a quelle domande, a quelle parole, mentre gli occhi si spalancando di stupore e terrore, -C-come fai a saperlo? -, domanda in un balbettio incredulo.

-Anche se tu e zio Vernon non mi avete mai detto nulla, tacendomi la verità, nel Mondo Magico sembra che io sia famoso. Ricordi quelle persone che mi fermavano quando uscivamo a fare compere? Beh…ho chiesto il motivo per cui si comportassero così e uno di loro mi ha raccontato tutto quanto -, disse Harry osservandola intensamente. –Ho avuto la conferma questa mattina quando è arrivata questa lettera che mi invita a frequentare Hogwarts. Ci andrò zia Petunia e tu non puoi impedirmelo -.

-Non pagheremo per mandarti in quella scuola di mostri! -, esclamò con rabbia la donna.

-Non c’è bisogno che paghi nulla, zia Petunia -, disse Harry sorridendo dolcemente. –Pensa al lato positivo. Se vado in questa scuola non mi vedrai fino a giugno inoltrato, dovrai sopportarmi solamente durante l’estate dato che non tornerò nemmeno a casa per le vacanze invernali -.

Zia Petunia rifletté sulle parole del ragazzo, infine parlò: -Va bene ragazzo, vai pure in quella scuola di mostri, parlerò io con Vernon -.

Come aveva sospettato zio Vernon era andato su tutte le furie quando la moglie gli aveva annunciato che Harry sapeva ogni cosa sulla magia e sui suoi genitori era già pronto a punirlo, ma la moglie era riuscito a blandirlo poiché come quel mattino il nipote gli aveva fatto notare non avrebbero dovuto spendere un soldo per lui, ma soprattutto lo avrebbero avuto fuori dai piedi per gran parte dell’anno, dovevano solo trovare una buona scusa per i vicini, che sicuramente avrebbero fatto domande.

Harry li aveva lasciati parlare, ritirandosi nella sua minuscola camera aveva recuperato dalla sacca da ginnastica che usava come cartella un foglio di carta e una penna per scrivere la risposta alla lettera ricevuta quel mattino.

 

Carissima Vicepreside McGonagall,

Sono lieto di informarla che a partire da quest’anno frequenterò la scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.

Purtroppo però devo informarla che mi è impossibile recuperare il materiale didattico in quanto i miei tutori sono Babbani per questo volevo sapere se era possibile inviare qualcuno alla mia casa, per una giornata, in modo che mi possa accompagnare a fare gli acquisti necessari per l’anno scolastico.

 

Harry J. Potter

 

Fece firmare anche la lettera a sua zia Petunia prima di uscire nel giardino sul retro, guardarsi un attimo attorno prima di individuare un grosso barbagianni accovacciato su un ramo basso dell’albero in attesa della lettera di risposta.

Si avvicinò all’animale, legando la lettere e raccomandandosi di consegnarla alla professoressa McGonagall e solo alla donna, una delle poche persone a cui poteva riporre un po’ di fiducia poiché sospettava fosse estranea alle macchinazioni di Dumbledore.

Soddisfatto di come quel suo primo giorno fosse andato tornò nel suo ripostiglio, sdraiandosi sul cencioso materassino.

Avrebbe dovuto trovare un modo per farsi spostare nella seconda camera di Dudley era stufo di vivere in quel buco, persino un Elfo Domestico era trattato meglio di lui!

Quella mattina quando era entrato in cucina il desiderio di ammazzarli tutti era stato forte in lui, ma si era dovuto trattenere poiché colpirli semplicemente con l’Avada Kedavra non avrebbe appagato il suo desiderio di vendetta.

Avrebbe potuto cruciarli sino a condurli alla pazzia…scosse il capo, no, non era di certo Bellatrix, lui.

Indurli ad uccidersi a vicenda lo avrebbe sicuramente divertito e appagato un poco, ma non pienamente. No, poteva fare di meglio, doveva solo trovare qualcosa di adatto per i suoi amabili parenti. Avrebbe cercato qualcosa di interessante una volta giunto a Diagon Alley doveva avere solo pazienza, infondo seguendo quella linea di pensiero si sarebbe goduto maggiormente la sua vendetta

 

-Ebbene, Albus, chi vuoi mandare dal signor Potter? -, domandò la professoressa McGonagall osservando il collega.

Da quando era giunta nel suo ufficio con la lettera di risposta da parte di Harry Potter il preside era rimasto muto ad osservare quel pezzo di carta e lei inizia a spazientirsi poiché aveva ancora molte cose da preparare in vista del nuovo anno scolastico oltre ciò doveva anche recarsi dalla signorina Granger, che essendo Nata Babbana aveva bisogno di una guida nel Mondo Magico, e nel caso anche dal signor Potter.

Sinceramente sperava di essere lei l’incaricata per aiutare il giovane Harry alla sua introduzione al Mondo Magico poiché era molto curiosa di vedere con i suoi occhi come fosse cresciuto in quegli anni con i Babbani dato che non le era stato permesso in tutti quegli anni di andare a trovarlo da Dumbledore cosa che l’aveva sempre irritata.

Dumbledore si riscosse alla domanda della collega, sollevando lo sguardo chiaro sulla donna.

Quella lettera era un bel problema per i suoi piani. Era stato fermamente convinto che i Dursley non avrebbero mai detto nulla sul Mondo Magico al nipote conoscendo il loro odio verso la magia, ma sembrava invece che le cose fossero andate diversamente.

Se il giovane Potter conosceva già qualcosa sul Mondo Magico per lui era un grande svantaggio. La sua idea era quella di plasmarlo a suo volere, erigersi a suo mentore facendogli credere di prepararlo per affrontare Voldemort quando in realtà l’avrebbe semplicemente mandato a morire per poi intervenire quando il Mago Oscuro fosse stato debole per essere di nuovo acclamato dal Mondo Magico come eroe.

Per questo aveva bisogno che Potter fosse ignorante su tutto quello che riguardava la magia. Aveva già messo in conto di mandare Hagrid ad un certo punto dal giovane Potter per accompagnarlo a Diagon Alley, chi meglio di quello stupido mezzo gigante poteva aiutarlo a tenere all’oscuro il bambino su determinate informazioni che invece avrebbe dovuto ricevere prima del suo ingresso a Hogwarts? Nessuno.

Ma ora sorgeva questo problema a cui si aggiungeva il desiderio, anzi la pretesa che lui desse il permesso alla McGonagall di recarsi da Harry.

Di certo però non poteva permetterlo. Forse avrebbe potuto inviare Snape? L’uomo detestava a priori il bambino e sicuramente non si sarebbe mai preso la briga di dargli le informazioni basilari, convinto com’era che il figlio del suo detestabile compagno di scuola fosse vissuto circondato da amore e cresciuto viziato e arrogante come il padre.

Ma era rischioso.

Se Severus avesse saputo le vere condizioni in cui viveva Potter avrebbe rischiato di perdere una pedina essenziale come lui per i suoi piani.

-Pensavo ad Hagrid -, disse Dumbledore pensieroso.

-Spero tu stia scherzando -, replicò invece la professoressa. –Per quanto Hagrid abbia molte qualità tra di esse non vi è quella di spiegare al meglio ad un bambino di undici anni ciò che lo aspetta nel suo futuro, soprattutto se questo bambino è Harry Potter -.

-Avevi in mente qualcun altro, Minerva cara? -.

-Andrò io -, disse la donna risoluta. –Devo già recarmi nel Mondo Babbano per incontrarmi con la famiglia Granger non mi costerà nulla fare una deviazione a casa Dursley per prelevare Harry e accompagnarlo a Diagon Alley -.

Le parole di Minerva non ammettevano replica quindi Dumbledore fu costretto ad acconsentire a tale richiesta. Infondo, pensandoci bene, non era poi così grave questa deviazione dai suoi piani avrebbe trovato un altro modo per avvicinare Harry durante l’anno.

-Va bene Minerva, andrai a prenderlo il 31 luglio o il primo di agosto... visto che lo vai a prendere potresti dare questo regalo da parte mia? È un album fotografico con i suoi genitori- -Certamente-

Minerva prese l'album e se ne andò nel suo studio, era curiosa di sapere come era cresciuto il giovane Potter, presa dalla curiosità guardò dove era stata indirizzata la lettera.

L'orrore gli si dipinse in faccia quando vide che era indirizzata ad un sottoscala; Albus gli doveva delle spiegazioni.


Spero che la storia vi piaccia... ditemi cosa ne pensate
Vi ricordo che la storia è scritta in collaborazione con 
 LadyEloredane 
Al prossimo capitolo
Elly

 

   
 
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