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Autore: Growl    19/07/2016    3 recensioni
In una classe di venti studenti, le divergenze tra questi portano la preside a fare una scelta rivoluzionaria; dividere gli alunni in quattro Fazioni: La Teocrazia del Sol'Rosa, l'Unione dei Moderati, la Repubblica delle Banane e l'Anarchia della Fattanza. Divisi in gruppi, gli studenti non danno problemi e rimangono tranquilli, e tutti pare andare per il meglio.
Il terzo anno, però, si unisce un nuovo studente al gruppo, Filippo. Con una vita sociale pari a quella di una lucertola nel deserto, una madre estremamente vendicativa e la capacità di tollerare il genere umano ormai persa da tempo, come farà a sopportare i suoi nuovi stravaganti compagni di classe senza contemplare il suicidio? Inoltre, c'è in palio la vincita di una gita in America, e gli studenti sono così ansiosi di "fare esperienze" all'estero da ricorrere ad atti estremi... Non stupitevi se la storia finirà con una tragedia.
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Mi raccomando, ci tengo tanto alla storia, quindi se vi capitasse di leggerla, magari lasciateci anche una piccola recensione? ;P
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vita di Fazioni 
in una classe disastrata 

Proprio quando pensi di essere al sicuro...

 
Mi godo qualche minuto di canzoni prima che l’autobus raggiunga la sua ultima fermata, quella per il Liceo. Elisa Bea, un nome che sembra quello di un libro di Geronimo Stilton, mi ha rubato almeno due minuti della vita e dovrò aspettare cinque ore prima di finire l’ultima canzone e capire se Maria Salvador è una persona oppure solo una rappresentazione molto artistica della droga partorita da J-Ax.
Scendo dall’autobus e rivedo Elisa, la quale mi chiede se ho preso la mia decisione. Le ripeto di no e le consiglio di non lavorare in un call center dato che non è brava a convincere la gente. Lei sorride di nuovo, e devo capire se è così di suo oppure mi sta prendendo per il culo.
Seguo la fiumana di gente verso l’ingresso del liceo e supero il cancello che divide il cortile della morte dal mondo esterno della libertà. Vengo trascinato dalla massa di studenti di quinto fino a tre quarti del cortile, quando mi afferrano la maglia e mi tirano fuori, per poco non facendomi inciampare.
«E’ lui, è lui!» grida qualcuno. Mi giro e vedo un ragazzo che mi fissa, e arrivo alla conclusione che sia un compare di Elisa, anche se si veste in modo completamente diverso.
«Sei uno dei… i miei compagni di classe?» chiedo, sperando di sbagliarmi e di ricevere un no come risposta, di poter andarmene ed entrare nella mia classe.
«Certo, e tu devi essere Filippo.» fa lui, ragazzo alto e grasso, con capelli marroncini e una barba esageratamente folta per un ragazzo di terzo liceo. «Di solito non spiamo le altre Fazioni, ma sapevamo che Elisa aveva fatto delle ricerche su di te, e lei è brava in questo genere di cose…»
Non sembrava avere meno problemi mentali dell’altra ragazza, ma pareva che un dialogo con lui fosse possibile.
«Buongiorno… compagno..? Ehm… potete spiegarmi questa faccenda delle… Fazioni? E’ per caso una citazione a quel libro post-apocalittico che piace tanto ai giovani? Come si chiama..? Hunger Games? Ah, no… Divergent?»
«Si vede che sei nuovo qui!» fa una ragazza, ma non la vedo nemmeno. E’ dietro il gigante.
«Claudia, lascialo stare. Non ha afferrato bene il concetto, lascia che glielo spieghi io.»
Lo avverto che non ho intenzione di ascoltare la storia della sua vita ma solo i punti salienti, ma non credo che mi ascolti.
«La classe è divisa in quattro Fazioni, ma tutto ciò che hai da sapere è che la Repubblica delle Banane è quella che ti porterà più divertimento e meno costrizioni.»
Più tempo passava e più sembrava di essere finiti in uno strano spot pubblicitario da quattro soldi mischiato a una serie TV in cui non si capiva assolutamente nulla fino all’ultimo episodio, e per questo motivo nascevano teorie su teorie su Internet. E io c’ero passato, e quante volte. Maledetto Lost. Ma che credevano gli scrittori di quella serie?
«Pensavo foste della… Teocrazia del Ku Klux Klan, insomma, quella cosa lì.»
«La Teocrazia del Sol’Rosa?! Sono brutte persone quelle, non fidarti di loro.» intimò di nuovo il ragazzo alto. «Io sono Marco. Ti ricordo, scegli noi e ti divertirai.»
«Ci sono quattro culti religiosi all’interno della mia classe?! Ma sono finito in un covo di matti. Sicuri che questo non è un ospedale?»
Lo chiedo, e lo credo veramente.
«Ce ne sono due. Anche l’Anarchia ha fondato una religione, ha! Patetici, non capiscono che un Dio porta solo obblighi e riti, lontani dal divertimento!»
«Niente divertimento!» ripetè Claudia, come se necessitassi più prove per capire che la classe a cui ero stato assegnato non fosse… come dire… normale?
Detto questo, lui e la misteriosa ragazza se ne vanno. Mi aspetto di trovare un secondo pamphlet ma mi risparmiano l’orrore a differenza di Elisa.
Incuriosito ma allo stesso tempo terrorizzato da quello che mi sarebbe successo una volta entrato nella mia nuova classe, mi avvicino a una bidella, la prima che trovo, per chiederle dove si trova la mia classe.
«Una nuova fresca entrata! Che classe?»
«Terza acca.» le dico, senza pensarci.
«Terza acca?!» ripete lei. «Che hai fatto di così terribile?»
«Sa, signora, me lo chiedo anch’io. Forse ho tormentato molto mia madre mentre mi cambiava i pannolini e l’universo mi sta punendo. O forse nella mia vita precedente ero un terribile serial killer, oppure Hitler, oppure Stalin. Però prendo coscienza dei miei ignoti errori ed affronterò ciò che mi aspetta con onore.»
«Ha davvero un gran coraggio, la terza H è davvero una classe… non decisamente normale.»
«Signora, non conosco il suo nome, non so se saremo mai amici, ma su questo posso già dirle che ha ragione al cento percento.»
La donna sorride e m’indica che la mia classe è proprio davanti alle scale, al piano superiore. Mentre inizio a salire mi riferisce il suo nome, Ester. Mia nonna era una patita di origine dei nomi e queste cazzate di astrologia, alle quali io, persona logica che sono, non credevo minimamente. D’altro canto ricordo che Ester significava stella, e ho già capito che quella meravigliosa donna, bassa e tarchiata, sarebbe stata la mia luce nell’anno scolastico che mi trovo ad affrontare insieme a venti studenti, suddivisi in quattro Fazioni, che sembra la premessa per un terribile film thriller con attori di quinta categoria.

 
 
   
 
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