«I promise you I will learn from my mistakes»

“Newt!”
“Che c'è?!”
“Rispondi. Tutto bene?”
Solo silenzio, rotto appena da qualche respiro più profondo degli altri.

“È tutto... tutto ok”- disse alla fine.
“Non è vero.”
“Ti ho detto che è tutto ok, Minho. Ora lasciami in pace.”

“No.”
“Come sarebbe a dire 'no'?”
“Che non ti lascio qua da solo a crogiolarti nel tuo dolore. L'ho già fatto in passato e me ne sono pentito a sufficienza.”

“Minho... davvero. Non è il momento adatto per rivangare il passato.”
“Ma smettila, so che ci stavi pensando anche tu, a quella volta.”
I due sguardi si incrociano, gli occhi lucidi e tristi di chi non ha mai pianto, contro quelli scuri e seri di chi ha visto i suoi incubi prendere vita.

“Non puoi salvarmi questa volta, Minho. Ma va bene così, è tutto ok.”
“Smettila di dirlo. È frustrante sentirti dire 'è tutto ok', davvero.”
“Ma è vero. Ho vissuto più di tre anni nella Radura, mentre altri sono morti dopo poche ore.
Sono uscito dal Labirinto, ho visto com'è il mondo fuori. Mi sono fatto degli amici, alcuni li ho persi sì, ma altri sono ancora qui con me.
E adesso... sto per impazzire. Sto impazzendo. Ma va bene così.
È ok, non può andare bene per tutti. A me questa volta è andata male, ma non è un problema.”

“Newt, non è ancora finita.”
“Invece sì. È chiaro che è finita, lo so io e lo sai tu. Ma nessuno dei due ha voglia di fare quello che va fatto, eh?”
Ancora quegli occhi, non più lucidi e tristi, ma vuoti, rassegnati.
Stanchi.

“Che cosa dovrei fare?”
“Dovresti ammettere a te stesso che è finita. Che non c'è speranza. E che va bene così.”
“Io... non posso.”
“Beh, dovresti.”

“E tu? Tu che dovresti fare?”
“Lo sai.”
“No, non lo so, Newt.”
“Dovrei farla finita. È inutile vivere senza speranza, con solo la certezza di diventare un mostro.
Io ero spaccato anche prima, quanto credi ci vorrà prima che il mio cervello smetta di funzionare?”

“Non dire così.”
“Ti dirò di più, invece. Ammazzarmi adesso sarebbe la soluzione migliore, per tutti quanti noi.
Ma non ce la faccio.
Ogni volta che ci penso mi viene a mente il letto nel mezzo alla Radura, le tue occhiaie, le fasciature da cambiare.
Non posso farlo, non posso uccidermi di nuovo, ogni volta quel ricordo me lo impedisce.”

E ora niente riesce a fermare le lacrime che silenziose rigano quelle guance e riempiono quegli occhi, da tempo bisognosi di qualcosa puro di cui saziarsi.
“Lo hai chiesto a Thomas, dico bene? Gli hai chiesto di ucciderti, ieri, in quella lettera.”
“Sì. L'ho fatto davvero.”

“Grazie di non averlo chiesto a me, Newt.”
“Grazie di avermi salvato dal labirinto, quella volta.
Non credo di averti mai davvero ringraziato ed era una delle cose da fare prima di impazzire.”