Fanfic su attori > Johnny Depp
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Autore: beornotobe    20/07/2016    1 recensioni
PROLOGO
Una ragazza.
Un viaggio studio.
Un ragazzo.
Una compagnia.
Un'organizzazione.
Un pericolo.
New York corre dei rischi.
La parola chiave è ...
ASDAR.
Periferia.
Edifici nascosti.
Quartier generale.
ATTENZIONE.
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Entrai in camera di Alice ancora scossa, ma divertita. Sembrava davvero che l'unico desiderio di Johnny fosse provocarmi e questo non poteva fare a meno che piacermi, ma mi irritava al contempo, non saprei descrivere. "Ciaoo", mi venne incontro Alice baciandomi la guancia. "Hai pranzato da Johnny?", mi domandó poi e non potei fare a mano di arrossire. E se Alice non avesse voluto? Annuii. "È ancora arrabbiato con lei?", domandó Sarah. "A quanto pare si", risposi io, ripensando alle sue parole: "D'ora in poi non faremo più l'amore", e mi scappó una risata. "Cosa?", fece Alice, invitandomi a sedere sul letto. "Nulla, nulla", risposi, ricomponendomi. "Caspita, l'odore di Johnny si sente fino a qui", aggiunse poi, sorridendo. Sarah spostó lo sguardó su di me accennando ad uno dei suoi sorrisi maliziosi. Ma di sorrisi maliziosi io ne avevo abbastanza così non me la filai neanche un po', lo sguardo su Alice. "Non so proprio che fare nel pomeriggio", le spiegai poi, cambiando argomento. "Potremmo vedere un film", propose Sarah. "Già", convenne Alice, addentando una mela. "Non uscite mai di qui?", domandai io, poi aggiunsi: "Escluse le vostre missioni, ovviamente". Alice scosse la testa: "Gli unici a uscire anche per altri motivi sono Spancer e Johnny", spiegó, "ma per altri motivi parlo di cose comuni, come fare la spesa o comprare qualcosa di utile all'agenzia", rise. "Ma non siete ricercati dalla polizia?", chiese Sarah, che ebbe il mio stesso pensiero. "Si, ma fortunatamente abbiamo rifornitori segreti in tutta New York che ci consegnano tutto ciò che serve e aspettano loro due in vari luoghi. A volte sono loro stessi a portare cose", disse lei, finendo la sua mela. "Johnny mi ha detto di essere andato in un pub ieri sera, come ha fatto a non farsi riconoscere?", feci io, riflettendo. "Beh, è buio, c'è tanta gente, le luci soffuse, la musica, è facile passare inosservati. Ti confesso d'essere in ansia anch'io per le sue uscite notturne, ma sono sicura che se lo riconoscessero saprebbe come cavarsela e non lasciare traccia. Tutto il mondo lo cerca, ma lui è capace di farsi beffe di tutti quanti", rise. Risi anch'io. "Che mi dici del vero capo dell'agenzia?", chiese Sarah. "Tim ha ereditato l'agenzia dal padre, ma fosse stato per me l'avrei data a Johnny", spiegó lei. "È in missione ora?", continuó Sarah. Lei annuii: "Johnny pensa che questa volta non riuscirà a cavarsela". Io convenni: "Si, vi ho sentito parlarne l'altro giorno". Stemmo sedute in silenzio per qualche minuto, poi io lo ruppi, volevi approfondire più su una questione: "Perché Winona si comporta così?". Alice rise: "Avremo discusso su questo punto almeno 10 volte da quando sei arrivata!", io arrossii, "Perché ti sta tanto a cuore?", incalzó Sarah. Cominciarono a guardarmi come due segugi e io scoppiai a ridere: "Ma insomma! Cosa insinuate!", le loro espressioni erano ridicole. "Dipende da che hai capito", fece Alice, ammiccando. "Potresti per favore rispondere alla mia domanda senza farne ulteriori?", le chiesi angelicamente. "Winona è gelosa. Tutto qua. È gelosa di voi. Di te. Soprattutto di te. Johnny me lo ha detto", disse lei, sorridendo sorniona. "Fai la seria, ti scongiuro", la pregai io, con le mani congiunte. "Era tutto quello che avevo da dire, comunque, lui non mi ha detto altro", concluse lei. "Ah, fantastico", Volete sapere che ha detto a me?" feci. "Spara", rispose Alice, le mani sotto il mento. "Mi ha detto che...", esitai. "Che?", mi incoraggiò Sarah. "Che non se la sarebbe più scopata", completai io. Giuro, non sentii mai più Alice ridere così forte come lo fece in quel momento, stava per cadere dal letto. Anche Sarah si mise a ridere e alla fine, contagiata, iniziai anch'io. Non smettemmo prima di dieci minuti, o meglio, io e Sarah, perché per Alice ci volle una buona mezz'ora. "E? E tu?", riuscì a dire tra le risate. "Mi pare di non aver risposto", riflettei. Lei si mise a sedere e fece: "Scommetto che in questo preciso momento sono in camera a divertirsi". Pregai tutti i santi del mondo perché non fosse così, poi dissi: "Perché ti fa tanto ridere?", lei rispose, nel bel mezzo di un'altra risata: "Maddai, non resisterebbe più di 2 giorni", poi continuó tutta convinta: "Gli ormoni degli uomini sono peggio di quelli di noi donne". Eppure, ero sicura che non potessero superare l'esplosione dei miei quando l'avevo visto in piscina, o quando mi aveva sfiorato il viso o quando mi aveva accarezzato la nuca con lo stupido pretesto di grattarmela. Ne ero certa. Ma non dissi nulla. "In ogni caso, potrebbe avere altre donne, oltre a Winona", commentai. "Ma questo è sicuro, non c'è ragazzo a questo mondo che non abbia almeno una simpatia di letto, diciamo così, ma non vi è legato". Mi sembrava che il discorso non stesse andando a parare da nessuna parte, anzi, aumentava tremendamente la mia gelosia e la voglia di averlo PIÙ che vicino in quel momento, e questa non era certamente una buona cosa, così decisi di concludere. "Che si fa stasera?", chiesi. "Francis voleva dare una festa in terrazza, lo divertono", fece Alice. Vidi gli occhi di Sarah illuminarsi e le sorrisi nello stesso modo in cui mi aveva tormentato lei. Mi evitó. "Ci saremo", feci io, strizzandole l'occhio. Detto ciò e Sarah ci ritirammo in camera e cominciammo a scegliere i vestiti tra gli innumerevoli che Johnny mi aveva dato giorni prima...
  
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