Libri > L'Orlando Furioso
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Autore: Osage_No_Onna    21/07/2016    0 recensioni
Una semplice raccolta di personaggi del Furioso trasportati nella nostra epoca e un tantinello(?) ringiovaniti, senza troppe pretese.
Il numero originario di Flash-fic è trentacinque, ma potrebbe variare nel tempo.
Ho tenuto relativamente conto delle origini dei vari personaggi, quindi alcune ricostruzioni(?) potrebbero non essere accuratissime.
Enjoy!
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ritratto n˚31: Il musicista
 
Il palco era il suo regno, il legno la sua casa, le note le sue più care amiche.
Avviato sin da piccino alla musica dato il suo talento precoce, a quasi diciannove anni vantava una formazione invidiabile: dai legni agli strumenti più elettronici, niente con cui potesse intonare anche solo una piccola melodia sfuggiva al suo controllo.
Era partito con un semplice flauto dolce soprano, data la semplicità, ma il suo preferito era sempre stato il violino, così piccolo eppure così ricco, con le sue ampie sonorità che davvero sembravano ricalcare appieno tutte le sfumature dei sentimenti espressi dalla voce umana, quel grande organo che purtroppo non aveva mai pensato di allenare a dovere.
In compenso un organo l’ aveva suonato per davvero: aveva appena sedici anni e l’ avevano incaricato di eseguire una canzone per il coro della sua parrocchia, dal momento che l’ organista ufficiale si era buscato un malanno. Sfiorò quei tasti eburnei quasi con riverenza, aveva paura di sbagliare, ma alla fine tutti lo applaudirono e nella sua comunità divenne una celebrità.
Sperava di potersi dedicare a tempo pieno alla Fonologia, un giorno, per questo aveva accolto con entusiasmo la proposta della sua ragazza di suonare per lei seguendo i ritmi della poesia latina e greca: l’impegno dei due, armonizzato e sapientemente miscelato, produceva degli spettacoli memorabili, con lei che recitava a perfezione coadiuvata dalla sua voce cristallina e lui, con quelle sue dita di fata, che pizzicava le corde della cetra o percuoteva tamburi e cimbali.
Anche semplicemente visti insieme erano davvero una composizione scenografica. Lui poi era ben conscio di fare una figura miserrima affianco a lei, alla quale le origini spagnole avevano conferito un certo fascino, con i suoi corti capelli rossi da scozzese, gli occhi scialbi e la pelle di latte… ma il loro accordo era superiore e finché avrebbero vibrato alla stessa sequenza, producendo la stessa nota, nulla sarebbe andato storto. 
   
 
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