Crossover
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Autore: BelgiaofRome    21/07/2016    2 recensioni
Si tratta di un (mega) cross over di tipo avventura/fantascienza coinvolgendo Star Trek (prima generazione) con altri universi tratti da comics (esempio: DC), videogiochi (Tf2,...) , serie animate (MLP,...) e altri sopporti nonché personaggi della mia invenzione.
La trama ruota attorno a come dei personaggi, molto diversi tra di loro, reagiscono quando si trovano, nello stesso momento, davanti a a una minaccia comune che nessuno di loro avrebbe potuto immaginare, nonché davanti la scoperta di alcune verità insospettate e il rapporto bene/male.
La storia contiene umorismo, azione, ma anche temi profondi.
Ritmo di pubblicazione: 1 capitolo ogni 2-3 settimane (tranne in casi eccezionali, in tal caso avvertirò)
Avvertimenti: volgarità, violenza, alcune scene trash, uso di alcool
Richiesta:
--Scrivere commenti
--Essere pazienti riguardo la pubblicazione dei capitoli
-Non giudicare la scelta dei personaggi
-Indulgenza (prima fanfict)
Mi scuso in anticipo per eventuali errori grammaticali e ortografici (sono di madrelingua francese)
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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E cosi, la squadra era stata spezzata in diversi gruppi, tutti con le loro proprie priorità: Kirk con i suoi uomini accompagnati dall'ubriaco e poco raccomandabile Tavish erano occupati a stabilire un campo per la notte con la speranza di ritrovare gli altri l’indomani allora che Batman, per conto suo, era partito alla ricerca di qualche civiltà, malgrado la notte e il freddo, con l’intenzione di ripartire al più presto per salvare Gotham. Per quello che riguarda i otto mercenari staccati, non si può dire che avevano un idea chiara di cosa fare o dove andare, ma volevano essere soli, tranne forse il piromane che Derpy era andato a cercare.
Ma erano passati ormai due ore da questa separazione e, al momento nel quale un orologio avrebbe indicato l’una del mattino, nessuno di loro aveva raggiunto obbiettivo fissato, e mano a mano che  il tempo passava, più cominciavano a dubitare sulle loro possibilità. Sarebbero riusciti a sopravvivere per la notte? Avrebbero trovati degli esseri locale agli quale chiedere aiuto? Nessuno poteva rispondere con certezze a queste domande.
Dopo tutto, non possiamo dire che dividersi in piena notte, in un luogo sconosciuto, senza difesa serie e il rischio onnipresente di essere attaccato sia una pessima idea? Si, si potrebbe dire che la foresta nella quale si trovavano era calma e serena, anzi piuttosto accogliente anche di notte... ma era anche vero che non era il loro universo e che sotto le apparenza poteva nascondersi qualche minaccia, pronta ad attaccare.
 
 
 
 
Cecchino
 
Il Cecchino Mundy, malgrado il fatto che ormai perso da solo in una foresta completamente scura, non era minimamente preoccupato.  A dire il vero, n realtà, se ne fregava completamente di essere solo su un pianeta sconosciuto o in un altro universo! Il fatto era che il nostro australiano era abituato a essere da solo molto di più che essere accompagnato, ed apprezzava il silenzio. Se anche Conhager poteva passare lunghe ore in silenzio quando prendeva le sue pause, solo Mundy era veramente muto di carattere e parlava solo per insultare o quando fosse necessario. Ovviamente, come tutti i mercenari, apprezzava passare la serata a contare il suo guadagno e bere birra, ma al contrario dei altri suoi colleghi, che in generale finivano la serata ad ascoltare la radio o a fare un partita di poker, lui andava fuori prendere l’aria e ammirare la natura e le stelle con un buon sigaro, lontano dalla civiltà e del rumore, e finalmente godersi la calma e soprattutto il silenzio.
Certo, anche lui voleva tornare nel suo universo e vendicarsi dell’Amministratrice con un bel proiettile tra i due occhi, ma c’erano delle priorità. La sua priorità personale e assoluta era di ritrovarsi finalmente solo! Lontano da questi imbecilli, soprattutto di questa dannata Spia!
Gli altri erano cosi rumorosi, lui apprezzava il silenzio. Gli altri erano agitati, lui amava la tranquillità, almeno perso solo qui nel mezzo di questo labirinto di alberi c’è l’aveva la tranquillità!
Mundy guardò intorno, e, grande sorpresa, non vide assolutamente niente altro che gli alberi. Ma dove molti persone avrebbero iniziato a stressare o entrare in panico, il mercenario australiano, per parte sua, non era minimamente impressionato ed era completamente calmo, come se fosse nel suo elemento. Bisogna sapere, in effetti, che si era trovato in situazione molto peggiore ed era diventato un uomo abituato alla sopravvivenza in natura, e ,a dire il vero, sapeva già cosa fare per adattarsi in questo mondo il tempo di trovare una soluzione.
Adesso, sarebbe salito su un albero per essere al riparo di possibili predatori presenti nel bosco e dormici in attesa della mattina. Quando si sarebbe svegliato, la prima cosa che avrebbe fatto sarebbe stata prendere una pietre tagliante lavorare del legno, il che non mancava, e fabbricarsi un arco e qualche frecce sia per difenderci sia per cacciare e mangiare, e magari farsi anche una lancia per impalare il francese se quest’ultimo si troverà sul suo cammino. Per il resto, avrebbe improvvisato sul momento a secondo della situazione alla quale sarebbe confrontata.
Mundy inizio a salire sull'albero, ma si fermo e scese precipitosamente…in effetti, all'improvviso aveva sentito un bisogno naturale irresistibile.
 
-“Argh” si lamento “Se questo camembert di Spia vedesse questo, mi riderebbe addosso! Menomale che questo incapace morirà di sicuro di freddo o divorato questa notte!”
 
E fu cosi che Mundy corse fino a mettersi davanti a un cespuglio di fuori bianche, il tipo di fiore che si offre in generale a un matrimonio o a un grande evento festivo, ma, sul momento, non gli importava niente.
 
-“Scusatemi bellezze, ma non posso trattenermi!”
 
L’Australiano abbassò il suo pantalone che lascio cadere fino ai piedi e, rovinando le peciose fiore, si liberò del liquido pensiero.
Mundy, come tutti i uomini che erano nella stessa situazione, si stava rilassando e godeva il piacere che procurava la sensazione di libertà…almeno finché senti un grande rumore irriconoscibile, che lo interrompo, lasciandolo sorpreso. sorpreso. Esitò un momento, prima di tornare alla sua occupazione, ma il rumore si fecce più vicino. Li, rinuncio e si sbrigo di rimettere il suo pantalone, preoccupato che poteva essere un predatore.
 
-“Okay mi scuso madre natura! Ti giuro che ho finito!” si permise di dire malgrado l’angoscia.
 
Mundy non riusciva a indovinare l’origine del rumore ne ad attribuirne la natura, e quindi prese la decisione di mettere subito il suo piano in atto: si mise a correre verso l’albero più vicino e inizio ad arrampicarsi. Con la forza delle sue mane e i primi rami, riusci a salire a circa tre metri dal suolo, e mancava poco per arrivare a una posizione di sicurezza accertata.  Purtroppo, il Cecchino si fermo e urlo di dolore, dato che venne interrotto da una puntura sulla sua schiena…
“Aiah!” disse Cecchino che con la sua mano cerco a tirare l’oggetto che lo aveva puntato, pregando che non si trattasse di una freccia o del pugnale della Spia – anche se sapeva che quest’ultima ipotesi era impossibile.
Quale fu la sorpresa di Mundy di vedere, quando riusci ad afferralo e metterlo sotto i suoi occhi,  che l’oggetto che lo aveva ferito era…
 "Una rosa?! Come cazzo una fottuta rosa mi a pugnalato alle spalle?!"  si chiese il l’australiano, visibilmente stupito, guardando la il fiore che somigliava a quelle che aveva appena “annaffiato”.
 
"Bah!" sputò di rabbia dopo due secondi "Stupida rosa del cacchio! Be, io me ne vad.... Per il cazzo della regina!" si esclamo impaurito l’australiano notando, allora che stava per buttare la rosa e continuare la sua ascensione dell’albero, che dietro di lui si stava avvicinando velocemente e nella sua direzione un grande vortice di rose! Le fiore iniziarono ad assalirlo da tutte le parte, ferendolo ovunque.
Mundy non riusci né a liberarsi né a contenere la sua paura,  e cosi avvolto in questo vortice vegetale, perse la sua presa dell’albero e caddo a terra dove non solo fu molto addolorato, ma entro in una sorte di trance.
 
Non lontano da lui, nascosto nell’oscurità, una forma umana con lunghi capelli rideva mentre si teneva vicino al naso una rosa per sentire l’odore di quest’ultima. Poi, quando visse che la sua vittima era finalmente neutralizzata, fecce un gesto e tutte le rose iniziarono a a sollevare dal terreno lo svenuto Cecchino e a portarlo via.
 
 
 
Batman
 
Erano passati due ore da quando Batman aveva lasciato il gruppo ed era entrato nella foresta, e durante tutto questo tempo non aveva smesso di camminare neanche un secondo, con la speranza di trovare almeno un indizio che gli darebbe la prova della presenza di una civiltà o di essere intelligenti a chi chiedere aiuto.
Ma, con l’oscurità, non totale solo per via degli deboli riflessi della luna e delle stelle che riuscivano a oltrepassare i rami degli alberi ma comunque presente, e malgrado che la notte era il suo ambiente prediletto, il giustiziere non riusciva a trovare niente che lo poteva aiutare: nessuna creatura, nessuna casa, nessuna impronte…niente…solo alberi.
Per la prima volta dalla sua partenza, Batman si fermo e esito. Prese allora la sua cintura e guardo il suo contenuto…gli era rimasto solo un po di polvere per indicare le impronte  e il  suo gelo esplosivo in quantità minima. Alla sua sorpresa, vide che li rimanevano anche qualche capsule di fumogeni, le quale gli avrebbe permesso di guadagnare un po di tempo se si trovava costretto a scappare, ma che non lo avrebbero di certo salvato a lungo.
 Anche con tutta l’astuzia e la strategia che poteva dimostrare, la sua forza fisica e la sua determinazione, Batman sapeva che le sue possibilità di successo erano ormai molto limitate.
Passarono cinque minute di completo silenzio, durante i quali Batman entro in una profonda riflessione, chiedendosi  cosa era la migliore cosa da fare per riuscire a salvare Gotham e neutralizzare la minaccia che rappresentava Tyresius, malgrado il fatto che non aveva ancora capito i limiti o le intenzione dell’Ammiraglio. Alla fine, Batman prese un lungo respiro e si giro, ricominciando a camminare ma nel senso contrario, per tornare da Kirk.
 
-*Ho fatto un errore* penso Batman mentre  *Non avrei dovuto lasciare il gruppo, andare da solo non mi porterà a niente mentre con i altri avvro forse una possibilità. Kirk e i suoi uomini mi hanno offeso dicendo che Gotham era meno importante che la loro Starfleet…ma dallo punto di vista, è comprensibile. Derpy può essere ciocca, ma è una vera innocente che non sembra avere fatto mai niente di male e certamente non merita di essere persa in questa situazione cosi dura e difficile… I mercenari… devono essere giudicati nello loro mondo e fermati prima che combinano qualche guaio in questo universo. Tornerò da loro e gli aiuterò… ma imponero le mie regole e il mio modo di fare! E prima di ogni cosa, li obbligherò ad aiutarmi a salvare la mia città e poi a sconfiggere questo Ammiraglio prima che causa altri danni!”
 
Batman aveva ripreso a camminare da circa dieci minuti quando rallento, convinto di avere sentito un passo dietro di lui. Non sapeva cosa ne chi fosse, ma la lentezza del passo indicava che chiunque fosse, non voleva essere visto.  Il giustiziere non sapeva chi poteva essere, e  penso un secondo che poteva essere la Spia che voleva prendere la sua rivincita…No, non poteva essere: il passo, anche se era discreto e che qualcuno di meno esperimentato non lo avrebbe neanche percepito, era stato troppo pesante per essere quello del magro francese. Il giustiziere decise di fare finta di non avere sentito niente e continuo a camminare come se niente fosse ma preparandosi, comunque, allo scontro e pronto a reagire a qualsiasi momento.
Batman aveva visto giusto, e solo qualche secondo dopo senti un piccolo rumore e visse sulle foglie davanti a lui il riflesso appena percetibile di una luce gialla. Senza esitare, fecce un grande salto laterale e evito cosi un misterioso fulmine che colpi il luogo esatto dove si trovava.
Il giustiziere attero e si giro istantaneamente in posizione di difesa, gambe piegate e pugni fermi in aria, pronto ad affrontare qualsiasi minaccia: chi poteva essere all’origine dell’attacco? Non poteva, per fortuna forse, essere Tyresius visto che quest’ultimo creava fulmini di colore rosso e verde mentre quello appena apparso era di colore giallo talmente chiaro che quasi era bianco. Non poteva neanche essere un altro membro dell’ex gruppo che aveva lasciato perché nessuno di loro sapeva fare attacchi  del genere. Ma allora, che cos’era? E perché attacare?
 
-"Chi sei? Fatti vedere!" urlo allora Batman nella direzione dov'era apparso il fulmine “Tanto sapevo già che mi inseguivi e non mi darò pace finché ottengo delle risposte o che ti trovo!”
 
-"Oh ,i miei complimenti, straniero” disse un po’ impressionata ma seria una voce maschile nascosta tra gli alberi “Solo chi è dotato di un Cosmo elevato può riuscire a sentirmi arrivare e ad evitare un colpo come quello!"
 
-"Insomma, si può sapere chi sei? Mostrati e  spiegati  faccia a faccia!" urlo Batman che malgrado il fatto che sapeva ormai da dove proveniva la voce rimase pronto  a saltare e contrattaccare e mantenne tutti i suoi sensi svegli.
 
Senza rispondere, a circa dieci metri davanti il protettore di Gotham, usci dall’oscurità una misteriosa figura: era un giovane uomo, ma già maturo, alto di un metro e settanta e quindi un po più piccolo di Batan. Aveva una muscolatura rispettabile, degli capelli biondi  e degli occhi verdi che riflettevano una grande serietà e un senso estremo del dovere.
Ma quello che colpi di più il vigilante della notte era il fatto che questo giovane avversario era vestito quasi interamente di una armatura d’oro, con un elmo di forma un po’ astratta che dava l’impressione di essere degli capelli.
Batman non sapeva ancora chi fosse questo rivale, ma alla sua apparenza e al fatto che dopo avere fatto qualche passo in maniera determinata rimase fermo a guardarlo in dettaglio, capi che era un combattente esperto e di grande valore, e si preparo mentalmente.
Per qualche secondo, il vigilante e il soldato dorato si guardarono dritti negli occhi, nel silenzio completo, l’uno studiando l’altro, finché il secondo prese la parola per dire:
 
-"Il mio nome è Ioria, cavaliere d’oro del Leone e sono il custode della quinta casa al Grande Tempio."
 
- "Un grande Tempio? Quindi mi trovo vicino a un centro religioso?” chiedo calmamente Batman, con la speranza di potere, in questa maniera, entrare in contatto con una civiltà locale e avvertirla del pericolo di Tyresius.
 
-"Non so che armatura tu indossi” prosegui allora Ioria senza prendere in considerazione la domanda del vigilante “All’inzio pensavo che eri un cavaliere nero, ma la tua armatura è diversa e somiglia a un pipistrello… Sarai membro di qualche nuovo gruppo ancora sconosciuto, o un semplice uomo con idee perlomeno originale? Non lo so, sono cosi tante le domande che mi faccio sul tuo conto… Ma so una cosa e questa mi basta: so che sei un invasore, dato che hai profanato la sacra terra intorno al Grande Tempio senza permesso di Atena! Tra l'altro a bordo di una strana macchina volante che ha danneggiato questo luogo benedetto. Perciò ti dichiaro nemico e faccio il giuramento di fermarti! Preparati a combattere, invasore! Lightning Plasma!"
 
Urlando queste ultime due parole, il cavaliere del leone genero nuovi colpi di elettricità che proietto verso Batman, che riusci ad evitarli la prima, la seconda e anche la terza volta, saltando da tutte le parte. Ioria si arrabbio e carico un colpo più potente che era convinto che il profanatore non sarebbe riuscito a schivare.
Quale fu la sua sorpresa di vedere che malgrado la sua precisione, il suo avversario non solo riusci ad evitare il suo attacco che andò distruggere un albero, ma lancio persino una piccola capsule che libero un denso fumo nero. Il cavaliere d’oro si precipito verso il luogo dove si trovava l’uomo pipistrello per rendersi conto che quest’ultimo era scomparso.
Ioria rimase un po perplesso, prima di riprendere la sua concentrazione e capire che il suo avversario era scappato negli alberi sopra di lui e che probabilmente lo stava osservando.
 
-“Ascoltami Ioria del leone” disse da lontano la voce di Batman che si muoveva nella cima degli rami, fuori dalla vista del cavaliere di Atena “Tu stai commettendo un grave errore! Io non sono cui in veste di invasore e non sapevo essere entrato in uno luogo sacro. La verità è che sto alla ricerca di aiuto per permettermi di tornare a casa e salvare la mia città, Gotham city, e che…”
 
-"BUGIARDO!” urlo allora nel vuoto Ioria che stava tentando di capire dove si trovava il suo avversario “Credi di ingannarmi? Ho visitato tutto il mondo e so perfettamente che non c’è nessuna città chiamata cosi!”
 
-"Probabile” disse Batman “Perché il fatto è che non provengo neanche da questo mondo, ma di un altro universo, catturato da un pericoloso essere del quale sono riuscito a scapparmi prima di entrare e atterare su questo pianeta.”
 
- "Ahahahahahah!" Si mise a ridere Ioria.
 
-"Cosa trovi di così divertente?" interrogo la voce di Batman
 
-"Ahaha! Straniero quasi mi dispiace catturarti; hai detto così tante bugie in così poco tempo da farmi ridere...Atena non ci ha mai raccontato di altri universi! Esiste solo la dimensione ultraterrena oltre a quella dove troviamo!"
 
-*E’ tutto inutile* Pensò Batman. *Se voglio farmi capire e avere la possibilità di discutere con lui e convincerlo, devo prima neutralizzarlo per obbligarlo ad ascoltarmi…”
 
Ioria stava guardando in tutte le direzione, convinto che il profanatore si trovava qualche parte sopra di lui e non sopportava l’idea di essere osservato. Ma malgrado la situazione, decise di mantenere la calma e di prepararsi a ogni eventualità, e usare tutto il suo cosmo se fosse stato necessario.
 
Crack!
 
Un rumore di ramo rotto si fecce sentire e senza perdere un secondo Ioria si girò e sparo un fulmine in questa direzione.
 
-“Trovato!” urlo allora
 
-“Non credo!” rispose dietro di lui la voce di Batman
 
Il cavaliere d’oro  si girò e vide che in realtà il rumore era stato una trappola, e che ormai l’uomo pipistrello era saltato fuori dal suo nascondiglio e stava volando nella sua direzione.
Ioria si preparo a dare un colpo, ma Batman fu più imprevedibile del previsto e piuttosto che continuare a scendere come lo faceva, apri la sua capa per rallentare un po e approfittarne per rimettersi dritto e usare le sue due gambe per proiettare violentemente il protettore di Atena su qualche metri prima di atterrare contro un albero.
Batman, malgrado di essere ancora stanco dallo scontro contro Tyresius e dalla fuga sul Virgilius, approfittò dell’occasione per correre e dare un potente pugno al cavaliere.
Il colpo del giustiziere colpi il petto dell’armatura, e benché Ioria sembro sentire del doloro, l’impatto fu sfavorevole a Batman, il quale fu propulsato sue due metri, il polso addolorato.
 
-"Per essere un'armatura di metallo però è parecchio resistente" constatò Batman a voce alta.
 
-"Sciocco!” rispose Ioria che si rimise dal dolore provocato dal doppio colpo del suo avversario e che si rialzo “Questa è un'armatura d'oro creata dagli Dei! L’unico modo che avresti per riuscire a distruggere quest'armatura è di raggiungere lo Zero Assoluto!"
 
-"Ossia...-273.16  gradi celsius?"  chiese Batman per essere sicuro di avere capito bene e per elaborare un eventuale strategia futura contro questo provocatore o eventuale altri avversari dello stesso genere.
 
-"Hai capito bene invasore!” disse Ioria che riprese il suo serio, ma deciso a finirla “E non credere avere una possibilità! Solo Camus dell’Aquario è riuscito a compiere tale azione!"
 
-"Camus...Dell'acquario?" si interrogo ad alta voce Batman, curioso di sapere chi era questo nuovo individuo.
 
Questa sua piccola distrazione fu fatale del giustiziere fu un errore strategico, poiché Ioria, improvvisamente e senza dare nessuno avvertimento, salto nella sua direzione e si fermo a poco più di un metro rimessosi in piedi assestò un potente calcio sulla testa del vigilante di Gotham.
Malgrado la sorpresa, Batman era preparato a questo genere di situazione, ed ebbe il riflesso di abbassare la sua testa giusto in tempo per evitare il colpo e tentare un contrattacco con la sua cappa, ma Ioria stava in realtà eseguendo un attacco in serie e aveva già preparato un pugno che colpi in pieno il viso del vigilante, il quale fu buttato tre metri indietro e cadde a terra, apparentemente inconscio.
 
-“Devo ammettere che sei stato valoroso, ma ormai sei finito” disse Ioria che stava godendo la sua vittoria e si avvicino al suo rivale neutralizzato. Arrivato a quest’ultimo, il cavaliere si abbasso e afferro il corpo dagli fianchi prima di sollevarlo, con un po di difficoltà, sulle spalle e inizio a camminare. “Bene, adesso bisogna raggiungere i altri”
 
Pshhhhh
 
-*Che cos’è questo rumore di spray?* si chiese Ioria che si fermo per ascoltare. Ebbe un brutto presentimento e giro lentamente la testa: era troppo tardi ormai quando si rese conto che era caduto in una trappola e che in realtà il suo avversario era perfettamente conscio e stava mettendo del gelo blu sulla sua armatura. Ioria avrebbe voluto fare qualcosa, ma prima di avere il tempo di aprire la bocca, il gelo del pipistrello esplose con una potente onda che lo propulso in avanti permettendo cosi al pipistrello di liberarsi.
Il cavaliere del leone tento di alzarsi, ma l’unica cosa che ebbe il tempo di vedere fu una cappa nera nascondergli i occhi e una successione veloce di pugni nello stomaco che lo fecero cadere contro un albero dove continuo a prendersi pugni.
 
-“BASTA!” urlo allora Ioria che, più per liberasi che per fare male al suo rivale si mise a girare velocemente su se stesso, respingendo cosi l’uomo pipistrello  circa quatto metro indietro. Ma dove chiunque altro sarebbe caduto a terra e sarebbe stato alla sua merce, il cavaliere oscuro riusci ad atterrare sulle sue due gambe, pronto a tornare all'attacco.
Il cavaliere d’oro, un pò esausto ma ancora pronto all’azione guardò allora a quello che considerava un invasore e si rese conto di  averlo sottostimato: non era un semplice esploratore che sarebbe stato sconfitto in un colpo, ma un grande guerriero astuto, resistente e con un grande potenziale.
 
-"Sconosciuto” chiese Ioria con difficoltà mentre riprese alla sua volta una posizione di scontro “Non mi hai ancora detto come ti chiamavi né chi servi”
 
-"Io sono Batman!" ruggì quasi l'uomo pipistrello con una voce che dimostrava di essere ancora nel pieno delle sue capacità “E come te lo detto, sono il protettore di Gotham city!”
 
 -"Batman…” disse allora Ioria “Ancora non credo alle tue bugie, ma vedo che sei un grande combattente con un grande potenziale di cavaliere, anche se hai ancora molto da imparare! Se non fossi un invasore, ti avrei preso come allievo! Pazienza, forse dopo averti giudicati riuscirò a farti cambiare strada e a farti seguire i miei passi… Ma adesso è mi è giunto il momento di sconfiggerti!”
 
I due rivale corsero l’uno contro l’altro, pugni in alto. Ioria tento un attacco laterale, sperando di prendere Batman di sorpresa, ma quest’ultimo non era cieco, e non solo diede un punto dritto in faccia al giovane biondo, ma afferro l’altro braccio di quest’ultimo e si giro per propulsare il cavaliere d’oro, aiutato dalla velocità accumulato da quest’ultimo, contro un albero a qualche metri.
Batman voleva solo neutralizzare Ioria e avviare con lui una discussione pacifica, e per questo si mise a correre prima di saltare, i due pugni fermi l’uno contro l’altro per dare un potente colpo con il massimo delle sue forze, al protettore del Grande Tempio.
Ma, forse per via della stanchezza accumulata nelle ore precedente, o per il fatto che era semplicemente troppo preso dall’azione del momento, Batman, ormai in aria, non aveva previsto che Ioria avrebbe potuto girarsi su se stesso, le mane cariche di elettricità.
 
-“Zanna del Leone!" allora il cavaliere del leone che riusci a colpire in pieno petto Batman con una energia elettrica simile ma di importanza maggiore alle sue attacchi precedenti, che illumino tutta la zona per un breve instante. Il colpo fu cosi potente che Batman fu buttato a cinque metri del suolo prima di colpire un albero e cadere a violentemente a terra, questa volta veramente inconscio, forse più per via della carica che per l’impatto con la terra.
 
Ioria, rimase fermo qualche secondo ad osservare, diffidente verso questo onorevole avversario che si era dimostrato più astuto, forte e degno che i rivali comuni che aveva combattuto fino ad adesso. Quando fu sicuro che questa volta aveva veramente vinto e che Batman era veramente neutralizzato, Ioria si alzo e si avvicino lentamente verso l’uomo pipistrello che, dopo avere controllato che fosse ancora in vita, riprese di nuovo sulle spalle il potenziale cavaliere eccezionale che si era ormai vinto il suo rispetto.
Rassicurato sul successo della sua missione, Ioria si permise di sorridere e si rimesse a camminare, perso negli suoi pensieri
 
-*Ottimo lavoro Ioria… Chissà come se la passano gli altri con gli altri invasori*
 
 
Pyro e Derpy
 
-“Signore Pyro?!” chiami Derpy percutando l’ennesimo albero “Dove siete?!”
 
La piccola pegasa agli occhi storti ma sempre ben intenzionata, cominciava a impaurirsi: non solo era stanca e aveva vissuto una avventura troppo forte al suo modo di vita, ma erano ormai due ore che stava cercando ovunque il suo amico il Pyro, che insultato dagli suoi colleghi, era scappato piangendo. Benché la sua casa era costruito vicino a un bosco di pessima reputazione e che non esitava a percorrere tutto il regno di Equestria per compiere il suo lavoro di postina, Derpy non si sentiva per nulla al sicura da sola tra questi e completamente immersa nell’oscurità. Avrebbe voluto trovarsi con chiunque, persino con Ciaccar il xenomorfo, piuttosto che essere lasciata a passare la notte da sola completamente persa nel freddo, e tornare il prima possibile a casa sua.
La pegasa smise de volare e si mise a camminare per riposare le sue ale e continuare le sue ricerche, passarono ancora qualche minuto e stava per abbandonare per iniziare a piangere quando senti pianti che non erano i suoi.
Presa dalla speranza, inizio a seguire il rumore delle lamentele e, malgrado il fatto che cadeva ogni due metri per via delle radice degli alberi negli quali si impicciava i zoccoli, riusci a trovare una sorta di piccola zona sprovvista di alberi, tranne un morto rovesciato a terra, e quindi illuminata dalla luce della luna e delle stelle, luce che permise alla nostra cavallina mitologica di vedere, seduto sull’albero morto, il piromane che stava piangendo.
 
-“Signore Pyro!” s’esclamo Derpy contenta non solo di essere di nuovo in compagnia ma anche di essere riuscita a ritrovare il suo amico, vicino al quale si avvicino per sedersi accanto “Sono talmente felice di vedervi, ma adesso penso che sia tempo di tornare dagli altri…”
 
-“Mmmppf!” sembro fare un po’ arrabbiato il piromane
 
-“Non signore Pyro, non vi lascerò da solo finché non cambiate idea o che vi riprendente!”
 
“Mmmmdpphfffffmmmmppphhh! Mpphhhmmmff!”
 
-“E’ proprio perché capisco i vostri sentimenti che non vi abbandonerò”
 
-“MMm?”
 
-“Ma certo!” disse Derpy “Dopo tutto siamo amici, no?”
 
Il Pyro si calmo prima di girarsi e guardare attraverso i occhiali neri della sua maschera i due occhi disturbati ma adorabile della piccola cavallina parlante. Quest’ulitma prese un grande respiro e, malgrado che la sua voce era troppo dolce per essere presa al serio, tento di parlare con la voce la più ferma possibile affinché di essere ascoltata.
 
-“Vedete” inizio la pegasa ferma ma triste “Anch’io vivo tutti i giorni la stessa situazione di voi: se a Ponyville sono quasi tutti gentili e che sono in buoni rapporti con molti altri pony, questi ultimi, quando non sono cattivi con me e mi insultano dietro le spalle di ritardata mentale, mi considerano sempre – non completamente a torto – come un po’ maldestra e sciocca. Solo il Dottor Whooves mi ascolta e non mi tratta come una semplice di mentre, ma anche lui mi nasconde certi aspetti della sua vita… Come voi quando mi avete mentito e non mi avete detto quello che avevate trovato nel Virgilius ho che avete nascosto la vostra vera professione.”
 
-“Mmmph!” fecce allora Pro un po’ agitato, ma non nel senso di essere arrabbiato, ma anzi nel senso di sentirsi vergognoso e di supplicare alla sua amica di perdonargli.
 
-“Non c’è bisogno di supplicare signore Pyro, sono ancora vostra amica e dovete essere tranquillo…” rassicurò la Pegasa “So che mi avete nascosto i fatti reali per non farmi paura e non farmi angosciare ancora più del solito, e per questo ve ne sono grata… Certo, non mi fa piacere che uccidete persone, cosa che trovo orribile… ma forse non avevate scelta e penso che potete ancora cambiare se vi offriamo una seconda possibilità… E poi conosco delle creature malefiche molto cattive mentre voi, signore Pyro, a parte le bugie siete stato gentile e distribuite gioia e felicità agli bambini con i vostri arco-baleni…Perciò vi perdono,…se mi promettete di non più mentirmi né di fare del male agli altri se non per difendervi!”
 
-“mmmph!” fecce Pyro, felice alzando la mano in segno di giuramento accompagnato dalle parole sacra “mmmffofmfpppp, mmennmeepf, mph!”
 
-“Signore Pyro…è forse la più bella cosa che ho mai sentito” disse commosso Derpy “Ma, adesso sarebbe tempo di tornare dagli altri per prendere un po’ di riposo….”
 
-“MMMPH!” si lamento offeso Pyro
 
-“Signore Pyro, non potete essere arrabbiato con i vostri colleghi tutta la vostra vita, l’amicizia è una cosa sacra!”
 
-“MMMmmmph”
 
-“Lo so che hanno ferito i vostri sentimenti e che non vi ascoltano mai... Ma forse perché non vi capiscono e che non vi conoscete abbastanza…. Forse se levate questa maschera potete comunicare con loro e…”
 
-“MMMMM!!!!” fecce impaurito il piromane che si mise le mane sulla testa come per impedire a chiunque di toglierla-
 
-“Oh no” fecce sorpresa Derpy “Mi…mi dispiace, non lo sapevo… chiedero eventualmente a Twilight se potrà trovare una soluzione al vostro problema…”
 
-“Memff” fecce tranquillizzato il mercenario che fecce un segno come per ringraziare.
 
-“Comunque” riprese la pegasa “L’onesta è la migliore delle cose che potete fare, dovreste dire agli vostri colleghi quello che avete sul cuore e condividere con loro le vostre impressione, dirgli che vedergli litigare quotidianamente vi rattristisce e che vi farebbe piacere potere essere veri amici solidali e comprensibili gli uni dagli altri. Ma per questo dovete farvi forza e prendere il coraggio di parlare con loro.”
 
-“Mmmph?”
 
-“Se non funziona?” rispose un po esitante Derpy “Perché non dovrebbe funzionare? Dopo tutto, nessuna amicizia è impossibile se gli esseri hanno un cuore e non sono al 100% malefici” poi, vedendo che il suo amico non sembrava completamente convinto, aggiunse “E se non funziona significa che non sono degni di avervi come amico e che dovete piangere su voi stessi, e in questo caso, se lo desiderate, sappiate che sarete sempre il ben venuto a Ponyville! Sono sicura che tutti saranno contenti di vederla sparare arcobaleni e mangiare i vostri dolci, specialmente Pinkie Pie, la quale di sicuro vorrà diventare la vostra amica!” fini per dire con entusiasmo
 
“MMMMM!” urlo di gioia Pyro alzandosi in piedi, buttando per terra incidentalmente Derpy per fare un discorso molto profondo sul fatto che adesso avrebbe chiarito le cose una volta per tutta con i suoi colleghi, un discorso talmente bello che se ci fosse stato un pubblico si sarebbe messo a piangere prima di applaudire, e che possiamo leggere come segue:
“Mmpfpf, mmmmggghhphhh nnnooooffppphhffff aaaaammmmmmffoffffffppphhmmm mmmmpppph mff!!!”
 
-“Questo è lo spirito!” dice Derpy che malgrado era caduta sulla sua schiena e aveva un zoccolo incastrato nell’albero sembrava felice
 
-“MMPH!” fecce impaurito il piromane che si rese conto di quello che aveva indirettamente fatto e che si sbrigo di liberare, chiedendo mille volte scusa
 
-“Non fa niente” rassicurò con un sorriso la pegasa che quando fu liberato disse “Brrr, qui fa freddo no? Torniamo dagli altri per mangiare e dormire in compagnia, e voi mettere in atto la vostra decisione!”
 
-“MF!” confermo determinato il piromane che si sentiva il re del mondo e che, dopo avere ripreso l’ascia che aveva trovato nell’astronave, cammino insieme alla piccola cavallina magica verso il gruppo che avevano lasciato.
 
Per un breve momento, i due amici si misero ad uccidere il tempo parlando e a ridere narrando battute e altre barzellette, riempiendo la foresta di buono umore.
 
-“mmpH!” fini per ridere il Piromane dopo avere concluso una delle storie comiche preferite
 
-“AHAHA!” risse a sua volta Derpy, talmente volta che smise di volare per non sprecare le energie “Quest’ultima era particolarmente buona!”
 
-“Ah..ah…ah” risse lentamente una voce proveniente dall’oscurità “Mi sembra divvertente…peccato che non l’ho capita…”

-"Ehm?!” fecce sorpresa Derpy che si rimise a volare e che si mise presso il suo amico, già posizionato in postura di difesa “C’è…c’è qualcuno?”
 
-“Certamente, piccola creatura innaturale e suo amico ridicolo” rispose la voce con un forte accento siciliano “Adesso mi mostrerò, spero sinceramente che non scapperete subito…”
 
Li usci un ragazzo piuttosto giovane, di statura normale e quindi un po’ più grande dello Pyro, con una pela olivastra, degli belli capelli azzuri/viola e due occhi verde che non erano per niente rassicurante. Lo strano uomo era vestito da una grande armatura d’oro e portava un Elmo imponente in forma di granchio sulla testa.
 
-“MMMmmprrrh!” minaccio il mercenario, ascia in mano, e che non aveva nessuno presentimento in questo invitato sorpresa.
 
 -“Amico, mi dispiace dirtelo” esitò il giovane, come se pensava che il suo interlocutore non poteva avere abbastanza coraggio per provocarlo “Ma non capisco una singola parola di quello che stai dicendo”
 
-"Ehm…Il sign. Pyro chiede semplicemente come ti chiami e perché sei cui" rispose innocentemente Derpy che fecce di interprete.
 
"Bè, in questo caso” risse allora il giovane “Allora, in questo caso… Piacere! Io sono Deathmask, il Cavaliere del Cancro e custode della Quarta casa al Grande Tempio!"
 
Si vedeva nel suo sguardo una forte nota di pazzia, di cui Derpy  – un po credula e ingenua – non notò al contrario del suo amico mercenario che lo vide e capi che questo Deathmask era una minaccia seria.
 
-"E…”  chiedo allora con speranza Derpy che fecce un sorriso genuino “Per caso sei venuto… per capire le nostre battute e diventare un nostro nuovo amico?”
-"Forse” disse ridendo Deathmask “Sono venuto cui perché sembra che siete accusati dal Gran Sacerdote Arles e dalla Dea Atena di avere profanato un luogo sacro, pertanto adesso mi seguirete al Grande Tempio dove potremmo divertici” fecce un con un sorriso malvagio.
 
-“SII!” fecce felice la pegasa  che aveva smesso di concentrarsi dopo che Deathmask aveva detto forse e che non si rendeva conta della gravità crescendo della situazione “Faremmo nuovi amici che potranno aiutarci!”
 
 Il Pyro, al contrario, che in generale vedeva la gente come felice in un mondo rosa e pieno di vitalità, inizio a percepire il cavaliere del cancro come un clown machiavellico e orrendo che rideva, il che era – per i suoi propri criteri – prova di una grande malvagità. Deciso a non lasciarsi fare, il mercenario prese la sua lecca-lecca gigante (la sua ascia) e forzo gentilmente la piccola Derpy a calmarsi e mettersi dietro di lui.
 
-“Cosa c’è signore Pyro?” chiese allora la pegasa che non capiva
 
-“Si ridicolo fantoccio, cosa c’è?” provoco sicuro di sé Deathmask “Avresti paura?”
 
Il piromane non diede nessuna risposta, tranne un pesante soffio d’aria che usciva dagli filtri d’aria della sua maschera anti-gas e uno sguardo di odio dagli suoi occhiali, sguardo che non si poteva vedere ma che si sentiva palesemente, in direzione di Deathmask, il quale rimase un po’ sorpreso, ma decise di ridere.
 
-“Vedo che la commedia non ha funzionato, bene… allora mi farò un piacere di risolvere la faccenda alla mia maniera! MOUAHAHA! PREPARATEVI A…”
 
-“NOOO!” fecce allora Depy che finalmente capi la vera natura del cavaliere del cancro
 
Ma né Deathmask né Derpy ebbero il tempo di finire il loro discorso che il piromane salto come un belva e accenno un potente colpo di ascia al custode del Tempio. Quest’ultimo non ebbe niente fisicamente, perché ebbe il tempo di mettere i suoi bracci per proteggere il suo viso dal colpo e che la sua armatura resisteva perfettamente a questa arma; ma ebbe un duro colpo psicologico: già perché se l’ascia non graffio la sua armatura, non si spacco in mille pezzi come  lo avrebbe fatto qualsiasi arma di mortale, ma soprattutto perché in tutti questi anni era stato lui ad aggredire per primo e a mostrarsi disonorevole durante gli scontri, ma questo tizio in vestiti anti-infiammabile si mostrava essere un impazzito assettato di sangue.
 
-“Signore Pyro!” fecce Derpy da lontano “Non ucciderlo!”
 
Ma  il piromane non ascoltava più: ormai il suo unico obbiettivo era di rompere i denti schifosi del clown a colpi di lecca-lecce, e per questo, senza perdere un ritmo già veloce, inizio a dare un serie infuriata di colpi in direzione della testa di Deathmask, il quale riusciva sempre a bloccarli ma sembrava essere perso mentalmente.
 
-“Ma ma… Tu  sei ancora più impazzito di me!” si mise a ridere il cavaliere del cancro che constatò che non solo il suo avversario era tenace e deciso a farla finita, ma che sembrava avere piacere nel tentare di ammazzarlo.
 
Deathmask capi che si lasciava fare cosi avrebbe finito per perdere la testa, sia figuramente che letteralmente, e decise di abbassarsi per dare un potente colpo di calcio, accompagnato da una potente energia, al piromane che fu buttato via a pochi metri di lui, offrendoci cosi l’occasione di rialzare e di adattare la sua strategia verso questo pazzo rosso.
 
-“Signore Pyro!” s’esclamo Derpy che corse presso il suo amico per assicurarsi che stava bene e aiutarlo a rialzarsi
 
-“mmpf…” fecce il piromane che aveva un po’ male di testa
 
-“AHAHA!” giubilò Deathmask “Sei stato divertente, Pyro, e se fosse per me ti avrei tagliato la testa per farne uno dei miei più grandi trofei d’onore nella mia casa, ma gli ordini sono gli ordini…pazienza… Ma visto che sei pericoloso come un demonio propongo di farti fare un giro nel mio mondo! Venite con me nella bocca dell’Ade! STRATTI DI SPIRITO!!!”
 
Il cavaliere del cancro, urlando la parola magica – almeno cosi lo interpretò Derpy – e alzando un dito, genero un potente energia blu, che invase la zona, prima di diventare dorata e acciecande.
Derpy e Pyro riaprirono i occhi e vissero che si trovavano ormai, insieme al loro nemico, in una sorte di immensa caverna spaventosa piena di stalattite e stalagmite, nonché riempita di laghi di lava e di fuoco che usciva dal suolo.
 
-“AHAHA! BENVENUTI MIEI CARI OSPITTI, VI PIACE LA MIA DIMORA?” urlo Deathmask con una voce di vincitore.
 
-“AAH!” fecce Derpy che evito per poco un fuoco e  andò a nascondersi dietro una roccia “Direi piuttosto che è un posto troppo caldo e inospitale!”
 
-“AHAH!” risse Deathmask “Cosa pensavi che sarebbe stato! Questo è il più dannato e orribile luogo del mondo, dove nessuno tranne me può uscire! Un luogo di perpetui incubi e sofferenze per ogni anime! Adesso, ospiti, preparatevi a …”
 
-“MMPH!” fecce allora sorpreso Pyro che si alzava
 
-“Cosa dice ancora?” chiedo Deathmask un po annoiato di essere interrotto
 
- "Il sign. Pyro vi fa il complimento sulla meravigliosità del luogo...”inizio Derpy
 
-“Meravigliosità del luogo?!” urlarono sorpresi sia Deathmask che Derpy che non si aspettavano a vedere il Piromane iniziare a ballare tra le fiamme come se fosse a una festa, felice come mai e ridendo.
 
-“Ma è un deserto rosso con lava ,roccia e puzza di...Zolfo!" urlo Deathmask che lascio cadere i suoi bracci dalla sorpresa “E smettila di mancare di rispetto a questo luogo con questa danza ridicola!”
 



- "Mphmph!" fecce Pyro indifferente
 
-"Cosa?” Chiedo Derpy che per un po’ smise di essere spaventata per essere sorpresa e un po nervosa “No signore Pyro, non c’è nessuno Luna Park cui!”
 
- "Tecnicamente ha ragione: è il mio Luna Park!” disse allora Deathmask arrabbiato “E sono io a decidere delle regole! COSMO BRUCCIA!”
 
- "Cosmo?" Chiese Derpy poco sicura di quello che stava per succedere e che tentava in vano a chiamare il piromane alla raggione.
 
-"E' la potente energia che scorre nell'Universo e ora ve la mostrerò! Muahuah!"
 
- "Aaah!" Urlò Derpy mettendosi le zampe davanti agli occhi “Neanche Discord è cosi spaventoso!”.
 
-“Non so chi sia questo Discord, ma adesso ti mostrerò di cosa sono capace!”
Deathmask caricò un colpo energetico sul Pyro, il quale stranamente era a guardare la lava come se fosse la più bella cosa al mondo, che cadde svenuto.
 
-"E fuori uno!"
 
Derpy si mise a correre via, preferendo il caldo e la lava al pericoloso maniaco. Tuttavia, per quanto corresse,  cado per terra a colpa della sua pessima vista.
 
-“Perché ho questi occhi?” piango Derpy.
 
La pegaso allora si senti tirare indietro, e guardando verso Deathmask vide che era lui a tirarla verso di sè!
 
-"Sai bel cavallino io anche dei poteri telecinetici! Adesso ti legherò con questa bella corda e.."
 
- "Appena Pyro si sveglierà te la farà vedere! Cattivo signore!" protesto Derpy
 
-"Ahahahah! Qui alle Porte dell'Ade nessuno mi è mai riuscito a sconfiggere! Muahhah!"
 
Il Cavaliere del Cancro ,ritornato sulla Terra,  usando i suoi poteri telecinetici prese così il corpo svenuto del Pyro e lo lego a Derpy e   iniziò a camminare in direzione dei suoi compagni ridendo.
 
-“Un pazzo mascherato e un pegaso, che belle prese!” esultò Deathmask “Non so se i miei compagni si divertono alla come me, ma almeno mi sarò divertito!” 
 
-"Sigh..Io volevo solo essere tua amica.." sussurrò Derpy tristemente mentre guardò il Pyro svanito *Spero che gli altri potranno salvarci…*
 
 
Soldato
 
-“Se combattere può portare alla vittoria, allora dovete combattere! E si combattere significa morire, allora dobbiamo morire nel ring dell’Onore per mostrare al nemico cosa abbiamo nel pantalone! Ascoltatemi mocciosi ancora inesperimentati, imparate da me, piccole ragazzine, e forse un giorno diventerete degli uomini di vittoria!” Urlo Soldato facendo dei andare e ritorno militare davanti a…delle pietre che aveva allineato su un tronco. In effetti, dopo due ore di erranza in solitario, il nostro patriota americano non aveva ancora trovato nessuno nuovo uomo da reclutare per formare una nuova e efficiente squadra e quindi, per passare il tempo, aveva ricuperato sul suolo e reclutato queste pietre che aveva successivamente disposto su un albero morto e caduto a terra.
“MI SENTITE BAMBINE?!” urlo allora nuovamente Doe.
 
Probabilmente perché non era stata messa in una perfetta situazione di equilibrio, e che la voce emessi una forte onda di aria, una delle pietre caddo a terra.
 
-“AH! Cosi signore si ribella!” urlo allora Doe che si abbasso per guardare la medesima pietra “Come ti permetti di rompere la formazione senza il mio esplicito ordine?! Fammi ancora un solo gesto di insubordinazione come questo e ti mando sulla luna a colpi di calci nel sedere, HAI CAPITO TESTA DI ROCCIA!!! Adesso fammi 50 ponti in meno di un due secondi!”
 
Ovviamente, la pietra non si mosse di un iota.
 
-“Te lo sei cercato, larve di minerale!”
 
Lo Soldato, si alzo in uno salto, prese la piccola pietra e caricando di tutte le sue forze il la sua gamba, si mise a correre prima di lanciarla davanti a lui  e dargli un potente calcio che la mando via, lontano e fuori di vista nella foresta.
 
-“E non farti vedere più, buono a nulla!” ordino il patriota prima di girarsi verso le altre pietre “Che questo vi serva di lezione! Nessuno disobbedisce ai miei ordini! Altrimenti, fuori senza la possibilità di sedersi per un mese! Esattamente come Dio a buttato fuori Adamo e la stupida Eva del giardino dopo essersi fatto piacere a spaccare la faccia a questo serpente e averlo trasformato in costume da bagno che ancora oggi mette per lottare contro i suoi lucifero! Adesso, ladies, è tempo di preparaci alla battaglia! Dobbiamo trovare un modo di andarsene da questo pianeta e lasciare quest’universo affinché possiamo dare una lezione di pugni e sangue a questa puttana di amministratrice e successivamente a questo fottuto Tyresius! So che non siete formati, ma non abbiamo tempo per queste formalità! Insieme, riusciremmo a ottenere la nostra vendetta! Non ho bisogno di questa pegaso, né di questo pipistrello da carnevale, o di questi alieni terrestri-quindi-non-veramente-alieni di Starfleet e ancora meno dei miei  miserabili colleghi!”
 
Poi Soldato guardo alle pietre, le quale non si mossero di un pelo
 
-“Mmm, ottimo, vedo che avete capito la prima delle mie lezione!... Comunque, devo trovarmi un altro uomo più come me e un po meno minerale, altrimenti non avremmo nessuna possibilità di compiere la nostra missione e diventeremmo la vergogna dell’America e dell’Uncle Ben! Ma dove trovare un'altra reclute più utile quando sono circondato da minerale e di legno buono solo ad essere bruciato!”
 
Le sue interrogazione a voce alte, per pura coincidenza – o no - furono interrotti da un rumore proveniente dalla foresta dietro di lui.
 
-"Ma insomma, la smetti di lanciare pietre verso di me!" Disse una voce nella foresta “E per favore, abbassi, altrimenti rompi la quietudine del luogo”
 
"E tu chi sei?" Disse Soldato, in parte impaurito, ma messosi in posizione di combattimento pugno in avanti, nella direzione del suo nuovo interlocutore.
 
-"Piacere, invasore. Io sono Milo dello Scorpione! Custode dell'Ottava casa del Grande Tempio.” Disse uscendo dell’oscurità degli alberi un bel ragazzo con una fluente chioma di capelli azzurrini e violacea vestito da un'armatura che assomigliava vagamente a uno scorpione e di un, particolarmente bello ma inquietante al tempo stesso, elmo che si concludeva con una lunga coda da scorpione “Devo dire che sei un invasore strano… parli alle pietre.."

-"Piacere, io sono Doe, il sergente Doe, ma preferisco essere chiamato Soldato! Dimmi, malgrado sembri effeminato hai un certo stile… Vorresti venire a fare parte della mia squadra?"
 
-"Squadra?" Chiese stupito Milo che non si aspettava a questa reazione da parte del profanatore “E perché preferisci essere chiamato con il tuo grado che con il tuo nome?”.
 
-"Perché un vero militare non si permette familiarità e che mi sono scordato del mio vero nome completo! E si, la MIA squadra! Vedi, ho bisogno di uomini forti per tornare nel mio universo e sconfiggere quella puttana dell'Amministratrice che ha osato usarmi clonandomi e pagandomi per combattere queste stesse copie di me e successivamente degli dannati robot per potere arricchirsi e prendersi gioco di me! Allora, che ne dice di una avventura piena di azione virile?!"
 
- "Amico…” fecce allora sbalordito Milo che si grato la testa e che sinceramente non sapeva come reagire ne cosa pensare”Le tue parole sono senza senso! Veramente, quasi mi fa pena farti del male visto che sembri un poveretto ma…sinceramente credo che un po’ di veleno” urlo veramente sorpreso Milo  “Forse un po di veleno ti chiarirà le idee!"
 
"Come osi insultarmi faccia di un travestito alla francese!? Adesso ti romperò la schiena e ti manderò da tua madre dentro un pacco postale, hai capito?! Ti faro mangiare i tuoi capelli e chiuderò la tua bocca definitamente con i miei pugni e in due minuti ti farò…quale veleno?" Chiese Soldato sorpreso
 
-"Cuspide Scarlatta!" urlò Milo, che alzo il suo braccio e, in particolare, il suo dito indice, prima di correre a una grande velocità, a una tale velocità che l’americano non ebbe il tempo di vedere i suoi gesti. A questo punto, il cavaliere dello Scorpione colpo, con il indice, il petto del Soldato che fu ferito superficialmente, prima di tornare alla sua posizione iniziale.
 
"Ahia! Mi hai fatto male!" Si lamentò Doe che guardo il graffio ricevuto dal protettore dell’Ottava casa che lo bruciava leggermente  "Cosa mi hai fatto, brutto effeminato a forma di insetto schifoso?!"
 
"Lasciami spiegarti, povero invasore” fecce Milo che non riusciva a nascondere una specie di simpatia nei confronti di questo particolare profanatore “Muovendomi alla velocità della luce, posso colpire i centri nervosi degli miei avversari con una estrema precisione e usando l'unghia del mio indice destro, il quale cresce assumendo un colore rosso e diventa capace in tal modo di infliggere degli dolori terribili e causare delle grave emorragie, un po’ come se ricevessi la puntura velenosa di uno scorpione.”
 
-“Allora sembra che non sei alla mia altezza visto che sono ancora in piede!” mocco Soldato che prese una fiera posa militare con il torace in avante “Dovrai fare di meglio di questo per sconfiggere un guerriero dell’America!!!”
 
-“Non ho ancora finito” interrompo un po’ annoiato Milo “Vedi, il mio attacco della Cuspide scarlatta che sto usando contro di te è un colpo mortale, ma per uccidere l'avversario sono necessarie quindici punture – una per ogni stella della costellazione dello Scorpione se vuoi sapere il perché. Il dolore, adesso minore, crescerà esponenzialmente ad ogni puntura. Perciò preparati a soffrire!"  urlo allora il cavaliere d’oro.
 
-“Ah, cosi vigliacco vuoi puntarmi a distanza e non combattere mano a mano come un vero uomo?! Bene! In questo caso lasciami ingrandirti l’unico buco che tu hai! Tenente, all’attacco!” urlò allora Soldato che prese una delle pietre che aveva disposto prima di lanciarla in direzione del cavaliere dello scorpione.
 
La pietra colpi il petto dell’armatura d’oro, e rimbalzò per cadere a terra senza fare una piccola graffia. Il giovane servitore di Atena rimase silenzioso e incredulo guardando successivamente e con ripetizione il Soldato e la piccola roccia, senza sapere cosa dire
-*Non è possibile… sul serio? Non può essere cosi scemo!?” pensò prima di mettersi a ridere e a correre in direzione del suo rivale.
 
L’Americano tento di fare un pugno, ma lo scorpione fu più veloce e evito il colpo, e li diede instentaneamente tre colpi sulla schiena.
 
-“E di quattro!” commento Milo mentre vedeva il soldato urlare di dolore.
 
-“Vieni qui ragazzina! Sii un uomo e viene risolvere la faccenda in una lotta all’ultimo sangue! Allora smetti di correre  e rimani fermo, hai capito?!” e lancio una seconda – o terza se consideriamo la prima volta che era involontaria – pietra verso il cavaliere dello Scorpione.
 
 -“Mi dispiace, ma questo è la mia maniera di combattere!” disse Milo che corse verso Soldato.
 
L’americano si mise a correre pugno in aria urlando per interrompere il cavaliere, ma quest’ultimo non solo era molto più veloce del patriota che era ancora più lento del solito, ma aveva anche fatto una finta e fu cosi che Milo, muovendosi all’ultimo momento sulla sinistra, colpi non uno, né due, ma sei volte il povero Doe che crollo di dolore e insultando il mondo intero costatando che c’erano ormai nove buchi in più che il primo che si era preso.
 
-"E siamo a dieci… Ne mancano altri cinque!" ridò Milo.
Nonostante il suo dolore, il Soldato rifiutava di essere sconfitto e si rialzo e urlo
- “Washington non ha abbandonato quando a cacciato via gli inglesi nell’Atlantico, Custer il generale Custer non ha abbandonato quando ha spaccato il culo agli indiani e Henri John Heinz non ha abbandonato quando ha commercializzato il Ketchup! Allora neanch’io, uomo alpha, non abbandonerò davanti una mignotta come te!”
E fu cosi che provò a difendersi , prendendo tutte le pietre che poteva prendere per lanciarle con il vano intento di lapidare il cavaliere e correre nella speranza di afferrare quest’ultimo e cosi massacrarlo di pugni!”
 
Ma il cavaliere d’oro non era un sacco di sabbia che si possono trovare nelle palestre che non si muovano mai e che si lasciano colpire fino a rompersi, e si mise a correre alla velocità della luce, evitando il 99% delle piccole rocce e riuscendo, in un minuto, a colpire Doe altre tre volte presso la pancia!
Soldato soffriva e non riusciva più a correre e si fermo presso il tronco, sopra il quale prese tutte le pietre che mise nel suo braccio.
 
-"Dio, Lincoln, McDonalds, salvatemi!" urlo allora Soldato quando iniziò a vaneggiare e a tirare ancora più pietre “Prendi questo, regalo di Patton!”
 
Sicuramente per distrazione da parte dello cavaliere che non riusciva a capire la strategia del suo nemico che li sembrava troppo facile, o per pura coincidenza degli elementi di questo universo, una delle pietre colpi l’elmo di Milo. Il colpo non causo nessuno danno fisico, neanche superficiale, né all’armatura in sé né al suo proprietario, ma ebbe l’effetto di innervosire quest’ultimo.
 
-"Uffa!” disse Milo profondamente annoiato “Mi hai stufato sul serio! Prendi questo!" urlo correndo verso l’americano per accennargli il quattordicesimo colpo prima di ritirarsi.
 
Milo era sicuro che questa volta il suo avversario sarebbe crollato e avrebbe supplicato di essere risparmiato, ma constatò che si sbagliava. La reazione di Doe fu, al contrario, stranissima! Infatti anziché lamentarsi per il dolore, si mise a ridere come un impazzito senza ragione e lanciò sempre più pietre verso il bersaglio! Anzi, lanciando pietre dappertutto senza neanche più guardare dove erano mandate.
 
-“AAHAHAHAHAHAHA!! TI COLPIRÒ BRUTTO HIPPIE DELLA NATURA!!!AHAHAHAHA!”
 
-*Ma è possibile che sia cosi stupido?! Almeno che sia l’effetto del mio veleno a renderlo ancora più scemo dell’inizio?”* si disse Milo prima di urlare e concludere "E’ tempo di farla finita! Ago della Cuspide! Antares!"
 
E cosi, Milo diede l’ultimo e fatale colpo al Soldato, il quale allora iniziò a girare su sé stesso.
Milo era contento, ma fu ancora sorpreso di vedere che l’americano fecce un ultima cosa ridicola:  prima di svanire dal dolore, si irrigidì all’improviso e prese una posizione di saluto militare dritto e , alzando la mano per fare il famoso saluto con la mano, disse
-"Che Dio benedica l'America!”
E cado finalmente dritto per terra, inconscio.
 
 Il Cavaliere dello scorpione si compiacque del lavoro svolto e si sbrigo di togliere il veleno dai buchi sul corpo del martoriato Soldato, visto che non lo voleva morto ma solo neutralizzato. Poi si mise a guardare la sua preda appena catturata e, dopo qualche secondo di esitazione, si mise a ridere di lui per via della stupidità dello scontro che aveva appena avuto! Delle pietre, veramente?! Neanche un clown lo avrebbe fatto! Ma non c’era tempo da perdere, e fu cosi che il cavaliere dello scorpione, ricordandosi della sua missione, prese l’americano in braccio e si mise a correre alla velocità della luce verso una radura a noi familiare…
 
 
Grosso e Medico
 
Mikhail, il grosso sovietico, era determinato, a tale punto che niente lo avrebbe fermato: voleva trovare un modo di tornare sull’astronave dell’ammiraglio e salvare la sua arma! Cosi, nel frattempo, stava attraversando  la foresta respingendo o rompendo i vari cespugli e alberi che trovava sul suo cammino e che ostacolavano il suo passaggio.
Dietro di lui, molto meno sicuro di sé e tentando di evitare i rami lasciati dal sul compagno russo, si trovava il Medico tedesco, che per due ore non aveva ancora osato tentato di fare ragionare il suo compagno russo, di fargli capire che era meglio tornare dagli altri rimasti indietro.
Dopo due ore di silenzio, e stanco di dovere aspettare che l’altro fecce una pausa che non veniva mai, Fritz decise che era giunto il momento di avviare la conversazione.
 
-“Allora mein freund?” chiese esitando Medico “Coza facciamo?”
 
-“Lo già detto dottore! Salvare il mio minigun Sacha! Non posso vivere senza mia arma!”
 
Il tedesco capi che era inutile fare cambiare il programma del suo collega, e decise allora di almeno cambiare strategia per qualcosa di più efficiente…tornando dagli altri per dormire ad esempio! Ma non poteva dirlo esplicitamente, perché anche se il Grosso era l’unico collega che lo rispettava e che lo considerava come un amico, non avrebbe comunque esitato a dargli un pugno mortale se si fosse interposto tra lui e la sua arma!
L’unica strategia efficiente a disposizione del tedesco era di andare piano, molto piano.+
 
-“Ma …per kuriozità… kome penzi tornare zullo Virgiliuz e zconfiggere Tyreziuz e i zuoi compagni?”
 
-“Arrivo, trovo Sacha e sparo!” fecce Grosso prima di imitare il rumore del suo minigun “RATATATATATATATATATA!!!!” e poi essersi concesso un riso di tre secondi, torno al suo stoico serio e con una voce minacciosa disse “E se non funziona, allora userò i miei pugni e la mia forza, menomale ho lei per assistermi, doctor!”
 
-“Ehm” esitò allora Fritz “Zcusami ma… Dubito che zia zufficiente… Zenza offeza, ma non ho il più mio medigun per kurarti e raffozarti durante uno zkontro e…  Tyreziuz ha dimoztrato ezzere più forte di Batman, il kuale ti aveva zconfitto… ”
 
-“Nessuno può sconfiggere Grosso!” si innervosi Mickhail “Pipistrello solo fortunato prima, come zombie verde Osirius che approfittato momento di stanchezza di Grosso! Tyresius nobile avversario, ma come detto lui, nessuno è immortale! Basta trovare punto debole!”
 
-“Non kredo khe zarà cozi facile ma…” disse sudando Medico che aveva sinceramente paura di innervosire il suo collegha e che cercava qualche altro punto per convincerlo “…ma ankhe ze cozi fozze, kome penzi trovare un aztronave per portarci li?”
 
-“Ne troveremmo una domani dopo riposo!”
 
Il tedesco era un po’ sollevato: il fatto che Grosso menzionava il fatto di fare una pausa malgrado voleva a tutti i costi ritrovare la sua inseparabile arma della quale era probabilmente innamorato significava che cominciava, anche lui malgrado la sua forza, ad essere stanco e non sapere cosa fare. Questo era dunque il momento perfetto, secondo Fritz che si era stufato di evitare i rami che il russo lanciava dietro di sé e che non si sentiva per niente tranquillo nel mezzo di questa immensa foresta che non sembrava avere limiti, per chiedere esplicitamente di tornare indietro
 
“Karo freund ruzzo…” sussurro ancora impaurito dall’eventuale reazione di Mickhail ma con un po’ più di convinzione nella tono “Ti rikkordo khe l’unika aztronave khe zappiamo eziztere zu kuezto pianeta zi trova prezzo il kampo dove abbiamo lazciato il kapitano Kirk e gli altri. Vorrei zuggerirti, zolo zuggerirti precizo, khe forze zarebbe meglio…tornare indietro e…”
 
-“NIET!!!” urlo Grosso che si giro talmente arrabbiato che il tedesco, malgrado la loro amicizia, andò a nascondersi dietro una roccia “Sacha deve essere salvata, ma gli altri non volevano! Altri non hanno mai voluto bene a Sacha, e Sacha non a bisogno di loro! Io imparato che soli essere migliore che in stupida compagnia, quindi noi proseguire domani e solo dopo penseremmo a tornare indietro per OBBLIGARE altri a aiutarci a salvare mia Arma! PUNTO BASTA!”
 
Il grido pronunciato dallo colosso bolscevico fu cosi forte che diversi uccelli nascosti negli alberi ebbero paura e volarono via, distraendo cosi il sovietico e il tedesco, i quali immediatamente si calmarono, quasi come questa visione li aveva fatto capire che stavano sbagliando su tutta la strada e che piuttosto che nascondersi nella loro ostinazione era meglio agire in maniera più ragionevole.
 
-“Scusa doctor” fini con sospirare Mikhail “Non volevo fare paura e io troppo stoopido per vedere che tu avevi ragione…torniamo da piccoli uomini per la notte”
 
-“Trankuillo kamarad” fecce sorridendo il tedesco che, rassicurato di essere ancora in vita e di essere riuscito a convincere il suo amico a raggiungere il campo, usci del suo pseudo nascondiglio per confortare il russo “L’errore è umano e tutti noi ne facciamo…ti rikkordi la volta in kui ho incidentalmente khiuso il mio pigione Arkhimedes nella pancia di Ezploratore?”
 
-“DA!” si mise allora a ridere il sovietico “Bel ricordo! Come mai ci hai pensato adesso?”
 
-“Per niente, è zolo khe gli  pikkoli uccelli khe abbiamo appena vizto mi hanno rikkordato il mio pikkolo amiko a piume… Khi sa kuanti ce ne sono ancora” rido Medico
 
-“Abbastanza per buon pranzo sono sicuro!” disse Grosso
 
-“Buona idea!” disse Medico “Proviamo a katturarne alkuni per potere cenare! Non khe zia molto nutritivo né khe zarebbe il mio piatto preferito, ma zarà zempre meglio khe niente.”
 
-“DA! Poi io mangiare persino pietre per sopravvivere!” confermo Grosso “Adesso io urlare forte cosi uccelli piccoli scapperanno di nuovo e potremmo afferragli! CUI CUI CUI!!!” si mise cosi ad urlare imitando un uccello.
 
Gli uccelli cominciarono come previsto a scappare degli alberi impauriti, e i nostri due compagni iniziarono a complimentarsi a vicenda del sucesso della prima tappa del loro pianto. Stavano per iniziare a correre dietro gli uccelli più deboli che volavono più vicino al suolo per potere cucinarli una volta arrivato al campo, quando un potente rumore si fecce sentire, come se una potente massa era caduta sulla terra da una grande altitudine.

CRAAASH

Il tedesco e il sovietico si fermarono e non si mossero di un centimetro per qualche  secondi, sorpresi da questo improvviso e quindi poco rassicurante rumore non identificato.
 
-“Questo sara grosso uccello ottimo per grande scena?” chiese allora Mikhail ingenuo
 
-“Ci zono zwei pozzibilità mein freund” rispose Fritz che era tornato a essere impaurito “O kuesto pianeta pozziede in effeti grozzi ucceli perikolosi, o zi tratta  di kualkoz’altro di ankora più perikolozo!”
 
Fu a questo momento preciso, quasi come per dare un risposta al tedesco, che un imponente forma minacciosa, assomigliando vagamente ad un terrificante mostro del folklore dell’Europa orientale, inizio a farsi vedere dietro gli alberi in fronte agli due poveri mercenari. Mentre Grosso rimase un po’ curioso, non c’è bisogna di dire che il suo amico germanico si mise ad urlare di paura.
 
-“Doctor! Dietro di me!” grido Grosso che prese finalmente coscienza che una vera minaccia stava per arrivare e che, mentre si mise in posizione di combattimento, voleva assicurarsi che il suo amico fosse al ripare
 
-“Ja!” urlo spaventato Medico rifugiandosi dietro il suo compagno senza un minimo di esitazione e che prese, come illustrazione della sua miserabile disperazione, un semplice ramo rotto precedentemente da Mickhail come piccola arma di difesa.
 
-"Oh guarda guarda.." disse una voce molto grave mentre il “mostro” si avvicino abbastanza per rivelare che si trattava di uno un uomo imponente, alto quanto il Grosso, con due occhi seri marroni e di carnagione scura, vestito di una pesante armatura d’oro e di una grande elmo dotato di un paio di corna – le quale erano all’origine della confusione con i troll che sia Fritz che Mikhail temevano da bambini – di tauro.
"Due invasori che parlano di salvare un'arma e mangiare uccelli, almeno potro dire di avere visto ogni tipo di individui strambi di questo mondo!" si mise allora a ridere
 
-"E tu chi dovrezti ezzere?" Chiese il tedesco, facendo uscire la sua testa di dietro il suo amico Grosso per potere vedere meglio il nuovo arrivato, che non li inspirava fiducia ma che era sempre meno spaventoso di un troll.
 
-"Io, piccolo uomo impaurito senza dignità, sono Aldebaran del Toro, Custode della Seconda Casa del Grande Tempio! E sono qui perché avete infranto questa sacra foresta e che dovete essere giudicati, quindi abbiate la decenza di seguirmi e nessuno si farà male!" disse chiaramente e con grande fermezza il colosso d’oro,
 
- “NIET!” protesto  Grosso pugni in  aria pronto a caricare il presuntuoso custode che pensava che si sarebbe lasciato fare cosi facilmente “Non ti seguiremmo senza avere prima ritrovato Sacha!”
 
-"Quindi ti preoccupi di più per la tua Sacha, che si ho capito bene dalle vostre conversazione è un semplice minigun, che per i tuoi compagni? Non fa niente, tanto li rivedrai non appena i miei compagni avranno catturato i vostri amici invasori, cosa che sarà sicuramente già fatto. Infatti, sono sicuro che gli altri custodi del tempio saranno già in cammino per portare gli invasori dal grande sacerdote Arles!” Fece Aldebaran.
 
-"Zono un po’ konfuzo” fecce Medico che aveva perso il filo conduttivo del ragionatamento di Aldebaran “Ma avete detto…Invazori?...Ehm cui deve ezzereci un errore!" prosegui allora il tedesco un po stressato "Noi non ziamo invazori,ma zemplici abitanti di un altro univerzo arrivati kui per errore e deziderano zolo trovare un modo di uzcire da kuesto mondo khe non è nostro e tornacene a caza! A e ankhe fare zoffrire una vekkhia ztronza e il zuo amiketto khe ci hanno uzato per i loro profitti perzolani"
 
-"Ahahahah!" risse il cavaliere d’oro “Uometto, quello che dici è ridicolo e dopo mi dici che sei confuso quando parlo! Adesso smettete di fare i scemi e arrendetevi, altrimenti dovrò ricorrere alle maniere forte!”
 
"ALLORA PREPARATI FACCIA DI MUCCA! E’ TEMPO DI PASSARE AGLI PUGNI!!!” Urlo il bolscevico che si mise, senza pensare e senza neanche avere dato un indizio delle sue intenzione, a correre con un potente pugno in aria, pugno che fu attestato direttamente sul petto del cavaliere d’oro.
Un colpo di tale potenza e di tale precisione era in generale mortale, visto che Mikhail, soprattutto quando era arrabbiato riusciva ad esplodere la sua forza bestiale ed essere cosi capace di uccidere a mani nude un orso e spaccare – come lo abbiamo visto – di spaccare la testa di qualcuno con un solo pugno, ma aveva sottostimato la resistenza dell’armatura d’oro, e fu cosi che il cavaliere d’oro ebbe come reazione un semplice solletico e si mise a ridere
 
- "Ahaha, straniero, vedo che sei forte e hai uno buon potenziale per diventare un membro della piccola guardia di Atena,  ma non sei al livello di un Cavaliere d'oro come me! Comunque dai, vedo che hai energia da rivendere quindi, fai pure" Disse allora Aldebaran che apri i suoi bracci pronto per ricevere tutti i pugni che li poteva dare il bolscevico.
 
-"Stupida mucca, adesso ci farai passare e ci lascerai alle nostra affare!” Urlò Grosso che inizio a dare una serie di pugni lenti ma forti su Aldebaran, pugni che nel campo di battaglia contro i robot per spaccarli in massimo tre colpi, ma il che fecce ridere il cavaliere.
 
-“Grozzo, non provokarlo troppo!” tento di insistere Medico che non voleva che la situazione con questo individuo degenerasse ancora di più.  
 
-“PRENDI QUESTO!!!” urlo allora Mikhail che tento di dare un colpo ancora più forte del solito direttamente sulla testa del cavaliere d’oro.
 
Aldebaran senti allora il colpo e, benché non ebbe male e che non era per niente ferito, capi che aveva a che fare con un avversario certo più debole di lui ma comunque pericoloso per gli altri e che doveva essere fermato il prima possibile.
Cosi, Aldebaran smise di ridere, afferro i due bracci del sovietico per impedire a quest’ultimo di continuare a picchiarlo, e cosi, guardando dritto negli occhi il suo avversario con degli occhi minacciosi, fecce capire che il gioco era chiuso.
Lascio il Grosso respingendolo su qualche metri, ma quest’ultimo era ancora in piede e non perse un minuto per tornare alla carica, più infuriato che mai; ma in realtà il cavaliere d’oro non era ancora passato all’attacco, e respingere il russo era solo per dargli il tempo di fare un invocazione. In effetti, allora che Mikhail stava per raggiungerlo e dargli una nuova serie di attachi, Aldebaran distese le mane verso quest’ultimo e concentrando questa energia che lui e i suoi compagni chiamava “cosmos”, urlo:
 
-"Great Horn!"
 
 Fu cosi che che una potente onda di energia colpi in pieno Grosso che fu respinto su diversi metri, nonché gli alberi che si trovavano nel raggio dell’attaco del cavaliere d’oro e lo stesso medico che cado a terra.
Aldebaran fu soddisfatto quando vide che il suo nemico principale e ciccioto aveva colpito in pieno una grande roccia che si era spaccata in due per via del shock sia del suo proprio attacco che del peso del colosso sovietico, pensando che quest’ultimo  si era svanito e che lo scontro era finalmente finito.
Ma ben presto si riavviso, e fu con una certe sorpresa nascosta che vide il suo invasore rialzarsi, e anche bene senza difficoltà, asciugandosi un po’ di sangue che usciva del naso, e di nuovo pronto a riprendere il combattimento.
 
“Mikhail, tutto a pozto?” chiese allora Medico che si rimesse più lentamente in piede mentre guardava il suo amico.
 
-“Niente mi impedirà di ritrovare mia Sacha! Neanche tu, brutto bovino, si tu!”  minaccio Mikhail puntando il dito dritto verso il suo avversario “Ucciderti è ormai unico mio obbiettivo!”
 
"Ma è che hai la pellaccia dura, vedo!" constato Aldebaran che non aveva neanche ascoltato la provocazione e che stava piuttosto pensando a rivalutare il valore del suo nemico e di elaborare se necessario una nuova strategia che quella di semplicemente essere autoritario e minaccioso.
 
"Taci Mucca! Medico! Caricami!!!” urlo Grosso mentre, come un un tauro infuriato in un arena di corrida, si mise a correre ancora verso Aldebaran sul quale salto, rovesciandolo, per iniziare a dargli degli pugni non dolorosi ma fastidiosi per il cavaliere d’oro.
 
-"Ehm Grozzo,rikordi ke io non ho il medigun?" Rispose impaurito il tedesco che non osava avvicinarsi troppo a quello che per lui era uno scontro di titani violenti alla forza brutta e dentro il quale, se veniva a entrare in mezzo, sarebbe stato ridotto in marmellata.
 
-"Come sarebbe a dire non hai il medigun?!" chiese urlando Grosso che smise per un secondo di picchiare la testa del custode della seconda casa, il quale ne approfitto per dare al sovietico un potente pugno che lo libero della presa e li permise di rialzarsi.
 
Il colosso russo, che per via del colpo aveva fatto qualche passo indietro stordito, si era ripreso e sputo un po di sangue, prima di asciugarsi la bocca. Ma ciò non era niente per lui che aveva conosciuto di molto peggio nella sua vita e che era abituato a prendersi numerosi colpi, dal momento che poteva abbattere i suoi nemici.
Il suo avversario del momento si era rialzato e aveva constato che una piccolissima goccia di sangue stava uscendo del suo nasco: ciò non era niente di per sé ma fecce capire al cavaliere che aveva lasciato fin troppo libertà di movimento e di azione al suo rivale, il quale era un ovvio stupido ma con muscoli che sapeva usare.
Cosi, i due giganti si provocarono dallo sguardo prima di urlare e correre l’uno contro l’altro, con l’intento di fare male. Ma tutto quello che riuscirono a fare fu di intrecciarsi le mani l’uno nell’altro e, di conseguenza, di usare le loro forze per fare cedere l’altro e prendere il sopravento.
 
-"E' rimasto sulla Virgilius! Ti rikordi? L'ha uzato kuel bruto di Osiris e l'ha buttato via! Kapizci adesso perkhe ti dicevo khe non potevo aiurtarti e khe era meglio tornare dagli altri! La prozzima volta azcoltami!!" ne approfittò per rispondere ad alta voce Medico, il quale era certo nervoso ma più per paura che per rabbia, paura che il suo amico o – in questo genere di situazione – il suo scudo prottetivo perdesse, condannandolo cosi ad essere solo contro questo cavaliere d’oro.
 
-“OHOH!” fecce allora ingenuo Mikhail come lo faceva sempre quando si rendeva conto che c’era un vero problema al quale non si aspettava e che quindi non sapeva cosa fare.
 
- "Non so cosa state dicendo,ma..Ora mi sono stufato di giocare con voi! Great Horn!" fece arrabbiato Aldebaran che diede allora un grande colpo di testa al Grosso, mantenere la presa sulle mane di quest’ultimo per abbassarlo e dargli direttamente sulla testa un potente colpo di ginocchio, talmente potente che il povero Mikhail fu spedito in aria urlando
 
-“DOOOCTOOOR!!!”
 
Ma Aldebaran non voleva lasciare il tempo al sovietico di reagire di nuovo e tornare in moto, e quindi mentre quest’ultimo era ancora volando indietro il cavaliere del tauro carico di nuovo il suo attacco energetico e urlo per la seconda volta
 
-“GREAT HORN!!!”
 
Cosi l’attacco energetico fu persino più potente che il suo primo tentativo, e mentre gli alberi su una raggio di dieci metri furono abbattuti e che Medico dovete mettersi al riparo dietro una roccia, il Grosso fu colpito in pieno e cadde violentemente a terra, questa volta steso e completamente inconscio, per il grande sollievo del servitore di Atena, che non esito a correre verso il rivale caduto e accennargli diversi pugni per essere sicuro che questa volta sarebbe neutralizzato una volta per tutto.
 
-"Grozzo!" Urlò il Medico spaventato mentre guardava la scena che non sapeva cosa fare: il cavaliere d’oro sembrava essere troppo concentrato su Mikhail per notarlo e avrebbe potuto approfittarne per sfuggire…ma allo stesso modo poteva sbagliarsi e sarebbe stato comunque questione di pochi minuti, massimo un ora, prima che questo brutto tizio lo ritrovasse per fargli la festa!
Un'altra possibilità emerge dunque nella testa del tedesco: Aldebaran sembrava appunto troppo occupato e distratto a picchiare il comunque già svanito Grosso per prestare attenzione a quello che succedeva intorno a lui, e aveva le spalle rivolto al nostro dottore psicopatico, il quale guardo al ramo che aveva nelle mane e che sembra comunque abbastanza resistente, e dunque pensò
 
-*Ze Zpia riezce ad ezzere dizcreto per pugnalare gli altri nelle zpalle, allora kredo khe pozzo accenare un buon kolpo zulla tezta di kuesta mukka per farlo zvanire!*
 
Cosi, camminando ne troppo lentamente per non perdere la sua occasione ne troppo velocemente per fari  notare, Fritz usi dal suo nascondiglio e si avvicino sopra ad Aldebaran, prese un grande soffio per darsi forza e alzo a due mane il suo bastone di fortuna, e diede un colpo preciso sul collo non coperto dall’elmo del cavaliere d’oro.
Purtroppo per il tedesco, se il suo colpo era stato forte e preciso al punto che avrebbe non solo messo KO ma addirittura ucciso – rompendogli le vertebre – un individuo di normale costituzione, il suo bersaglio che era molto resistente e protetto da una armatura d’oro particolarmente resistente e non subi alcuno danno.
Cosi, tornando alla coscienza che c’era un altro invasore, molto meno forte del precedente ma che doveva essere fermato, Aldebaran smise di picchiare Grosso, che presentava ferite sul viso e che era in un piccolo coma, e si alzo prima di girarsi e guadare, 30 centimetri sotto di lui, il tedesco che era talmente spaventato che le le gambe tremavano e che lascio il ramo che si era rotto in mille pezzi al contatto con l’elmo.
 
-“Ehm” esito Fritz “Khe ne dici ze dicciamo khe ziamo parti?”
 
Aldebaran non diede nessuna risposta orale e, infastidito sia del suo recente scontro che del manco di virilità di questo vecchio vigliacco con occhiali e in tutta bianca, si accontento di sollevare di forza il tedesco per metterlo sulle sue spalle prima di afferare una gamba del sovietico e tirarlo dietro di lui, come un volgaro sacco di patate,  mentre si mise in cammino verso il campo di Kirk.
 
-“AAAAH!”Lazciami andare mukka troppo crezciuta!" urlo Medico
 
- "Non vedi le corna? Io sono del Toro, non una mucca!" rispose seccamente Aldebaran “Adesso tacci!”
 
Ma questo ordine non fu ascoltato da Medico che per parecchie minute e per tutta la strada continuo ad insultare con il suo accento germanico il Cavaliere del toro. Dopo circa venti minuti, quest’ultimo, che si era contenuto,  si stufò e fermatosi un momento, lascio il Grosso e mise il tedesco davanti a lui, e come un madre per punire il proprio figlio, diede una potente pacca sul sedere di Fritz, il quale ebbe così male che delle lacrime uscirono dagli suoi occhi e che dovette trattenersi di piangere!
 
 "Ecco ora spero che tacerai per il resto del viaggio!" disse Aldebaran mentre riprese Fritz e Grosso e continuare la sua marcia
 
-“Kredimi” si riprese Medico “Ze fozzi zulla mia tavola d’operazione, non riderezti cozi tanto! Ti taglierei le tue korne e aprirei tua pancia come i tuoi kongeneri negli centri di abbatimento del beztiame prima di divvertirmi con i tuoi organi interni!”
 
-*Speriamo che gli altri non tardino, o non rispondero dei miei gesti* penso Aldebaran che capi che l’unico modo di avere un po’ di pace senza uccidere l’altro idiota impazzito era di arrivare il prima possibile a destinazione
 
 
Ingegnere e Esploratore
 
L’Ingegnere e l’Esploratore stava camminando nel buio da due ore, senza avere un obbiettivo o una destinazione preciso in mente. In effetti, a Conhager importava solo di essere lontano da questi bugiardi di Kirk e degli altri idioti di ex-compagni di squadra, per potere calmarsi all’aria aperta, calma che cominciava solo adesso a prendere il sopravvento sulla sua rabbia che per tutto questo tempo, e ancora adesso, lo aveva reso completamente silenzioso e con un comportamento nervoso, che si illustrava con il fatto di serrare di tutte le sue forze il metallo e la chiave inglese nelle che aveva trovato nelle sue mane che cominciavano a fargli male, o il fatto di compressare i suoi denti nella sua bocca talmente forte che ancora un po’ si sarebbero rotti in mille pezzi.
Esploratore, al contrario, non aveva particolare odio verso gli scemi che aveva lasciato, ma neanche lui voleva eseguire gli ordini di questo Kirk un po’ troppo paterno secondo lui e aveva deciso di seguire il suo collegha texano più perché gli sembrava la migliore opzione per non rimanere da solo che per il fatto di condividere le stesse idee. Di più, essendo giovane e puerile, non riusciva a rimanere calmo e mentre Conhager non parlava, non ascoltava e non pensava a niente, lui non aveva smesso di parlare e di commentare la situazione da quando erano partiti, complimentandosi di gesti che aveva compiuto – come il fatto di essere riuscito a respingere il xenomorfo – o no, lamentandosi delle varie scelte sbagliate compiuto dal gruppo – come il fatto di integrare Derpy o di non avere pensato a abbandonare Spia prima –, o esprimendo i suoi piani su come avrebbe preso la sua vendetta sull’Amministratrice e il signore Gray o come sarebbe riuscito a chiedere alla signorina Pauling di uscire con lui per sposarla.
Ma come dicevamo, se fino ad adesso il giovane mercenario aveva parlato nel vuoto, ormai Conhager che tornato ad essere un po’ più tranquillo, inizio ad ascoltare il suo collega. Ma ben presto inizio a stufarsi, certo che il ragazzaccio aveva la lingua lunga!
 
-“E’ solo incredibile!” prosegui allora Esploratore nelle sue lamentele “Siamo persi in un altro universo che il nostro! E’ alla volta fantastico e alla volta catastrofico! E se fossimo atterrati in un mondo pieno di lupi manari, o senza vita, o nel quale tutti si ammazzano a vicenda per ottenere il potere?! E se non riusciamo a tornare nel nostro mondo prima che Tyresius ci ritrova?!”
 
-“Relativizza il problema, boy” disse allora Conhager che voleva che il suo compagno si calmasse per non farlo arrabbiare di nuovo e per potere riflettere meglio a una soluzione per risolvere queste problemi “Fino a prova del contrario, siamo solo persi in una foresta: Potrebbe essere la nostra terra! Sé è cosi basta trovare un posto civilizzato e tornare a casa…”
 
-“Ma forse non lo è!” rispose Esploratore agitato “E in questo caso cosa facciamo egghead*?!”
 
Il texano volle rispondere, ma rimase zitto: in effetti, il nano operaio non era stupido e contrariamente agli altri mercenari, che se ne erano andati via convinti di trovare una via di uscita per tornare nelle loro case, sapeva che in realtà c’era solo un modo di potere lasciare questo universo… ma nel suo orgoglio, o nella sua rabbia contenuto, si rifiutò di pensarci o di menzionarlo, e quindi rimase zitto e stacco il suo sguardo dal suo alcolita per riprendere a camminare silenziosamente.
Esploratore capi che non era il momento per avviare una discussione sensibile, visto che anche se si considerava superiore a tutti preferiva non rimanere da solo e che quindi non doveva provocare il texano che avrebbe potuto cacciarlo. Cosi, il più giovane degli mercenari insegui zitto il suo compagno per qualche minuto, ma non sopportando il silenzio, tento di avviare una conversazione, e come voleva parlare di qualcosa di serio, per una volta, prese la decisione di fare parte di una domanda che si era incrementata nella sua testa sin dalla stanza delle mappamondo del Virgilius.
 
-“Sai, engie sto pensando a una cosa…” inizio allora con un pò di esitazione Esploratore
 
-“A cosa stai pensando?” chiedo seccamente Conhager che non si giro ne si fermo per potere continuare a camminare.
 
-“Se gli uomini che uccidevamo per il conto dell’amministratrice, sai i tizzi che  erano i mercenari della BLU compagny, erano in realtà i nostri cloni creati dalla stessa vecchia carne e del suo amichetto scheletrico Gray, e che gli robots di quest’ultimo non sono esseri viventi, possiamo concludere che per questi cinque anni che non abbiamo ucciso nessuno?”
 
Ingegnere si fermo e si giro, prima di guardare con silenziosamente il suo compagno silenziosamente, quasi come se quest’ultimo li avesse fatto capire una cosa.
 
-“Ehm, Ingie?” chiese Esploratore che non capiva questo silenzio e questo sguardo improvviso
 
-“No esploratore, anche se erano dei cloni erano degli esseri viventi quindi, beh, penso che abbiamo comunque ucciso durante le nostre missione. E sono sicuro che quasi tutti noi abbiamo commesso qualche omicidio prima di essere stati reclutati…”
 
-“Be…questo è…. Lascia perdere” fecce Esploratore che sembro volere scordarsi di qualche brutto riccordo “Ma mi hai fatto capire qualcosa: che malgrado i nostri crimi, abbiamo sempre rispettato le regole e, al meno nel mio caso, un senso dell’onore… quindi girati, torniamo indietro”
 
-“Che cosa, da questi bastardi di ufficiali?! Non eri tu il primo ad odiarli per averci mentito e averci controllato per arrestarci non appena non avvrebbero avuto più bisogno di noi?!”
 
-“Ascoltami Esploratore. Sono il primo ad odiarli per quello che ci hanno fatto e no, non gli perdono né mi scordo del loro tradimento! Sono un uomo di parola e odio quando qualcuno rompe le sue promesse! Ma guardiamo le cose in faccia, ho solo abbastanza metallo per costruire un sentry e questo non ci aiuterà molto se rivediamo Tyresius. Di più, se troviamo qualche civiltà, se mai ci sia su questo pianeta, come convincerli che veniamo di un altro pianeta o addirittura di un altro universo! E anche se fossero d’accordi di aiutarci, come tornare nel nostro mondo senza la tecnologia di questo Tyresius? Odio ammetterlo, ma abbiamo bisogno di questo Kirk, visto che di tutti lui e i suoi ufficiali sono i unici a sapere pilotare un’astronave, e guarda caso hanno l’unica astronave che siamo sicuro di viaggiare negli universi c’è l’hanno loro! ”
 
-“Ma, sai che Kirk e gli altri si diffidano di noi, come pensi di convincerli a reintegrare il gruppo senza essere attaccato o di nuovo messo sotto controllo?!”
 
-“Prima li faro il tuo ragionamento: che abbiamo ucciso uomini per il nostro lavoro certo, ma che questo era il nostro lavoro e che smettono di fare gli ipocriti quando non  loro esitano a sparare sugli loro nemici e mancano alla loro parola, e che uccidiamo ciò non significava comunque che siamo assassini visto che combattevamo cloni e che eravamo intrappolati in una messa in scena creata dall’Amministratrice, la vera colpevole. Cosi spero convincerli che per il momento è possibile collaborare, almeno finché sarà necessario… E se non basta, allora li farò capire che sono l’unico a essere in grado di riparare questa astronave e che se vogliono andarsene via avranno bisogno di me e di te.”
 
-“Davvero?! Pensi potere ripararla?” fecce allora con un po’ di speranza il giovane
 
-“Beh, a dire il vero non ne sono sicuro” ammise il texano “Ma posso sempre provarci, dopo tutto chi non ci prova non ottiene niente. Poi, se non ci riesco io, allora non c’è speranza, neanche per il loro ingenere Scott! E poi, almeno cosi potrò ricuperare un po’ di materiale più utile e saremmo di nuovo più numerosi, il che è l’unica speranza che abbiamo per resistere all’Ammiraglio”
 
Esploratore rifletto un po’: il suo sentimento di speranza rinnovato si era già raffreddato e l’idea di tornare presso questa gente cosi formale e disciplinata non li faceva per nulla piacere. Ma malgrado il fatto che non era uno che sapeva ragionare bene né che si illustrava per la sua intelligenza, Esploratore sapeva in fondo di lui che il suo compagno aveva ragione e che non c’era nient’altro da fare, e quindi, non senza un po di rabbia nervosa contenuta, si rassegno.
 
-“E va bene, torniamo su i nostri passi per ritrovare Kirky, dottore sarcastico, l’elfo più noioso di un prete e degli altri! Spero per te che sai cosa stai facendo, altrimenti… Ah, e se ci prendono di nuovo in giro, te lo dico subito,  li uccido sul serio!”
 
-“Calma Boy!” ordino Conhager “Ti ricordo che è solo per tornare a casa, cioè che non dobbiamo fraternizzare ne diventare amici! Rispetto per la collaborazione si, ma basta! Allora non rovinare tutto e trattieni le tue emozione!”
 
“Si babbino” sospiro per moccare Esploratore
Il texano girò i suoi occhi, lassato da questa ennesima dimostrazione di immaturità da parte del giovane che avrebbe dovuto crescere un po’, ma non voleva perdere altro tempo con discussione inutile, e quindi ignoro l’insulto e invito il suo compagno a seguirlo nel loro cammino di ritorno.
Ma appena qualche minuto dopo la loro nuova partenza, Conhager e Eslporatore vissero una luce bianca che si avvicinava a loro.
 
-“Che cos’è questo?” chiese Esploratore
 
-“Attenzione!” urlò allora l’Ingenere che si era reso contro che il lampo di luce, che si dirigeva verso di loro, tagliava tutto quello che toccava, aveva spinto sul lato destro il suo collega prima di saltare a sua volta sul lato sinistro per evitare il colpo che altrimenti li avrebbe tagliati in due.
 
-“Che cazzo è questo? Persino la luce vuole ucciderci adesso?!” si lamento il giovane
 
Fu solo quando iniziarono a rialzarsi che i due vissero sulle margine della raduna una luce che rompeva l’oscurità della foresta. Curiosi i due mercenari guardarono in questa direzione e vissero un uomo del quale il viso non era visibile perché nascosto sotto un elmo d’oro con due lunghe corna, in oro come lo era interamente l’armatura che portava. L’uomo distese allora un braccio e mise l’altro su sul fianco, prima di pronunciare a voce alta:
 
- "Invasori del Grande Tempio! Usciti immediatamente dal bosco sacro oppure dovrò tagliarvi!"
 
-"Chi sei tu per minacciarci in questo modo?” provoco come al solito Esploratore “Non sei né il mio padre né il mio boss quindi diminuisci il tuono. Piuttosto che farci ridere con questi tuoi trucchetti, presentati e dici perché viene a romperci le palle!”

-"Quanta maleducazione! Se fosse effettivamente tuo padre, ti avrei punito con grande severità!” disse arrabbiato l’uomo prima di togliersi l’elmo, rivelando essere un uomo un po’ più vecchio del giovane mercenario, bianco, con  capelli scuri, corti e spettinati e lo sguardo tagliente
“Ma per rispondere alla tua domanda, Io sono Shura del Capricorno, custode della decima casa, e sono qui per arrestarvi e interrogarvi" 
 
-"Sembri un potente guerriero!" Notò con un po’ di paura l'Ingegnere “Sicuramente più forte di noi, allora piuttosto che passare alle mane possiamo discutere?”
 
-“Certamente, ma prima devo dare un avvertimento al tuo amico che deve imparare il rispetto il prossimo!” e cosi Shura spostò il braccio piegato all'altezza del mento e poi lo indirizzò verso Esploratore, creando cosi un nuovo colpo energetico di luce tagliente che manco per poco di colpire il giovane che riusci ad evitarlo per via della sua velocità”.
 
-"Non di Dio! Come hai fatto?" chiedo Esploratore che si penti di avere descritto questo attacco come un semplice trucchetto
 
-"In quanto Cavaliere della costellazione del Capricorno possiedo all'interno degli arti la spada sacra nota come Excalibur. Atena l'ha donata a tutti i cavalieri del Capricorno come segno di fedeltà!"
 
-“Ehm?” fecce Conhager che non aveva capito
 
-“In altre parole, grazie a Atena riesco a creare attacchi come se davo degli colpi di spada a distanza” spiego Shura
 
"Atena? Non è la dea greca della sapienza?" Chiese l’Esploratore con un po di meraviglio nello sguardo “Questo si che è fico!”
 
-“Ti intendi di mitologia greca?!” chiese sorpreso Conhager con la bocca aperta mentre guardo il suo collega
 
-“Certo! Mi divertiva da bambino" disse Esploratore con orgoglio prima di notare la reazione dell’altro “Che c’è, non ho diritto di avere un po’ di cultura classica?”
 
Ma mentre i due mercenari discutevano tra di loro, due nuovi colpi energetcici lanciati da Shura più per spaventare che per ferire visto che li manco volontariamente, li fecce capire che il tempo non era alle parole ma all’azione.
 
-“Esploratore!” ordino Conhager “Vai a distrarlo mentre io uso questi pezzi di metallo per creare una sentry”
 
-“Okay engie!” fecce il giovane che inizio a correre in tutti i sensi.
 
-“Sentry?” chiedo Shura che non capiva quale erano le intenzione di questo piccolo uomo vestito da operaio
 
Fu a questo momento, dove aveva abassato la sua guardia per via della curiosità, che Shura ricevette sulla testa una pietra che lo colpi sul fronte. Non avendo l’elmo, il cavaliere ebbe un po’ male e ebbe il riflesso di rimettere il suo elmo per evitare un altro attaco del genere.
Non appena la sua protezione rimessa a posto, Shura stacco il suo sguardo dall’Ingegnere che per qualche motivo stava picchiando del mettalo con un chiave inglese, per concentrarsi sull’Esplortatore che giocava con una piccola pietra.
 
-“I tuoi attacchi sono impressionanti” disse con presuntuosità il giovane “Ma scommetto che sei troppo lento per prendermi capretto!” e fu cosi che lanciando la piccola pietra ripresa a correre.
 
Shura, reso nervoso da tale provocazione, lancio diversi attacchi di Excalibur verso il mercenario, tagliando tutti gli alberi che toccava… Peccato per lui, non era un falegname e il suo lavoro non era di tagliare legno ma di proteggere il grande tempio, e li non riusciva a colpire questo maledetto moccioso che con la sua agilità e la sua velocità riusciva a evitare tutti i lampi, il che infastidiva particolarmente il cavaliere del capricorno che si sentiva nella stessa situazione di un semplice umano che tenta di uccidere una innervosente mosca. Ma il peggio era che il giovane, al contrario degli insetti, si permetteva anche di insultarlo!
 
-“Mancato… e dai capretto…cosa c’è, hai paura di farmi del male?! BHeeeeeee!...” erano le frase che uscivano di più dalla bocca dello ragaciazzo.
 
All’improviso, Esploratore decise che era tempo di smettere la difensiva per tentare un approccio più offensiva, e fu cosi che prese, mentre correva, un pietra più grossa delle altre ma che sapeva reggere in una mano, prima di fare un doppio salto per atterrare sul ramo di un albero ancora in vita e lanciare il grosso minerale in direzione del cavaliere del Capricorno.
Shura, vedendo il proiettile,che avrebbe potuto semplicemente evitare con un passo, decise che sarebbe stato meglio dimostrare il suo potere e quindi rimase fermo, ma certamente non per farsi colpire! Infatti, alzò semplicemente il braccio davanti la testa e creo allora un energia che uso per tagliare in due la grossa pietra. Già che il gesto in sé era impressionante per un umano normale come gli due mercenari, la scena era stata resa ancora più stupefacente del fatto che lo stesso Shura, per illustrare il fatto che non temeva gli attachi dell’Esploratore, aveva fatto tutto ad occhi chiusi.
 
-"Cosa?" fece il ragazzo “Non è giusto, quest’ultima doveva romperti la testa in un colpo!”
 
-“Non mi puoi fare niente, giovane presuntuoso, anche perché porto su di me una armatura indistruttibile, adesso fermati prima che ti facci male!” rispose tranquillo Shura che si era calmato e ricordato che la sua missione non era di punire – adesso – il giovane ma di portarlo con il suo amico ad essere giudicato…A proposito dell’amico, si chiedo dov’era finito l’invasore vestito da operaio.
 
-“E tu, cavaliere di fattoria!” dice Conhager all’improvisto, attraendo cosi l’attenzione di Shura, che si trovava adesso a canto a una grande mitragliatrice automatica che era comparsa dal nulla, il quale non manco di sorprendere il cavaliere del Capricorno “Prendi questo!”
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La mitragliatrice inizio a sparare ad alta velocità verso Shura, il quale ebbe il riflesso di mettersi le mane davanti a se per proteggersi, prima di rendersi conto insieme agli due altri che la sua armatura era troppo resistente per essere anche solo sgraffiata dagli proietili che ribalzavano in tutti i sensi, colpendo di conseguenza gli alberi vicini ma non il bersaglio.
 
-*Grazie Atena per avere benedetto questa armatura* penso Shura che malgrado non mostrò nessuna emozione era più che sollevato di non essere stato perforato in centinai di buchi
 
-“Damnit Damnit naggit!” fecce Conhager che butto il suo elmo di operaio a terra, rivelando cosi la sua calvizia, prime di tempestarli di calci come lo faceva spesso quando era frustrato e arrabbiato
 
-"Smettila Engie e migliorala per farla sparare missili” incitò Esploratore che era sempre sul suo ramo a guardare la scena
 
-"Poveri illusi! Le vostre arme di mortale non possono ferirmi!  Solo se aveste un cosmo più forte potreste pensare di sconfiggermi!!" urlo allora Shura che coglio l’occasione offerta dal manco di concentrazione da parte degli due altri per riprendere lo scontro.
 
Fu cosi che Shura lancio un attacco di Excalibur proprio sul ramo dove si trovava Eslporatore, il quale non vide la minaccia in tempo e, non potendo reagire, cado verso il suolo
 
“E MEEEEEEERDA!” urlo il giovane durante il suo precipito
 
-“ Pietra Saltante” grido allora Shura che, appena il suo rivale tocco il suolo, salto sulla schiena del moccioso, il quale non riusci neanche ad urlare per via del dolore causato.
 
Poi, il cavaliere dello capricorno sollevo il giovane, e, senza prestare nessuna attenzione agli proiettili della mitragliatrice di Cohnager con continuava a sparargli sopra, diede tre pugni nel torace della sua presa. Dopo di che, butto di nuovo a terra Eslporatore prima di afferare con i piede le ascelle di quest’ultimo e proiettarlo con violenza in aria, i quale venne colpito da diversi rami pesanti di alberi che si romperono al suo contato prima di atterrare, una ventina di metri più lontano, su una grossa roccia.
Esploratore era il più veloce e attivo mercenario della Red compagny, ma era anche il più debole fisicamente e il più fragile anche se non voleva ammetteremo, e quindi non c’è da sorprendersi di sapere che, dopo una successione cosi veloce di colpi cosi violenti, il giovane era ormai completamente inconscio e incapace di svegliarsi per riprendere lo scontro.
 
-"Esploratore!” urlo Ingegnere che temeva sinceramente che fosse grave “Te bastardo, sé è morto ti giuro che…”
 
- "Tranquillo” dice Shura con grande calma “Risparmiati promesse che non potresti mantenere… Il tuo amico è vivo, lo so perché riesco a percepire il suo cosmo, o energia vitale se preferisci... comunque è tempo di farla finita!"
 
E fu cosi che improvviso il cavaliere del Capricorno si giro e lancio di nuovo un attacco di Excalibur verso la famosa sentry di Conhager, il quale ebbe il tempo di saltare a terra prima che la sua creazione, tagliata in due, esplodesse.
Il Texano tossico un po’ e tento di rialzarsi, ma mentre mise le sue brace davanti a se, visse cadere presso di lui  il suo elmo che aveva buttato e le due gambe di Shura.  L’Ingegnere alzò i suoi occhi e vide lo sguardo freddo e serio di Shura, che aveva le bracci incrociate, in una postura che non annunciava niente di buono!
 
-"Ascoltami bene piccolo uomo” inizio a dire con una voce profonda e priva di ogni simpatia il cavaliere d’oro “Ti offro la possibilità di venire con me in maniera incolume: arrenditi adesso o subisci la mia ira!”
 
Conhager senti la rabbia salire dentro di sé contro questo presuntuoso, ma al contrario di un ubriaco Demolitore o un irascibile Grosso, sapeva quando bisognava ammettere la sconfitta: non aveva più arme, e neanche il fisico adatta per confrontarsi contro questo individuo che aveva sconfitto con grande facilità il molto più in forma Esploratore...Lottare a questo punto sarebbe stata pura folia, e quindi malgrado la sua vergogna, Conhager rimise il suo capello di lavoro sulla tesata prima di inginocchiarsi con le mane alzate in segno di resa.
 
-"Bene” disse Shura soddisfatto “Vedo che sei più intelligente dell’altro invasore. Adesso vai a prenderlo e seguimi senza fare altre domande! Se tenti di imbrogliarmi, sappi che ti ritroverò e che assegierai in diretta il dono che Atena mi ha offerto!”
 
E fu cosi che, senza protestare a voce alta, Conhager andò prendere Eslporatore e, mettendolo al meglio che poteva, sulle spalle, iniziò a seguire con difficoltà il cavaliere d’oro che, stranamente, aveva preso la direzione dove si trovava l’astronave di Tyresius ormai distrutta.
 
 
Spia
 
-“Quelle bande d’imbéciles!*” s’esclamo Spia che si lamentava da solo, come un buono francese, che si era appena fermato un secondo per fare una pausa e potere accendersi una sigaretta, prima di rendersi conto che gli era rimasto solo quella che aveva ancora nella sua bocca ma che non aveva più né il suo accendino ne il porto sigarette (che usava per prendere le somiglianze degli altri per via di un meccanismo conosciuto solo da lui) visto che li aveva dovuto dare a Kirk su avviso degli altri mercenari e che, per questo motivo, non poteva neanche avere la soddisfazione rilassante del fumo per calmarlo.
 
Era passato in fatti un ora da quando aveva lasciato il gruppo, ora durante la quale non si era fermato per allontanarsi il più velocemente possibile di Mundy e degli altri, ma soprattutto Mundy. Se era contento di avere lasciato questi cretini alla loro sorte, il fatto di ritrovarsi in questa foresta li piaceva molto meno, anzi, odiava questa situazione! A ogni singolo passo nel buio, temeva in effetti che un ramo lacerasse il suo bellissimo costume, o di sporcare le sue bellissime scarpe nel fango o ancora di farsi male contro una roccia.
 
-“Non sono un primitivo della natura come questo cretino di Cecchino che riesce a vivere nudo in questa sporcizia! Sono un gentlemen, Io! Un élite della società civilizzata, un esperto della vita urbana, che frequenta gli bar e gli ristorante di lusso, non gli alberi pieni di schiffosi insetti dove ogni singolo errore può rovinare il mio bellissimo aspetto! Non dovrei trovarmi cui, dovrei…Che Ne so dove dovrei essere! Nella casa dello Esploratore a condividere un buon vino insieme a sua madre per esempio! O ancora…”
 
Craack!
 
Un rumore di ramo spaccato interrompo Spia che si fermo sorpreso e rimase silenzioso. Questo rumore non era suo visto che non camminava più, allora chi poteva essere? Visto il manco di rumore e di appelli, il francese concluse che se fosse un individuo, quest’ultimo non era sicuramente pacifico e avrebbe tentato un attacco discreto… a lui, Spia, IL maestro dell’assassinio a tradimento! Spia inizio allora a mettere le mane nelle tasche interne della sua veste per prendere il suo coltello e il suo orologio di invisibilità, ridendo calmamente e parlando.
 
-“Ahaha! Credi di potere avermi cosi facilmente, Cecchino?! Almeno che sei Batman… in tutti i casi e quinque sei so a conoscenza della tua presenza, non m’imbrogli in questo tipo di gioco! E, se sei Mundy, penso che sia giunto l’occasione perfetta per darti un lezione definitiva che ti meraviglierà tanto che vedrai il paradiso! Adesso lasciami mostrarti di cosa sono…”
 
La Spia entro improvvisamente in panico, le sue tasche erano vuote! Adesso, si ricordava che scioccamente, oltre le sue preziose sigarette aveva dato – o piuttosto era stato obbligato dalle altre scimmie di colleghi – il suo preciso materiale di lavoro al capitano dell’Enterprise, materiale che adesso era nelle mane di questo ripugnante ma temuto Tyresius.
Spia stresso e lascio cadere la sigarette – che sorprendentemente ne aveva in bocca da tutto questo tempo senza mai farla cadere malgrado i eventi – a terra… non aveva in effetti più nessuno oggetto che poteva dargli un vantaggio decisivo e assicurargli, se non una vittoria, almeno una fuga in tutta tranquillità, era solo con le sue uniche abilità fisiche per sopravvivere. Certo, aveva studiato qualche arti marziali occidentali ed era capace di lottare contro qualcuno di fisicamente più forte, ma, comunque, il scontro corpo a corpo non era il suo meglio!
Nonostante ciò, Spia riprese un po’ di coraggio: se doveva morire, tanto valeva la pena di dare il meglio di sé!
 
“Sai un cosa?! Mostrati lâche* e risolviamo la faccenda come dei gentlemen!” grido allora il francese
 
Fu allora che spia ricevette un piccolo colpo a distanza sul petto. Per un secondo, il nostro mercenario di lusso penso essere stato sparato e di vivere gli ultimi istanze su questa terra, che non era neanche la sua! Ma poi si rese conto che, anche se aveva male, non era morto, e che al posto del buco pieno si sangue che pensava vedere, ma una una rosa bianca conficcata nel suo vestito.
Spia non ebbe il tempo di riflettere a questo strano evento che senti un rumore di passi nella stessa direzione da dove era stato proiettato la rosa. Incuriosito, il francese alzò lo sguardo e vide che, fuori da buio degli alberi  stava uscendo, lentamente, graziosamente e con un dolce eleganza nel minimo gesto, usci dal buio un figura di una bellissima creatura umana,  bianca e bella come Biancaneve, mise a parte i suoi lunghi e seducente capelli blu, che era vestita di una altrettanto graziosa armatura d’oro.
La sola vista di questa deliziosa donna fecce svanire ogni pensieri nella testa del francese che non era per niente insensibile alla bellezza carnale: questa pelle perfetta, questi tratti facili che sembravano disegnati da un artista come Michelangelo, questi occhi pettilosi pieni di mistero e queste labbre rosse e carnose come gli piaceva… non c’era niente da dire, Spia cado innamorato: la sua bocca si apri lasciando una goccia di saliva uscire da essa, il suo corpo tutto intero inizio a sudare come se fosse in pieno estate, e il suo soldatino personale inizio a diventare duro e grande, quasi da diventare imbarazzante, ma lui se ne fregava talmente era preso dalla visione di quella che sperava diventare un bella storia di una nota sulla spiaggia  a bere champagne prima di affitare un albergo di lusso. Gia, Spia stava letteralmente pregustando una serata torrida e portare l’altra al settimo cielo…almeno tre volte come lo faceva sempre.
 
-“Salutazione straniero” disse allora la desiderata amante con una voce effeminata e sensuale, che prendeva il suo tempo per pronunciare ogni singola parola “Il mio nome è Afrodite dei pesci e custode la Dodecisima casa del Grande Tempio di Atena…Per caso quello che chiami Cecchino è questo individuo?”
 
Fu allora che, alzando la mano, Afrodite fecce uscire da dietro di lei il mercenario australiano, ancora inconscio, che levitava su un piccolo letto di rose bianche.
 
-“AHAHA!” rido allora Spia molto soddisfati “Si è lui…solo questo cretino di campagne poteva essere sconfitto da rose!...Comunque, non solo sei molto bella, ma mi hai anche sbarazzato da questo individuo..sei…sei” e li tento in vano di tirare la rosa conficcata nella sua veste per potere offrirla alla donna “Sei la donna perfetta! Al diavolo la madre di Esploratore, Adesso mi metterò con te bellissima ragazza dei miei sogni!”
Li Afrodite sembro offesa e si arrabbio, prima di dire con una voce più ferma e un po più minacciosa di quella di prima:
 
-“Come osi?! Io sono un uomo! E sono qui per arrestarti invasore per avere profanato la proprietà del Grande Tempio di Atena”   e poi, la cavaliere, o piuttosto il cavaliere che somigliavo molto a una donna, fecce comparire, dal suolo fino alla sua mano attraversando il suo corpo, delle rose bianche che formarono un bello mazzo che porto al suo naso, per respirarne il profumo, prima di lanciarlo violentemente contro il francese che nel frattempo paralizzato, conficcandogli cosi più fiori sul suo corpo.
 
Paralizzato? Il più grande assassino francese  stava fermo davanti un’avversario appena svelato senza reagire? Bè, in realtà bisogna capirlo: non solo sentiva delle punture dolorose attraverso tutto il suo corpo e che il suo bellissimo vestito, che li aveva costato almeno tra i 400 dollari, era forse rovinato da parecchi piccoli buchi, ma – e per un certo lato era molto peggio! – l’amore del momento, con il quale si era già immaginato delle scappate selvaggi, anche se non bestiale e sempre romantiche, nelle campagne o delle notte fantastiche di incontri di testa –a-coda si era rivelato un maschio, un grande shock psicologico che aveva lasciato il mercenario rigido come il marmro mentre il suo soldatino perse del suo vigore e annuncio la ritirata in catastrofe.
Che umiliazione per il grande corteggiatore nonché agente professionista che era! Ma dopo il colpo, era tempo di contrattaccare e di riprendersi Non poteva uscire con il cavaliere e divertirsi insieme a lui? Bene! In questo caso si sarebbe divertito a speso di questo travestito!
 
-“Ahia!” fecce allora un po’ addolorato ma soprattutto sarcastico francese “Questo colpo mi hai ferito non solo il corpo, ma soprattutto il cuore… nonostante ciò, caro cavaliere di cui non ho capito per niente la tua missione, dimmi: se sei un uomo, allora perché ti chiami Afrodite come la dea greca dell’amore?”
 
-"Perchè i miei genitori volevano una ragazza ed invece sono nato io…” rispose ingenuo Afrodite con un po’ di indifferenza prima di rendersi conto di avere fatto un errore e di avere offerto su un piatto di argento una causa di insulti e moccherie negli suoi confronti!
 
-“AHAHA!” mocco allora come previsto il francese “Guarda, se posso consolarti, sei talmente sexy che potrebbero reclutarti per fare la ballerina al Moulin Rouge o a soddisfare certi uomini interessati! Comunue sia, per me è chiuso! Adesso mi levero queste fiore, che mi riserverò per una vera donna e non una pessima brutta copia di donna, e dopo di che ti farò pentire per l’affronto che mi hai fatto!"
 
Li, il francese tento di tirare via in un colpo il primo fiore, per dimostrare la sua volontà di vendetta con un certo stile degna delle alte classe sociale, ma, come prima, non si riusci e, anzi, più tiro sopra la rosa più il dolore diventava insopportabile! E questo dolore, che lo stava indebolente, si stava propagando su tutto il resto del suo corpo. Rendendosi conto che l’attacco del cavaliere del pesce non consisteva solo a offrigli degli fiori ma in qualcosa di più, il francese lasciò perdere il suo calmo cinismo per lasciare posto a una rabbia:
 
-“Cosa mi hai fatto, brutta trotta che non sei altro?! Rispondemi!”
 
-“Hehehe” risse dolcemente Afrodite che stava anusando un altro fiore e che guardava le sue mane “Quelle che ti ho lanciato sono delle rose bianche un po’ speciale, anche se non perdero il mio tempo a spiegarti la loro origine, ti dirò le loro due principale particolarità: La prima, caro mia, è che solo chi l'ha lanciata, cioè io, può toglierla.”
 
-“E l’altra?!” chiedo nervoso Spia che si tratteneva di saltare al collo della…dello cavaliere per strangolare il bellissimo collo fino ad ofrirgli un riposo eterno.
 
-“L’altra particolarità è che queste rose stanno svuotando il tuo corpo di tutto il tuo sangue, assorbendolo poco a poco, e che quando diventerrano completamente rosse tu, morirai…” fecce malignamente Afrodite con un sguardo crudele che prendeva piacere della situazione “…vedi te stesso, stanno già facendo effetto mentre cominciano a riflettere un leggere coloro rosato, AHAHA!”
 
-“AAAAH!” urlo spaventato Spia che in effetti sentiva poco a poco le sue energie andare via e che capi che l’altro non stava scherzando “Togliemela immediatamente brutta ragazzaccia o ti giuro che faro in modo di portarmi insieme a me nella tomba!”
 
-"Hehe” rise allora con un aria di vittoria il cavaliere dei pesci “Visto che lo chiedi cosi gentilmente e che la mia missione non è di ucciderti ma di portati per essere giudicato, allo eseguirò la tua richiesta”
 
Afrodite si avvicino lentamente allo francese, il quale era caduto a terra dalla debolezze visto che le rose iniziavano a diventare rosse, e lo sollevo e levo immediatamente la rosa conficcata nel petto e che era la più pericolosa, sia per il fatto di essere stata la prima ad essere lanciata che per la sua prossimità con il cuore della vittima.
 
-“Vedi, amico” sussurro Afrodite con un suavo accento norvegese all’orecchio di Spia “Mantengo le mie promesse, e visto che ti ho fatto male, permettimi di scusarmi con un altro regalo…”
 
E li, prima che la Spia potesse rispondere o agire, Afrodite li passo sotto il naso un’altra rosa che aveva nascosto dietro la sua mano per fargli annusare. L’assassino professionista tento di resistere, ma alla fine senti il profumo e, combinato con la veloce perdita di sangue, senti di perdere i sensi e svani inconscio a terra.
 
-“Ehehe” rise gentilmente Afrodite mentre impedì alla sua vittima di cadere troppo velocemente a terra e che si sbrigo di levare le altre rose conficcate prima che l’altro morisse perdendo tutta la sua bellezza per somigliare a una spugna “Allora, che ne pensi della mia rosa di Sublima Bellezza che addormenta la gente? Ti è piaciuta? Bè, spero che farai degli sogni d’oro con il tuo altro amico, perché tra poco voi due e gli altri vostri compagni verrete riuniti per essere giudicati dalla vostra profanazione, bello invasore”
 
E cosi, Afrodite mise Spia accanto allo Cecchino sul letto di rosa e lo fecce levitare dietro di lui mentre, camminando un po’ a salti gioiosi come un giovane fanciulla, si reco verso lo stesso punto di tutti altri, il luogo dove l’astronave del Virgilius era stato distrutto  e dove Kirk era rimasto insieme agli altri.
 
 
 
L’equipaggio di Star-Trek e il Demoman
 
Era accanto a una carcassa di una astronave distrutta ma che ormai non rappresentava più nessuno rischio, visto che non era esploso e che il suo incendio era ormai scomparso con il vento lasciando solo uno sgradevole ma sopportatile odore di carbonizzati, che gli sette ufficiali spaziali al servizio della Confederazione intergalattica di Starfleet e il mercenario ubriaco, che era stato l’unico ad essere rimasto con loro, si erano messi in cerchio intorno a un piccolo fuoco improvvisato sul quale, in manco di altre possibilità, stavano cuocendo, su un largo pezzo di metallo che avevano ricuperato, delle castagne, unico alimento commestibile insieme a qualche frutti di bosco che erano riusciti a trovare e che poteva dare almeno l’illusione di avere riempito la pancia per la notte.
Al di fuori della povera ma almeno presente cena, il nostro piccolo gruppo non era stato più fortunato: negli resti dell’astronave, non avevano trovato nessuna informazione comprensibile che avrebbe potuto informargli meglio sulla natura e le intenzione del’Ammiraglio, i motori e la parete erano cosi danneggiate che Scott non sapeva se sarebbe riuscito da solo a rimetterlo in funzione, e per quello che riguarda i materiali non c’era niente tranne tre pistole laser di piccole dimensione, che furono distribuite a Kirk, Spock e Zulu che erano i migliore combattenti ancora in vita dell’Enterprise, e ciò nonostante le proteste di Tavish Finnegan che pretendeva, con una valanga di insulte incomprensibile in qualità di mercenario, di avere anche lui una arma: il capitano spaziale non voleva di certo dare a questo inaffidabile individuo – indegno di fiducia sia per il mestiere che per la tendenza all’alcool – un’arma che avrebbe potuto usare contro di lui o il suo equipaggio; ma da una altra parte non voleva provocarlo troppo e perdere ancora un sostegno esterno, e quindi resignato li diede una sorta di ascia, simile a quella presa in precedenza dallo Pyro, che avevano trovato in una cassa, facendo cosi piacere al guercio che non si rendo conto che gli altri lo controllavano.
La situazione tra il gruppo era, all’imagine del povero pranzo, austera, tesa e pesante: in effetti, gli uomini di Starfleet non erano di umore a parlare e, oltre al fatto di chiedersi come trovare un modo di convincere gli altri a tornare e trovare un modo di scappare da qui prima di salvare la Confederazione e fermare Tyresius, erano ancore profondamente sotto shock per la distruzione dell’Enterprise che era per tutti loro una sorte di seconda casa, anzi no, che era la loro casa! E quindi erano alla volta tristi e nervosi – tranne Spock che non lascio riflettere niente sul suo viso – e stavano tentando di calmarsi con il silenzio prima di andare a dormire negli resti dell’astronave che, almeno, avrebbe offerto una piccola protezione contro gli eventuali predatori.
Purtroppo per loro, il Demolitore non era per niente il tizio che sapeva stare muto in situazione grave, neanche quando era ubriaco,  e si stava agitando molto sia per tutta la velocissima successione degli eventi sia per il suo manco di alcool, del quale sentiva la sempre più insostenibile mancanza!
Cosi, non solo il mercenario non la smetteva di lamentarsi e di guardare con invidia i piatti degli suoi vicini, ma inizio, dopo quasi un ora, a letteramente infastidire direttamente gli altri.
 
-“Ey Scott!” chiedo allora Tavish Finnegan con un colpo amichevole ma un po’ troppo forte sulla spalla del capo meccanico – che di tutti questi poveri esseri formali e seri era quello che rispettava di più per l’unico motivo che provenivano dello stesso paese – “Mi caro compatriota scozzese, degli buoni scozzesi che non hanno rovinato la Scozzia intendo, saresti gentilissimo se potevi darmi un po’ del tuo whisky, in nome della nostra amicizia e della generosità cristiana!”
 
-“Non ho nessuno whisky, “amico” ” rispose nervoso Scott che, per non fare pessima figura e mantenere la sua reputazione di uomo calmo e efficiente si accontentò di concentrarsi sulle due ultime castagne che li rimanevano da mangiare.
 
-“Ma come?!” protestò il Demoman offeso come un prete accanto a un blasfematore “Che cazzo dici?! Ma se tutti gli scozzesi nascondono almeno un piccola bottiglia nelle botte o nascosta dentro una falsa Bibbia?!”
 
-“Che stronzata” sussurro Checov all’orecchio di Zulu che fu l’unico a sentirlo “Ma da dove gli vengono in mente queste idee?!”
 
-“Non lo so, ma il cervello degli ubriachi regolari può subire danni irreversibili” rispose discretamente l’ufficiale giapponese che non mostro nessuno segno particolare sul suo viso.
 
-“Ma cosa state dicendo poveretto!” rispose direttamente al demolitore il sarcastico McCoy “E’ una vergogna per un uomo come voi di credere a degli stereotipi cosi sciocchi e … ridicoli! E sul proprio paese e popolo chi più è!”
 
-“E se fosse vero” chiedo Spock senza nessuno tono particolare, per via della sua solita calma priva di qualsiasi emozione se non la curiosità “Allora perché non prendete la vostra bottiglia?”
 
-“Perché il bastardo di Tyresius me l’ha rubato quando mi ha catturato e deposto in questa dannata cuva!” alzò la voce il mercenario per farsi sentire.
 
-“Allora” tento di dire Scott per chiudere il discorso definitivamente “Per prima cosa, da quando sono uscito dall’università non ho più nascosto negli miei vestiti una qualsiasi bevanda alcolica… E, seconda cosa, anche se ne avevo una su di me al momento della nostra cattura, non pensate che Tyresius non me l’avrebbe preso anche a me insieme agli miei altri affare?!”
 
-“Appunto!” confermo con forza McCoy che era un po’ meno pacifico quando si trattava di fare capire una cosa, caratteristica comune degli medici che sono confrontati tutti giorni con pazienti che non volevano ricevere le cure necessarie “Quindi chiudetela resinatevi, non avrete alcool stasera! Punto basta!”
-“Ma che linguaggio!” commento allora offeso il Demoman
 
-“Perché lei è educato forse?!” grido Checov che aveva perso il conto di insulti, blasfemi, rutti e scoregge che aveva fatto da quando si erano ritrovati su questo pianeta sconosciuto.
 
-“Provengo da una grande e nobile famiglia scozzese  più antica degli  usurpatori che regnano oggi sul trono di Inghilterra!” rispose con orgoglio Tavish “Di conseguenza sono un vero gentleman che ho ricevuto la migliore delle educazione degna delle più grande corte degli Highlands… mi hai sentito  piccolo bolscevico degli miei stivali?! Buuuurp!”
 
-“Che schifo!” si lamento Uhura davanti il rutto del guercio
 
-“Cosa ti aspettava dei uomini, lady?” replico Demoman “Che si lavano tutti i giorni prima di profumarsi e trovarsi un lavoro per regalare delle rose tutti i giorni?! Bah, sciocchezze, fattene una raggione donna!”
 
-“Non permettetevi di insultale la luogotenente!!” minaccio allora Zulu
 
-“Altimente cosa mi fai,  faccia di limone?!”
 
-“SILENZIO TUTTI!” ordino Kirk che usci dal suo silenzio per fermare una situazione che era sul punto di esplodere e che in qualità di capitano si doveva di impedire per mantenere una disciplina già fragile “Adesso calmatevi tutti! Non possiamo permetterci di perdere tempo né di lasciare le nostre emozione prendere il sopravento su di noi, soprattutto se vogliamo trovare una soluzione per uscire di questa situazione!”
 
Tutti,  compreso Tavish ma non Spock – che non si sentiva concertato visto che aveva reagito solo in funzione della logica – ,  abbassarono lo sguardo verso il suolo, leggermente vergognati di esserci comportati quasi come degli bambini e di avere perso di vista la reale cosa importante: uscire da questo luogo e salvare Starfleet (o, nel caso del Demolitore, ritrovare la sua spada e decapitare l’Amministratice prima di impalare il signore Gray).
 
 -“Bene” disse allora Kirk calmandosi e soddisfatto di avere calmato la situazione “Adesso andiamo a dormire, che domani dovremmo metterci alla ricerca degli altri e di gente locale a chi chiedere aiuto”
 
-“Pensate che riusciremo a convincerli di tornare con noi?” chiese Checov un po ingenuo “Voglio dire, tranne il … Pyro  e la piccola pegasa di nome…ehm”
 
-“Derpy” aiuto McCoy
 
-“Giusto” riprese il giovane ufficiale russo “I quali se ne sono andati più per l’emozione che per la rabbia, tutti gli altri hanno esplicitamente detto che non volevano rimanere con noi e che preferivano stare da soli”Come?!”
 
-“E credetemi, non perdete niente!” aggiunse Demoman “I miei collegghi sono degli mascalzoni che non meritano nessuna considerazione, e non capisco neanche perché li volete ritrovare!”
 
-“Per prima cosa” inizio a spiegare Kirk “Perché la loro reazione è uguale a quella che anche io ho avuto prima quando mi sono vergognosamente arrabbiato: una comprensibile reazione nervosa e irrazionale dovuta all’accumolo di stress e di tensione negli ultimi ore; e per questo motivo ritengo che abbiamo tutta la nostra parte di responsabilità e che dobbiamo parlare con loro per chiarire la situazione. In secondo luogo, perché avremmo bisogno di tutte le risorse a aiuti che abbiamo a disposizione e finalmente, perché mi rifiuto di lasciarli da solo alla loro sorta in questo universo che non è il loro!”
 
-“Ma…” tento di protestare il demolitore prima di essere interrotto da Spock
-“Sugli due primi punti il capitano ha raggione” commento Spock “In questa situazione particolare, l’unico modo logico di trovare una soluzione è di collaborare tutti insiemi, anche se è una collaborazione forzata dagli circostanze e temporanea”
 
-“Bene, ma io…” provo nuovamente il guercio a palare, ma come gli ufficiali spaziali non erano ancora abituato alla sua compagnia, si erano quasi scordato della sua presenza per consacrare la loro intenzione su quello che Uhura disse allo stesso momento
 
-“Di più dovremmo sbrigarci” disse effettivamente la luogotenente africana con una voce molto seria e senza il suo solito sorriso “Se ho capito bene,  questo orribile Ammiraglio possiede una mappa del multiverso con la quale può vedere tutto in diretta: sarà un solo un questione di tempo prima che ci ritrova…”
 
-“Si” confermo Scott  “Di sicuro questo pazzo insieme a questi Kalashar, Osirius e… come si chiama ancora?”
 
-“Vuoi dire lo xenomorfo Ciaccar?” chiedo Zulu
 
-“Si esatto” riprese il scozzese educato “Dicevo che sicuramente saranno già partiti alla nostra ricerca! Dopo tutto, ogni giorno cui è come un’ora per la dimensione del nulla nella quale si trova il Virgilius!”
 
-“Donde la necessità di riprendere il prima possibile le nostre forze e prepararci al meglio” si rassegno McCoy mettendosi la testa nelle mane per nascondere il suo profondo malessere.
 
-“Già che siamo nel soggetto, vorrei farvi parte di una costatazione che ho fatto” dichiaro Spock”Malgrado la grande minaccia che rappresenta e il fatto che ci ha fatto capire le sue intenzione ostile, c’è una cosa che non capisco su questo Tyresius: E’ illogico che non ci abbia ucciso subito, soprattutto quando sappiamo che avrebbe potuto tagliarci la testa per ottenere le informazione che ricercava in maniera più sicura e più efficiente…”
 
-“E chi lo sa Spock!” rispose un po agitato, più per lo stress che per la rabbia, il suo amico-rivale McCoy “Forse perché è un pazzo che voleva divertirsi un po’ sul nostro conto, o uno psicopatico che voleva aggiungere alla tortura fisica quella psicologica?!”
 
-“Questo non la sapremmo mai” rispose Kirk che, si era fatto la stessa domanda di Spock, ma che era conscio che non avrebbe avuto la risposta nell'immediato, se mai la avesse! E che quindi era meglio metterla da parte per potere focalizzarsi meglio sulla situazione del momento “Ma ci penseremmo domani, quando avremo ritrovato i altri…”
 
-“NAH!” urlo Demoman che non i tratteneva più e che si era stufato di essere ignorato “Per la prima volta in cinque anni posso passare una notte e vivere la mia vita senza i miei otto cretini di colleghi, ed è geniale! Non voglio rivedergli mai più, in particolare questo stronzo di Soldato! Piuttosto morire che sentire di nuovo la sua stupida voce di analfabeta! Io mantengo che possiamo uscire di questo luogo e affrontare questo figlio di puttana di Ammiraglio senza ricorrere agli altri!...Vabbe,  forse Batman può aiutarci, ma gli altri sono inutili!”
 
-“Ma state zitto un minuto!” protesto McCoy, che con la fatica non era nel pieno controllo delle sue emozione “Smettete di fare lo scemo e lanciare stupidaggine del genere, per favore! Neanch'io apprezzo i vostri altri psicopatici di compagni, specialmente quel tedesco che disonora la professione di medico, ma Kirk ha ragione: Non possiamo lasciarli cui!”
 
-“Oh, vuoi fare il più raffinato, dottorino?!” minaccio il demolitore che non aveva preso bene la provocazione e che si era alzato rovesciando la sua cena, pronto a venire con le mane “Vieni cui!”
 
Allora che gli uomini spaziali si alzarono tutti per fermare il Demolitore e impedire ogni possibilità di uno scontro interno, che un rumore sconosciuto si fecce sentire nella foresta. Gli otto compagni di sfortuna, immediatamente calmati e ricordandosi che erano – per il momento – alleati  si fermarono per guardare verso il bosco per vederci un ombra agile muoversi velocemente.
Non riuscivano a vedere bene, ma erano sicuri di avere visto nella figura una figura umana. E viva! Non erano soli! Ma…chi poteva essere? Non poteva essere Batman ne gli altri mercenari, altrimenti sarebbero già usciti per mostrarci…e visto la maniera di muoversi… non era un comportamento amichevole, ma più quello di qualcuno pronto ad attaccare. Ma, allora…
L’angoscia Sali allora dentro Kirk, il quale prese subito la sua piccola pistola laser di fortuna che aveva trovato e corse mettersi al riparo ordinando agli altri di imitarlo:
 
-“Tyresius deve averci ritrovati! Presto mettetevi dietro queste casse per potere essere a coperti e sparare!”
 
I suoi sei uomini seguirono gli ordini e, nel caso di Zulu e Spock, presero e puntarono le loro arme verso la foresta, ma il mercenario, lui, si mise a ridere e sollevo la sua ascia di fortuna e che inizio a insultare i altri
 
-“Codardi!” insulto Demoman “Vedete un piccola ombra e vi nascondete, bello per degli difensori dello spazio! Adesso vi mostrerò che cos'è il coraggio scozzese!” e, girando la sua arma bianca sopra la sua testa, si mise a correre come un impazzito verso la foresta urlando “TAYATAYIOOOOOOOOOOOOO!!!! PER WILLIAM WALLACE E LA GLOOOORRIA DEL SCRUMMBY!!!! YAAAAAAR!!!!”
 
-*Ma tecnicamente siamo in primo luogo degli esploratori* penso Checov
 
-“Idiota, fermati!” tento di fare ragionare McCoy
 
Ma il mercenario non lo senti e prosegui la sua corsa senza freni: tra poco, avrebbe decapitato quest’individuo e, se fosse Tyresius, si sarebbe assicurato che questa volta rimanesse morto! Sentiva la forza degli suoi antenati risalire dentro le sue vene, dandogli forza…finalmente era giunto il giorno tanto sperato in cui li avrebbe reso il loro onore?
Non proprio.
Purtroppo per lui, quando arrivo a meno di cinque metri della foresta, vide una grande luce blu chiara-bianca uscire da essa e colpirlo, congelando il suo intero corpo dal petto fino agli piedi e lasciando completamente libero di movimento solo la testa, visto che poteva muovere correttamente i bracci.
 
-“AAAAH!” urlo allora il mercenario “NON SENTO PiU’ LE MIE PALLE!!! AIUTATEMI!!!”
 
-"Ghiaccio?" Si chiedo sorpreso Kirk.
 
-"Non è Tyresius visto che non controlla il ghiaccio…credo…spero" Pensò ad alta voce McCoy.
 
-“Non so chi è questo Tyresius di qui non smettete di parlare” disse allora l’uomo, che era all'origine dell’attacco, mentre usciva della foresta.
Era un bel guerriero, non giovanissimo ma sempre vigoroso e seducente, con degli lunghi capelli bluastri che li cadevano sulla sua armatura d’oro e sulla sua capa bianca-blu chiara, e due bellissimi occhi, ma che sembravano tristi.
-“Ma so una cosa: che siete da fermare, arrendetevi subito!”
 
"Si calmi signore!” fecce Kirk che voleva tentare la diplomazia, rendendosi conto che doveva esserci un malocontroso quiproquò “Possiamo presentarci! Noi siamo.."
 
-"Solo degli Intrusi che hanno invaso il Bosco Sacro intorno al Grande Tempio!” interrompo il strano cavaliere che non voleva sentirli né ascoltarli.
 
-“No, vi sbagliate! Noi non siamo degli invasori!” protesto Scott che usci dal suo nascondiglio per tentare di ragionare con il nuovo arrivato.
 
Ma l’uomo, che non era disposto a dare retta a quelli che considerava come degli profanatori, approfitto dell’occasione per tentare un attacco di fulmine ghiacciale, simile a quella lanciato sull’altro cretino guercio, verso il capo di ingegneria. Il povero ufficiale riusci in extremis a nascondersi dietro la cassa che li serviva di scudo e evitare il colpo che lo avrebbe gelato.
 
-“Oh mio dio!” sospiro allora sotto shock
 
"Fate tutti fuoco per ferire ma non uccidere, ora!" Urlò Kirk a Zulu e Spock che, in fronte all’impossibilità di un dialogo, tentarono di sparare verso le gambe dell’uomo, con l’intento o di spaventarlo e farlo sfuggire, o – nel peggiore degli casi – colpirlo per poi interrogarlo e curarlo davanti all’ovvia inutilità di un dialogo.
Ma gli raggi azzurri che uscivano dalle loro pistole furono del tutto inutile, visto che il cavaliere era agile e, saltando o correndo a una velocità sovrumane, riusciva a evitare gli spari che colpirono gli alberi dietro di lui”
 
-“E’ troppo veloce!” commento Zulu, che pure era un buo sparatore e aveva ottimi riflessi visuali.
 
-"Brutto belloccio in armatura!" urlo Demoman che tento in vano di lanciare la sua ascia verso il cavaliere – in vano perché alla fine attero a solo un metro da lui – viene cui un momento che ti faccio il culo!”
 
-"Taci miserabile immaturo, prima che ti congelo anche la bocca!" urlo l’uomo del giaccio mentre continuava ad evitare i colpi sparati dagli tre ufficiali dell’Enterprise.
 
-"Ehy! Nessuno mi da ordini!"  morse il guercio
 
-"Nessuno, se non io, Camus, il Cavaliere dell'Acquario e custode dell'Undicesima Casa!" urlo allora il cavaliere che all’improviso si fecce un gesto che congelo in un colpo tutti i raggi laser, il quali si trasformarono in polvere di diamante congelato, per la più grande preoccupazione di Kirk e suoi uomini.
 
Tranquillizzato in questa maniera, Camus si  fermo in fronte agli suoi avversari e inizio una strana figura di arte marziale: uni  le sue due mane l’uno dentro l’altro davanti a se prima alzarli sopra la sua testa distendendo le braccia, il tutto in un solenne silenzio.
 
Kirk e i suoi due uomini smisero di sparare, non solo perche avevano finito le munizione (e che non sapevano come ricaricare) ma perché erano presi da questo strano rituale che stava succendendo davanti a loro e che si interrogavano sul senso delle parole di questo Camus..quale grande Tempio?
Fu il vulcaino, che come lo ricordiamo non poteva essere impressionato in qualsiasi situazione, a rompere per primo il silezio.
 
-"Capitano ,percepisco una veloce diminuzione di temperatura!" disse in effetti Spock che era leggermente più sensibile alla temperatura che i suoi colleghi umani, probabilmente perché il suo pianeta natale aveva una temperatura media di 36 gradi tutto l’anno, e che per primo senti che un freddo sempre più mordendo inserirsi nella zona.
 
Nessuno ebbe il tempo di rispondere e, appena sentirono anche loro freddo, vissero , all’improviso, una figura una donna statuaria, portatrice di un' anfora e bianca come la neve, crearsi proprio sopra la testa di Camus.
Tranne il mercenario, che era una grande superstizioso e che urlo al fantasma, tutti capirono che questa donna era solo un illusione. Ma furono comunque tutti sorpresi quando vissero che la stessa immagine femminile rovescio l'anfora e scompari a allo stesso momento in cui il cavaliere dell’Aquario abbasso le bracci verso di
 loro, urlando a voce alta.
 
-"Aurora Execution!".
 
Un potente raggio bianco compari e fu lanciato verso il gruppo degli ufficiali di Starfleet che furono colti di sorpresa di un po di paura.
Solo Kirk, che era il più vicino agli latti e che ebbe il migliore riflesso di saltare accanto, riusci a evitare il colpo rimanendo cosi l’unico libero a non essere congelato su tutto il lato inferiore del corpo e di conseguenza paralizzato sulla loro posizione.
 
-"Spok! McCoy! Scott! Checov! Uhura! Zulu!” urlo disperato Kirk quando si girò e constato quello che era successo agli suoi amici
 
-“Non preoccuparti di noi, Jim!” incito McCoy “Rimani concentrato su lui!”
 
-"No! Compatriota!” urlo Demoman quando vide che Scott, l’unico a chi voleva bene, era stato preso e imprigionato nell’aqua congelata “Appena mi libererò da questo ghiaccio ti farò a pezzi, brutta vasca da bagno!"
 
-"Vasca da bagno?" chiedo sorpresa Uhura
 
-"Oh…” esito un minuto Camus prima di sembrare infastidito ma non arrabbiato “L'ho appena capita io..Acquario,Vasca da bagno… certo che è parecchio petulante il vostro amico...Come fate a sopportarlo?" Ammise il Custode dell'undicesima casa.
 
"AH!” fecce allora con un  po di speranza Zulu malgrado la sua inconfortabile postura “Quindi possiamo parlare e discutete con voi?”
 
-"No, gli ordini di Atena non si discutono! Dovete essere fermati e cosi sarà"
 
-"Atena?" Chiesero insieme tutti sorpresi: certo, tutti conoscevano il nome di questa mitica dea della Grecia antica, ma era solo un mito… negli loro universi, ma cui, esisteva davvero?
 
-“Non vorreste farmi credere che non sapete chi è Atena?!” fecce Camus
 
Kirk approfittò dello sbigottimento generale e del secondo di distrazione di Camus per correre e saltare contro quest’ultimo, placcandolo al busto e facendolo cadere.
Li, il capitano tento di dare degli pugni in faccia contro il cavaliere: ormai era un ufficiale rispettato e maturo, ma nella sua gioventù aveva comunque frequentato le discoteche e le risse di strade che seguivano le serate un po troppo portate sulla bottiglia, e quindi sapeva fare male quando voleva.
All'inizio Camus, preso all’improviso,prese parecchie botte, ma era più che un semplice avversario umano, era un protettore di Atena! E quindi, in un secondo, esegui una piroetta che lo rimise in piede e fecce cadere a sua volta Kirk a terra, rovesciando cosi la situazione al proprio vantaggio.
Il capitano dell’Enterprise tento di rialzarsi, ma Camus lo blocco poggiando il piede sul suo torace
 
-"Finiscila qui, altrimenti ti congelerò all'istante con la Polvere di Diamanti!" minaccio Camus, adesso particolarmente arrabbiato.
 
Kirk capì che era ormai finito e, incoraggiato dagli suoi uomini che capivano la sua situazione e non volevano perdere il loro superiore/amico, prese l’umiliante ma unica decisione di arrendersi.
-“Vi chiedo solo di non ferire i miei compagni” disse solo Kirk
 
-“Dipenderà solo di Atena” rispose Camus che, almeno cosi, dimostro di non volere ucciderli subito.
 
Cosi fini lo scontro: Kirk e i suoi uomini, erano di nuovo prigionieri, ma questa volta da un popolo che neanche conoscevano finita e ordinò non continuare lo scontro. Tutti si ammutolirono: erano di nuovo prigionieri, questa volta di un popolo che neanche conoscevano.
Fu proprio a questo momento che dalla foreste arrivarono,  altri cavalieri d’oro accompagnati dagli altri fuggitivi del Virglius, riunendo tutti i protagonisti  della notte nella radura presso l’astronave morta.
 
-“Lasciatemi stare me e il mio amico, cattivo!” grido disperatamente Derpy sulle spalle di Deathmask mentre tentava in vano di risvegliare il Pyro
 
-“Rimetti mi a terra, brutto mukka skiffoza” miniacciava ugulamente Medico dando invano pugni alle spalle di Aldebaran

-"QUANTE VOLTE TE LO DEVO DIRE?!"urlo Aldebaran "IO SONO UN TAURO!!!"
 
-“Sembrerebbe che il nostro gruppo ci sia ricostituito” Scott“Ma purtroppo, nel modo sbagliato!”
 
-"Cosa? Ancora voi?" Chiese Demoman vedendo che i suoi ex colleghi erano stati sconfitti da tutti gli altri Cavalieri "Ah crap! Non solo sono congelato e non posso andatemene via, ma adesso tocca a sopportarvi di nuovo! E SHIT!"
 
Ignorandolo,  Camus lo libero e lo butto a canto ai ufficiali arresi, anche loro liberati della loro prigione di giaccio e allineati contro l'astronave, vicino agli quali i altri cavaliere deposero o spostassero le loro proprie catture a terra.
Una volta i prigionieri"installati". Afrodite, cavaliere degli pesci, fecce uscire del suolo delle steli di rose a punte con i quali lego tutti i catturati, impedendo a questi ultimi di muoversi senza soffrire e, poi ridendo, fecce anche comparire una rosa rossa che fecce annusare a tutti coloro che erano svaniti (ricordiamo: Batman, Pyro, Soldato, Grosso, Cecchino, Spia e Esploratore) per risvegliarli.
 
I sette cavalieri d'oro e protettori di Atena, erano convinti che, una volta tutti gli invasori riuniti e risvegliati, si sarebbero uniti per contrattaccare, e per questo rimanevano in posizione di difesa.. Ma quale fu la loro sorpresa quando vissero che, al contrario, i loro prigionieri iniziarono con litigare tra di loro pronunciando frase per loro incomprensibile! In effetti, per lunghi minuti, i cavalieri si guardarono a vicenda cercando invano delle risposte negli occhi dei altri...solo Deathmask sembrava divertirsi della situazione.

-"AH!" protesto Cecchino "Non ancora te formaggio puzzolente!"

-"Il dispiacere è condiviso" rispose Spia

-"SACHHHA!" urlava Grosso "Ti salverò!"

-"Ma stai zitto ciccione!" replico Esploratore

-"E' colpa vostra kirk!" insulto Conhager

-"In nome di Celsestia lasciatemi partire me e gli altri, specialmente il Pyro! Devo presentarlo a Pinkie Pie e a Whooves!" supplicava Derpy
 
-"Cosa ci faccio affianco a questo Inglese in tuta! Ero partito per trovare una vera squadra di uomini Macho-Macho, non dei mollaccioni come voi!!" urlo Soldato
 
 -"Quale reclute?" interrogo allora Milo che fu il primo cavaliere a intervenire "I sassi che mi lanciavi?"
 
-"Degli sassi?" Chiedo Spock. "
 
-“Si, mi lanciava dei sassi che chiamava i suoi luogotenenti...” rispose il cavaliere dello scorpione ridendo “Come se delle pietre potessero ferire un'armatura d'oro!"
 
-"Muahahha!" Si mise a ridere la Spia. "Oh Soldato! Degli sassi? Ohoho, sei ancora più patetico di quello che pensavo!"

-"Stai zitto pane marcito!" disse Soldato
 
Ma i francese non era il solo a ridere: in effetti, tutti i altri mercenari, Checov e Derpy, nonostante la situazione gravissima, non riuscirono a trattenere un piccolo sorriso, accompagnati da forte risate di Deathmask e di quello più delicato di Afrodite.
 
-"Oh sign. Soldato, anch'io trovo che sia ridicolo! Senza offesa" si scuso la piccola pegasa
 
-"Smettetela voi due! Non potete capire il vero senso dell'onore!" Tuonò Soldato.
 
-"Onore? Perché tu sai cosa sia, brutto mercenario!" Urlò Batman.
 
-"Ah!" s'esclamo allora con una potente voce Aldebaran, che pensava avere trovato una risposta su questi intrusi "E così siete degli mercenari!"

-"NO!" fecce Batman "Solo questi nove tizi in vestiti in rosso sono degli mercenari, noi altri siamo..."
 
-"Un minuto che dobbiamo fare le cose bene" disse Ioria "Per cominciare, diteci chi è il vostro capo...anche se credo che sia tu, Batmna"
 
-"Perché credi che sia lui?" chiedp a sua volta Milo guardando all'uomo vestito da pipistrello
 
-"Perché da solo mi ha quasi sconfitto...Ha un potente Cosmo!" rispose il cavaliere del leone prima di sussurrare allo scorpione "In fatti, se è possibile, me lo prendo come allievo, potrebbe diventare l'uono dei più grandi cavalieri di sempre!"
 
-"No, non credo che sia lui…” commento Camus “Sembra molto forte, in effetti, ma mentre combattevo contro quelli li, ho sentito che chiamavano questo tizio vestito di giallo con il titolo di capitano" e designo Kirke ,ho sentito loro chiamare questo tizio capitano"
 
"Dunque sei tu il Capitano?" fecce Ioria, un pò deluso ma deciso di capire la situazione e ottenere delle risposte, indirizzando la domanda a Kirk.
 
-"In effetti sono il capitano James Tiberius Kirk, comandante dell'astronave spaziale USS Enterprise, della confederazione intergalattica di Starfleet. Ma sono il superiore solo degli sei membri che possiedono lo stesso uniforme di me.. Gli altri, come stiamo cercando di farvi capire, no. Vedete, noi tutti proveniamo di diversi universi, estranei anche al vostro, perché..."
 
Non ebbe il tempo di finire la sua frase che all'improvviso, tutti i custodi del grande Tempio iniziarono a ridere come degli impazziti, almeno che Deathmask prese la parola.
 
-"Voi credete veramente di prenderci gioco di noi?! E' già difficile per un Cavaliere andare nell'Ade ,figuriamoci viaggiare per gli Universi!" replico il cavaliere del Cancro
 
-"Lo credo bene, ne esiste uno soltanto!" Concluse Afrodite.
 
-"Ma vi giuriamo che è così!" grido Spia "Ci sono milliardi di universi e..."
 
-"Ma stai zitto, o finirai per causare un ictus dalle risate, AHAHA!" interrompo nuovamente Deathmask,
 
-"Ahahah! Francesi! A forza di parlare nel vuoto nessuno non li ascolta più!" Commentò il Cecchino che malgrado era sulla stessa nave, non perdeva l'occasione di insultare il suo collega
 
-“Zitto tu che sei stato sconfitto senza neanche lottare!" Rispose a tono la Spia "O visto il tuo letto di fiori, bella addormentata!"
 
-“Tsk! Parla quello che ha urlato come una donnicciola quando ha saputo che solo io potevo togliergli la Rosa Bianca dal petto!" Commento Afrodite "E che tra l'altro voleva tradire una certa madre di un Esploratore con me.."
 
-"COSA?!" Urlò lo Scout che si mise a urlare sul francese "NON PUOI FARE QUESTO A MIA MADRE, STRONZO!!!"
 
-"Ma kome? Ma tu odi la relazione tra tua madre e la Zpia!" Esclamò il Medico.
 
-"Certo che la odio, ma non voglio vedere soffrire mia madre così!"
 
-"Dunque fatemi capire.." Ragionò Camus. "Voi siete il capitano di questi sei uomini ,ma cosa c'entrano con voi gli altri allora? Mercenari che avete reclutati? E si, perché? Di più, perchè siete venuti su queste sacre terre?"
 
-"Se mi lasciaste parlare, potrei spiegarvi tutto" disse calmo Spock. "Vedete…La storia è lunga, ma per farla breve: siamo tutti esseri di altri universi paralleli e siamo stati rapiti da un essere chiamato Tyresius, del siamo riusciti a malapena a scappare rubandogli l'astronave che potete vedere. Purtoppo, come non eravamo familiare con questa tecnologia, siamo atterati in pura coincidenza senza potere farci niente e senza avere la consapevolezza che si trattava di un luogo sacro. In seguito, visto che avevamo tutti le nostre priorià, ci siamo litigati e divisi ognuno per conto suo e..."
 
-"Dunque, uomo dalle orecchie a punta, cosa sei esattamente, e perchè non presenti alcuna emozione" interrompo Shura intrigato dalla calma di questo prigioniero
 
-"Sono Spock ,il secondo del capitano Kirk e sono un Vulcaino, cioè un abitante del pianeta confederato di Vulcano."
 
-"Vulcaino? Non esiste alcun pianeta che si chiami così!" Obiettò allora il cavaliere dell'ariete
 
-"In effetti , strano che inventano luoghi che non esistono" aggiunge Ioria "Adesso che ci penso, il valoroso Batman pretende di provenire di una città di nome di Gotham City, città che è frutta della sua immaginazione!"
 
-"No Ioria!" protestò Batman" Ti ho detto la verità! Siete custodi del Grande Tempio, giusto? Allora dovete credermi se vi dico che svolgo lo stesso ruolo per la mia città!" 
 
- "Bè” disse Deathmask ignorando il giustiziere della notte“Se è per questo, allora quel tizio che ho combattuto pretendeva di trovarsi, anziché alle bocche dell'Ade in un Luna Park!"
 
-"MMmmpgh!" rido il Pyro designato dal cavaliere del cancro
 
-"Cosa ha detto?" chiedo allora Shura a Kirk minacciandolo."Esigiamo una traduzione!"
 
-"Mi dispiace, ma neanche noi riusciamo a capirla" tento di fare capire il capitano dell'Enterprise "L'unica che lo capisce è Derpy" 

-"Derpy?" fecce Shura
 
-"Ehm..Si sono io!” rispose nervosamente Derpy che attiro su di sè l'attenzione degli Custodi, il che la mise nell'imbarazzo! In effetti, non aveva mai avuto cosi tanti sguardi interrogativi rivolti su di lei nello stesso momento, e la faceva stressare visto che questi signori erano stati cattivi con lei e i suoi amici "Ehm..il...signore Pyro ti chiede se potrebbe tornare a questo Luna Park...visto che gli hai ricordato questo bellissimo posto..."
 
-“Cosa?!” chiedo sorpreso Deathmask che smise di ridere per impaurirsi lanciando cadere le mane a terra "Ma ma... QUESTO ERA L'ADE! COME PUOI AVERE VOGLIA DI TORNARCI?!"

-"Mmp!"

-"Eh," esito Derpy prima di tradurre "Perché era divertente...?"
 
Deathmask fu paralizzato dall'incomprensione, ma gli altri custodi non avevano intenzione di lasciarsi distrarre cosi facilmente, e lasciamdo il loro compagno in questo stato, decisero di proseguire l'interrogazione.

-"Un momento! Voi pretendete essere membri di una Confederazione intergalattica di nome Starfleet...” rifletto Milo “AH!"Come se esistesse!"
 
-"Ma certo! Non ci stiamo inventando nulla!" tento di dire Uhura.
 
-"Starfleet esiste nel nostro universo ovviamente” prosegui Kirk “Mentre il signore Batman combatte il crimine nella sua città, Derpy vive in un mondo di Pegasi, unicorni e pony magici chiamato Equestria e per finire i nove tizi in rosso, rispettivamente Mikhail detto il Grosso, la Spia, il Medico "Fritz", Tavish finnegan der Groote detto il Demolitore,Mundy loCecchino, Conhager l'Ingenere, Esploratore, Soldato, e Pyro sono degli mercenari che  combattevano degli robot per conto di una multinazionale della quale vogliono adesso vendicarsi"
 
-"Forse non siamo stati abbastanza chiari!" tuonò Afrodite che dopo le prime risate iniziava a perdere pazienza "Visto che dovete raccontare le vostre storielle per bambini, allora andiamoci fino in fondo: chi è questo famoso Tyresius?"
 
-"Si signore!” intervenne allora Conhager che prese la parola e che, durante il suo discorso, fu approvato dagli altri che facevano agitati segni di affermazione "Non sappiamo molto di lui: ma oltre al fatto che viaggia negli vari universi e di averci causato degli torti, abbiamo scoperto che era molto potente di per sè e che potrebbe essere un grande pericolo per tutti noi! DI PIù, è accompagnato da due scagnozzi anche loro terribili: una androide di nome Kalashar che oltre ad avere una forza sovrumana è capace di trasformare le sue arti in arme, e Osirius che è immortale visto che il suo corpo si ricostituisce nonostante la gravita delle ferite!"

-"Come lo stesso Tyresius tra l'altro!" aggiungo il Demolitore "Quel bastardo è sopravvissuto a un colpo di lancia nel cuore!"

-“E hanno anche un terribile mostro, uno xenomorfo chiamato Ciaccar, che è una creatura alla cima della catena alimentare!" fecce Zulu
 
-“Ma Tyresius deve anche essere una sorta di mago!" grido Esploratore "Lo abbiamo visto manipolare il fuoco e l'elettricità senza problema!"

-"E lui decapita le teste degli suoi nemici per analizzarli!" disse Conhager

-"Ah!, se è per questo anch'io lo faccio!" sussurro Deathmask "Ma, più per piacere..."

-“E ha del fumo nero che escano da dietro degli occhiali senza anima!” commento precipitosamente Cecchino

-“E' un vero mostro con degli denti puntate terrificanti” aggiunse ansiosa Derpy
  
-“E possiede un’astronave titanica chiamata il Virgilius che viaggia attraverso i universi!” supplico Kirk 
 
-“E ci a fatto dormire dentro delle vasche di sonno dopo avere distrutto un intero sistema solare” aggiunse McCoy
 
-“E mi ha tolto il mio whisky!” si lamento Demoman
 
- "Ahahah! E voi credete che vi ascolteremo?"  rido Deathmask che si era ripreso del suo schock iniziale e ricomincio a prendere in giro i suoi prigionieri
 
-"E' la verità! Dovete crederci!" supplico McCoy "Ve lo ripeto, quest'uomo ha distrutto un intero sistema solare, causando una guerra intergalattica! Se volete proteggere il vostro tempio, dovete darci ascolto!"
 
-“Chi sei tu?” chiedo Ioria interrogando l'oratore
 
-“Sono Leonard McCoy, capo medico dell’Enterprise, astronave di Starfleet. E Questo Tyresius è un pericolo sia per noi,che per voi!"
 
-"Ci stai minacciando piccolo…McCoy?" Fece Deathmask che non aveva interpretato bene il discorso del dottore.
 
-"Cosa? NO!" si difese l'altro

-"Il vecchio uomo dice, la verità!" esclamo Soldato “Questo fottuto Tyresius è…”
 
-"Non importa quanto sarà potente!" disse Ioria che non credeva a questa storia ma che era comunque un po intrigato ",Atena lo sarà di più e sapremmo sconfiggerlo se mai arriva!".
 
-"NIET!" Tuonò il Grosso. "Io sbagliarmi prima! Lui è troppo potente per umani come noi e voi, e se lui forte come dice lui, lui sconfiggere vostra Atena facilmente!"A
 
-"Nessuno può sconfiggerla!" Gli rispose ancora il Cavaliere del Toro Aldebaran.
 
-“Ma Tyresius si!” panico Scott "E anche se non metto in dubbio l'esistenza di Atena nel vostro universo, lui stesso a detto di avere sconfitto gli dei e gli falsi dei! Dovete crederci e darci la possibilità di aiutarvi!"

-“MMMMPH!”
 
-"Ci stanno mentendo: se questo Tyresius esistesse veramente, Atena c'è ne avrebbe già parlato" disse Camus.
 
-"Ma esiste!" Supplicò Zulu.
 
-"Atena non ce lo ha detto!" Ribatté Milo.
 
-"Allora la vostra Atena si è sbagliata!" parlò tranquillo Spock.
 
Ciò fece infuriare tutti custodi, ma più particolarmente Shura, che si mise in posizione di attacco, "accendendo" la Sacra Excalibur : come osava questo essere che pretendeva coltivare la logica, insultare la più grande Dea del mondo?! E cosi tuono al vulcaino
 
-"Osa ripetere di nuovo ciò che hai detto, anche solo una volta, e assaggerai la lama della Sacra Excalibur!, Hai capito?"
 
-"Allora lo ripeto: la vostra Atena, sè davvero è onnisciente,o si è sbagliata, o vi ha mentito, perché noi abbiamo visto Tyresius con i nostri propri occhi!" disse con calma ma anche con fermezza Spock
 
-"Blasfematore!" urlo Shura "Adesso te ne pentirai!"

Il cavaliere dell'ariete stava per colpire il vulcaino e ucciderlo in un colpo, davanti gli occhi orrificati degli altri prigionieri, quando fu fermato dal suo compagno dell'aquario.

-"Fermati, penso di aver capito!" grido in fretta Camus
 
-"Finalmente ci credete?" chiese Derpy.
 
-“No, voi siete solo impazziti!"
 
-"Pazzi?" Urlarono in coro.sia i prigionieri che gli altri cavalieri d'oro
 
-"Vi sbagliate, nessuno di noi è pazzo!" replico Esploratore 

-"Se facciamo eccezione dello Medico e dello Pyro per essere onesto" ammise Cecchino
 
-"In effetti, quest'ultima fa quasi paura anche a me!.." Constatò Deathmask guardando il piromane.che sembrava ridere guardandolo.
 
-"Noi non siamo pazzi!" Tuonò Checov con il suo accento russo. "
 
-Sicuramente è qualche trucco di Crono" spiego Camus agli altri custodi e ingorando le proteste degli altri
 
-"Il dio del Tempo?" Chiese Esploratore.
 
Tutti i altri prigionieri guardarono al più giovane degli mercenari, il quale quando lo noto sospiro di noia e disse
 
-"Che c'è? Ho già detto a Ingegnere che mi piaceva la mitologia greca da bambino!"
 
-"Tu? Come può un semplice mercenario interessarsi della mitologia greca?" Chiese in maniera maligna Batman.
 
-“Non farmi ridere, ragazzo!” insultò Spia “Sei solo capace di leggere i tuoi stupidi fumetti!”
 
-"E quindi Cronos li avrebbe corrotto i pensieri per fargli pensare queste stupidaggine?" disse Aldebaran "Ma perché?"

-"Non lo so, forse per creare l'anarchia sulla terra" ipotizzo Ioria "Forse ci sono altre persone colpite! Dobbiamo informare il grande Arles il prima possibile!"
 
- "Esatto!" ordino Camus agli altri "Andate a fare rapporto ad Atena,io rimango a sorvegliare questi prigionieri nell'attesa che il condizionamento delle loro mente smetta e che ritrovano i loro veri riccordi. Cosi li potro interrogare di nuovo e sapere cosa è veramente successo con questa astronave e come si sono ritrovati cui.
 
-“Ma non siamo pazzi!” si lamento Kirk
 
-"Allora Camus, secondo noi non hai nulla da temere da loro" Fece Shura indifferente alle lamentele dei prigionieri "Allora ti lasceremo sorvegliarli da solo, ma ti prometto che torneremmo il prima possibile!"
 
-"Attento solo al tipo in nero… E’ un grande combattente" Aggiunse Ioria guardando Batman con grande rispetto.
 
-"E al tizio con la maschera dato che è instabile.." Disse Deathmask che ancora adesso non capiva la reazione dello Pyro
 
-"Quel Grosso è forte!"  commento  Aldebaran designando Mikhail "Ma per niente intelligente! Quindi tranquillo"

-“Ehy! Ti ho sentito!" Lo fulminò il mercenario russo malgrado il fatto che era legato alle spine "Non sono stupido! Privilegio solo i pugni al ragionamento, mucca!"
 
-"Ed è anche molto penoso!" concludo il cavaliere del Tauro
 
-"Aspettate, aumento le spine intorno a loro.." Fece Aphrodite, aumentando la stretta intorno ai prigionieri che si lamentarono di dolore "Cosi sarai più al sicuro Camus, non si sa mai..."
 
-"Comunque se vuoi farti una risata, puoi sempre slegare quel tipo pelato… “ disse Milo monstrando il Soldato “Mi ha fatto troppo ridere per la faccenda delle pietre!"
 
-"Ti farò pentire di averlo detto! Farò sbarcare una nave, chiamata mio piede, su un'isola chiamata tuo sedere, con o senza la tua armatura!" urlo il patriota “Parola di McArthur!”
 
-"Bè a conclusione di ciò…Torna a casa intero, ok?" Chiese Milo, guardando negli occhi Camus più seriamente, dimostrando un pò di preoccupazione verso il compagno.
 
-"Tranquillo, sono in buone mani!" fecce Camus afferrando per un momento le mani dello scorpione."Se qualcuno deve sorvegliarli e aiutarli a ricoverare la memoria e uscire dall'impresa di Crono sono io...appena saranno liberati vi raggiungeremmo e prepareremmo le difese"

-"Ma non siamo sotto il controllo di Cronos!" ribadii inutilmente Spia "E' Tyresius la vera minaccia!"

-"A dopo ragazzi!" Salutò Camus mentre salutò i suoi compagni che si erano raggruppati intorno a Deathmask, il quale dopo avere fatto un ultima smorfia di sorpresa e di incredulità negli confronti dello piromane, prima di gridare una formula, "STRATI DELLO SPIRITO!!!"  che in uno potente raggio fecce scomparire lui e gli altri custodi accanto a lui, visibilmente teltransportati.

-"Bene" disse Camus "Adesso basta aspettare che vi sentiti meglio"

Fu cosi che il Cavaliere dell'Aquario, senza mai perdere di vista i suoi ostaggi, si mise a uccidere il tempo a guardare i resti dell'astronave, che cos'era questo apparecchio? Chi lo aveva costruito e con quali intenzione? Il cavaliere dell'Aquario, che era il più silenzioso dek gruppo, aveva imparato ad essere curioso delle cose che non conosceva e a tentare di capirne le origine. 
Pero, Camus non riusciva a dare a questa scoperta tutta l'attenzione dovuta, sia perché non c'era luce e non riusciva a vedere bene tutti i dettagli, sia perché gli altri diciotto legati non smettevano di supplicare a voce alta: 

-“Dai, pupazzo di neve!” urlo Demoman “Credici! Altrimenti come spieghi che siamo tutti li allora che siamo cosi diversi tra di noi?!"
 
-“Signore Camus, nel nome della ragione, ascoltateci!” supplico Kirk "Portateci direttamente da Atena, in tale modo potremmo parlargli direttamente!"
 
-“Perché dovremmo mentirli?!” noto Scott 
 
-“Si, perché, quale sarebbe il nostro interesse a mentirvi?” noto Mcoy "Pensate che abbiamo inventato tutta questa storia per piacere?!
 
-“A parte che lui crede che siamo sotto controllo mentale di uno loro nemico" inizio Spock che era l'unico a non provare a convincere il cavaliere dell'aquario "E poi, in tutta logica, la sua reazione  è razionale secondo i suoi criteri: per lui, che gli diciamo delle cose che vanno all'incontro delle sue idee del mondo, siamo solo degli bugiardi e non ci crederà finché non gli daremmo prove tangibile, cosa che non possiamo purtroppo fare per il momento."
 
-“Non ci stai aiutando!” critico McCoy al suo collega vulcaino anche se sapeva che quest'ultimo aveva, come quasi sempre, raggione. 
 
-“Communque, credeteci, questo Tyresius è pericoloso!” disse Zulu che, a difetto di essere creduto, voleva almeno avvertire il cavaliere dell'Aquario e la sua gente del pericolo imminente
 
-“Senza parlare di queste Kalashar e Osirius!” aggiunse Checov "Dovete preparare tutte le vostre forze!"
 
-“E’ inutile, non ci ascolterà” si rassegno Batman che stava piuttosto pensando a un modo di rompere questa fragile ma dolorosa catena di piante. Dopo tutto, non si era ritrovato in situazione simile con Poison Ivy? L'importante era in effetto non tanto di liberarsi, ma di farlo senza risvegliare il sospetto di Camus.
 
-“Mai! Dovrà sentirmi!” urlo Soldato “E tu, principessa frozen! Vieni ad ascoltarci o appena mi libererò di strapperò tutti i tuoi capelli fino a renderti calvo prima di farteli mangiare fino allo soffocamento!"
 
-“Non fare il tuo solito scemo!” critico Mundy "E stai zitto, che almeno nel mio dolore posso rimanere tranquillo!"
 
-“Camus” disse Esploratore “Atena era la mia dea preferita! Se solo potessi parlargli, sono convito che lei ci ascolterà! Dopo tutto, lei è la dea della Sapienza”
 
-“Si! Perché non possiamo esprimerci direttamente a lei?!” aggiunse Conhager "Smetti di fare lo soldatino rinchiuso in sè e rifletti un po boy!"
 
-“DA! E mangiare! Grosso a fame!” aggredì Grosso "Almeno daci cibo!"
 
-“Kalmati mein freund” disse Medico “Kommunque, Kamuz, giuriamo che non ziamo oztili e khe ze mai dovevo torturare kualkuno kui khe non zarebbe ztato nezzuno membro del voztro tempio o degli voztri alleati!!!"
 
-“Mais pour l’amour de Dieu*! Ascoltateci ! » si lamento Spia
 
-« Mmmmph »
 
-"Signore Pyro, il cattivo signore è andato via e non c’è mai stato un luna park ! » disse Derpy nervosa che tentava di dare la brutta notizia al suo amico.
 
Inizialmente, per la prima mezz'ora, il Cavaliere dell'Acquario rimase calmo e placato ,come al suo solito, occupato ad osservare i resti dell'astronave e poi la belezza del cielo, convinto che gli altri si sarebbero calmati e che avrebbero ripreso i sensi. Ma dopo di chè, però, queste continue lamentele finirono per stufarlo e, contenendo la sua rabbia e il suo desiderio di ghiacciare le loro bocche - pensando che se lo avesse fatto avrebbe impedito un rilassamento del controllo mentale -  iniziò a blaterare con forza:
 
-"ADESSO SILENZIO TUTTI!!! Non abbiamo sentito delle perturbazione né visto delle luce verde che ci hanno portato cui dove abbiamo perso più di un'ora a raggrupparvi, dopo avervi sconfitti, solo per sentirvi supplicarmi di credere in cose che non hanno nessuno senso!" 
 
- "Perturbazioni? Oh no.." Fecce Kirk, ricordandosi che erano proprie delle perturbazione con delle luce verde a averlo portato a scoprire la base segreta di Kalisti, dove tutto era iniziato...
 
-"Non starai pensando..?" chiedo allora preoccupato Batman che aveva avuto lo stesso ragionamento che il capitano dell'Enterprise
 
Tutti i prigionieri si guardarono silenziosi gli uni degli altri, realizzando poco a poco che, quello che aveva attratto i cavaliere d'oro non era stato il loro atteraggio in sé, ma le stesse attività che loro stessi avevano trovato, e che quindi la minaccia di Tyresius era già presente in questo mondo!
 
-"Camus!” urlo Conhager "Presto, dovete liberarci, subito!"
 
-“Dobbiamo scappare e avvertire gli altri, stanno arrivando!" urlo più forte Kirk
 
- "Adesso basta!" grido arrabbiato Camus alzandosi, cedendo alla sua tentazione di fare tacere gli altri "Smettete di tentare di imbrogliarmi! Aurora ex..."

Il cavaliere dell'Aquario stava per giungere di nuovo le mane e rifare il suo attacco ultimo, quando senti degli passi dietro di lui. Vedendo che i suoi prigioniere erano spaventati ma non lo guardavano lui, si giro e vide due uomini in armatura nera correre verso di lui.
 
-"Troppo tardi!" Esclamò Uhura.
 
-"E' arrivato Tyresius!" Fece Derpy.
 
-"Siamo dannati!" Urlò ancora Demoman.”Che il kilt di William Wallace si protegge!
 
-"Cavalieri Neri? Ma...Non è possibile! Li avrei dovuto sentire arrivare e..." si fermo, costatando che questi non era cavalieri neri, ma guerrieri con un altro tipo di armatura della quale non si vedeva il viso e che avevano un tutt'altro aspetto, meno antico e più "futuristico", sorrise  e disse

-"Altri controllati da fermare? E va bene, AURORA EXECUTION!"

Il cavaliere dell'aquario lanciò di nuovo il suo attacco, convito che avrebbe congelato questi nuovi nuovi arrivati che avrebbe interrogato come gli altri.
Ma, grande sorpresa! I due nuovi guerrieri furono fermati...un secondo... prima di liberarsi e riprendere la loro corsa offensiva, urlando delle parole in une lingua straniera.

-"Susent'entar aliakar tek baras!"
 
-"Co..Come? Non è possibile! L'attacco arriva allo zero assoluto! si sarebbero dovuti..."
 
Batman si libero delle prese e tento di aiutare Camus, ma nè l'uno nè l'altro erano preparati, perché prima che il cavaliere della notte raggiungesse quello dell'aquario o che quest'ultimo preparasse la sua difesa, i due individui uscirono degli piccoli cannoni nelle loro mane che spararono degli raggi blu chiari, che, contrariamente agli precedenti, colpirono in un colpo sia il giustiziere che il custode del tempio, i quali caddero immediatamente inconsci
 
-"NOOOO!" Urlarono gli altri, cercando di togliersi le spine di Afrodite dalle braccia.

Ma fu tutto inutile, malgrado la loro forza messa negli muscoli, la voglia disperata di vivere, i poveri erano fatti come degli ratti e serviti su un piatto d'argento, pronto ad essere colti dalla nuova minaccia.
Non passo neanche trenta secondi prima della caduta degli due protettori prima che i altri ricevettero alla loro volta i colpi blu chiari, svanendosi per la terza o quarta volta consecutiva nell'incoscienza, senza sapere dove si sarebbero risvegliati, ne quando.



egghead = peggiorativo per designare qualcuno di intelligente
Quells bande d'imbeciles= Banda di imbecilli Pour l'amour de Dieu = Per l'amor di Dio


E cosi si conclude un capitolo che doveva essere un piccolo corto per fare ridere ma che alla fine si rivelò essere l'uno degli più lunghi e difficile da scrivere. (Scusate il ritardo, non solo il caldo mi ha ucciso ma ho anche dovuto prepara la partenza per le vacanze) Ma spero che ne valeva la candela e che vi piacerà ugualmente ^^.
Non sono un esperto in Saint Seiya, e quindi ringrazio Nickoku per i suoi consiglio e le sue proposte di scontri che avete potuto leggere (A proposito, quale è il migliore scontro secondo voi? Secondo me, il Cecchino a dimostrato di essere il più potente).
Ne approfitto anche per ringraziare in particolare Kurama(si, quello è il personaggio che ti dicevo avrebbe raggiunto il gruppo) e Jack-Skeletron (bel tentativo con Dragon Ball, ma purtroppo no XD) per avermi regolarmente seguito fino a adesso e che spero potranno aspettare meta Agosto (sorry, lavoro -_-) per il prossimo chap che rivelerà molte cose su Tyresius e i suoi piani (FINALMENTE!). 
E niente, come sempre vi ringrazio di avermi letto, e spero che vi sia piaciuto nonostante errori, errori che potete sempre aiutarmi a corregere ;)

Ma prima di andarmene, ecco a voi i cameo del precedente capitolo:

Jurassic Park


 
 








Homer e Bart Simpson


I Power Rangers (Preciso: quelli che compaiono nelle fanfict di Nickoku Dragon Rangers)


Godzilla (stranamente nessuno la trovato malgrado era scritto una grande lucertola spara raggi blu)



Sans e Papyrus di Undertale


Donald Trump


Ouma Shu e Inori Yuzuhira di Guilty Crown




 
   
 
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