Anime & Manga > Maria-sama ga miteru
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Autore: Cissnei    22/04/2009    0 recensioni
Cos'è la possessività? Una dimostrazione d'amore estremo? O forse soltanto pura e semplice ossessione? Sei riuscirà a fare luce sui suoi sentimenti incontrando di nuovo la persona che durante i suoi secidi anni aveva amato più di ogni altra cosa al mondo. O almeno, così credeva.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2.

 

Il cancello che delimitava l’ingresso dell’istituto Lilian appariva solenne e maestoso, come sempre; era aperto per metà ed oltre questo era possibile ammirare il grande viale alberato.
Sei lo oltrepassò ed una volta dentro si guardò intorno: di studentesse, nemmeno l’ombra.

Probabilmente saranno tutte nelle classi a seguire le lezioni… sono stata sfortunata

Con fare rassegnato si diresse nuovamente verso il cancello, per uscire, ma il suo sguardo cadde sulla statua marmorea di Maria Sama. Si fermò di fronte a questa e la fissò, sorridendo.

Cara Maria Sama, vi trovo proprio in forma. Anche io non me la passo male, sa? Ah e le porto i saluti di Youko Mizuno. Si ricorderà sicuramente di lei, immagino

Non riuscì a trattenersi e rise. Quel soliloquio, seppure fosse avvenuto soltanto nella sua mente, l’aveva divertita.
Si ricompose e tornò a fissare la statua. Dopo qualche secondo alzò la mano destra e fece un cenno verso questa, a mò di saluto.

Alla prossima

Una volta uscita dal cancello, la ragazza dai capelli biondi tornò ad interrogarsi su cosa avrebbe potuto fare per trascorrere il tempo. Dopo ripetuti sbuffi e sguardi interrogativi al cielo nello stile  di chi attende una illuminazione improvvisa, alla fine decise di fare un salto al market lì vicino per comprarsi una rivista.
Fece qualche passo in direzione del marciapiede opposto e quando fu in procinto di attraversare, sentì una voce chiamarla alle sue spalle.

Sei! Sei Satou!

Si voltò. Davanti al cancello della Lilian, si trovava ora una ragazza alta e longilinea. I lineamenti del suo viso erano molto delicati, ma allo stesso tempo abbastanza definiti; Sei non potè vedere altro, perché l’intero corpo di quest’ultima era nascosto da un pesante abito nero ed i capelli erano avvolti in un velo. Si trattava di una suora.
La ragazza dai capelli biondi fece qualche passo verso colei che l’aveva chiamata e strabuzzò gli occhi.

Quei lineamenti… una suora…

Poi si rese conto di chi fosse la persona che aveva davanti.

Non ci posso credere… Tu… tu sei Shiori?

La ragazza con l’abito nero annuì. Poi continuò a parlare.

Mi fa davvero piacere rivederti… ed inoltre ti trovo davvero bene. Sei venuta anche tu a salutare la statua di Maria Sama?

Sei ebbe un brivido. Uno di quelli che ti attraversano dai piedi fino alla punta dei capelli e che ti accelerano il battito cardiaco in modo così forte da non riuscire a pronunciare neanche una parola. Cercò di calmarsi e di controllare le sue emozioni, sebbene le sue mani non smettessero di tremare.

Io… si, ho fatto un salto alla Lilian perché oggi ho finito presto al lavoro…

Si bloccò. Non ci riusciva… era più forte di lei.
Tutta quella agitazione interiore non lasciava neanche spazio ai pensieri.

Ah, ho capito. Lavori qui vicino, dunque?

Shiori non smetteva di fare domande e la ragazza dai capelli biondi non riusciva a trovare la forza per rispondere, ma capì che non poteva continuare  in quel modo. Si fece coraggio e si impose di rilassarsi.

Si, il mio ufficio dista pochi isolati da qui.

Finalmente era riuscita a calmarsi; riuscì anche ad accennare ad un sorriso. Si sentì forte, come se avesse avuto la meglio nella lotta contro le sue emozioni. La sua mente tornò a formulare pensieri.

Forse… forse potrei…

Continuò a parlare.

 
 
 Dimmi… ti va se ci sediamo in un bar a parlare? Potrei offrirti un caffè…

No, Sei…

La ragazza con l’abito scuro la interruppe, poi continuò

Non ho molto tempo, purtroppo. Però se vuoi… ecco, c’è quella panchina lì. Se ti va possiamo sederci e chiacchierare un po’

Sei annuì ed entrambe si avviarono per raggiungere il posto a sedere.

Maledizione, maledizione…

La ragazza con i capelli biondi strinse forte i pugni e digrignò i denti.

Sono una stupida… sono solo una stupida

Si pentì di avere fatto quella proposta a Shiori. Si rese conto che, inconsciamente, era stato come se avesse voluto trattenere la ragazza vestita di nero, per evitare che fuggisse via da lei; come quando si fa un bel sogno e ci si augura di non doversi svegliare mai.

Ma come mi è venuto in mente? Come ho potuto…


Davanti a Shiori, Sei non poteva recitare la parte della persona forte ed invulnerabile: con quella ragazza non c’era alcuna maschera che potesse reggere. I suoi occhi, così profondi, riuscivano a scavarle nell’anima.

In quel momento,dopo tanti anni, Sei si era trovata senza alcuna barriera, totalmente esposta alla sua interlocutrice.
Stava rischiando di soffrire. Di nuovo.

 

  
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