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Autore: katyjolinar    23/07/2016    2 recensioni
Ogni decisione presa ha ripercussioni su di noi e su chi ci sta intorno. Ma le decisioni di un Capo possono avere conseguenze molto più grandi. ATTENZIONE: SPOILER su RTTE!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Dagur 'Lo Squilibrato', Heather, Hiccup Horrendous Haddock III, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Hiccup fissò la donna, incredulo. Come poteva essere sua madre? Gli avevano detto che era morta, sbranata dai draghi, quando lui era molto piccolo.
"Avanti, vai a salutarla. Sono anni che non la vedi!" esclamò Dagur, dopo qualche minuto di silenzio, in cui l'amico e sua madre restavano a distanza, scrutandosi a vicenda, senza riuscire a fare il passo successivo.
Gli diede una spinta, così che il castano, nel tentativo di mantenere l'equilibrio, perse aderenza sulla protesi e finì faccia a terra proprio ai piedi della madre, che si abbassò e lo aiutò ad alzarsi.
Hiccup si rimise in piedi, mentre la madre gli posava una mano sulla guancia, passandogli il pollice sulla cicatrice sul mento.
"Non ci posso credere... dopo tutti questi anni..." sussurrò lei, incredula.
"I... io pensavo che... mi avevano detto che tu..." balbettò il giovane, ma venne interrotto dalla castana, che si guardò intorno, fece cenno a tutti di seguirla e corse in un cunicolo.
I ragazzi non la mollarono, inoltrandosi lungo passaggi stretti e impervi. Non sapevano cosa le prendesse, ma avevano capito che era meglio non mollarla.
"Aspetta!" esclamò Hiccup, dopo un po' "A Berk girava voce che tu fossi stata mangiata dai..."
La voce gli morì in gola, quando il cunicolo sbucò in un ampio spazio aperto, una baia verdeggiante piena di draghi di ogni tipo.
"Wow!" esclamarono i ragazzi, in coro, entrando nell'ampio ambiente. 
"Benvenuti nella tana della Grande Bestia Selvaggia." disse la donna, aprendo le braccia e indicando con il palmo alzato verso lo strapiombo che dava sulla laguna sottostante.
Un enorme drago si alzò sulle gambe posteriori, arrivando con la testa alla loro altezza e provocando un mormorio di stupore in tutti i presenti.
"Grandioso!" commentò Gambedipesce, affiancando Hiccup per osservare meglio l'animale "È come minimo un classe 10! Niente ali... zampe robuste... è un nuotatore!" 
"Tu... tu sei vissuta qui per tutto questo tempo?" chiese il castano, rivolgendosi alla madre, che annuì guardandoli uno per uno. Hiccup seguì il suo sguardo e, indicandoli, decise di presentarli "Loro sono i miei amici. Lui è Gambedipesce Ingelman."
"Gambedipesce? Pensavo che tua madre volesse chiamarti Justin..." commentò la donna.
"Ehm... Justin è il mio secondo nome, signora..." spiegò il biondo, timido.
La donna annuì, tornando a scorrere lo sguardo sui giovani; Dagur fece un passo avanti, passandosi una mano sulla barba.
"Dagur? Che cosa ci fai con il gruppo di mio figlio?" chiese la donna, avvicinandosi.
"Mi hai riconosciuto, Valka?" rispose il giovane "Ero solo un bambino."
"Hai gli stessi occhi di tua madre." spiegò lei, sorridendo "L'ultima volta che l'ho vista eravamo entrambe incinte, e tu passavi ore a sentire i movimenti di tuo fratello. Ci hai provato anche con Hiccup, a sentirlo quando non era ancora nato, ma lui ti ha tirato un forte calcio in faccia... è stata l'unica volta in cui ha fatto un movimento così forte..."
Hiccup sorrise, guardando l'amico, che sospirò, rassegnato, infine afferrò Heather per il braccio e la fece avvicinare.
"Lei è Heather, mia sorella, e fidanzata di Gambedipesce." la presentò.
Valka annuì, voltandosi verso Moccicoso e i gemelli, che erano rimasti un po' in disparte.
Il moro si schiarì la voce, facendo un passo avanti.
"Moccicoso Jorgenson, il più affascinante membro del gruppo." si presentò "E loro sono Testa Bruta e Testa di Tufo Thorston, la mia bellissima moglie e il suo poco affascinante fratello."
Ci fu un momento di silenzio, prima che gli altri realizzassero il significato di ciò che era stato detto.
"Li ho sposati io, ieri." confessò Testa di Tufo, raddrizzando la testa con aria fiera "Ho finito il corso, quindi se avete bisogno..."
"Ma tu guarda Moccichecca..." commentò Dagur, ridendo "Sei proprio ridotto male, se ti sei dovuto sposare per dimostrare di non essere frocio."
"Per favore, dimmi che prendi precauzioni." disse Hiccup, serio "Non possiamo permetterci di perdere, anche temporaneamente, un altro membro della squadra..."
"Tranquillo, Hiccup." rispose il moro, ridendo "Io so come usarle, le mie attrezzature, non come te..."
Ma Valka non li ascoltava più, ed ora sembrava interessata ai draghi del gruppo. Fece un passo verso di loro, per poi essere affiancata dal figlio.
Si guardarono per un secondo, e Hiccup annuì,  così la donna si avvicinò a Sdentato, gli grattò sotto il mento e sorrise.
"È magnifico!" esclamò "Come hai fatto ad addestrato?"
"Eh, sì... Beh, io..." balbetò il giovane "L'ho trovato... era ferito..."
"I cacciatori sono crudeli..." commentò lei, indignata.
"Ehm... non sono stati i cacciatori, in realtà." ammise Hiccup "Sono stato io."
"Hiccup è bravo a fare casini." si intromise Moccicoso, andando a grattare il mento al suo drago "Almeno Sdentato ha saputo vendicarsi, dando la sua gamba al Morte Rossa, come ultimo pasto."
Valka sospirò, avvicinandosi agli altri draghi ed esaminandoli distrattamente uno per uno.
"Qui abbiamo due Gronki, di Gambedipesce e Dagur, un Razorwing, di Heather, Un Orripilante Bizzippo, dai gemelli, e un Incubo Orrendo, di Moccicoso. Manca all'appello l'Uncinato Mortale di Astrid, che è rimasto a casa perché lei è... indisposta, e non può muoversi."
"È un'ingiustizia." esclamò Valka "Un drago deve essere libero di andare dove vuole, anche senza il proprio Cavaliere!"
"Infatti è così. I nostri draghi sono liberi." spiegò il ragazzo, grattando le orecchie di Sdentato "Avevo creato una protesi che lui fosse nin grado di manovrare da solo, ma non l'ha voluta, vuole che sia io a guidarlo. Ci sono fedeli e non ci lascerebbero mai, vero bello."
"Soprattutto il mio Zannacurva. Lui è il più fedele di tutti." si intromise Moccicoso.
In tutta risposta, Zannacurva fece un brontolio indignato e spiccò il volo, salvo poi essere richiamato all'ordine da Sdentato, che gli ringhiò con aria di comando.
"E cosa pensa tuo padre di tutta questa storia?" chiese Valka "Io ho sempre provato a fargli cambiare idea..."
"Ha cambiato idea qualche anno fa, grazie a Sdentato." ammise il ragazzo "Ora non cacciamo più i draghi, ci conviviamo. Perché non vieni a vedere?"
La donna fece un passo indietro, voltando loro le spalle, e il figlio la seguì.
"Papà sarà felice di rivederti... e poi vorrei che conoscessi Astrid... sono sicuro che andreste d'accordo."
"Ho vissuto tanto tempo lontano da voi... pensavo che così saresti stato al sicuro..." sussurrò lei, senza guardarlo.
"Io sono al sicuro. Sdentato mi protegge." spiegò Hiccup, calmo.
Valka fece un respiro profondo, voltandosi verso il figlio, e annuì. 
"Va bene, tornerò a Berk per vedere come tenete i draghi. Potrei darvi qualche suggerimento, anche..."
"Fantastico! Andiamo!" disse Hiccup, ormai eccitato, quindi diede l'ordine di tornare verso casa.
Arrivarono a sera tarda, e vennero accolti da Skarakkio, che andò incontro a Hiccup, puntandogli contro l'uncino, con fare severo.
"Ragazzo! Sei stato via più del previsto, sai? Tuo padre è su tutte le furie!" esclamò, facendo per rivolgersi anche al resto del gruppo, ma impallidì di colpo appena vide l'ospite alle loro spalla. Si rivolse al Capo, che li aveva appena raggiunti e gli diede una pacca sulla spalla "Prima di fargli la predica ti conviene ascoltarlo. Mi sa che la storia potrebbe interessarti..." dopodiché andò a sedersi, prendendosi l'elmo dalla testa con aria shockata.
"Hiccup! Ti rendi conto di che ore sono?" tuonò Stoick "E voi, ragazzi..."
Ma la voce gli morì in gola, si fece largo tra i ragazzi e si fermò davanti a Valka, incredulo.
"Lo so, Stoick..." sussurrò la donna "Sono stata via così tanto tempo... sei arrabbiato... e ti capisco..."
Ma l'uomo non la stava ascoltando, le prese il mento tra le dita e si avvicinò.
"Sei ancora più bella del giorno in cui ti ho perduta." disse, concludendo il discorso con un dolce bacio sulle labbra di lei.
Ci fu silenzio, finché i due non si allontanarlo, sorridendosi timidamente. Hiccup congedò gli amici e rimase a guardare i genitori, insieme a Sdentato e Skarakkio; i due coniugi, finalmente si avvicinarono a loro, e la donna si guardò intorno.
"Non cacciamo più i draghi, visto?" mostrò il ragazzo.
"Eh, sì, abbiamo cambiato stile di vita. Merito di nostro figlio." confermò Stoick "Sarà un ottimo capo, in futuro."
"Il più tardi possibile, spero." lo interruppe il giovane.
"Ovviamente dopo che avrai regolarizzato la tua posizione con Astrid." lo rimproverò l'omone "Non esiste che l'hai inguaiata e non la sposi!" si rivolse di nuovo alla moglie, serio "È talmente refrattario alle regole che ha infranto la più importante: ha messo incinta una ragazza del suo gruppo, il suo secondo in comando, tra l'altro. Ho dovuto punirlo entrambi: lei è agli arresti fino a Snoggheldhog e lui non potrà avvicinarlesi fino a tale data."
"Cosa... Hiccup, le regole vichinghe sono importanti!" lo rimproverò la donna, provocando un gesto di assenso dell'altro, ma che venne subito interrotto da lei stessa "Però non ti sembra una punizione esagerata?! Non puoi costringerli a stare lontani così a lungo! È crudele!"
I dui coniugi ritrovati si guardarono per un momento, infine l'uomo annuì, guardando il figlio.
"Va bene, vai da Astrid." acconsentì "Entrambe le punizioni sono sospese a tempo indeterminato."
Hiccup sorrise e non se lo fece ripetere due volte, correndo verso la casa della compagna. Aprì la porta e andò subito ad abbracciarla.
"Mio padre ha sospeso entrambe le punizioni." spiegò "Vieni, voglio che conosci una persona."
Detto ciò, la trascinò fuori, portandola verso i genitori, che ora stavano parlando con Skarakkio.
"Mamma, lei è Astrid, la mia ragazza." la presentò.
"Mamma? Ma cos..." balbettò la bionda, ma un forte dolore al basso ventre la bloccò, costringendola ad aggrapparsi al ragazzo e fare dei respiri profondi.
Hiccup la strinse, e anche gli altri tre si avvicinarono, preoccupati.
"Astrid? Stai bene?" chiese il ragazzo, senza mollarla.
"Mi si sono appena rotte le acque, Hiccup..." sussurrò Astrid, respirando affannosamente.
   
 
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