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Autore: Mitrion    23/07/2016    0 recensioni
Inizialmente doveva essere un piccolo sfogo, una singola lettera, mai inviata.
Nel compilare poi il format di efp, mi è venuta in mente l'idea di fare una raccolta. Una terapia auto-imposta, per "guarire", per usare una metafora.
Non so con che frequenza scriverò, magari non aggiornerò più, magari ne scriverò più di una al giorno...non ho il controllo sulle mie emozioni, quindi, chi se ne frega!
Per il resto, lo scopo di questa raccolta è scritto nella prima lettera: un modo per dire addio -si spera- a qualcuno che non voglio lasciare andare.
Edit 23/07: dopo aver "superato" la rottura, ho comunque deciso di tenere aperta questa raccolta. Dal terzo capitolo in poi, il destinatario, l'EX a cui mi rivolgo, non è qualcuno in particolare, ma solo un interlocutore mai incontrato a cui confidare i pensieri, i dubbi e le paure del momento.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao,
ti ricordi di me? Io sì, per quanto tu non sia più qualcuno nella mia vita. Un concetto, ecco cosa sei diventato, una creatura impalpabile, eterea, che non ho mai incontrato, ma che un tempo ho amato.
Ed ora…be’, potrebbe esserci qualcun altro.
Così diverso, così simile, così speciale…o forse è solo la mia aspettativa. Spero che vada meglio delle altre volte, ma non so se ne sono davvero preso. O forse lo so, o forse, lo ero, ora…chissà.
Sono una persona volubile ed insignificante: sono umano. E tu, che ormai non conosci più questa mia caratteristica, che ne pensi?
C’è qualcosa di sbagliato in me? Nella capacità di desiderare ardentemente qualcosa, per poi far affievolire quel desiderio come il lume di una candela. Magari è la concreta possibilità di ottenere qualcosa a farmi perseverare nel vuoto, nel nulla; perché io lo ricordo, quel momento, in cui la terra si è fatta cielo, per un istante. Tutto sembrava perfetto, più bello, più interessante…era il periodo dell’incertezza, la sua, la mia.
Ed ora, quando il desiderio si concretizza, cristallizzandosi in qualcosa che potrebbe piacermi, che potrebbe rendermi felice…io vengo meno, come una creatura divenuta di colpo insoddisfatta.
Ne sono cosciente? È un mio limite o riguarda l’umanità intera? Siamo davvero così frivoli?
Spero di no, spero di non esserlo, ma tutto mi dice il contrario. Sono una persona da poco, senza morale, mordente o grandi valori. Sono un essere deforme, incatenato ad un mondo ancora più osceno e storpio.
Mi chiedo se sia giusto, in fin dei conti, che persone come me camminino fra le luci più delicate e tenere di questo mondo.
Ma un secondo dopo questo pensiero svanisce: e se fossero tutte apparenze? E se, invece che di astri luminosi, anche loro fossero orbi e deformi? Immagini di quel che vorremmo essere, che nascondono un io corrotto, impuro.
O forse, e qui la smetto, è tutto un mio arzigogolo mentale; tutta una mia creazione.
Siamo esseri umani, non lucciole, né mostri. O forse, alla fine della fiera, siamo entrambi. 
   
 
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