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Autore: Blue_Passion    24/07/2016    3 recensioni
Ecco, immaginatevi una ragazzina sbadata, che una sera, si dimentica vari volumi del manga si SC aperti, e la mattina dopo, si ritrova i protagonisti di SC a casa.
Che accadrà?
Come farà ad affrontare questa cosa?
E se le nascesse uno shugo chara anche a lei?
E se ci fosse un nuovo nemico?
La storia di come, io, da imbranata cronica, aiuterò a far sbocciare l'Amuto, e a far capire a Tadase che è gay
XD
Buona lettura, Blue.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amu Hinamori, Ikuto Tsukiyomi, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ho degli Shugo Chara!?
 
Mi sveglio lentamente, sorridendo e ridacchiando vedendo Bebe che abbraccia un cuscino sussurrando vari nomi di vari personaggi di Inazuma Eleven, Ikuto che stringe Amu come se fosse un peluche e Amu che è stretta al suo petto e per tutto l’accaduto di ieri.
Alla fine siamo riusciti a iscrivere tutti sti tizi a scuola, anche se ovviamente del liceo non glie ne deve interessare molto, li abbiamo distribuiti tra quello di Bebe e quello di JLo*, e ovviamente nella mia scuola media, a quanto pare Amu sarà nella mia classe, yay!
Mi metto seduta, sentendo qualcosa di scomodo toccarmi le cosce, così mi tolgo la coperta e spalanco la bocca, mentre gli occhi mi diventano due tazzine da te.
Sul materasso, belle “vivaci” ci sono due uova del cuore, che sento essere ancora calde.
-Ahhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!! Chi ha perso ste uova?!!!!!!-
Ikuto si sveglia di soprassalto, guardandomi male, mentre si tappa le orecchie con le mani.
-Che hai da urlare alle otto di mattina? –
-Sono le nova-
Fa notare una Bebe alquanto assonnata* che continua ad abbracciare il cuscino, e appena se ne accorge lo lancia via, facendolo atterrare giusto addosso ad Amu, che fa un salto degno di un gatto e si aggrappa ad Ikuto, che intanto si sbrega dalle risate.
-Che è stato? –
-Bebe, ha lanciato un cuscino-
-A me è sembrato di sentire Sonia urlare-
-Ha urlato, però…per cosa? –
-E intanto ad Amu non la svegliano nemmeno le cannonate ma un cuscino si, bah. Comunque questi, sono stati questi! –
Sottolineo le due uova che ho trovato sul materasso e guardo tutti e tre.
-Sono tue?! –
-E che ne so, erano sul mio materasso, a meno che qualcuno qui non abbia voluto scherzare o è una gallina, dato che avete già una marea di uova voi due non saprei, comunque il problema sono i disegni-
Uno è tutto nero che ricorda un po’ l’uovo di Yoru, ma stampato su uno dei “lati” c’è una boccuccia di gatto che a quanto pare sembra ghigni/faccia un sorrisetto perverso, e due occhi maliziosi, mentre l’altro è tutto blu con dei segni arabeschi neri su tutta la superficie, con in mezzo stampata una croce.
-Sono caldi, comunque non saprei che pensare, non posso credere di aver degli Shugo Chara, però quello che mi preoccupa è l’uovo nero con la faccia! –
-Sonia, senti, io vorrei un po’ vedere questo paesino, ci porti fuori? –
-Certo! Delle uova me ne occupo dopo-
Rispondo ad Amu, che ha gli occhi scintillanti.
-Però non sperare di comprare qualcosa, perché qui di negozi decenti ce ne sono DUE e non c’è il tuo stile, al massimo chiedi a Miki di disegnare qualcosa, kay? –
-Certo! –
-Sonia! Voglio strozzare mia sorella! –
-Perché Bebe?! Ora che c’è? –
-Dice che vuole venire pure lei qui-
-E falla venire, già che ci siamo, tanto sembra un hotel quindi okay-
-Uffa! E va bene-
-Senti nanetta…-
-Si, sono bassa ma non chiamarmi nanetta altrimenti ti sequestro Amu! –
-Non sono un gioco! –
-Zitta fragola! –
Gridiamo io e Ikuto insieme, per poi scoppiare a ridere.
-Comunque niente nanetta, al massimo piccola pazza-
-Bene piccola pazza, noi altri che dovremmo fare? –
Chiede Ikuto alludendo al gruppo.
-Venite tutti ovviamente! –
-Ooooookay…-
-Sonia! –
-Che vuoi ora Bebe? –
-Voglio vestirti! Quindi fa colazione e preparati-
-Bene-
Pigramente mi alzo, prendendo le due uova e lasciandole sopra la scrivania, dove fortunatamente c’è un cofanetto dove ci mettevo le collane una volta, ma le ho tipo cambiate di posto quindi lo userò per le uova!
Vado in cucina, prendendo il preparato per il cappuccino freddo e versandolo dentro un bicchiere di latte, per poi scolarlo in pochi sorsi, ritrovandomi con due baffi che cancello facilmente.
Mi mangio una fetta di un qualche dolce che trovo dentro al forno e vado a lavarmi i denti, decidendo poi di fare una cosa stronzissima.
Prendo due piatti di metalli (tirati fuori da non si sa dove) e inizio a batterli, facendo cadere Tadagay dal divano, e facendo sacramentare Utau, mentre Yaya piange e sento Kukai ridacchiare.
-Kairi sei vivo? –
-Certo, solo che siete tutti infantili-
-Rilassati! Rima, non ammazzarmi, Nagi tienila-
-Roger! –
Rima fa per tirarmi dietro un coltello ma Nagi la ferma, salvandomi.
Vado in camera “mia” mentre sento la casa svegliarsi e spalanco gli occhi.
-No! Bebe non lo faccio! Non ci provo nemmeno fra mille anni! –
Aveva tirato fuori una gonna lolita nera con due simil-bretelle (che di logica erano solo delle fasce di stoffa nera attaccate ai due lati della gonna che facevano da “bretelle”) con una stampa di un cimitero e un sacco di stoffa morbidossissima sotto, blu notte, che la fa diventare molto pomposa, con abbinata una camicia blu cobalto e delle parigine nere con il bordo a faccia/testa di gatto.
-Dai, ti prego! Staresti benissimo! –
-Se dico no è no! –
Sento il cofanetto muoversi e si spalanca improvvisamente, mentre l’uovo blu e nero esce fuori e brilla leggermente.
Sento degli scricchiolii e l’uovo si schiude, rivelando una Shugo Chara tenerissima ma anche spaventosa.
È una robina tenerina con i capelli viola scuro legati in due code laterali, un ciuffo che copre uno dei due occhi argento, mentre in testa ha una cuffietta di quelle da cameriera nere.
Indossa un bellissimo abito gothic lolita nero, molto dettagliato, con pizzi, merletti e fiocchetti vari, mentre in mano ha un ombrellino di pizzo nero, di quelli che servono per proteggere dal sole.
Al collo un collarino nero con una croce argento e varie catene incrociate tra loro, che vanno a ricadere un po’ sulla scollatura a cuore del vestito.
-Ciao, sono Confiance*, e diciamo che qui ci vuole un bel Chara Change! –
Mi appare un collarino con una croce argentata al collo e un ombrello nero in pizzo in mano, e subito guardo con un sorriso galattico Bebe.
-Sono stupendi! Sei sempre un genio negli abbinamenti, li metto subito! –
Le strappo i vestiti di mano e mi fiondo in bagno, mettendomeli in due nanosecondi.
-Ta-da! –
-Wow! Forte, quindi la tua nuova Chara è il tuo lato fiducioso, fico! –
Sento l’effetto del Chara Change sparire e arrossisco, mentre mi ri-fiondo in bagno ma vengo bloccata da Bebe.
-Ferma! Confiance è nata per un motivo, quindi ora tieni questi vestiti! –
-Va bene, comunque sinceramente credo sia il mio lato fiducioso, quello non imbarazzato-
-Ovvio signorinella! Sei sempre indecisa su cosa mettere fuori per paura che qualcuno ti consideri “strana”, ma in fondo muori dalla voglia di vestirti così, ma non sopporteresti altre prese in giro. Il tuo lato fiducioso pensa solo che sia un bene vestirsi diversi, unicamente, e ovviamente come ti piace, senza fregarsi degli altri; non devi avere paura di parlare in pubblico, se fanno commenti rispondi per le rime o non gli ascolti, sono solo degli stupidi, e per quanto riguarda cantare davanti ad un’intera scuola con un sacco di parenti di tutti quanti tranquilla che stoni solo in sala prove te, e solo perché ti sbellichi a causa di un pianista capito?! Più fiducia in sé stessi, su! –
Spalanco gli occhi e la guardo spiazzata, mentre un sorriso mi appare in volto.
-Hai ragione! – Prendo da non so dove un citofono e lo accendo. -A tutti gli abitanti di questa casa, prepararsi in fretta e vestirsi, vi porto a fare un giro turistico-
Lancio via il citofono, dirigendomi poi verso la porta trovandoci già Bebe, Amu e Ikuto, che stanno litigando su vari fatti stupidi, quindi decido di stare un po’ con Bebe.
-Senti, ma tu puoi farli uscire a tuo piacimento i personaggi? –
-Assolutamente no, potrei, ma non so ancora come fare, quindi diciamo che riesco solo se una cosa mi sta particolarmente a cuore o se devo cambiare qualcosa per evitare una tragedia, capisci? –
-Si; senti, cosa potrebbe rappresentare il tuo secondo uovo, il primo è il tuo lato fiducioso, ma il secondo? –
-Non saprei, ho problemi solo con l’esprimermi e l’essere diretta, meno esitante, per il resto riesco a fare tutto, ti ho detto che sono un’attrice quasi all’altezza di Rima o Nagihiko? –
-No-
-Beh, riesco a mettere su un sacco di facciate senza nemmeno rendermene conto, senza soffrirci, è normale per me, sono brava a fare l’angioletto, la parte della cattiva ragazza, quella di quella studiosa, della pigra, della normale, della pazza, della mangiona, dell’odiosa, della timida e premurosa, della stupida, della innocente, della pervertita, anche se non così tanto, so apparire indifesa quando voglio per girare la situazione a mio favore o una tosta, che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, per tirare fuori dai guai i miei amici; so essere amichevole, comprensiva, e di certo una che capisce i sentimenti, cosa che però non riesco a controllare, oppure una stronza, egoista, schietta e bastarda, davvero un demone, un mostro all’occorrenza, per allontanare le persone, per non soffrire, per non metterle nei guai, per non ferirle di più. Ho molte sfaccettature, che però non tutti conoscono, tra quelle che meno persone vedono c’è quella dell’insicura, della debole, della persona che disprezza e che ama, e quella che di certo nascondo meglio soffrendone almeno un pochino è quella della rotta, spezzata, distrutta. Tanti mi vedono come una ragazzina solare, altri come una forte, certi come una da evitare, c’è chi mi prende come modello d’ispirazione, e poi ci sono quelli che mi devastano, quelli che mi pugnalano alle spalle senza sapere che io lo so che lo fanno, quelli che mi odiano e che mi prendono in giro, quelli che mi spezzano il cuore e che mi dimenticano in…pochi mesi, poche settimane, pochi giorni, minuti, secondi. Ma in fondo sono solo una ragazza umana, che soffre e si protegge, che ha il proprio carattere, come tutti, non c’è motivo di considerarmi diversa, eppure tutti lo fanno, i professori, i compagni, i genitori, persino quelli che dicono di amarmi non mi conoscono a fondo; mi considerano avanti, indietro, adulta, infantile, nessuno capisce mai chi davvero sono, ovvero una semplice ragazzina che vuole vivere la sua vita in pace, senza troppi intoppi, e magari normalmente, per quanto possibile- *
-Non credevo che tu…-
-Lo so, non l’ho detto a molte persone, del resto è una cosa personale, no? Quindi, ecco, puoi considerarti una delle persone di cui mi fido di più, no? –
-Si, ora però è meglio andare, gli altri sono pronti-
Tolgo lo sguardo dal pavimento e lo alzo, vedendo tutti intenti a fare una bella conversazione.
Gli osservo bene, guardandoli tutti uno per uno.
Amu: una ragazzina di appena tredici anni con buffi capelli rosa che arrivano alle spalle con una spettinata frangetta e appena alta circa un metro e cinquantacinque, con due occhi dorati e stile gothic punk.
Ikuto: un ragazzo di diciassette anni -tra poco diciotto- con folti e spettinati capelli blu notte, diciamo non corti ma nemmeno lunghi (per un ragazzo sia chiaro) con un ciuffo alquanto particolare a V che cade tra gli occhi cobalto, alto…non so, un metro e novanta? Forse di più forse di meno, non saprei dire bene.
Utau: una ragazza moooolto carina direi, beh, almeno è quello che pensano tutti, perché a parer mio tutti i personaggi dell’anime sono belli, soprattutto se sono i protagonisti (tralasciando Tadagay) perché non sia mai che uno sia brutto, no.
Comunque, è una ragazza di sedici anni alta, bah, sarà alta un metro e sessantacinque/settanta, con dei lunghissimi capelli biondi che arrivano sotto ai fianchi legati perennemente in due codini laterali alla Miku dei Vocaloid e due occhi ametista.
Kukai: un simpaticissimo giocatore di calcio dagli spettinatissimi capelli color rame/marroncino, occhi verde smeraldo e un sorriso sempre in volto.
Anche se ha appena quattordici anni raggiunge Utau in altezza, anzi, la supera di dieci e passa centimetri abbondanti.
Nagihiko: ragazzo che all’apparenza può essere scambiato per femmina, ma poi si capisce che è un maschio, con lunghi capelli viola/blu che arrivano quasi al sedere e due occhi nocciola, alto circa un metro e sessanta, forse, con una personalità molto particolare, della stessa età di Amu.
Rima: una bambolina direi, alta massimo un metro e trentacinque, anche se ha tredici anni, con capelli biondo cenere ondulati che le arrivano alle ginocchia e due occhi caramello, quasi come quelli di Amu, matta per le gag comiche.
Kairi: un ragazzino di appena undici anni che però è più alto di Amu di un paio di centimetri, con pettinatissimi capelli verde scuro, occhi azzurri coperti da un paio di occhiali, e carattere serio.
Yaya: una simpaticissima piccola “bambina” di dodici anni, con dei capelli rame legati in due codini laterali che le arrivano giusto sotto le spalle tenuti da due enormi fiocchi rossi e occhi nocciola, slta circa sul metro e quaranta, con una vivacità da far invidia ad un bimbo di appena due anni.
Tadaga…ehm, Tadase: una, cioè, un ragazzo dai capelli biondi pettinati benissimo (e fastidiosissimo) con un ciuffo (strambo) che se ne sta per aria e per conto suo, occhi fucsia/rossi certe volte, e carattere da principino effemminato, in poche parole un gay che non sa di essere gay.
E per ultima ma ovviamente tra le più importanti c’è Bebe: una ragazza di diciassette anni, anche se in altezza sembra una ragazza di terza media o prima superiore, capelli nocciola lunghi che arrivano circa a trequarti di schiena e occhi marroni, e diciamo solo che è meglio non farla arrabbiare.
Io…io non ho voglia di descrivermi, quindi fan brodo a tutti!
-Andiamo! –
Apro la porta e tutti si catapultano fuori, tranne io che sono occupata a chiudere la porta.
 
Pov.Amu
Wow, non credevo che fosse così verde questo posto, di certo c’è molto più verde che nella città dove stavamo tutti prima, qui non c’è nemmeno un grattacielo e c’è solo una fabbrica enorme ma solo in centro paese.
Guardo Sonia che sta litigando con Confiance e ridacchio, ricordandomi che anche io inizialmente ero così.
Ho notato che ha già instaurato un rapporto stretto con tutti, tranne Tadase, e che anche se lei e Ikuto litigano spesso sembrano come fratello e sorella. (Ho sempre voluto che Ikuto fosse mio fratello! Nda)
Vedo quel gatto avvicinarsi alla povera e “innocente” Sonia e scompigliarle i capelli, guadagnandosi un urlo satanico da parte della ragazza e un improvviso scatto, che ovviamente permette a Sonia di dare in testa a Ikuto l’ombrello donatogli dal chara change con la sua nuova amichetta.
Scoppio a ridere e mi guadagno un’occhiataccia da parte di Ikuto e un sorriso trionfante da parte di Sonia, che noto aver sciolto il chara change.
Credo per ripicca o per scherzo Ikuto mi viene incontro e mi lecca la guancia, facendomi arrossire e gridare, per poi andare verso Kukai e Utau.
Mi sento improvvisamente spinta verso un petto femminile -che noto esserlo dalla leggera morbidezza- e vedo un paio di ciocche marroni scure alternate a un paio leggermente più chiare ricadermi davanti.
Alzo lo sguardo e incontro quello scintillante di Sonia, che mi sta stritolando come se fossi un peluche; non avevo mai notato quanto i suoi capelli fossero lunghi, anche se sono di certo più lunghi dietro, infatti le arrivano dietro a metà schiena, davanti appena al seno accennato.
-Sei troppo tenera quando arrossisci e ti imbronci! –
Guardo quei suoi occhi solitamente marrone abbastanza scuro, ma che ora sono più nocciola/caramello che altro e le sue guance leggermente arrossate per la sfuriata di prima, che vanno a tingere anche quelle poche lentiggini che ha al lato del viso, sugli zigomi, e proprio vicino al naso, nella parte superiore.
Wow, non avevo mai notato quanto questo la facesse assomigliare leggermente ad un cucciolo di gatto**, bah, sarà.
Seppellisce il volto nei miei capelli e sento qualcosa pungere.
Giusto, dannati i suoi occhiali, neri e blu, alquanto fastidiosi anche per lei dato che continuano a cadergli.
-Mi soffochi e mi fai male Sonia-
-Scusa! –
Si stacca e finalmente posso respirare, rattristendomi leggermente al fatto che lei aveva almeno un po’ di morbidezza sul petto, e andando poi a fissare il mio.
-Che c’è? Perché ti guardi il pe…dai, cresceranno anche a te! Pensa che fino all’anno scorso ero piatta come una tavola! E poi non abbiamo molta differenza, anche io ho una prima tranquilla! –
-Si, ma almeno la tua è una prima B, la mia è una prima scarsa-
Mi abbatto ancora di più, per poi vedere Sonia fare un sorrisetto.
-Mica colpa mia se le disegnatrici volevano fare una ragazza adorabile e non sol tette come protagonista; ritieniti fortunata, queste cose per molte sono un fastidio! E poi crescerai, ripeto, soprattutto qui, non credo riuscirete a tornare prima della fine della scuola, quindi…dato che ora sei vera dovrebbero crescerti velocemente, più di quanto facevano dentro al manga o all’anime, guarda questo lato positivo però, sei più alta di me! –
Sonia infatti era a malapena un metro e cinquantaquattro, anche se non sembrava turbarla, anzi, mi pareva che andasse d’accordo con il suo fisico/altezza/aspetto, tranne con il suo petto…immagino volesse fosse piatto.
-Poi guarda quest’altro lato positivo di te, non ti preoccupi di indossare certi vestiti in pubblico, mentre io non posso nemmeno mettere una camicia che mi vergogno come se fossi nuda! Sai che a malapena mi faccio vedere in costume? Pfaaaa, sarà per questo che è nata Confiance-
-Guarda che anche io sono imbarazzata! –
-Lo so, ma riesci a mettere su una fastidiosa quanto utile facciata di ghiaccio, e in fondo riesci ad abbassarla, guarda ora! Io sono una schiappa in ste cose! –
Risponde gonfiando le guance e guardandomi imbronciata.
Non è così male, credevo fosse un’altra di quelle ragazze che non capisse come mi sentissi, che sarebbe subito caduta ai piedi di Tadase, Kukai e magari Ikuto, e invece si è rivelata una ragazzina che mi capiva, che odiava Tadase, che considera Kukai come un fratello e anche Ikuto…sarà già impegnata? Bah.
Anche questa Bebe, che devo ancora conoscere bene dato che è arrivata solo ieri pomeriggio, sembra capirci tutti bene, strano questo mondo.
-Credo sia ora di tornare a casa! –
Grida Sonia, iniziando a correre verso credo casa sua…non ho prestato molta attenzione alla strada che abbiamo fatto.
-Che volete mangiare??? Non so cucinare bene quindi non chiedetemi piatti troppo complessi! –
Grida Sonia quando siamo tutti a casa sua.
-Se ti dà una mano Su? –
-Allora faccio tutto quello che volete, almeno non rischio di bruciare tutto-
-A me non dispiace di certo, cosa dobbiamo cucinare? –
-E che ne so, allora che volete?! –
-Qualcosa di buono, commestibile e tradizionale-
Rispondiamo tutti tranne Bebe.
-Bebe? –
-Sonia! Che vuoi fare per sti disgraziati allora? –
La fa avvicinare e le sussurra qualcosa all’orecchio, guadagnandosi un sorriso enorme da parte di Bebe.
Le vedo tirare fuori uova, spaghetti e dei cubetti di pancetta, credo.
Sonia prende un’enorme pentola e la riempie d’acqua, mettendo poi a bollire il contenuto (acqua), mentre Bebe (che credo non sia il suo vero nome) prende una padella e la sparge un po’ d’olio, mettendo poi sul fuoco e buttandoci dentro quasi tutti quei cubetti di pancetta, tranne un paio che più che rosa sono bianchi.
Dopo circa trenta minuti Sonia butta gli spaghetti dentro l’acqua e aggiunge sale, molto sale, e intanto l’altra cuoca spegne il fuoco e rompe non so, tipo sette uova minimo dentro una ciotola, iniziando poi a mescolare aggiungendo un paio di pizzichi di sale.
Dopo circa sette/otto minuti Bebe versa il contenuto ormai mescolato nella padella, mentre Sonia scola la pasta e la aggiunge alla padella subito dopo.
Circa cinque minuti dopo ci ritroviamo davanti un piatto che non avevo mai visto in vita mia.
-Che è? –
-È buonissimo! –
Grida Kukai, iniziando a mangiarlo velocemente.
-Avevate chiesto qualcosa di buono, commestibile e tradizionale e vi abbiamo preparato questo: La famosissima carbonara***; questo è il metodo in cui la fa mio fratello, infatti se l’avessi fatta come la fa mio padre sarebbe venuta più morbida la frittata, cosa che sinceramente odio, e a quanto pare un po’ più cotta non vi dà fastidio nemmeno a voi-
Sorride Sonia, rispondendo alla mia domanda.
-Grazie Bebe, in uno è difficile seguire tutto-
-Prego, e comunque per un piatto così buono faccio di tutto! –
Assaggio e in tre secondi mi ritrovo a mangiare velocemente, ma anche in modo calmo, questa delizia.
Kukai è il primo che finisce, seguito poi da Utau e piano da tutti gli altri.
-Ora sono proprio piena, può un piatto del genere riempire così tanto? –
-Ovvio, non so perché, ma di solito a me basta metà della porzione che ha mangiato Kukai per saziarmi-
Kukai aveva avuto un piatto enorme, credo Sonia conoscesse il fatto che lui adora mangiare, anche Utau aveva avuto un bel piatto, però di meno di Kukai.
-Che volete fare questa sera? –
Chiede improvvisamente Sonia, mentre Yaya, Utau e Bebe si lanciano sguardi complici.
-Il gioco della bottiglia! Però misto a obbligo o verità! –
-Bene! –
 
Pov.Sonia
Perché mi sono fatta coinvolgere, per ora ho dovuto dire tre dei miei segreti più strani del mondo e mangiare un intero limone (esclusa la buccia), che acido!
-Eeeee…Amu, tocca a te-
-Va bene, spara Sonia-
-Obbligo o verità? –
-O-obbligo-
Sorrido sadicamente e inizio a ridacchiare, come mi viene in mente un’idea stupenda.
-Ti obbligo a…dormire per tutta la notte in una camicetta da notte quasi trasparente disegnata da Miki con Ikuto-
La vedo arrossire e Ikuto scoppia a ridere, mentre un ghigno spunta sul suo viso.
-Sei pazzesca Sonia! –
-Lo so! –
Rispondo vivacemente.
-M-ma…-
Prova a ribattere Amu, però viene fermata dalla mano di Utau.
-Un obbligo è un obbligo Amu-
Risponde Rima ancora seduta sulle ginocchia di Nagi a causa di un obbligo che precedentemente le avevo fatto.
Guardo l’orologio e spalanco gli occhi, saltando in piedi e fregando la bottiglia dalle mani di Amu.
-Sono le undici, ragazzi se non andiamo a letto domani non ci alza più nessuno! Non posso fare assenza la seconda settimana di scuola! E voi non potete mancare al vostro primo giorno-
Mi guardano scioccati tranne Ikuto e Bebe e si affrettano ad andare uno dopo l’altro in bagno per prepararsi, ovviamente Amu è l’ultima dato che si deve mettere quella roba imbarazzante.
Io sono in camera, sul letto che accarezzo Yoru (il chara) molto felice di questa dimostrazione d’affetto e che infatti inizia a fare le fusa.
-Come fa Ikuto a trattarti così male? Sei un tenerissimo cosino peloso che fa venire voglia di accarezzarti tutto il giorno! –
-Lo so, è cattivo! Domani giochi te con me? –
-Ma tu devi andare con Ikuto a scuola-
-Preferisco andare con te…-
-Piccolo traditore-
Sento Ikuto dire e scoppio a ridere.
-Non sei una che va a letto presto, vero? –
-No, di solito preferisco aspettare mezzanotte per dormire, non so perché, ma mi trovo meglio, anche tu comunque-
-Sono un gatto, i gatti preferiscono la notte-
-Bebe, tranquilla domani puoi svegliarti pure alle sei, tanto da qui a Venezia ci metti dieci minuti-
Sento un leggero bussare alla porta e vedo Amu fare capolino, rossa come un peperone.
Mi giro verso Ikuto, e noto che anche lui ha una leggera tinta rosa sulle guance, ma la fa sparire come il suo marchio di fabbrica (ghigno) si fa strada sul suo volto.
-Wow chi sapeva che una ragazzina del genere potesse diventare così con solo un indumento-
-Zitto Ikuto che tutti sanno che appena Amu avrà quattordici, quindici anni tu te la porti a letto senza esitare, vero? –
-Zitta! –
Mi grida lui, tappandomi la bocca con la mano.
-Non voglio che Amu lo sappia, altrimenti mi starà lontana-
-Dai, che stanotte dormi con lei, vedi di non toccarla però, e noto che non hai negato, quindi vuol dire che ho ragione…pervertito! –
-Okay, ora meglio se dormiamo! –
-Su camera di Sonia! A dormire! Confiance spegni le luci! –
-Certo-
Le luci si spengono e Confiance torna nel suo uovo, mentre io piano mi addormento, non accorgendomi di un certo “Crack”.
 
Pov.?
Esco dal mio uovo e guardo la mia proprietaria e l’uovo della mia “sorellina”.
Le volo incontro, per poi tastarle i seni.
Uffa, non è molto dotata, ma che ci si aspetta, ha appena tredici anni.
Volo un po’ di qua e di là, guardando tutti gli abitanti di questa casa.
C’è gente molto interessante, tipo il ragazzo dai capelli blu notte che stringe la ragazzina dai capelli rosa confetto in camera della mia padroncina.
Va bene, ho sonno.
Volo di nuovo verso la mia padroncina e mi infilo sotto la sua maglietta enorme, calda e accogliente, stringendomi poi al suo collo, mezzo coperto dalla maglia.
 
Pov.Sonia
Sento qualcosa di fastidioso e leggermente peloso toccarmi il seno, così mi alzo di scatto, guadagnando un “Hey!” dalla piccola creaturina attaccata al mio collo, che piano scivola e si aggrappa ad uno dei miei seni.
-Ahia! Mollami coso! –
Da sotto la mia maglia esce uno Shugo Chara maschio, alquanto…fico.
Assomiglia un po’ a Yoru di tratti, e anche per il fatto che ha due orecchie da gatto e una coda nere.
I capelli sono come pece, spettinati con un ciuffo alla emo che ricade davanti all’occhio sinistro, lasciando vedere solo il destro, che è rosso sangue.
Sembra avere anche un po’ di matita, non saprei dire bene, e di certo è pallido come un lenzuolo, come me diciamo.
Ha una maglietta in similpelle nera senza maniche con una cerniera che la attraversa (leggermente nascosta però) e un campanello rosso giusto sul collo, mentre le mani sono coperte da due guanti senza dita dello stesso materiale della maglia e hanno una cinghia rossa alla fine (dalla parte opposta alla mano).
I pantaloni sono sempre neri ma di stoffa, anche se è una stoffa leggermente lucida, tenuti da una cintura rossa, mentre due catene scendono dal lato sinistro del pantalone e fanno come due sorridi intrecciati, sempre rosse.
Ai piedi porta degli stivali da combattimento neri in pelle, con quattro cinghie rosse su ogni lato.
All’orecchio da gatto sinistro ha un orecchino a cerchio con una catenella e alla fine una croce rossa.
-C-chi sei? –
-Il tuo secondo Shugo Chara, mi presento, sono Pervy, e rappresento il tuo desiderio di essere più esplicita, maliziosa, giocosa e pervertita-
Arrossisco leggermente e lo afferro con tutte e due le mani.
-E scusa, perché ti trovavi sotto la mia maglietta? –
-Perché lì era caldo, peccato solo che non sei dotata come quella bionda…beh, aspetterò, sono convinto che tra un paio di anni non sarai da meno-
-Tu piccolo pervertito…-
-Ricordati che sono parte di te-
-Uffa! –
Sento Ikuto gemere leggermente di fastidio e alzarsi, lasciando Amu e guardandomi con sguardo interrogativo e assonnato?
-Che cavolo hai da urlare alle sei di mattina? –
Nota improvvisamente Pervy e spalanca gli occhi.
-È tuo? –
Urla.
-Si, questo cosino è mio-
-U-un chara maschio, e tu sei femmina…impossibile-
-Bah, già che ci sono mi alzo, Confiance! –
Vedo l’uovo di Confiance muoversi e lei uscire tutta assonata, spalancando gli occhi quando vede Pervy.
-IO HO LUI COME “FRATELLO”? –
-Ecco, si…-
-Inaccettabile, Pervy, vedi di non molestare troppo Sonia, va bene? –
-Certo-
Dice Pervy con una scrollata di spalle.
-Forse è meglio muoversi, Ikuto aiutami a svegliare Kukai e Utau-
Lo vedo alzarsi e dirigersi nell’altra camera e io mi occupo di Bebe.
-Che vuoi? –
-È ora di alzarsi-
-Bene-
Si alza e si dirige barcollante in cucina, dove sorprendentemente c’è di tutto.
-Su-
Ovvio, quella Chara probabilmente non sapeva che fare.
-GRAZIE SU! –
-Prego! –
La sento rispondere…proprio mattiniera ah?
Vedo Kukai e Utau arrivare insieme ad Ikuto tutti assonnati e sedersi pesantemente sulle sedie, mentre hanno una vena pulsante in testa.
-Possibile che il liceo debba avere sti orari? –
-Hey, non è nemmeno così male, e vi svegliate a quest’ora solo perché abito qui, altrimenti vi sareste svegliati o prima o dopo, ritenetevi fortunati, di solito Bebe si sveglia alle cinque-
-O prima-
Finiscono di fare colazione e io decido di svegliare tutti gli altri.
-SVEGLIAAAAAA!!!! –
Urlo con tutta me stessa.
Improvvisamente sono tutti di qua già vestiti e pronti.
-Ma che…-
-Ci hai fatto spaventare così tanto che in tre secondi di siamo vestiti-
-Bene, mangiate e poi si parte! –
In effetti erano già le sette.
-Sonia noi usciamo, okay? Mia sorella viene qui oggi pomeriggio, ricordatelo-
-OKAY! Vedete di non combinare guai, soprattutto tu Ikuto-
-Va bene, va bene-
Li vedo uscire e vado a cambiarmi.
Dato la lumaca che sono -in bagno- ci passo venti minuti, poi mi vesto in cinque.
-Ragazzi, sentite, dovete tutti prendere l’autobus, quindi MUOVETE IL CULO E USCITE TUTTI DA QUESTA STRAMALEDETTA CASA! –
Si muovono ed escono in fretta, mentre io prendo lo zaino, le chiavi e varie merende per tutti e chiudo casa.
Guardo i sei ragazzi/ragazze davanti a me e sospiro, mentre tutti mi guardano confusi.
Hanno tutti almeno un quaderno e un astuccio…uffa! Oggi ne avrò due di loro in classe…AMU E RIMA! Grazie signore!
Inizio a incamminarmi, mentre il gruppo mi segue, e guardo Confiance che ho sulla spalla destra e Pervy che ho sulla sinistra litigare, ridacchiando leggermente.
Questo anno si che sarà interessante ragazzi.
 
 
 
Angolo autrice:
Si, ho deciso di aggiornare questa, e beh…fino a venerdì io non ci sono, quindi non aspettatevi nulla da me.
Piaciuto? Tanti errori? Senza senso?
Spero di si, no, e si.
Che dire, alla prossima, non so bene, ah si: effettivamente i due shugo chara che mi sono nati sono nati perché ho effettivamente bisogno di loro, e dal prossimo capitolo in poi ne vedrete davvero di tutti i colori.
Questo capitolo è stato particolarmente lungo, vero?
 

*: JLo è la sorella gemella di Bebe, anche se effettivamente non sono identiche, data la pettinatura e l'altezza.
*: Confiance in francese vuol dire "Fiducia" (come se non si era capito)
*: effettivamente davvero ho tutti questi problemi nella vita, quindi qui diciamo che la maggior parte delle cose riguardanti me sono vere.
**: si, tranquilli, davvero ho quell’aspetto, davvero i miei occhi cambiano spesso colore, e molti mi dicono che assomiglio un po’ ad un gatto, e ovviamente anche gli occhiali effettivamente rompono le palle! Non vedo l’ora di mettere le lenti a contatto.
***: chi non conosce la carbonara ed è Italiano è un IDIOTA! Che dire? La ricetta è quella di mio fratello, anche se di solito le porzioni sono inferiori dato che siamo in quattro che la mangiano, e se non l’avete mai assaggiata: FATELO! E’ uno dei piatti più buoni del mondo!
 
Baci Blue.
Spero come al solito che sia piaciuto, di non essere una scema e basta e credo che cambierò il reatings…hihihihi.
Alla prossima.

   
 
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