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Autore: MissCadaverous    25/07/2016    2 recensioni
Con coraggio e una ' bella faccia tosta' vengo qui per smontare un po' le vostre fantasie e creare qualcosa di insolito ma pur sempre affascinante con questa raccolta di one shots e flashfics su Raven e Robin cronologicamente ambientate dopo Birthmark
[Robin-Raven] e accenni di [Starfire-Cyborg] e [BB-Terra].
I suoi demoni erano riusciti a prenderla, ancora una volta, e ora se ne stavano impossessando. I suoi occhi diventavano sempre più rossi , bruciando d'odio qualsiasi cosa guardasse, lui compreso e Robin si sentì per la prima volta spaventato.L'autocontrollo di Raven svaniva visibilmente mentre la ragazza cercava di resistere, invano. Si. Aveva paura di lei, ma non si sarebbe mosso di un centimetro.
< < Lasciami vedere chi sei Raven. Lasciami vedere cosa sei, lasciami vedere il peggio di te > >
ci fu un secondo di silenzio < < e poi lasciami amarti comunque > > aggiunse.
Genere: Dark, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Raven, Robin, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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8.

Gli angeli piangevano sangue sul suo volto,un'ode per la crudeltà mentre la pioggia le lavava le ferite.
Bruciava?
Chi lo sapeva.
Raven sembrava morta.
Nessuna reazione, per quanto lui continuava a chiamarla e cercare disvegliarla premendo le mani su quello che era rimasto del suo corpo quasi a tentare di resuscitarla, rendendosi subito conto che era praticamente inutile.

< < Raven. Raven ti prego > > la disperazione toccò la sua nota finale in quella richiesta, si sentiva nella sua voce insieme alla paura, al rimpianto, ai nervi.

Sedendo nel fango accanto a lei,mezzo fradicio e sporco la guardava con incredulità.

Era stato un errore.
Erano usciti, finalmente dopa tanto tempo e lavoro erano usciti insieme, solo loro due. Avevano scelto un bosco perché lei odiava la città e sedendo su un vecchio tronco d'albero caduto si erano dichiarati parecchie cose... Nessuno aveva detto quelle due parole ma entrambi le avevano viste manifestarsi nell'altro, guardandosi negli occhi fino ad arrivare a vedere nel profondo dei loro cuori.

Poi era successo qualcosa e Raven l'aveva sentito nell'aria ma i sentimenti e le emozioni avevano preso controllo su di lei accecando i suoi sensi e quando li notarono era già troppo tardi.

Una raffica di strani robots volanti , provenienti da chissà dove sparavano laser dal cielo. Dovevano essere più di 100, allineati come un vero esercito. Ci volle un secondo per capire che questi erano piu' forti di qualsiasi cosa mai vista prima , perché lì dove i loro raggi arrivavano l'effetto era fatale, radendo completamente dal terreno tutto ciò arrivava sotto il loro getto.

D'istinto entrambi balzarono in piedi in pozione d'attacco ma subito dopo capirono che non c'era molto da fare. Erano resistenti e indottrinati, non si rompevano facilmente e se cercavi di sparpagliarli erano capaci di ritornare all'ordine iniziale.Robin aveva chiamato il resto dei titani in aiuto la ma torre era stata assaltata altrettanto perciò lì dovevano cavarsela loro due.

Poi era successo...
Raven cercava di aprire un robot che era riuscita a sconfiggere per studiare il modo in cui era fatto e per cercare debolezze nel loro sistema quando questo aveva ripreso forza e controllo alzandosi da terra.
E... in un secondo con un solo raggio penetrò lo stomaco di Raven che era in piedi davanti a lui , creandole un buco nell'intestino. La ragazza era crollata a terra incapace di urlare o di emettere un suono con la bocca spalancata e il terrore negli occhi.

Robin si era subito buttato accanto a lei ma la ferita era così grave che non aveva idea cosa fare, dove portarla. I macchinari continuavano a seminare terrore intorno a loro e probabilmente se l'avrebbe portata fuori dal loro attuale nascondiglio avrebbero ucciso anche lui.

E così, incapace di fare qualcosa , desolato , arrabbiato , era rimasto lì ad urlare e piangere la morte della sua compagna che si era spenta guardandolo negli occhi con quell'espressione che l'aveva seppellito da da vivo anche dopo che aveva cominciato a piovere e i robots si erano ritirati. Condannandolo ad una morte psihica altrettanto dolorosa quanto quella che Raven aveva subito.

Assistendo al funerale del suo cuore.

Toccò il suo volto, chiudendole gli occhi e la bocca che erano rimasti pietrificati, sentendo la morbidezza della sua pelle che ora splendeva nella notte piu' del solito, abbracciata dalla morte. Lasciò un leggero bacio sulle sue labbra rimpiangendo non averlo fatto prima, non averlo fatto prima di tutto questo in una di quelle tante sere in cui l'aveva vista guardare la notte dal soffitto della torre,quando l'aveva trovata tante volte in cucina leggendo e mangiando wafer, quando usciva dalla sua stanza dopo giornate di solitudine e tutto quello che lui avrebbe voluto fare era dimostrarle che non sarebbe mai stata sola.

Era andato all'inferno per prenderla ed era ritornato con lei. Ma non era riuscito a salvarla da una stupida macchina aliena.
Credeva di aver consumato tutte le lacrime quando uscirono ancora alcune.

Lei era il sole lucente sopra la tomba delle sue speranze e dei suoi sogni così fragili. Lei era la luna che lo aveva dipinto nel suo cielo lasciandolo come stregato dal suo bagliore così vulnerabile e pallido.

Lei era il vento, che portava via tutte le preoccupazioni e paure che per anni provate a dimenticare. Lei era il fuoco, irrequieto e feroce e lui si era lasciato andare diventando una falena di quella fiamma

Lei non c'era più.

E lui chiedeva vendetta. Lui chiedeva giustizia. E l'avrebbe avuta diamine. Doveva alzarsi e cercare gli altri, pianificare da subito, da adesso perché la prossima volta in cui quei robots torneranno, e torneranno, sarà l'ultima. Troverà il loro creatore e lo ridurrà a brandelli, anzi no, a buchi.

Ma prima doveva assicurarsi la pace di Raven.
Si girò di nuovo verso di lei, chinandosi , lasciando andare il suo ultimo sfogo disperato fra un singhiozzo e l'altro.

Mentre gli angeli piangevano sangue sul suo volto, quell'ode alla crudeltà.

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SPAZIO AUTRICE: VI CHIEDO PERDONO PIETÀ E AMORE SO CHE NON HO PIÙ PUBBLICATO DA ALMENO DUE SETTIMANE E MI DISPIACE. SONO STATA A DUE FESTIVAL E PENSO CHE ANDRÒ ANCHE AL MALPAGA A BERGAMO. SE SIETE DALLA ZONA MAGARI VENITE E STATE CON ME PERCHÉ VADO DA SOLA 😞 . DETTO QUESTO
scusate ancora l'assenza. Non credevo di stare così a lungo via da casa e sinceramente non ho avuto molta inspirazione nell'ultimo tempo. Sono tornata. Penso che prima di andare al Malpaga farò un altro capitolo. Intanto parlando di questo, come bene sapete le mie sono flashfics e oneshots che non hanno necessariamente collegamento fra di loro perciò non credete che ho finito. Neah. Non vi sbarazzerete così di me. Si Raven e morta oggi ma la faccio risorgere domani. Prometto. A presto. * parte del capitolo e stato tratto da Funeral Of Hearts dei HIM * .

MissCadaveorus.

   
 
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