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Autore: nikidon92    26/07/2016    1 recensioni
Ciao a tutti! questa è la mia prima fanfiction! il protagonista è il mio adorato Lip, con l'ingresso di un nuovo personaggio. la storia comincia dal secondo anno di università di Lip. Ci sono un po' di variazioni rispetto alla serie originale e avvenimenti che in realtà non sono presenti nella serie. In più è presente un leggerissimo Cross over, giusto per rendere la storia un po' più interessante... Detto questo, vi auguro buona lettura!
p.s.: sono ben accetti consigli e opinioni positive e negative ^-^ ciau!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Lip

Ero sicuro si sarebbe divertita e allo stesso tempo vedendo in quanti casini hanno l'abitudine di cacciarsi i Gallagher, magari a fine serata si sarebbe sentita più sollevata. La aspettai davanti l'ingresso del college e insieme prendemmo la metro.
-Com'è andata la giornata?- aveva gli occhi stanchi, nonostante cercasse di nasconderlo con il trucco
-Bene, sociologia è molto interessante. Credo di aver scelto bene- accennò un debole sorriso -A te invece?
-Al solito… Ho dato un paio di ripetizioni, un panino al volo e poi lezioni… sono stanco
-Puoi riposare se vuoi
-No, preferisco restare sveglio. Mi chiedevo se ti andasse di raccontarmi quello che è successo l'altra sera
-Veramente è un episodio che vorrei lasciarmi alle spalle
-Deve esserci stato un motivo per prendere a pugni quell'uomo
-Sì, c'era il motivo ma non voglio parlarne
-Perché?
-Perché è una cosa troppo personale e non mi va di raccontarla
-Io credo che faresti bene a raccontarmela, non dovresti portare tutto il peso da sola- mi guardò sorridendo
-Vuoi condividere il mio peso?
-Perché no… In fondo stiamo diventando amici
-Direi che "amici" è una parola grossa
-Ti sto portando a casa mia
-Ma ci sono già stata
-Per puro caso
-Non cambia il fatto che non ti conosco abbastanza
-E tu vai a casa di un ragazzo che non conosci abbastanza?
-Lo faccio per rivedere Liam, quel bambino mi ha fatto innamorare
-Ma se lo hai visto due secondi!
-Colpo di fulmine! E poi c'è anche Ian
-E' gay…
 -Lo so, stupido!
-Magari non c'è nessuno- stavolta mi guardava male sul serio -forse ti sto attirando in una trappola, lontano dall'università, in un posto isolato dove poterti uccidere- quello che dicevo sembrava sconvolgerla, tanto che diventò pallida
-Che cazzo stai dicendo?
-Dico che non mi conosci e questo è un tuo grosso svantaggio- era come se stesse pensando che avrei davvero potuto ucciderla, ma dopo la mia risposta parve rilassarsi leggermente
-In realtà neanche tu conosci me
-Ti conosco più di quanto tu possa pensare
-Ne sei così sicuro?
-Assolutamente sì- mi guardò con aria di sfida
-Allora dimmi chi sono- feci finta di pensarci su due secondi
-Sei una ragazza che difficilmente si espone agli altri, con una sensibilità fuori dal normale, abituata a prendersi cura delle persone a cui tiene. Pensi che gli altri vogliano sempre ferirti e che nessuno possa darti quello che cerchi. Più o meno è tutto.- la mancanza di una sua risposta mi dette ragione…
-Cosa ho vinto?
-Un bel niente… non abbiamo scommesso
-Ma come… ho fatto tutta questa fatica per entrare nel tuo inconscio e alla fine nessuna ricompensa? Sei ingiusta- tra una risata e l'altra arrivammo a casa.


Bea

Quando entrammo non sembrava nemmeno la stessa casa, forse perché era strapiena di gente. Riconobbi subito Ian dai capelli e anche perché era tra i più alti lì dentro.
-Ciao gente!
-Hey Lip!- ad un tratto tutti gli occhi erano puntati su noi due, o forse solo su di me
-Ragazzi, lei è Bea una mia amica
-Ciao a tutti, è un piacere conoscervi
-Lo sarà ancora per poco!- disse un signore alto e con i capelli rasati che venne colpito alla testa da una ragazza di colore a mo' di rimprovero
-Kev, finiscila! Scusalo… è un po' stupido, io sono Veronica- le strinsi la mano, subito dopo Ian si avvicinò mentre Lip scomparve in cucina. Non ne ero sicura ma i due si erano scambiati un cenno, come a dire "teniamola d'occhio e speriamo bene"
-Allora… loro sono i nostri vicini di casa- disse indicando la coppia che si era già presentata -poi ci sono Debby, Carl, Mickey, Svetlana con il piccolo Yev ed infine Fiona che dovrebbe arrivare da un momento all'altro- indicò man mano le persone che nominava. Lip tornò con una birra in mano
-Tieni, comincia la festa- disse togliendomi dalle mani la busta con le due bottiglie di vino prese prima di partire -le metto in frigo, la giacca puoi appoggiarla dove vuoi, mentre lo zaino lo porto di sopra- mi guardò per due secondi, probabilmente vide il mio imbarazzo -guarda che puoi muoverti da lì, rilassati- si avvicinò al mio orecchio -Qui nessuno ti giudica- e salì al piano di sopra. Bevvi un lungo sorso di birra e mi avvicinai ai vicini di casa
-Allora… che lavoro fate?
-Abbiamo un bar, qui vicino: l'Alibi. Con tutti gli ubriaconi che ci sono qui attorno è come il miele per le api- disse Kev -tu studi le stesse cose che studia Lip?
-Ehm… veramente no. Io studio sociologia, non è una facoltà scientifica. Io in matematica sono negata
-Anche io, Lip mi ha salvato il culo un sacco di volte. È un genio
-Sì, lo penso anche io
-Mi sei simpatica, sono contento che ha trovato una ragazza come te
-Oh, noi non stiamo insieme, siamo solo amici
-Davvero?- intervenne Veronica nel discorso
-Sì
-Questa è bella: Lip ha un'amica!- sentii la porta della cucina aprirsi
-Ciao famiglia!- una voce femminile precedette l'arrivo in salotto di una ragazza bellissima che sospettai essere Fiona.  Veronica le andò subito incontro
-Devo raccontarti cosa è successo oggi! Non ci crederai mai- così scomparirono in cucina
-E' sempre così. Sono come due sorelle ormai, a volte mi sento il terzo incomodo
-Hey! Guarda chi ti ho portato!- Lip spuntò dalle scale con in braccio il piccolo Liam e me lo piazzò sulle gambe -il tuo principe azzurro- mi guardò per un secondo. Le nostre facce erano vicine, troppo vicine e il cuore accelerò i battiti. Il silenzio calò in casa. Mi voltai e notai che di nuovo tutti ci stavano fissando.
-E tu chi saresti?- Fiona mi guardava con aria sospetta -sei la nuova che si sbatte mio fratello?- due occhi severi mi guardavano e se avessero potuto, mi avrebbero incenerito
-No, io…Sono Bea
-E chi cazzo se ne frega- mi si gelò il sangue, non sapevo cosa fare, ero pietrificata. Ci furono parecchi secondi di silenzio poi Lip scoppiò a ridere e tutti gli altri lo seguirono, io li osservavo stordita, senza capire che mi stavano tutti prendendo in giro. Lip mi accarezzò il braccio
-Stava scherzando… stai bene?- feci cenno di sì con la testa e sorrisi mentre notavo che Fiona si avvicinava. Dovevo riprendermi dallo shock prima che mi facessero qualche altra domanda
-Scusa per lo scherzo, ma a volte è più forte di me, non resisto- aveva un sorriso bellissimo, in effetti non aveva un difetto
-Tranquilla
-Come fai a conoscere Liam?
-Quando sono arrivata a Chicago ho bussato a questa porta per chiamare un taxi e mi ha aperto Ian che si è offerto di accompagnarmi. Nel frattempo che lui si sistemava sono rimasta qui e dalla cucina è arrivato lui- stava giocando con le mie mani e non smetteva di ridere. Fiona lo guardava come se fosse l'unica gioia della sua vita. Poggiai la mano sulla gamba di Lip che subito si girò a guardarmi
-Puoi dirmi dov'è il bagno?
-Ti accompagno subito
-Dallo pure a me- posai Liam tra le braccia della sorella maggiore. Il piano di sopra era diviso in diverse stanze e caotico come mi aspettavo
-Ti stai divertendo?
-Abbastanza
-Ti sei rilassata un po'?
-Assolutamente- risposi da dentro il bagno
-Vedi che adesso siamo passati a sole risposte positive?
-La tua famiglia mi fa questo effetto
La serata continuò tranquillamente, ad un certo punto qualcuno alzò la musica e incominciarono tutti a ballare, Lip mi prese per mano e mi trascinò al centro della stanza. Ero imbarazzata non avevo mai fatto nulla del genere, ma i bicchieri di vino e le birre bevute mi aiutarono a sciogliermi e mi ritrovai a ballare fra le sue braccia. Mi strinse a sé e io gli misi le mani attorno al collo, le mie dita danzavano tra i suoi capelli, le sue mi cingevano i fianchi. Ero tranquilla come non mi capitava da molto tempo e sapevo che, in gran parte, era merito suo. Quando i bambini andarono a letto restammo noi "adulti" e mi raccontarono un po' la loro vita. Non avrei mai immaginato che quella famiglia ne avesse passate così tante e nonostante tutto fossero ancora così uniti. Quando Fiona parlava dei suoi fratelli, specialmente di Lip le brillavano gli occhi, si era presa cura di tutti lì dentro, mi chiesi quando il destino le avrebbe sorriso.

Credo fossero le tre di notte quando io, Lip, Ian e Mickey uscimmo di casa per andare a ballare. Ci ritrovammo in una discoteca strapiena di gente e subito ci buttammo nella mischia, ero abbastanza brilla ma ancora lucida da rendermi conto di quello che avevo attorno, in confronto l'ambiente delle feste del college era nulla! Non ero abituata a posti come quello, né tanto meno ad essere guardata come mi guardava Lip in quel momento. Si avvicinò al mio orecchio
-Sei bellissima- lo guardai sbalordita
-MI sa che sei ubriaco
-Mi ci vuole molto di più per essere ubriaco. Tu, piuttosto… te la stai cavando abbastanza bene, hai fatto una buona impressione a tutti. Kev ti adora!- i nostri sguardi si fecero più intensi. Sapevo quello che sarebbe successo da lì a pochi secondi, una parte di me avrebbe voluto darlo quel bacio; l'altra parte, quella prudente, quella insicura, sapeva che baciarlo sarebbe stato un grande, anzi grandissimo errore, prima o poi ne avrei sofferto. L'importanza, il valore che per me aveva un bacio non era lo stesso che gli dava lui. Chissà quante ne aveva baciate di cui magari non conosceva neanche il nome, il pensiero mi dava alquanto fastidio. -A cosa pensi?
-A tutte le ragazze che hai baciato fino ad ora
-Seriamente? Sto per baciarti e tu pensi alle altre?
-Sì e comunque tra noi non ci sarà alcun bacio
-Ne sei davvero sicura?
-Smettila di guardarmi in quel modo
-Non posso farne a meno, sei magnetica
-Finiscila, non cambia nulla.- gli dissi ridendo, si rassegnò all'idea che le nostre bocche non si sarebbero toccate e continuammo a ballare come se non ci fosse stato nessuno intorno a noi.
Tornammo a casa all'alba e mi accompagnò in quella che doveva essere la sua stanza. C'era un letto matrimoniale e subito ci si buttò sopra, esausto
-Ehm… io dove dormo?- mi guardò stranito
-Se non l'avessi notato qui ci stanno due persone
-Okay, io dormo sul lato del muro- mi spogliai restando in intimo e mi infilai sotto le lenzuola -Buonanotte
-Così in fretta?
-Ho sonno…
-Dai, resta sveglia un paio di minuti. Per domani: devo sbrigare due commissioni e poi possiamo tornare al college
-Per me va bene, non ci sono problemi- mi sentivo osservata, sapevo che mi stava fissando -Lip, che vuoi?-
-Volevo chiederti…- la frase rimase sospesa nel vuoto. Mi voltai e lui era lì a pochi centimetri dal mio viso, dalle mie labbra. Si avvicinò a me
-Lip…- mi accarezzò la guancia, la sua mano calda stranamente mi fece venire i brividi, il suo pollice sfiorò le mie labbra. Il mio cervello stava andando in tilt, l'unica cosa che riuscivo a fare era guardare i suoi occhi che sembravano più scuri. Era così vicino e sapevo che era troppo tardi per tirarmi indietro. E forse non volevo neanche. La sua mano adesso premeva contro la mia nuca per fare in modo che mi avvicinassi a lui, non ebbe bisogno di sforzarsi più di tanto... Eravamo talmente vicini che potevo sentire il suo respiro sulle mie labbra. Il mio cuore aveva accelerato i battiti e mi girava la testa. Mi baciò. Le sue labbra erano così morbide, molto meglio di come immaginavo. Adesso dovevo fare io la mia parte, così le nostre labbra incominciarono una danza perfetta, unica; man mano che acquistavamo sicurezza aumentavamo il ritmo, le nostre lingue si intrecciavano, si cercavano e non accennavano a staccarsi l'una dall'altra fino a quando non restammo senza fiato.

 

   
 
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