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Autore: katyjolinar    27/07/2016    2 recensioni
Ogni decisione presa ha ripercussioni su di noi e su chi ci sta intorno. Ma le decisioni di un Capo possono avere conseguenze molto più grandi. ATTENZIONE: SPOILER su RTTE!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Dagur 'Lo Squilibrato', Heather, Hiccup Horrendous Haddock III, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Nel frattempo Moccicoso era andato a casa di suo padre con Testa Bruta. Poiché si erano sposati il giorno prima senza pensarci troppo, non avevano avuto il tempo di mettere Stizzabifolko a conoscenza della cosa, per cui avevano deciso di farlo in quel momento, approfittando della pausa offerta dal ricongiungimento della famiglia Haddock.
Ma l'uomo non era in casa, impegnato nelle sue attività quotidiane, o, probabilmente,  in giro in groppa al suo Uncinato Mortale, per cui dovettero aspettare il suo ritorno.
Moccicoso si guardò intorno, indeciso, infine prese per mano Testa Bruta e si sedette sulla panca vicino al focolare, facendola sistemare in braccio a lui e stringendola a sé in modo protettivo e possessivo.
Erano sposati da poco meno di 24 ore e ancora non poteva credere di averlo fatto. Lui si era sempre reputato una persona libera, nonostante i tentativi di aggancio passati con Astrid o Heather non aveva mai pensato seriamente di sistemarsi, eppure era lì, e teneva tra le braccia la sua sposa, con cui aveva giurato di legarsi per il resto della vita.
Ed era nato tutto da una sfida, da un tentativo di zittire le battute sul suo orientamento sessuale, ma forse erano sentimenti che covava già da tempo. Aveva un vago ricordo della notte dei festeggiamenti dopo la battaglia contro i cacciatori di draghi, aveva bevuto e non era del tutto lucido, ma qualcosa ancora gli era rimasta nella mente: un bacio, veloce ma dolce, che Testa Bruta gli aveva posato sulle labbra poco prima di addormentarsi tra le sue braccia; un bacio che lui aveva ricambiato, e un abbraccio che l'aveva protetta dalla frescura di quella notte tardo estiva.
E poi quei baci dati davanti agli amici, baci che li avevano fatti rimanere senza parole. Baci che, in origine avevano il solo unico scopo di dimostrare che lui non era gay, ma che, col passare del tempo, erano serviti a prendere coscienza dei rispettivi sentimenti reciproci, uniti a quelli che Moccicoso donava a Testa Bruta in privato, senza alcun apparente motivo, all'inizio, solo per il piacere di farlo.
E poi, durante la tormenta di neve, la settimana precedente, aveva preso quella decisione: la bionda sarebbe diventata sua moglie, non doveva farsela scappare!
Ci era voluto poco per preparare tutto, bastava trovare il celebrante, che già avevano, poiché Testa di Tufo era riuscito a terminare il corso preparatorio senza creare ulteriori danni, come era successo in precedenza, e segnare l'avvenuta unione nei documenti depositati nella Sala del Consiglio.
E, finalmente, era anche arrivata la loro prima notte insieme. Si erano chiusi in camera della ragazza e avevano consumato; conoscendo Testa Bruta, il moro si era aspettato di trovarsi una ragazza scatenata, pronta a prendere il controllo della situazione, e invece... la sua sposa era risultata molto timida, alle volte un po' impacciata, dolce e tranquilla, ma a lui non dispiaceva affatto, perché dimostrava che quello che faceva vedere agli altri, il suo essere scatenata, era solo una maschera, e che l'aveva tolta nel momento in cui erano soli.
La strinse ancora, affondando il volto nelle sue trecce, per poterne aspirare il profumo, e poi la baciò per l'ennesima volta, approfondendo in modo audace e posando le mani dove solo lui, ora, era autorizzato a tenerle.
Ma un colpo di tosse proveniente da vicino all'ingresso interruppe quelle attenzioni coniugali. Il ragazzo alzò gli occhi, riconoscendo il padre.
Con calma fece spostare la compagna e si alzò in piedi, guardando il suo vecchio, con le spalle dritte.
"Ragazzo, non ti fai vedere a casa da ieri mattina, e quando ti degni di presentarti ti becco in procinto di fare sesso al di fuori della benedizione matrimoniale?!" lo rimproverò l'uomo, avvicinandosi con fare severo "Credevo che fossi più intelligente di Hiccup!"
"Infatti l'ho sposata ieri." rivelò Moccicoso, afferrando la mano della moglie "Vai a controllare nell'archivio, l'abbiamo registrato appena fatto. E poi parli sempre tanto male di Hiccup, ma da quello che ho letto nei registri, anche tu sei stato punito per aver messo incinta la mamma prima di sposarla."
Stizzabifolko balbettò qualcosa e si schiarì la voce, ma non poté controbattere, perché Sdentato irruppe in casa, apparentemente agitato, e prese a camminare in tondo, facendo dei versi nervosi e guardando alternativamente Moccicoso e la porta.
"Che gli prende?" domandò Testa Bruta.
"Sembra impazzito." aggiunse Stizzabifolko.
"No, deve essere successo qualcosa a Hiccup..." constatò il giovane, avvicinandosi al Furia Buia "Ma non credo abbia a che fare con sua madre, altrimenti non sarebbe venuto qui... magari ha a che fare con Astrid."
Il drago fece un brontolio, si abbassò e lo afferrò per lo stivale, voltandosi verso la porta e uscendo a rotta di collo, trascinandosi dietro il ragazzo, urlante.
Tre curve, due cespugli, quarantacinque sassi, sedici buche e quattro scalini dopo, finalmente lo lasciò, ammaccato e dolorante, ma ancora vivo.
Il moro rimase steso dove era, tenendo gli occhi chiusi, aspettandosi di essere ancora trascinato chissà dove. Il pavimento era duro, fatto di assi di legno, e l'ambiente era caldo; sentì una mano che gli sfiorava la fronte e la riconobbe subito: era quella di sua moglie, evidentemente lo aveva seguito.
"Dolore..." sussurrò, aprendo gli occhi e mettendosi seduto. Non tolse lo sguardo dalla giovane, ma vide, con la coda dell'occhio, Gambedipesce, Heather, Testa di Tufo e Dagur superarli, senza considerarli troppo.
Testa Bruta gli carezzò il volto, controllando ogni graffio che si era procurato nel tragitto. Neanche per lei esisteva nessun altro, in quel momento.
Ma un forte lamento proveniente da una delle stanze da letto della casa in cui erano li fece tornare con i piedi per terra.
Testa Bruta si tirò su, fissando la porta della stanza da cui provenivano quei lamenti, mentre Moccicoso si fece aiutare da Tufo e Dagur a sedersi al tavolo, dove Hiccup era già seduto, a capotavola, con aria stravolta e preoccupata.
"Che succede?" domandò il moro, facendo spazio alla compagna.
"Ce lo siamo chiesti anche noi, quando abbiamo visto Sdentato trascinarti fin qui." rispose Gambedipesce "Ma suppongo che la risposta sia che Astrid è entrata in travaglio."
"Ma non è un po' presto?" chiese Tufo, confuso "Per quanto ne so dovrebbero passare nove mesi..."
"È un parto prematuro." chiarì Hiccup, con un filo di voce "Secondo Gothi è facile che i gemelli nascano pretermine, ma ha detto anche che di solito si parla di due o tre settimane al massimo, non nove settimane, come in questo caso. Secondo la sua esperienza, le probabilità di sopravvivenza dei bambini sono basse..."
"Mi dispiace, Hiccup..." disse Heather "Vedrai che andrà tutto bene, i bambini sopravvivranno, stai tranquillo."
"Mamma ha portato via papà, con la scusa di fare un giro per l'isola e vedere come è cambiata... era troppo agitato, non era confortante." continuò il giovane, tenendo i palmi premuti sugli occhi "Gothi è dentro con Astrid, e sta aspettando che arrivi la sua assistente."
Nessuno parlò. Dagur soltanto si avvicinò al futuro padre, dandogli una pacca rassicurante sulla spalla.
In quel momento entrò Daisy, tenendo in una mano un cesto con tutto l'occorrente di cui aveva bisogno Gothi per lavorare, mentre con l'altra trascinava il fratellino. Si fermò, guardando tutti i presenti, e fece un respiro profondo.
"Non sapevo dove lasciarlo..." spiegò, con aria di scuse "Loki può restare qui, mentre io sono impegnata con la partoriente?"
"Non c'è problema." acconsentì Dagur "Lo terrò d'occhio io."
La rossa sorrise riconoscente, diede un buffetto al fratellino e corse nella stanza di Astrid. Loki attese un momento e poi fissò il suo "guardiano", incuriosito.
"Tutti dicono che tu sei cattivo." riferì. 
"Oh... beh, lo sono stato." ammise il giovane uomo "Ma le persone possono cambiare, se hanno un buon motivo per farlo."
"A mia sorella piaci." continuò il bimbetto "Dice che hai gli occhi buoni. Perché non la sposi?"
"Perché il grande Capo dei Grandi Guerrieri non ha abbastanza palle per farlo, ragazzino." si intromise Moccicoso, ridendo "Anzi, suppongo che non lo faccia perché preferisce i maschi."
"Oh, no, quello lo lascio fare a te, Moccichecca!" rispose a tono il rosso, innescando una risatina divertita nel bambino.
Quel momento gioviale venne interrotto dall'ennesimo forte lamento di Astrid, che provocò un brivido di terrore in Hiccup, il quale si alzò in piedi e prese a camminare per la stanza, cercando di trattenere la crisi di panico che, lentamente, si stava facendo strada dentro di lui.
Testa Bruta lo fissò, afferrando saldamente la mano del marito. I due si guardarono, intuendo all'istante i loro pensieri: entrambi si erano chiesti se valeva la pena allargare la loro famiglia appena formata, e i lamenti della partoriente, uniti alle reazioni del loro amico, che stava andando sempre più fuori di testa man mano che il tempo passava, alimentavano ulteriormente quel dubbio.
Moccicoso distolse lo sguardo, rivolgendolo verso l'altra coppia presente nella stanza; Gambedipesce stringeva Heather, sembrava non volerla lasciare andare, ed entrambi guardavano Hiccup, preoccupati. Sembrava che anche loro si stessero facendo le stesse domande.
Ma bastò un momento per riportare un pizzico di spensieratezza che non facesse pesare troppo l'atmosfera: Loki si era appeso ai capelli di Testa di Tufo, e si dondolava ridendo allegramente, ignorando i richiami di Dagur e i tentativi del rasta di toglierselo di dosso.
"Giovanotto, un po' di contegno!" lo rimproverò Moccicoso, dopo un po' che il bambino aveva ripreso ad agitarsi, nella sua spensierata allegria.
"Perché, Moccichecca?" lo prese in giro il piccolo "Non è mica il tuo ragazzo, vero?"
Il moro borbottò, alzando gli occhi al cielo e cercando le parole giuste per rispondere a tono alla piccola peste, che continuava a ripetere, canticchiandolo, il nomignolo che Dagur aveva dato a Jorgenson.
La porta della camera si aprì, Daisy uscì nuovamente e si avvicinò a Hiccup, aggiornandolo a bassa voce della situazione, quindi si voltò verso Dagur e Loki e fece qualche passo verso di loro.
"Ti avevo detto di stare bravo!" enunciò, rimproverando il fratellino, e poi alzò lo sguardo verso il rosso, puntandogli contro il dito "Quanto a te, non insegnargli certe brutte parole!" il giovane uomo stava per replicare, ma la ragazza lo zittì subito, avvicinandosi ancora e stampandogli un bacio sulla guancia, all'angolo delle labbra "Comunque grazie per dargli un'occhiata."
Detto ciò, corse di nuovo dentro, lasciando il giovane imbambolato.
"Sì, hai fatto proprio colpo." ammise Moccicoso "Ti conviene non fartela scappare, dico sul serio."
"Ehm... okay..." balbettò l'altro, tornando a cercare di contenere l'esuberanza di Loki.
"Cosa ti ha detto Daisy?" chiese, dopo qualche minuto, Moccicoso, in un tentativo di far distrarre l'amico, in modo che non si facesse prendere dal panico più di quanto non lo fosse già. 
"Astrid è esausta." spiegò il castano "Sta faticando molto, ma entro un'ora i bambini dovrebbero essere nati..."
"Allora manca poco..." commentò Testa Bruta.
"Sì, ma non sono ancora fuori pericolo..." continuò Hiccup, riprendendo a camminare per la stanza "Potrebbero ancora non sopravvivere..."
Un urlo straziante di Astrid, spezzato da alcuni singhiozzi, interruppe i loro discorsi; il castano impallidì, senza muoversi.
E poi un debole pianto di un bambino, seguito da altri lamenti della partoriente e un secondo pianto di un neonato, altrettanto debole.
Moccicoso fissò Hiccup, ancora fermo, bloccato dove era. Sul suo volto era ancora visibile il panico, ma qualcos'altro si era fatto largo: speranza, amore...
Strinse la moglie, posandole un veloce bacio sulle labbra.
Sì, qualunque cosa fosse successa sarebbe comunque valsa la pena di provare ad allargare la famiglia.
   
 
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