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Autore: AthinaNike    27/07/2016    0 recensioni
Il duo di investigatrici più famoso di Tyria: Kasmeer Meade e Marjory Delaqua alle prese con furti, omicidi e tanti intrighi.
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Occupare in due un tavolo al Dead End è strano, così come è strano vedere una ragazza come Kasmeer seduta ad un tavolo come questo. Ma soprattutto è strano che qualcuno qui dentro ordini un succo di frutta. La prima volta che è successo il cameriere si è messo a ridere e Kas ha dovuto specificare che era seria, dopo che ovviamente si è messa a ridere anche lei perché “la risata è contagiosa”. Ma tutto sommato si sta bene, e non sembrano passate solo un paio di settimane da quando è entrata da quella porta sudicia. Purtroppo però non abbiamo fatto molti progressi: il Collective è chiuso come una camera della Banca di Lion’s Arch, persino Kasmeer non è ospite gradito quando si deve parlare di “innovazioni”. La osservo assorta a leggere  documenti con la fronte lievemente corrugata, mentre sorbisco piano il mio caffè mattutino: il primo di una lunga serie. Ad un certo punto sospira e mi rivolge uno sguardo strano, come se morisse dalla voglia di dirmi qualcosa.

“Sputa il rospo” dico io e lei sbuffa di nuovo e si mette più vicina al tavolo e mi fa segno di avvicinarmi. Obbedisco e lei comincia “Io so che non ti fidi dei nobili, soprattutto se fanno parte di una “Organizzazione segreta” come la mia, ma c’è qualcuno di cui possiamo fidarci” lei mi fissa in cerca di un segno di assenso, al che annuisco lievemente e lei continua dopo aver preso un bel respiro “Potremmo ad esempio contattare la Contessa Anise”. La guardo per un istante e le scoppio a ridere in faccia.

“Certo, la contessa Anise. A questo punto chiamiamo direttamente tutta la guardia reale! O la regina Jennah già che ci siamo! Possiamo invitarla qui per un tè, perché non ci ho pensato prima!”

“Jory lo sai anche tu che è una buona idea! Da due settimane rincorriamo uno spettro, brancolando nel buio, nel vero senso della parola” risponde lei stremata. So che vuole farlo, che crede sia una buona idea, e la sua frustrazione si riversa su di me come un gigantesco senso di colpa. D’altra parte è la mia partner investigativa, devo fidarmi di lei. Allora sospiro, e mi rendo conto che ho totalmente sorvolato sul fatto che mi ha chiamata Jory. Starò mica arrossendo?

“Non ci riceverà mai” rispondo a voce bassa.

“Da quando non ti piacciono le sfide?” sorride vagamente maliziosa. Mi spiace ammetterlo, ma la ragazzina impara veramente in fretta. Però ha ragione, non posso darmi per vinta così, senza neanche provare, solo perché significa parlare con qualche nobile.

“Allora forza, andiamo ad invitarla per un tè con i pasticcini. Come li preferisci?”. Mi alzo in piedi. Lei ride, e ogni volta riesce a mettermi di buon umore.

“Io voglio la crostata di mele!” e si lancia saltellando fuori dal locale e continuando a canticchiare “Torta di mele!”

 

Una volta arrivate nell’Upper City, zona del palazzo reale, io sono come un pesce fuor d’acqua e Kas nuota con nonchalance. Sono contenta che almeno lei si senta bene con l’ambiente circostante. Nonostante abbia perso il titolo, molti continuano ad avere rispetto per lei. Mi parla molto di come era la vita qui sopra, della madre e del padre morti, parla persino del fratello senza rancore, nonostante sia stato lui la causa di tutta la sua sofferenza... Non faccio che pensare che tutta questa gente non si meriti un grammo della tua bontà, Kas…

Arrivate davanti alla scalinata principale del Palazzo non abbiamo neanche il tempo di ammirarlo un po’ più da vicino che un paio di guardie armate ci fermano incrociando le loro lance
“Ehi ehi, amici, è tutto apposto!” scherzo io, ma loro non sembrano altrettanto in vena di battute. Kasmeer mi posa una mano sul braccio e fa un passetto in avanti.

“Sono Kasmeer Meade e lei è Detective Marjory Delaqua, siamo venute per chiedere ricevimento alla Contessa Anise”, ma la guardia in tutta risposta guarda Kasmeer con quello che sembra… dispiacere? Ad ogni modo risponde alla nostra richiesta “Mi dispiace, ma non posso farvi entrare”. Kas abbassa la testa in senso di sconfitta. Allora le prendo la mano e le dico sorridendo “Beh abbiamo provato”, lei annuisce e gira sui tacchi, ma proprio mentre sto per girarmi anche io, chi scende dalla scalinata dietro le spalle delle guardie? Proprio la Contessa. Per Grenth, quanto sei fortunata Kas. Allora la fermo per il polso, lei si gira verso di me e le faccio segno di guardare in alto. Le si illuminano gli occhi e senza perdere tempo urla “Contessa Anise!” muovendo la mano in un saluto. Appena lei dalle scale nota di chi è la voce si appresta a scendere più velocemente. Una volta raggiunto l’ultimo gradino le guardie aprono il passaggio per lei e Kas si inchina in maniera dannatamente elegante, mentre a fatica riesco ad abbozzare un inchino piuttosto patetico. La contessa le posa una mano sulla spalla “Kasmeer, quanto mi dispiace per tuo padre… le mie più sentite condoglianze… come stai?”

“Bene Contessa, la Detective Marjory Delaqua mi ha assunta come sua assistente” dice Kas solare indicandomi con un cenno del viso. Quando Anise si gira verso di me sento di sprofondare. Accenno di nuovo quello schifo che definisco inchino. Devo dire che mi aspettavo peggio: la contessa mi porge la sua mano per salutarmi e io ricambio con una stretta rassicurata, mi sorride. “Devo dedurne che questa non sia una visita di piacere…”

“Ha capito perfettamente, e non è purtroppo argomento che si addice all’aria aperta” rispondo seria, e lei si fa scura in volto.

Ci fa accomodare in un ufficio della guardia reale di cui fa parte: la Shining Blade; piuttosto spartano eppure visibilmente… dispendioso. Un paio di poltrone rivestite in seta, un bel tavolo totalmente intagliato dal pieno di un albero millenario di Maguuma, una bella libreria con volumi antichi e delle tende rosse come la tappezzeria. Vado subito all’attacco, giocando di effetto sorpresa

“Sa niente del progetto sperimentale di Lady Pamela in campo illusionistico?”.

Lei gela immediatamente sul posto.

“E voi come ne sapete qualcosa” risponde con voce tagliente.

“Mi ha assunta per ritrovare il suo amuleto, con una notevole paga tra l’altro”

La contessa si siede alla scrivania. “Per Lyssa… dovrebbe essere confidenziale” dice con voce flebile.

“Io spero di potermi fidare di voi, come spero che voi vi fidiate di me. E’ stato rubato circa un paio di settimane fa dalla sua casa questo amuleto: niente segni di effrazione né alcun tipo di altro oggetto mancante, il che è strano visto che Lady Pamela è piuttosto facoltosa. Le ho espressamente richiesto di non farne parola con voi del Collective dato che molto probabilmente è stato uno di voi”. A quel punto Anise scatta in piedi e mostra tutta la rabbia che il suo grado non riesce a controllare. “Non accetto questo tipo di insulti. Non siamo una combriccola di lestofanti, siamo gli illusionisti migliori della regione”

“Proprio per questo allora dovrebbe capire che gli unici a conoscere l’oggetto sono i membri anziani della vostra associazione, che conoscono perfettamente la casa di Lady Pamela e potevano utilizzare un portale per entrare senza problemi. Sapevano persino dove cercarlo” rispondo io a tono e Kasmeer comincia a prevedere guai, ma evidentemente confida troppo poco nella freddezza di Anise che si calma e intuisce che  c’è davvero qualcosa che non va in questa storia.

“Come posso esservi utile allora?”. Sento un mal controllato sospiro di sollievo uscire dalle labbra rosse di Kasmeer e un brivido mi risale la schiena.

 

*

 

“Sapevo che ci avrebbe aiutate” le dico forse con troppa fierezza nel tono, tanto che lei mi guarda a bocca aperta, si gira e mi punta l’indice sul petto “TU non volevi neanche andarci!”

“Beh perché non volevo mostrare troppa sicurezza, sai non è bene fare gli spavaldi” non riesco a trattenere un sorriso e anche lei si mette a ridere.

“La contessa è una di quelle persone d’oro all’interno del palazzo” continua con aria sognante. Ancora quello sguardo. Mi fa tenerezza, e in qualche modo mi fa sentire in colpa per aver sempre pensato male dei nobili, per non essermi mai sforzata a cercare del buono in loro come lei fa con tutti. Poi mi prende il braccio e lo circonda con il suo. “E’ stata lei a chiedermi di far parte del Collective, poco prima della morte di mio padre” continua a raccontare mentre passeggiamo per la Lyssa High Road beandoci del sole alto nel cielo. Quasi non sembra autunno: come se i sei dei ci avessero donato questa mattinata.

“Comunque hai ragione, dubitavo che ci avrebbe dato una mano, tra l’altro ci ha dato l’elenco del Collective ristretto… Ah! Posso chiederti cosa ti ha detto quando ti ha parlato “in privato”?”

Lei mi sorride. “Sei troppo pessimista… tutto quel nero non ti fa bene.” Prima di continuare mi lancia una strana occhiata, quasi come se persino lei avesse capito qualcosa che a me sfugge, e poi con nonchalance torna al discorso “Mi ha chiesto di vederci qualche volta” risponde con naturalezza, come se fosse una cosa normale. Come se non fosse successo nulla a suo padre. Per Grenth, Kas, ti hanno abbandonata e tu vuoi ancora uscire e divertirti con loro. Mi da quasi fastidio come tu sia sempre pronta a perdonare, a lasciar perdere in nome della pace. Non dovresti farlo, non dopo tutto quello che ti è successo.

Lei nota che qualcosa non va e mi sorride “Tranquilla Jory, non devi essere gelosa” mi dice stringendomi il braccio. Arrossisco. Mi vergogno di me stessa, di cosa sto pensando. Se la fa stare bene può anche uscire con la regina in persona. In un certo senso però è come se sapessi di non essere abbastanza, di non poter competere con gli altri. Improvvisamente arriva una folata di vento piuttosto freddo e stringo il mio braccio attorno al suo in modo involontario

“Gelosa? Tanto lo so che fare la detective comincia a piacerti!” stavolta sono io quella imbarazzata, ma lei ha la capacità di metterti sempre a tuo agio, di non preoccuparti di ciò che dici, perché lei per prima è sempre così naturale e spontanea in maniera quasi disarmante. In tutta risposta stringe ancora di più il suo braccio attorno al mio.

“Adesso dobbiamo trovare il movente” ritorno al nostro lavoro “voglio sapere tutto quello che ci si poteva fare con quell’affare”. Lei riflette per un po’ e poi risponde

“Probabilmente lo scopo più preoccupante è quello della manipolazione mentale, nel senso che ipnotizzi qualcuno, gli dai il ciondolo e tramite delle illusioni lui farà tutto quello che vuoi, senza ricordarsi di nulla nel momento in cui lo toglie”

“Oh perfetto, ci voleva proprio uno zombie inconsapevole” rispondo io rassegnata. La situazione fa davvero schifo. Proprio nel momento in cui mi sto demoralizzando, uno strillone accenna ad un omicidio: un certo Lord Jonah è stato ucciso nella sua casa. Prendo il ragazzino per una spalla e forse con troppa veemenza compro un giornale. Lo apro e sia io che Kas sbianchiamo. Lord Jonah era il primo nome nella lista, ed era il più anziano del Collective.

“La situazione comincia a farsi pericolosa”

 
  
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