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Autore: MissCadaverous    29/07/2016    2 recensioni
Con coraggio e una ' bella faccia tosta' vengo qui per smontare un po' le vostre fantasie e creare qualcosa di insolito ma pur sempre affascinante con questa raccolta di one shots e flashfics su Raven e Robin cronologicamente ambientate dopo Birthmark
[Robin-Raven] e accenni di [Starfire-Cyborg] e [BB-Terra].
I suoi demoni erano riusciti a prenderla, ancora una volta, e ora se ne stavano impossessando. I suoi occhi diventavano sempre più rossi , bruciando d'odio qualsiasi cosa guardasse, lui compreso e Robin si sentì per la prima volta spaventato.L'autocontrollo di Raven svaniva visibilmente mentre la ragazza cercava di resistere, invano. Si. Aveva paura di lei, ma non si sarebbe mosso di un centimetro.
< < Lasciami vedere chi sei Raven. Lasciami vedere cosa sei, lasciami vedere il peggio di te > >
ci fu un secondo di silenzio < < e poi lasciami amarti comunque > > aggiunse.
Genere: Dark, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Raven, Robin, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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9.

Robin si sentiva frustrato, quasi incastrato da un certo sentimento da lui parzialmente ignaro. Cercava di opprimerlo intrattenendo la sua attività cerebrale con un programma televisivo ma pareva inutile. Più di cinque minuti e la sua mente ritornava ad esaminare la stessa situazione.

Raven era fuori da circa tre ore, non aveva detto a nessuno con chi usciva, dove andava e quanto sarebbe stata via. Ed ora eccolo lì, sulla poltrona fissando la porta, con la televisione come sottofondo, impazzendo ogni secondo, aspettandosi di sentire la serratura scattare da un momento all'altro. Cosa che non accadeva e gli prolungava l'irritazione mandandolo al limite di una crisi nervosa.
Certo , l'assenza di tre ore non sarebbe un problema così grosso se non fosse stato che Raven aveva lasciato la torre a mezzanotte ed ora erano le tre del giorno dopo.
Tre e un quarto.
Per essere precisi.

Rivalutando attentamente la situazione arrivò alla conclusione che non era il sentimento che gli era parzialmente ignaro, ma le sue cause, il 'perché'. Si domandò se il vero problema era che lei fosse uscita con qualcuno oppure che l'avesse fatto senza dirglielo.

E questa era Raven, neanche troppo fredda neanche troppo calda. Una strana via di mezzo, una forte combinazione fra simpatia ed empatia,prova a legarla ad un sentimento qualunque e lei scapperà via ancora prima di concedersi di sentirlo.

Ufficialmente mancava meno mezz'ora alle quattro del mattino.

Fissò il cellulare accanto a se, controllando l'impulso di chiamarla, cosa che si era limitato a non fare mangiandosi le dita nelle ultime tre ore della sua vita.

'Se non chiama é perché sta bene'
Se lo ripeteva nella mente come una delle catchy songs che sentiva in giro.

'Se non chiama é perché sta bene'
'Se non chiama é perché sta bene'
'Se non chiama é ....'
'Se non chiama é perché ....'
'Se non chiama é perché sta ....'
'Se non chiama é perché sta male e non può farlo idiota'

Ma proprio quando era pronto a prendere il cellulare e farsi una dannata idea di dove lei era in quel momento la porta d'ingresso si aprì e Raven entrò nella stanza.
Euforica.
Finché il suo sguardo si posò su Robin, questa cosa facendole tornare la solita smorfia inespressiva.

< < Mi hai beccata > > il suo tono di voce toccava l'ironia come se stesse sdrammatizzando la situazione

< < Stai bene? > >
Robin ignorò il modo in cui Raven prendeva la situazione in deridere.

< < Sì > >

< < Va bene > >

Ma qualcosa nel tono di voce di Robin diede a Raven l'impressione che andasse in qualunque modo tranne che bene.

< < Com'è andato l'appuntamento? > >
Robin buttò lì la domanda dopo qualche attimo di silenzio.

< < Quale appuntamento ? > > il tono di Raven pareva veramente stupito, così tanto da convincere Robin che non fosse mai esistito un appuntamento, ma solo per qualche secondo.

< < Non venirmi a dire che sei uscita di nascosto di casa tre ore per fare un passeggiata > >

< < No. Ma questo non significa che sia andata ad un appuntamento > >

Robin si alzò dalla poltrona e si avvicinò a Raven, che sentì l'automatico bisogno di ritrarsi.

< < Non provare ad allontanarti > >
Non c'era nulla minaccioso nel suo volto , più che altro supplicante ma in Raven crebbe un sentimento scomodo.

< < Mi chiedo in momenti come questo chi si suppone che io debba essere... Chi vuoi che io sia? > >

Raven non capiva e lasciandolo nel silenzio Robin sentì di voler proseguire, posò il suo sguardo su di lei, fissandola così come sapeva che lei odiava.Intensamente.

< < Posso essere il tuo fratello e dirti di fare attenzione la prossima volta che farai cose del genere. Posso essere il tuo miglior amico e dirti che la prossima volta che esci di casa a mezzanotte voglio saperlo anche io. Posso essere il leader dei Teen Titans e dirti di non fare più nulla del genere. Oppure, se mi permetti, potrei essere un chiunque e chiederti sinceramente con chi sei stata > >

Raven iniziò a fare i collegamenti, i suoi sentimenti essendo cuciti a doppio filo a quelli di Robin, solo più incerti, più insicuri e più sotterrati nell'abbandono all'impossibilità.

< < Non sto frequentando nessuno > > lo lasciò ingoiare la rivelazione < < te lo posso assicurare > > aggiunse per accertarlo.

La sua trasparenza era disarmante e in quel momento Robin capì che veramente non era uscita con nessuno. Gli stava nascondendo qualcosa e sentiva il diritto di non vederlo come qualcosa di positivo ma non era amorevolmente coinvolta con nessuno. Robin sorrise , specchiandosi nelle iridi colorate di Raven.

< < Sì che stai uscendo con qualcuno > > le disse con una nota di sfida nella voce

< < No. Ho detto no. > > la situazione la fece arrabbiare e si addentò ad attaccare cercando riposte con lo stesso interesse di Robin prima < < Anzi no, sentiamo , con chi sto uscendo? Sono proprio curiosa > >

Il sarcasmo acido nella sua voce punse Robin che tuttavia continuò a sorridere guardandola.
< < Con me > >

La risposta inaspettata lasciò Raven vagamente perplessa. Considerando tutto questo una specie di gioco o stupido test decise di non cedere alle parole del ragazzo lasciandole scivolarle addosso come se non avesse detto niente.

< < Da quando? > >

Robin si avvicinò ad una delle tante finestre della torre e l'aprì con un gesto semplice. Mise un piede fuori dalla torre sentendo l'aria fredda penetrare nella sua gamba .

Si girò verso Raven e le rivolse uno dei sorrisi caldi mostrati qualche attimo prima, tese una mano nella sua direzione invitandola a unirsi a lui.

< < Che ne dici da adesso ? > >

   
 
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