Serie TV > Agents of S.H.I.E.L.D.
Segui la storia  |       
Autore: AllisonHermioneEverdeen    29/07/2016    1 recensioni
[ seguito di " Life Unexpected " ]
A Charlie piace la sua vita a Malibu, tra un consiglio a Pepper su come sopportare suo padre e una telefonata al Capitano per la ricerca di Bucky. Finalmente pensa di aver raddrizzato la sua vita.
Ma se ti chiami Charlotte Stark, i guai ti vengono a cercare! La tranquillità che ha finalmente ottenuto dopo i fatti di Washington si rivela essere solo la pace prima della tempesta.
E i conti in sospeso che ha lasciato in un vecchio edificio abbandonato dei confini di Washington torneranno a perseguitarla.
[ aggiunto capitolo undici al posto dell'avviso! ]
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Not an ordinary life'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo dieci

Era stesa su qualcosa di morbido. C'era una fastidiosa luce bianca nella stanza, che penetrava attraverso le palpebre chiuse. Aveva una flebo attaccata al braccio. Sentiva dei movimenti sopra di sè. Poco lontano c'erano delle voci.
Charlie, finalmente, riuscì ad aprire gli occhi. Le ci volle qualche secondo prima di ricordare cosa era successo: Crystal, sua madre, l'aveva contattata molto dolorasamente...
Si guardò intorno: era stesa in un lettino in una stanza dalle pareti bianche, davanti a lei c'era una tenda ( rigorosamente bianca ) e sopra di lei, a controllare le sue funzioni vitali, c'era un medico.
- Si è svegliata! - disse questo appena la vide aprire gli occhi.
- Oh, finalmente! Cominciavamo a temere il peggio! - esclamò Simmons, facendo scorrere la tenda ed entrando, seguita da Fitz, Hunter, Coulson e May. Charlie si mise a sedere con fatica; aveva un mal di testa martellante.
- Allora, come stai? - chiese Coulson.
- Io... più o meno bene, signore - rispose la ragazza.
- Bene, perchè ci servirebero delle spiegazioni - disse l'agente May. Charlie si accorse che la stavano fissando tutti. Ecco, era arrivato il momento: fidarsi, o ascoltare sua madre e non fidarsi? Charlie aveva passato tutta la sua vita a ripetersi di non fidarsi di nessuno: era sola, abbandonata dai propri genitori. Così, la ragazza era cresciuta diffidente e imparando a cavarsela da sola; poi era arrivato Tony, e il loro rapporto era nato così naturale che, senza neanche accorgersene, aveva iniziato a fidarsi di lui. Adesso però era diverso: poteva davvero fidarsi dello SHIELD? Poteva davvero credere che i loro ideali fossero giusti? Poteva davvero credere che l'avrebbero aiutata?
Guardò uno ad uno gli agenti che aveva davanti: Simmons, la fisica, ispirava fiducia solo a guardarla, e per Fitz era lo stesso, May era quella che ispirava meno fiducia, ma Charlie aveva capito che era così fredda e distaccata per qualcosa accaduta nel suo passato, poi c'era Hunter, un uomo irritante peggio di suo padre, ma le aveva salvato la vita, e infine Coulson. Sembrava uno di cui potersi fidare, ma aveva già mentito a tutti gli Avengers sulla sua morte, era davvero così degno di fiducia?
Alla fine, Charlie decise: ci sarebbe fidata solo per avere un po' d'aiuto, ma avrebbe tenuto gli occhi aperti.
- Allora, cosa è successo, perchè se svenuta? - chiese Hunter. Charlie sospirò.
- Per... mia madre - rispose infine. - Si chiama Crystal, ha collaborato con l'HYDRA per trovarmi l'anno scorso, ed è ricaduta nelle sue vecchie abitudini anche quest anno... Mi ha detto che non è del tutto umana, e per questo neanche io, ma mi sono rifiutata di seguirla... ieri mi ha contattata, non so come, ma non è stato piacevole - vuotò il sacco la ragazza. Si sentì un po' più leggera dopo averlo fatto. Alla sua spiegazione seguì un attimo di silenzio.
- Tua madre... - sussurrò Simmons.
- Può darsi che ti abbia contattata attraverso delle... delle... capacità fuori dal comune, se è vero che non è... non è... umana - ipotizzò Fitz.
- Perchè non ce ne hai parlato prima? - chiese Coulson.
- Non mi fidavo di voi - rispose secca la ragazza.
- E adesso ti fidi? - chiese Hunter, assottigliando gli occhi.
- Sto decidendo - rispose Charlie, incrociando le braccia al petto.
- Ok, dobbiamo risolvere questo problema: non possiamo rischiare che tua madre ti metta fuori gioco quando vuole - affermò May.
- Faremo così: Fotz, occupati di trovare una soluzione al problema di Charlie, Simmons, vedi di aprire quel baule che abbiamo trovato nelle mani del Kree, May, io, te ed Hunter andremo con Lady Sif a interrogarlo... forza, a lavoro - ordinò Coulson. Ognuno andò ad eseguire gli ordini, così Fitz e Charlie rimasero soli.
- Ce la fai a... camminare? - chiese lui.
- Certo, arrivo - rispose lei, togliendosi la flebo. Si incamminarono verso il laboratorio.
- Cosa è successo? - chiese alla fine Charlie, che non riusciva più a trattenere la sua curiosità. - Cosa intendi? - ribattè Fitz, confuso.
- Hai subito dei danni cerebrali per i quali hai dovuto imparare ad usare una parte fin'ora inutilizzata del cervello per la comunicazione... Cosa è successo? - chiese ancora la ragazza. Fitz abbassò gli occhi.
- Scusa, non sei obbligato a rispondere - disse Charlie, notando il disagio che si era creato. - E'... una storia lunga - affermò lui. Arrivarono al laboratorio. Charlie entrò, esasiata, guardandosi intorno: non era come " l'officina " di suo padre, ma in quel posto si sentiva l'odore di innovazione e di scoperte; quasi quasi la ragazza si sentiva a casa... Anche se non era mai stata un genio come suo padre, era molto intelligente e lo aveva aiutato qualche volta nelle sue invenzioni.
- E' bellissimo qui... sai, una volta devo invitarti alla AVENGERS Tower, settore ricerca... è il paradiso - disse Charlie, sorridendo a Fitz. Lui annuì, sorridendo timido: era strano avere di fronte a sè la figlia di Iron Man, e non riusciva a immaginare come fosse andare addirittura a casa di Tony Stark! Sarebbe stato un sogno! Anche se, con l'HYDRA, Skye, il Kree e tutti i problemi che dovevano affrontare ogni giorno, Fitz non credeva che avrebbe trovato tempo libero per accettare l'invito di Charlie.
- Mettiamoci al lavoro - disse solo. La ragazza annuì, seguendolo al suo bancone. - La comunciazione di tua madre deve essere avvenuta a livello... neurale... - cominciò a ragionare Fitz.
- Credo sia più a livello uditivo... era come se mi parlasse, ma dato che non era accanto a me ha " forzato " l'udito, rischiando di danneggiarlo... - disse Charlie. Fitz si illuminò.
- Giusto... credo di aver la... soluzione per te! - affermò, mettendosi a lavoro.

Era da un'ora che Charlie e Fitz stavano lavorando sull'apparecchio per aiutare la ragazza: una specie di auricolari che dovevano respingere le comunicazioni a distanza di Crystal. Fitz aveva avuto modo di vedere che la ragazza era molto sveglia ed intelligente, così, invece di lavorare da solo, si era ritrovato a lavorare insieme a lei, e stavano facendo un ottimo lavoro!
Stava sorridendo per una battuta di Charlie ( ne sparava tante! ) quando tutto cominciò a tremare. Charlie e Fitz si scambiarono uno sguardo preoccuato, e si resero conto che entrambi sapevano cos'era la causa del terremoto, anzi, chi era: Skye.

ANGOLO MALATA DI MENTE
Ed ecco il nuovo capitolo! Spero vi piaccia!
Nel prossimo ci sarà un po' d'azione, per ora volevo far interagire Charlie con i vari membri della squadra, e la scelta è ricaduta su Fitz, che adoro, così come Simmons!
Grazie mille a Rosy per la recensione, e tranquilla, non importa il ritardo!
A presto!
AllisonHermioneEverdeen

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Agents of S.H.I.E.L.D. / Vai alla pagina dell'autore: AllisonHermioneEverdeen