ESTATE
Lavora senza sosta il contadino,
per lui le stagioni sono solo uno
scherzo del destino.
La scura zolla di quel che è fertile
terra
si spacca sotto i colpi di una zappa,
quasi come se ci fosse una guerra.
Ma quando il caldo è intenso, tutto
si ferma.
La mano trema,
i contorni delle case lontane si
fanno tremolanti,
e i desideri di rinfresco appaiono
sempre più distanti.
L’afa di un’estate rovente
non sarà interrotta da un pizzico di
tiepido vento,
essa sarà solo ed esclusivamente un
gran tormento
e offrirà gradimento al sole più
cocente.
Una voce risuona lontana;
qualcuno, nel mezzogiorno caldissimo,
ha ancora la forza per invocare
l’Altissimo,
mentre la campana di una chiesa suona
senza sosta alcuna.
Non c’è un filo di vento, non muove
una foglia,
e col gran caldo muore ogni umana
voglia.
Disteso, all’ombra di un albero e nel
mezzo del nulla me ne sto,
in pace con me stesso e con questo
splendido posto.
L’estate è giunta come una cappa
soffocante,
e questa terra ne è divenuta la sua
amante.
In un abbraccio inscindibile,
per alcuni giorni il caldo si rende
soffocante.
L’animale, assieme con l’umano
all’ombra si posa,
e sembra che il mondo intero, in
silenzio, riposa.
Dopo il mezzogiorno si prospetta il
pomeriggio fin troppo soleggiato,
e chiunque ne resta affannato.
Le ore più calde dell’estiva giornata
sono come una sorpresa,
che alla frenesia sa tirare
un’offesa;
tutto si ferma, nessuno più litiga,
corre o s’affanna,
e a volte sanno avere il sapore della più
dolce manna.
NOTA DELL’AUTORE
Ciao a tutti, carissimi lettori e carissime lettrici!
Spero che questa poesia sia stata di vostro gradimento.
Questo è un componimento tranquillo, il mio è solo un piccolo pensiero rivolto
all’estate, e ai piacevoli ricordi che popolano la mia mente.
Vi ringrazio e non smetterò mai di ringraziarvi.
Grazie di cuore per tutto, e buona giornata J a giovedì prossimo J