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Autore: ChrisAndreini    08/08/2016    4 recensioni
Vi siete mai chiesti cosa fareste se foste davvero nel videogioco Undertale? Io, durante una conversazione strana con una mia amica si, e questo è il demenziale risultato:
Dal prologo:
"E' facile giocare ad Undertale e scegliere la pacifist.
…Cioè, facile se si è esperti con i tasti e dalla pazienza infinita.
Cosa che io, stranamente, sono riuscita ad essere, anche se di solito non lo sono mai stata.
Però, se noi, e dico noi nel senso di noi noi, esseri umani nerd abituati ad essere sempre davanti ad un computer, fossimo davvero lì, non credo che ci metteremmo ad affrontare i mostri agendo o combattendo.
Io personalmente prenderei la situazione con un po’ più di panico."
Quindi se vi piacciono le storie dove il protagonista non è quel gran figo che affronta la situazione con impassibilità ma con un terrore puro e una bella dose di realismo, questa è la fanfiction che fa per voi ;)
Genere: Avventura, Comico, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chara, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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I puzzle sono semplici quando li puoi vedere dall’alto

 

 

-La neve che cade sopra di me, copre tutto, col suo oblio…- iniziai a canticchiare, mentre mi avvicinavo verso la mia meta. Cercavo invano di riscaldarmi con le braccia, e Papyrus era un po’ lontano.

“Che diavolo stai facendo?!”

L’ho appena scritto.

“Si, ma… stai seriamente canticchiando Frozen?!”

Si, canta con me!

“Ma neanche per sogno! In questa svitata mente la regina sono io!”

Bravissima!

“Che?”

Hai appena cantato, anche se cambiando le parole.

-Ormai la tempesta nel mio cuore irrompe già- continuai, con voce tremante dal freddo.

“Se ti prenderà, felice mi farà”

Non sai le parole ma sei intonata.

“Ma non è mia intenzione, sto solo rispondendo alla tua evidente follia, e...”

-Ho conservato ogni bugia-

“…se sei scema non è colpa mia”

-Così non va, non sentirò…- continua tu!

“Ma anche no”

Ridacchiai tra me e me.

-D’ora in poi, lascerò…- continuai, mentre Papyrus, Sans, e uno strano pavimento davanti a loro, arrivavano a portata di vista.

“Che io ti controlli un po’?” 

Nope!

Per quanto mi piacesse che Chara si stesse divertendo a cantare, fui costretta ad interromperla.

“Non mi stavo divertendo, e non stavo cantando!”

Oh, beh, sappiamo tutti com’è fatta, ma è ovvio che le stava piacendo cantare.

“Se non la pianti non solo ti possiedo, ma prima di farti uccidere tutti pubblico anche il tuo diario segreto su internet!”

…ok, ok, passiamo oltre.

Ero arrivata davanti a Papyrus, con un freddo pazzesco…

“Altro che Elsa”

…e incertezza su cosa sarebbe successo.

-UMANO!- mi accolse Papyrus, con voce imponente.

Sans mi guardava con espressione curiosa, chiedendosi cosa avrei fatto.

Io stavo tremando come una foglia.

-SEI ARRIVATO AL PRIMO PUZZLE!- mi informò, in modo eclatante -AMMIRA! IL LABIRINTO INVISIBILE DELL’ELETTRICITÀ’- mi indicò il pavimento di pietra, ed io sbiancai.

-E_elettricità?- chiesi tremante, e non solo per il dannato freddo.

“Evvai!! Ora muori, ora muori, ora muori…”

PIANTALA!! 

-UNA VOLTA NEL LABIRINTO SE URTERAI I MURI INVISIBILI PRENDERAI LA SCOSSA TRAMITE QUESTO ORDIGNO- mostrò una specie di uovo azzurro che aveva in mano.

-Scusa, ma se è l’ordigno che mi da la scossa… dovresti darlo a me- suggerii.

“E’ ufficiale, tu vuoi morire, lo desideri ardentemente. E allora perché non muori mai!?!”

Non voglio morire, ma voglio essere onesta. Non vorrei per sbaglio toccare un muro invisibile e uccidere Papyrus.

“E perché, sentiamo?! Non ti stava antipatico?”

Non mi sta antipatico, solo pieno di sé! E poi se morisse Sans mi ucciderebbe dieci volte.

“Non sarebbe male”

Fatto stava che Papyrus accolse il mio suggerimento.

-EHI, E’ VERO! FERMA LI’, UMANA, TE LO VENGO A PORTARE!- con meno lungimiranza di me quando mi ero scoperta da dietro la lampada.

Infatti attraversò il puzzle mostrandomi esattamente come attraversarlo. Non sarebbe stato un problema ricordarlo.

…o almeno così sarebbe stato se lo avessi potuto vedere dall’alto e se avesse lasciato tracce, cosa che non aveva fatto.

Mentre cercavo di tenere a mente il percorso lui mi lasciò l’ordigno e tornò indietro così in fretta che quasi non me ne accorsi.

Ok, era partito da in fondo a destra, e poi era andato a sinistra, poi davanti e poi di nuovo a destra e davanti… ma quando? A quale distanza?

-ORSÙ UMANO. PARTI, COSÌ FALLIRAI IL PUZZLE E TI CATTURERÒ. NYEHEHEHEH!!- rise certo di vincere… e ne ero certa anche io.

Sospirai, massaggiandomi la ferita fasciata con la felpa di Sans, ed iniziai a procedere in avanti, un passo alla volta, incerta, e tenendo l’ordigno in mano molto tremante.

Ad un certo punto il mio piede urtò qualcosa, e mi arrivò una scossa alla mano.

“E moristi”

Ma la smetti, non morii! Era una scossa lievissima, che mi fece quasi solletico. Avrei avuto più rischio a morire per quelle scosse invernali che si prendono a volte toccando qualcuno.

Per la sorpresa lasciai cadere l’ordigno, che rotolò un po’ fino ad arrivare in un punto senz’altro elettrico.

Io mi sporsi lentamente, cercando di non toccare muri per recuperarlo.

-EHM… UMANA… TUTTO BENE?- mi chiese Papyrus un po’ preoccupato.

-Si, si, raccolgo l’ordigno e continuo con il puzzle, un momento- lo rassicurai, sporgendomi ulteriormente… e cadendo in avanti, dritta contro l’ordigno che mi si infilò, non chiedetemi come, nella manica.

Essendo caduta come una pera lessa…

“Pera lessa? Non ho mai sentito questa espressione”

E’ un misto tra pera cotta e patata lessa.

“Sei più strana ogni minuto che passi qui dentro”

Comunque… essendo caduta come una patata cotta dritta nella parte elettrica, con l’ordigno nella giacca che non sapevo come togliere…

“Moristi!”

Iniziai a contorcermi come una pazza in preda ad un enorme attacco…

“Epilettico che ti costò la morte!”

…di ridarella perché tra l’ordigno e la minuscola elettricità iniziavo a sentire parecchio solletico, e soprattutto caldo.

“Che delusione!”

Wow l’elettricità era quella scossa di calore di cui avevo proprio bisogno dopo tutto quel freddo.

Ero così presa a contorcermi e a ridere che non notai l’espressione terrorizzata di Papyrus e quella parecchio confusa di Sans.

Effettivamente avevano ragione a preoccuparsi, visto che le mie risate sembravano le urla agonizzanti di un gallo spennato vivo, ma comunque non ero nelle condizioni di controllare i miei polmoni e il mio diaframma, quindi non lo feci apposta.

-UMANO! NON TEMERE!! VENGO A SALVARTI!!- esclamò Papyrus, gettandosi verso di me e prendendomi per un piede, per poi trascinarmi dall’altra parte del labirinto.

-NooooAHAHAHAH!! CaldoAHAHAHAHAH! belloahahahahah!- provai a protestare io, mentre l’ordigno scivolava via e ritornava nel labirinto elettrico.

-…Bro… mi sembra che sia stata sconfitta- commentò Sans, alzando le spalle. Se avesse avuto un sopracciglio sarebbe stato inarcato.

Io ripresi a respirare, asciugandomi le lacrime che erano uscite per le troppe risate, e tentai di alzarmi, fallendo miseramente e sentendo una fitta al petto, dove la ferita si era riaperta e aveva ricominciato a sanguinare.

Alla faccia dello stare cauti nei movimenti.

-SI, L’UMANA È SENZ’ALTRO SCONFITTA- commentò Papyrus, un po’ incerto, mentre io premevo la felpa per rimediare, senza prestargli poi particolare attenzione.

-Allora dai, catturala- commentò Sans, alzando le spalle.

Mi alzai lentamente e cautamente, togliendomi la neve di dosso.

-SI, MA… MA…-l’altro scheletro sembrava insicuro -MA… CON COSA SI È MACCHIATA?- chiese poi, osservando il sangue e avvicinandosi.

Mi accorsi di ciò solo quando alzai la testa e me lo ritrovai a pochi centimetri dal viso.

Indietreggiai in fretta, diventando più rossa della sua sciarpa, e lo rassicurai, per evitare che si avvicinasse ulteriormente.

-Non è nulla solo una ferita di poco conto- sminuii, tamponando in modo che non si vedesse troppo la sua gravità.

“Guarda che non è così grave, non è nemmeno profonda, sei tu che sei una cacchetta”

Non posso ribattere a questa ignobile e vera ingiuria.

Gli occhi di Papyrus si spalancarono, costernati.

-ODDIO!! TI HO FERITA!! STAI MORENDO?! DEVO ASSOLUTAMENTE FARE QUALCOSA!!- esclamò, in preda al panico, e avvicinandosi ulteriormente.

Io continuai ad indietreggiare, agitando le mani per scoraggiare la sua idea, ed entrai per sbaglio nel labirinto elettrico.

-Ma a dire il vero…- prima che potessi spiegare le mie mirabolanti avventure con Dogman, urtai l’ordigno, e mi beccai una scossa improvvisa che mi fece volare dritta tra le braccia di Papyrus.

-Oh Mimma!- esclamai imbarazzata, ma per fortuna lui, nonostante fosse pelle e ossa…

Ahah, carina questa

“SANS MA CHE CAVOLO CI FAI NEI SUOI PENSIERI?!”

Ops, sbagliato contesto, scusate

Ehm… nonostante lui fosse pelle e ossa, era abbastanza forte, e mi resse senza problemi.

Poi mi sollevò come se fossi un peluche, e osservò il sangue, pensieroso.

-VEDIAMO UN PO’- commentò. Mi mise delicatamente una mano sul petto, facendomi trattenere il respiro ed evocò una strana luce blu.

Io chiusi gli occhi aspettandomi il peggio, ma poi lo scheletro mi mise a terra, soddisfatto di sé stesso.

-BENE, UMANA, ORA SEI IN FORMA E PRONTA PER IL NUOVO PUZZLE CHE TI ATTENDE PROSSIMAMENTE. È STATO PROGETTATO DA SANS, PERCIÒ, PUR ESSENDO IMMENSAMENTE INFERIORE A QUESTO, SARÀ UNA VERA SFIDA. NYEHEHEHEHEH- commentò, soddisfatto e allegro, prima di andarsene a grandi passi.

Io ero ammutolita, mi tastavo la parte curata incredula, ed ero rossa come un peperone.

-E’ stato un bello spettacolo- commentò Sans, osservando il fratello che si allontanava.

-Perché non mi ha catturato?- gli chiesi, senza neanche afferrare in pieno cosa fosse successo.

Credevo di essere io il degrado massimo in questa storia, ma forse Papyrus e Sans lo erano persino di più, soprattutto se combinati a me.

“Tranquilla, tu sei sempre il degrado massimo in questa storia, soprattutto per il tuo costante non morire quando dovresti morire davvero tantissimo!”

-Credo che voglia catturarti dopo che avrai risolto qualche puzzle, farlo ora è troppo semplice- Sans alzò le spalle, spostando lo sguardo su di me.

-Tranquilla, il prossimo puzzle sarà una passeggiata… forse- con questo mistero, Sans seguì il fratello, per poi girarsi nuovamente.

-Comunque, bei capelli- ridacchiò, prima di scomparire dalla mia vista.

Capelli?! 

Ero talmente presa a pensare a Papyrus, Sans e il puzzle che non mi ero minimamente accorta che i capelli che prima erano legati in una coda usata come sciarpa si erano sciolti elettrizzandosi tutti e facendomi sembrare una pazza.

-Cavolo!- commentai, cercando di appiattirli, e riprendendo il nastro che era scivolato per rimetterlo in testa.

Continuai a camminare e raggiunsi presto un ponte, con accanto un coniglio umanoide azzurro vicino ad un carretto di gelati.

“Nah, non sarà un carretto di gelati. Sarà di hot dog, cioccolata calda o altro, è impossibile che venda gelati in piena neve!”

Saprò di cosa parlo!

Mi avvicinai, curiosa, e lui sollevò la testa.

-Salve, cliente!- mi salutò, con un grande sorriso.

Io indietreggiai, squadrandolo diffidente.

-Vuoi acquistare un Nice Cream, la delizia che rinfresca il palato e scalda il cuore? Sono solo 15g- mi chiese, speranzoso.

“Questo qui crede davvero che sei così stupida da acquistare un gelato quando stai morendo di freddo che tra un po’ diventi davvero un pupazzo di neve di Fro…”

-Uno per favore!- diedi quasi tutti i soldi che avevo a quel tipo e presi con occhi a stella il mio meraviglioso gelato, dato che iniziavo a sentire fame e avevo proprio bisogno di qualcosa di dolce.

“Mi stai prendendo per i fondelli?!”

No, io mangio gelati sempre e comunque, come la cioccolata.

E comunque che finezza, stai diventando molto più educata Chara.

“Hai ragione… mi prendi per il c*lo!?!?!”

Come non detto.

“Così entri nei miei panni ogni volta che dico che muori!”

Secondo me più lo dici meno accade.

“Sgrunt, parlando d’altro, sai che ti è rimasto un solo gold?” 

Vabbè, il gelato ne vale la pena. Ha anche un biglietto annesso.

-Sei adorabile oggi- lessi ad alta voce, superando il ponte.

-Ah, grazie mille- commentò Sans, che era appoggiato ad un albero poco distante.

“Ma questo qui è ovunque, come il prezzemolo!”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(A.A.)

Scusatemi per il capitolo corto, spero comunque che sia di vostro gradimento.

Voglio ringraziare la mia cara amica Michy_66 per avermi dato l’idea di questa cover rivisitata di Frozen, che spero sia piaciuta anche a voi.

“A me proprio no!”

A nessuno importa il tuo parere.

Comunque, una nota sulle distanze. So che sarei dovuta trovarmi direttamente al puzzle, ma se Papyrus fosse stato così vicino mi avrebbe vista nel combattimento con Dogman e altro, perciò faccio che tra una zona e un’altra, in determinati casi, ci sia più distanza di quanto si veda nel videogioco.

Cercherò di aggiornare appena torno dalla Puglia, dove vado per una settimana, per ripagare anche il capitolo un po’ corto.

Se avete ancora consigli per le storie, prompt vari eccetera ricordate di commentare.

“Ma a chi vuoi che importi!”

E se volete la rimozione di Chara dalla storia votate a favore sempre in un commento.

“Senti, ciccia, non so se l’hai capito ma sono io la vera protagonista di questa storia immonda!”

Non finché io vivo!!

“Appunto”

…Giusto…

Spero di continuare a non morire allora.

“Per me ci resti secca molto presto”

Beh, tu non hai mai ragione.

Comunque grazie a tutti quelli che continuano a seguire questo delirio e spero che la storia continui a piacervi.

Lasciare una recensione per qualsiasi cosa, un grandissimo bacione e alla prossima :-*

   
 
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