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Autore: ChrisAndreini    01/09/2016    5 recensioni
Vi siete mai chiesti cosa fareste se foste davvero nel videogioco Undertale? Io, durante una conversazione strana con una mia amica si, e questo è il demenziale risultato:
Dal prologo:
"E' facile giocare ad Undertale e scegliere la pacifist.
…Cioè, facile se si è esperti con i tasti e dalla pazienza infinita.
Cosa che io, stranamente, sono riuscita ad essere, anche se di solito non lo sono mai stata.
Però, se noi, e dico noi nel senso di noi noi, esseri umani nerd abituati ad essere sempre davanti ad un computer, fossimo davvero lì, non credo che ci metteremmo ad affrontare i mostri agendo o combattendo.
Io personalmente prenderei la situazione con un po’ più di panico."
Quindi se vi piacciono le storie dove il protagonista non è quel gran figo che affronta la situazione con impassibilità ma con un terrore puro e una bella dose di realismo, questa è la fanfiction che fa per voi ;)
Genere: Avventura, Comico, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chara, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Chara fa voto di silenzio per farmi uccidere

(e purtroppo funziona anche)

“Davvero? Figo!”

Smettila di infilarti nel titolo!

 

 

-Sans, cosa ci fai qui?- chiesi, mangiando allegramente il mio gelato ed intascando il biglietto.

-Stavo pensando di vendere della neve sciolta al modico prezzo di 9 gold- rispose lui, osservando il gelataio allegro.

-Purtroppo io ne ho solo 1- alzai le spalle, finendo il gelato.

“Ma… sei un animale. Era un gelato enorme!!”

Ero affamata.

“Lo vedo”

-Ah, beh, non è un problema, io non ho la neve- commentò lui, ed io non capivo se fosse serio o se mi stesse prendendo in giro.

“Secondo me dovresti ucciderlo, tanto per essere sicura”

-Beh… io vado allora, ci vediamo al prossimo puzzle- lo salutai, e continuai a camminare, andando a sbattere contro una palla di neve enorme, e cadendo in avanti.

Sentii Sans scoppiare a ridere dietro di me, ma non me ne curai, la cosa importante era che non avessi sprecato il gelato.

Almeno l’avevo finito di mangiare prima di cadere come una pera…

“Fammi indovinare, lessa?”

…stavo per dire cotta.

“Comunque devi rivedere le tue priorità”

Chara! Non ti credevo una Potterhead!!

“Cos’è una Potterhead? Una malattia strana?”

Non puoi avermelo chiesto, farò finta di non averti sentito.

“E sai cosa farò io? Non dirò mai più niente sul tuo morire perché così morirai davvero!”

L’importante è non sentirti.

“Sai che ti dico, non ti parlerò per tutto il capitolo!”

Questa sì che è una bella notizia!

“Mi rimpiangerai, e i lettori di più!”

Si, si, contaci, contaci.

Dove eravamo rimasti? Ah si, io che cadevo per terra ma per fortuna non sprecavo il gelato perché l’avevo già mangiato.

Capii subito che quella enorme palla di neve doveva finire nel buco stile palla da golf in fondo alla strada, e dato che io non avevo tempo da perdere e stavo congelando, decisi ovviamente di giocare.

Iniziai a spingere la palla per vincere nel minor tempo possibile, ma essa se ne andava da tutte le parti scivolando come se fosse sul ghiaccio e con una velocità sconvolgente.

Senza contare che mano a mano che si spostava rimpiccioliva.

Quando finalmente riuscii e metterla in buca era piccola quanto l’unghia del mio mignolo, e una bandierina grigia spuntò dal terreno, attivata da chissà quale forza magica.

‘Non ho mai visto nessuno giocare così male’ disse… come? Boh.

Forse anche la bandierina era magica.

‘Sei talmente tanto scarsa che ti ricompenserò con 20g per pietà’ continuò, io lo sentivo, ma come se fosse nella mia mente.

“…”

Il tutto non aveva il minimo senso.

Come del resto ogni cosa qui sotto.

Peggio del paese delle meraviglie.

‘Ma non giocare più’ concluse, prima di ritornare nel buco.

Io incrociai le braccia offesa, intascando i soldi con il broncio, e notai, mentre mi giravo in direzione di Sans sperando non mi avesse visto fare una tale figuraccia, che lui non c’era, ma in compenso l’enorme palla di neve era tornata al posto di prima.

Decisi di riprovarci, anche se la bandierina mi aveva detto di non farlo, solo per dimostrarle che potevo migliorare parecchio, ma quando mi avvicinai all’enorme palla di neve, essa si spostò da sola per non permettermi di toccarla, come mossa da una forza magica.

“…”

Rimasi ferma a bocca aperta e seccata abbastanza a lungo da procurarmi una paralisi facciale, e poi decisi di lasciar perdere, e… di comprare un altro gelato giusto per spendere soldi…

“…”

Stranamente, mentre formulavo quel pensiero, cambiai idea come spinta da una forza mentale potente, e mi avviai oltre il buco della bandierina… infilando per sbaglio il piede al suo interno.

“…”

A mia discolpa posso dire che avevo praticamente tutto il corpo congelato!

“…”

Se Chara non fosse in un silenzio autoinflitto probabilmente mi direbbe che sono un’idiota per volere il gelato congelata come sono.

Ma Chara non parla, ed io sono felicissima di ciò.

“…”

(Cielo, non parla davvero. Meglio passare alle maniere forti)

Ok, dove ero rimasta? Cercai di disincastrare il piede, ma ebbi parecchie difficoltà, senonché la bandierina grigia decise di farsi valere, e mi spedì fuori alla velocità della luce

‘Certo che tu sei proprio strana’ commentò, prima di ritornare a dentro e tappare il buco.

“…”

Procedetti per la mia strada, e presto incontrai un mostro molto ghiaccioso.

-Oh Mimma!- esclamai, mettendomi immediatamente sulla difensiva.

Non era Mimma, lo so, quella era la rana che avevo incontrato nelle rovine, ma avete di certo capito il concetto.

“…”

Comunque, io lo guardai, e lui mi guardò, un po’ incerto.

-Ehm… ciao- lo salutai.

Lui mi guardò come squadrandomi, ed io già temevo per la mia vita quando mi parlò.

-Perché uno studente studia con la borsa del ghiaccio sulla testa?- chiese, con sguardo speranzoso.

Io lo guardai confusa, e scossi leggermente la testa.

-Non… non lo so- dissi in un sussurro, pronta a darmela a gambe per non dimostrare a Chara che se lei non mi augura morte ad ogni passo muoio davvero.

-Perché così ripassa a mente fredda- concluse lui, aspettandosi una mia reazione.

Io lo guardai per qualche secondo ghiacciata sul posto, lui abbassò la testa sembrando rattristato, poi scoppiai a ridere, ed il mostro la risollevò di scatto.

-Che battuta carina! Perfetta per rompere il ghiaccio- gli feci un occhiolino, sperando che cogliesse, e nonostante un tentennamento iniziale, scoppiò a ridere anche lui.

Continuammo a farci a vicenda battute sul ghiaccio, o almeno, lui ne fece un sacco, ed io lo ascoltai per la maggior parte del tempo perché non sono un granché ad inventare battute, ma alla fine sembrava parecchio soddisfatto.

-Lo sapevo, lo sapevo che potevo fare il comico! Papà si sbagliava!- affermò con convinzione, sentendomi ridere per forse l’undicesima volta.

-Ma certo che puoi fare il comico, non permettere mai a nessuno di fermarti, soprattutto ai tuoi genitori. C’è mio padre che ogni volta che gli faccio leggere qualcosa mi smonta come una statua di lego- gli confessai con un occhiolino, per poi rabbuiarmi, pensando a mio padre, che non vedevo da un sacco.

Chissà che stavano pensando i miei parenti in quel momento, probabilmente erano molto in pensiero per me.

“In realtà non ci eravamo ancora accorti che fossi scomparsa. Pensavamo ti fossi fermata a fare campeggio con i tuoi amici”

Sul serio papà?! Ma ti sembro il tipo?!

“No, ma la speranza che tu lo diventi è l’ultima a morire”

Guarda, ho deciso, torno da Toriel e mollo tutto!

CHARA!!! Dovresti impedirmelo!! (E lamentarti perché ho fatto usare a mio padre le tue virgolette).

*Ricompari per spronare Chris ad andare avanti sostituendo Chara che non ha intenzione di parlare fino alla fine del capitolo

Frisk, sei tornata! 

*Affermi che non avresti doluto farlo ma assicuri Chris che non verrà sottratto al numero massimo delle sue visite

Hai un numero massimo?

*Annuisci, e rassicuri Chris che se dovesse morire troppe volte ed avere troppo controllo di Chara su di sé troppo presto, verrai ad abbassarlo. Però potrai venire solo sei volte

CHARA!! PERCHE’ NON TI STAI LAMENTANDO DI QUESTA AGGIUNTA!?!

*Rispondi che fino a che Chris non morirà Chara ha deciso di non parlare e manterrà la parola. Poi saluti Chris e te ne vai

Durante tutto questo discorso mentale, Snowdrake, il mostro, era ancora lì, e mi guardava strano, come chiedendosi perché mi fossi congelata sul posto.

(Capito? Battute sul ghiaccio… congelata… ahah… ok, era pessima, continuiamo)

Mi riscossi, e feci un grande sorriso al mio nuovo amico.

-Scusa, ero immersa nei miei pensieri, non vedo i miei genitori da tanto tempo- cercai di giustificarmi, evitando il suo sguardo.

Lui sembrò rattristarsi.

-Mia madre è scomparsa da anni- mi disse, come per consolarmi, poi mi porse una ventina di soldi -Tieni, grazie per l’attenzione- e si allontanò salutandomi.

Io li guardai con gli occhi che brillavano.

Avevo guadagnato quaranta soldi in pochi minuti.

L’assenza di Chara mi stava davvero portando fortuna. 

“Humpf”

Ti ho sentita!

“…”

…(effettivamente sbuffare non è parlare, mannaggia, mi ha fregata!)

Procedetti per il mio percorso, allegra e senza temere nulla, e presto raggiunsi uno spiazzo con un foglio di carta a terra e Papyrus e Sans davanti.

-SEI SEMPRE PIÙ PIGRO OGNI GIORNO CHE PASSA. IERI HAI FATTO UN PISOLINO LUNGO TUTTA LA NOTTE!- si stava lamentando Papyrus.

-Credo che quello si chiami “dormire”, Paps- obiettò il fratello con un occhiolino, spostando poi la sua attenzione su di me.

-TUTTE SCUSE!- si lamentò Papyrus, che non si era ancora accorto di me.

-Hey, raga… diciamo scheletri. Come va?- chiesi, salutandoli e attirando finalmente l’attenzione dello scheletro più alto.

-HEY! È L’UMANA!- esclamò Papyrus, guardandomi con un grande sorriso.

-Si, qual è il puzzle?- chiesi, guardandomi intorno alla ricerca di spiazzi elettrici o congegni vari, ma c’era solo il foglietto, in un piccolo pezzo di pietra spalata dalla neve.

-IL PUZZLE È PROPRIO… SANS! DOV’È IL PUZZLE?!?!- Papyrus sembrò avere i miei stessi problemi nel rintracciarlo, ma lo scheletro più basso alzò le spalle ed indicò il foglio ai miei piedi.

-È lì, bro

Io mi avvicinai lentamente, temendo esplodesse, e presi quello che sembrava un trova parole preso da un giornaletto di Geronimo Stilton di quelli che giocavo da piccola.

Lo osservai un po’, ma non avevo una penna con me.

-Qualcuno ha qualcosa per scrivere?- chiesi ai due scheletri, che scossero la testa, Sans divertito, Papyrus sorpreso.

-SANS, STA FUNZIONANDO?!-

-Forse ho qualcosa nello zaino- proposi a me stessa.

Controllai, ma non c’era traccia di penne o matite, così decisi di segnarmi tutto a mente, anche se ci sarebbe voluto davvero un sacco di tempo.

“…”

Se Chara non avesse fatto voto di silenzio probabilmente adesso mi riempirebbe di insulti pesanti e parolacce da censurare.

Ma io credevo sinceramente che se non avessi risolto il trova-parole sarebbe scattata qualche trappola che mi avrebbe ucciso, e l’ultima volta che ero stata determinata era stato un sacco di stanze fa, e non mi andava di morire e rifarmi tutto, anche perché avevo guadagnato i big money in questo lasso di tempo.

Ero così concentrata a ricordarmi i punti esatti senza poterli segnare, che a malapena mi accorsi di Sans e Papyrus che mi fissavano: il primo piegato in due dalle risate che cercava di trattenere ed il secondo che mi fissava a bocca aperta.

-SANS…. STA DAVVERO FUNZIONANDO!- commentò, sorpreso.

Alla fine non ci misi molto, e quando finii, giusto per sfizio, decisi di controllare la prima parola che avevo trovato, che era composta da tutte le lettere della prima riga.

…solo che le lettere non erano giuste.

-Aspetta, che?!- chiesi, facendo ritornare una parte frozeriana che era in me dallo scorso capitolo.

-Sans!- urlai, alzando arrabbiata la testa verso lo scheletro che aveva ideato il puzzle -Questo trova-parole non ha una soluzione esatta!- mi lamentai, avvicinandomi per mostrargliela.

-Ops, davvero? Direi che sono stato sconfitto- commentò lui, con quel sorriso davvero fastidioso.

-Eh no! Io ci ho messo un sacco a risolverlo! Non è giusto!- esclamai, gettandolo a terra e prendendo un’ammasso di neve.

-È STATO UN FALLIMENTO!- sbuffò Papyrus, senza più badare a me.

-Forse avrei dovuto utilizzare…- cominciò a dire Sans in direzione del fratello, ma io gli lanciai per vendetta una palla di neve, che lo colpì dritto nell’orbita.

Ci furono un paio di secondi di puro silenzio, interrotti solo da Dogman che ci passò accanto fischiettando senza vederci, probabilmente perché eravamo immobili.

Io ero mortificata, volevo solo colpirlo per gioco, non beccarlo nell’occhio, che era pure vuoto quindi chissà quanto faceva male.

Probabilmente ora la neve gli era entrata nel cranio ed aveva il classico ‘cervello congelato’… non che lui avesse un cervello probabilmente, essendo uno scheletro, però insomma avete capito il concetto.

Mi guardava con orbite completamente nere se non fosse stato per la neve che ancora spuntava fuori.

Papyrus guardava il fratello con occhi sgranati.

Io stavo già scrivendo mentalmente le mie ultime volontà…

(Lascio tutti i miei averi al mio gatto: il mio computer, il cellulare, il letto e le torte di Toriel. A mia sorella lascio la torta di lumache e desidero che l’unico caricatore del cellulare rimasto lo usi solo mia madre perché sennò mia sorella lo rompe in due giorni)

…quando Sans si piegò, prese una palla di neve grande quanto quella del gioco che avevo fatto prima e me la tirò a dosso, seppellendomi in una montagna di neve dal quale mi tirai fuori con difficoltà, e con parecchi brividi.

Poi scoppiò a ridere di gusto.

-SANS! NON SI TRATTANO COSÌ GLI UMANI!- si lamentò Papyrus, lanciandogli l’ennesima palla di neve che unita alle sue risate per poco non gli fece perdere l’equilibrio.

Ben presto il tutto si trasformò in una battaglia di neve in piena regola, che si concluse solo quando io, troppo stanca per continuare, con il sudore che mi scorreva gelido sotto i vestiti, non mi arresi, sventolando il fiocco che si era sfilato dai capelli come una bandiera bianca… che però in questo caso era rossa.

Ma dettagli, non avevo niente di bianco con me.

-Vi prego… vi prego… basta… basta… sto… morendo…- dissi, con il fiato spezzato dalle risate e dalla stanchezza.

-M_MORENDO?! NO! SANS! L’ABBIAMO STANCATA TROPPO!! VIENI! TI CURO E…- cominciò a dire Papyrus, preoccupandosi di colpo e avvicinandosi a me, che scossi la testa, ridacchiando.

-Tranquillo, tranquillo… è solo un modo di dire- lo rassicurai, con una pacca sulla spalla.

Lo scheletro tirò un sospiro di sollievo, e sembrò riprendersi da quella momentanea evasione dalla realtà.

-EHM… COMUNQUE…- tossì, per riassumere un tono che doveva essere teoricamente autoritario -… QUESTA È STATA UNA VITTORIA PER TE, MA SOLO PERCHÉ SANS NON HA USATO QUALCOSA DI PIÙ COMPLICATO, COME UN RIORDINA-PAROLE!!- affermò con convinzione, e Sans, asciugandosi… le lacrime per il troppo ridere? … No, è uno scheletro, come fa ad avere lacrime per il troppo ridere?

“…”

…Forse era il residuo della palla di neve di prima?

“…”

Probabile.

Comunque, Sans, asciugandosi la neve che gli colava lungo la faccia come fossero lacrime per il troppo ridere, obiettò qualcosa.

-Riordina-parole? Ma è per ossicini. Al massimo un cruciverba

-TSK, I CRUCIVERBA SONO NOIOSI! OGNI VOLTA MI ADDORMENTO!- iniziarono a discutere su cosa fosse più difficile, se i cruciverba o i riordina parole, ed io, come ogni persona che si rispetti che si ritrova invischiata in una lite tra fratelli (a me capita sempre… di essere la litigante), mi guardai interessata i lacci delle scarpe, che si stavano sporcando da morire per via della neve.

Certo che erano consumate anche prima di essere indossate da me… chissà a chi erano appartenute, e che fine aveva…

-UMANO! RISOLVI QUESTA DISPUTA!- mi chiamò in causa Papyrus, distogliendomi dai miei pensieri.

-Che? Cosa?- io feci passare lo sguardo tra i due scheletri, per niente interessata a farmene nemico uno.

Sans mi guardò interessato, ed io tentai un modo per uscire da quella situazione.

-RIORDINA-PAROLE O CRUCIVERBA?- chiese Papyrus, con la faccia di chi è certo di vincere.

Dipendeva, a dire il vero, nei cruciverba può capitare di tutto, pure cose che non sai mai nella vita, però li ho mai trovati così difficili.

I riordina-parole non so esattamente cosa siano… anche se se è quello che penso io sono davvero per bambini.

Ed erano entrambi esercizi che avevo fatto ai corsi di inglese, quindi, in inglese cosa era più difficile?

-UMANO?- Papyrus reclamò la risposta.

Decisi di essere sincera.

-I riordina-parole sono più difficili- ammisi -Ma è stato difficile scegliere- aggiunsi poi, guardando Sans come a chiedergli con gli occhi di non uccidermi lì su due piedi solo perché avevo dato una risposta diversa da quella che avrebbe dato lui.

Evitai di aggiungere anche ‘mi sembravano facili entrambi’ per non attirarmi l’odio dei due, ma Papyrus era parecchio soddisfatto.

-VISTO?! L’UMANO DEVE ESSERE MOLTO INTELLIGENTE, SE TROVA I RIORDINA-PAROLE COSì COMPLICATI!- commentò allegro, prima di zompettare via.

Io guardai Sans, che mi sorrise divertito.

-Sei stata gentile a dare quella risposta solo per farlo contento. Perché entrambi sappiamo che i cruciverba sono molto più complicati- mi fece un’espressione quasi spaventosa, ed io, con la bocca secca, mi affrettai ad annuire, anche se trovavo davvero i riordina-parole più difficili -Qualche giorno fa stava cercando di risolvere l’oroscopo- aggiunse poi lo scheletro, ritornando come al solito, e poi allontanandosi nella direzione da cui io ero venuta.

-Ci vediamo al prossimo puzzle- mi fece un cenno, e sembrò sparire all’orizzonte.

Io respirai profondamente, e continuai il mio cammino.

Mi sentivo sola, ora che gli scheletri si erano allontanati, e senza Chara che mi augurava morte certa.

Stavo giusto per chiamarla lasciando perdere la mia dignità quando vidi una cosa che mi fece bloccare sul posto.

-…No- dissi tra me, a bocca spalancata.

“…?”

-Non è possibile- continuai, avanzando di qualche passo con la paura che potesse essere una trappola o un miraggio, anche se di solito i miraggi ci sono nel deserto più che nel ghiaccio, anche se mi pare che anche nel ghiaccio ci siano, a volte. L’avevo letto in un libro, forse proprio uno di Geronimo Stilton. Ma si parla di anni fa, eh, non vi fate idee strane (che bello che era Geronimo Stilton).

Ma la visione celestiale rimase lì, e non si mosse, anzi, divenne più vera e consistente.

A pochi passi da essa, la fissai con tanto d’occhi, e tornai immediatamente determinata.

-Ho fatto bene a prendere il formaggio- esclamai, frugando nello zaino.

Era infatti, neanche a farlo a posta (ok, forse sì, lol) un piatto di spaghetti!!

Era gelato ed incollato al tavolo, ma a me non importava affatto, perché avevo fame, e amo gli spaghetti al sugo con il formaggio!

Lo misi a pezzi sopra gli spaghetti, e ne presi una forchettata.

“Eww”

Chara, ti ho sentita (ma ancora non è una vera parola, quindi mannaggia!).

Ma non badai molto a lei, perché il sapore era qualcosa di indescrivibile, davvero immangiabile.

Probabilmente erano avvelenati.

Notai che c’era un biglietto accanto a loro.

‘UMANO! TI PREGO DI ACCETTARE QUESTI SPAGHETTI CUCINATI DA ME, IL GRANDE PAPYRUS! (P.S. IN REALTÀ SONO UNA TRAPPOLA, DISEGNATA PER FARTI CONCENTRARE COSÌ TANTO SUL LORO GUSTO RAFFINATO CHE NON TI ACCORGERAI DI NON STARE PROSEGUENDO, E COSì TI CATTURERÒ E AVRÒ VINTO IO. NYEHEHEHEH’ 

Gusto raffinato un corno!

Decisi però di non giudicare troppo aspramente, perché alla fine mi avevano fatto tornare determinata, e dopotutto probabilmente facevano schifo perché erano congelati, non perché Papyrus fosse un pessimo cuoco.

E poi era così carino, lo avevo giudicato proprio male.

Lasciai perdere il resto degli spaghetti, e continuai ad andare.

Non appena raggiunsi un grande spiazzo, un cane mi si presentò davanti.

-Oh, ciao…- rimasi immobile questa volta, mentre il cane, con una spada e uno scudo, iniziava ad attaccarmi.

Purtroppo lui, a differenza di Dogman… sembrava vederci più che bene, e non aveva lame blu.

Un veloce colpo al braccio quasi me lo tranciò, provocandomi un dolore lancinante.

-Corbezzoli!- esclamai, sorpresa.

“Ma che ca**o hai appena…?” si interruppe di scatto, come pentendosi di aver infranto il suo voto.

Ah ah! Ha parlato prima della mia mo…

…Neanche il tempo di finire il pensiero che mi ritrovai davanti al piatto di spaghetti, prima che lo mangiassi.

Il dolore era sparito, insieme al retrogusto che mi era rimasto in bocca di quei pessimi spaghetti.

Questo significava che avevo ancora il formaggio… evviva?

“Siii! Sei morta! E posso parlare, finalmente!”

Oh… che peccato… (finalmente).

“Non sai quante cose ti volevo dire”

Davvero? Aww, quindi in fondo in fondo ci tieni a darmi consigli!

“Macché! Sei un’idiota senza speranza, avrei fatto facepalm ad ogni passo che hai fatto se avessi avuto un corpo. Quante parolacce mi sono trattenuta dal dirti. Aspetta che recupero. Sei una ca**o di co**iona senza speranza del ca**o. Va**an**lo a te, a Sans, a quella palla di neve del ca…”

Credo che ne avrà per molto, meglio concludere qui il capitolo.

Speriamo di non morire troppe altre volte.

“Finalmente siamo a due morti nella zona invernale. Si ca**o!!”

…Era meglio quando non parlavi.

“Ammettilo, ti sono mancata!”

NO! (si)

“Guarda che io leggo anche il tuo pensiero più profondo, idiota!”

(Cavolo!)

E guarda che tu hai perso la scommessa con te stessa, tiè!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(A.A.)

Si, le cose tra parentesi sono il mio pensiero più profondo.

L’idea di usarlo per il pensiero mi è venuta leggendo Shining (quanto è bello quel film).

Scusate davvero tantissimo per il capitolo davvero in ritardo e neanche tanto più lungo degli altri, a malapena mezza pagina in più rispetto a quello di Toriel.

Comunque spero che vi piaccia, anche se Chara è assente per la maggior parte di esso.

Mi sono divertita con Snowdrake, con Sans e Papyrus e anche con il puzzle della palla di neve. Nessuno ha mai fatto un risultato così brutto.

Se ci saranno errori scusatemi ma l’ho controllato solo un paio di volte perché voglio pubblicarlo oggi altrimenti non lo vedrete che la settimana prossima, visto che domani è il mio compleanno e questi giorni saranno molto pieni.

Conto di non aggiornare molto tardi, e spero davvero che il capitolo sia piaciuto e che la storia in generale continui a far ridere.

Sto cercando di renderla al meglio, soprattutto i personaggi e le parti comiche, e il riordina-parole sarebbe il junior jumble, che non sapevo come tradurre.

“Chris, è stato un capitolo orribile! Io non c’ero nemmeno!”

Guarda che sono convinta piacerà di più proprio per questo!

“Tzè, credici se vuoi, ma non è così. Anzi, sostenitori miei, se credete che dovevo starci di più nel capitolo mettere una bandierina critica rossa. Muahahahah”

No, non fatelo, domani è il mio compleanno, recensite positivamente, dai *faccina tenera*

“Sembri una rana scuoiata viva con questa faccia”

Che brutta immagine.

“Pensa e me che ti vedo!”

E con questi discorsi allegri, vi do un grande bacione e appuntamento alla prossima :-*

   
 
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