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Autore: Strange_Guy99    08/08/2016    2 recensioni
Crossover: Crybaby and Blurryface.
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Crybaby ride tra le sue lacrime. È una ragazzina che non ha mai avuto niente di buono dalla vita e che continua ad andare avanti nella speranza che qualcosa cambi.
Blurryface è un mostro. Odia con tutto sé stesso Tyler e lo scopo della sua vita è quello di annientarlo per poter essere vivo.
Tyler non vive. È una persona che preferisce osservare gli altri. Ha intrapreso una battaglia contro Blurryface ed in palio c'è tutto.
Genere: Introspettivo, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Crybaby agguantò il telefono con mano tremante.
Perché lo stava facendo? Lo odiava. Ma aveva tanto bisogno di qualcuno.
E poi era dannatamente bello.
Lo voleva.
Compose il numero con una lentezza che la spaventava.
Non appena il telefono squillò cacciò un sospiro per cercare di allontanare la tensione ed appoggiò la schiena sul bordo della vasca piena di bolle.
Guardò la saponetta.
Certo, dopo si sarebbe punita, ma ora voleva divertirsi un po'.
Al terzo squillo la sua voce non si fece ancora sentire e Crybaby iniziò a scoraggiarsi.
Forse lo aveva trattato troppo male.
«Joooohnnyyy.»lo chiamò con voce infantile, ignorando il fatto che non potesse essere udita.«Jooooohnnyyyyy.»
Un altro squillo, ancora senza risposta.
Scosse la testa mentre una lacrima cadde nella vasca, fondendosi con l'acqua e il sapone.
«Pronto?»domandò una voce profonda e calda, ma al tempo stesso molto insicura.
«Hey Johnny.»la ragazzina salutò, balbettando dalla felicità. Quasi non ci credeva.«Vorresti venire a casa mia?»
Seguì un attimo di silenzio che a Crybaby sembrò durare una vita.
Ti prego Johnny, supplicò lei mentalmente.
«Sì.»la sua voce suadente si fece risentire e la ragazzina si morse il labbro inferiore.
Era così dannatamente eccitante.
«Certo.»
Non ci poteva credere.
L'amava ancora? Dopo il modo in cui l'aveva trattato?
Dio, era così felice! Avrebbe voluto farsi stringere tra le sue braccia e, sì, avrebbe anche voluto baciarlo.
Era pronta per farlo.
Sentire le sue labbra così candide premute sulle proprie sarebbe stata la realizzazione di un sogno.
«Okay.»rispose lei cercando di mantenere un atteggiamento distaccato.«Ci vediamo dopo.»

*

Tyler e Blurryface erano diretti verso casa di Crybaby.
Non era passato molto tempo dalla loro ultima visita, ma volevano farle una sorpresa.
Persino Blurryface aveva voglia di vedere la ragazzina.
Certo, l'ultima volta non era andata bene, ma non aveva alcuna intenzione di farsi mettere di nuovo i piedi in testa da quello sfigato di merda.
Sarebbe stato lui il protagonista stavolta, non Tyler.
Il ragazzo lanciò un rapido sguardo al demone per poi piegare le sue labbra in un raggiante sorriso.
Era così dannatamente felice.
Era riuscito a vincere. Per una volta nella sua vita aveva battuto quell'insulso parassita.
Si sentiva bene.
Crybaby era una lacrima nel suo cuore.
Lo faceva sentire vivo, lo portava in alto.
La sua unica paura è che un giorno lo avrebbe lasciato cadere, facendolo sfracellare a terra.
Paura che gravò su di lui nel momento in cui i due incrociarono Johnny nella loro strada.
Era bagnato e si guardava intorno con fare ossessivo.
«Sembra un pulcino spaventato.»osservò Blurryface ridacchiando con fare sprezzante.
Johnny abbozzò un sorriso imbarazzato non appena incrociò lo sguardo degli altri due.
«Sai, ero da Crybaby.»pronunciò con fare solenne, guardando dritto negli occhi il povero Tyler.
Stavolta non riuscì a sostenere quello sguardo così orgoglioso.
I suoi occhi puntavano fissi a erra mentre nella sua mente malata cominciò a sfrecciare una quantità indefinita di pensieri.
Johnny e Crybaby? Perché è bagnato? Cos'ha Crybaby? Perché era a casa sua? Cosa è successo tra quei due?
Per poco la scatola di biscotti che aveva comprato lei non gli cadde dalle mani.
Voleva sparire e non tornare più. Voleva tornare a casa sua.
Blurryface era molto combattuto.
Quella era l'occasione d'oro; Johnny sarebbe stato un punto cardine nella distruzione di Tyler.
L'unica nota dolente è che quel ragazzino era una tra le persone più odiose che conoscesse.
In conclusione: avrebbe distrutto Tyler senza di lui.
Blurryface e Crybaby erano una squadra completa.
Non avevano bisogno di Johnny.
Ma il demone ignorava che persino Tyler e Crybaby erano una squadra.
Quei tre erano il più bizzarro triangolo che si sia mai visto.
«Non ricordo che qualcuno te lo abbia chiesto, pivello.»ringhiò Blurryface verso l'intruso che si fece immediatamente piccolo.«Sparisci.»
E, come un cane ubbidiente, se ne andò strisciando.
Gli occhi di Tyler si incrociarono con quelli del demone che lo interruppe non appena fece per aprire bocca.
«Non ti sto aiutando, sfigato.»disse agguantando il ragazzo emotivo per la maglietta.«Io ti distruggerò, ma lo farò da solo.»
Fu così che i dubbi di Tyler vennero schiariti prima ancora che nascessero.
I due non si scambiarono una parola finché non arrivarono a casa di Crybaby. Non che fosse una cosa insolita, quei due non parlavano mai.
Fu Tyler a rompere quell'insopportabile silenzio non appena notò che la porta era aperta.
«Dovremmo entrare?»domandò quasi con un sussurro.
Il demone non si degnò nemmeno di rispondergli: spalancò la porta ed entrò senza farsi alcun genere di problema.
Il ragazzo sospirò. Persino il suo demone lo snobbava.
La casa era completamente deserta e nemmeno le mosche si azzardavano ad interrompere quel surreale silenzio.
«Crybaby!»chiamò Blurryface con tono tutt'altro che rassicurante.«Dove cazzo sei?!»
Si sentì un rumore bizzarro e poi dei tonfi che dovevano essere dei passi molto pesanti, infine una porta al piano di sopra sbatté con una violenza che lascio sbigottiti entrambi i ragazzi.
I due corsero al piano di sopra, iniziando a smanettateci con ogni maniglia di ogni fottuta porta.
Ma di Crybaby nemmeno traccia.
Non era in camera sua, né in quella dei genitori, né tantomeno in quella del fratello.
Una singola serratura non scattò quando Tyler provò ad aprire la porta. Quella del bagno.
«Andate via!»una voce gracchiante si fece sentire dall'altra parte.
«Crybaby, vedi di aprire questa schifosa porta!»Blurryface scostò Tyler in malo modo, iniziando a bussare con il suo solito fare minaccioso.
Persino lui si stupì della sua preoccupazione nei confronti della ragazzina.
Perché le importava così tanto di lei? Era solo uno strumento.
Un inutile strumento.
«Non credo che così la convincerai ad aprire la porta.»sussurrò Tyler in quello che sembrava un moto di gelosia.
Dal bagno si sentì un singhiozzo che si tramutò rapidamente in un rumore gutturale che fece accapponare la pelle ai due.
«Crybaby, ti prego.»implorò Tyler cercando di aprire la porta inutilmente.«Siamo qui per te. Vogliamo aiutarti.»
Dall'altra parte la ragazzina si alzò dalla vasca insaponata, facendo gocciolare un misto tra acqua, lacrime e bava sul pavimento.
Nella mano destra teneva la saponetta con la quale si puniva quando diceva qualcosa di sbagliato.
E aver pronunciato la parola "amore" era dannatamente sbagliato.
Johnny l'avrebbe solamente fatta stare male, ma ne n'era accorta solamente quando ormai era troppo tardi.
Aveva bisogno di qualcuno. Aveva bisogno dei suoi amici.
Non si degnò nemmeno di vestirsi quando aprì la porta del bagno.
Era nuda come un verme. Questa cosa imbarazzò non poco Tyler, mentre Blurryface sembrò apprezzare lo spettacolo.
Dopo l'iniziale sbigottimento il ragazzo emotivo entrò nel bagno, agguantando un asciugamano color acquamarina per poi avvolgerlo attorno al corpo di porcellana della ragazzina in lacrime.
Il demone, invece, sfilò la saponetta consumata dalla mano delicata di Crybaby.
Sapeva che era un momento drammatico e il suo sarcasmo e la sua vera natura non sarebbero stati tollerati in una situazione del genere.
Cercò di tirare fuori il suo lato umano.
Osservò quel piccolo pezzo di sapone, non connettendo la sua correlazione con l'aspetto devastato della ragazza.
Poi i suoi occhi scarlatti si soffermarono sulle labbra candide della ragazza.
Oltre alla bava che colava in modo disgustoso c'erano anche delle piccole bolle.
E capì da dove provenivano quegli strani segni sulla saponetta.
«Perché lo hai fatto?»domandò Blurryface con tono serio, guardando dritto negli occhi giganti la ragazzina.
«È colpa di Johnny.»sussurrò Crybaby stringendosi nell'asciugamano, cercando di placare i brividi.«Le sue labbra avevano un sapore disgustoso.»
«Perché lo hai chiamato?»domandò Tyler con tono comprensivo, stringendo il corpo fragile della ragazza che scoppiò immediatamente in lacrime.
«Ero sola.»rispose lei in un flebile sussurro, stringendosi tra le braccia dell'amico che sorrise, nonostante fosse il momento meno adatto.
Quel contatto fisico era bizzarro, ma gli piaceva.
«Ma tu hai me.»replicò Blurryface, prendendo il dolce viso della ragazza, costringendola a guardarlo negli occhi.«Non sei mai sola.»
Tyler si sentiva di troppo adesso.
Tyler si sentiva di troppo sempre, ma in quel momento quella sensazione aveva toccato livelli fin troppo alti.
«Hai noi.»sussurrò il ragazzo emotivo, temendo di distruggere quel momento così intimo tra i due.
Blurryface spostò i suoi occhi scarlatti verso Tyler e sorrise.
O meglio, il suo volto si piegò in uno sbilenco e malato ghigno.
La ragazzina indietreggiò, spaventata.
Non era stato un gran consolatore.
  
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