Touma chiuse un occhio, avvicinando il libro al viso e poi allontanandolo di nuovo: i kanji spiccavano nitidi sulla pagina bianca.
Si era accorto di quel cambiamento quel pomeriggio a scuola, durante l'allenamento di tiro con l'arco. Aveva infilato un centro perfetto dopo l'altro, come non gli riusciva più da mesi.
Da quando – a forza di leggere e studiare ad ogni orario - aveva finito col rovinarsi la vista.
Ed ora, all'improvviso, ecco che la sua mira tornava perfetta e la vista ancora più acuta di prima.
Difficile non collegare la cosa a ciò che aveva appena scoperto e raccolto.