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Autore: I_love_villains    09/08/2016    2 recensioni
Allora, intendo raccontare le avventure delle mie due Creepy preferite, anche se non mancheranno le altre. Ci saranno diversi episodi, avventurosi, divertenti, tristi, come nella vita. Indovinate a chi si deve il rating giallo? Beh, spero che ci divertiremo insieme.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kage Kao, Offenderman, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La radura, illuminata dalla tiepida luce del sole, aveva un altro aspetto rispetto alla sera. Satàna arrivò al punto in cui era caduto Kage e si guardò intorno. Un luccichio attirò la sua attenzione. Si diresse verso i cespugli, cauta, e trovò un fucile. Lei non si intendeva di armi, ma le sembrò normale. Chi lo aveva adoperato, però, non lo era. Poteva sentirlo. Si chiese perché mai un demone o simile ce l’avesse con l’amico di Offenderman. Perlustrò ancora la zona, in cerca di altre tracce. Dopo un’ora di accurate ricerche tornò al castello.
“Spiacente, dolcezza, non …”
La succuba si bloccò e rise. Smexy era seduto il più lontano possibile dal divano e cercava di non guardarlo. Appena si accorse della sua presenza fece finta di vomitare.
Sadie era seduta accanto a Kagekao e sussurava tante paroline dolci mentre lui mangiava il pasto da lei preparato. Per fortuna di Kage la maschera non poteva arrossire.
Satàna si accoccolò in braccio a Offender e parlò piano per non farsi sentire dai due fidanzatini.
“Lì ho trovato un fucile e niente di più.”
“Non sei riuscita a scoprire altro?”
“Beh, chi ha premuto il grilletto non era umano.”
“Era come noi?” chiese stupito Smexy.
“Forse. Esistono così tante strane creature in questo mondo. Sai se il tuo amico ha nemici?”
“No … ehi, Kage.”
Offenderman alzò la voce. Kage smise di mangiare e si voltò verso di lui.
“Ti viene in mente qualcuno che vuole ucciderti?”
“Sì, ma è in Giappone. E non userebbe mai armi da fuoco.”
“Stai parlando di quello shinigami?” domandò Sadie.
“Sì, Scollex.”
“Escluso lui?”
“Mmmh … parenti dei miei compagni di giochi, se sono stati così bravi da capire chi li ha uccisi.”
“Non credo” fece Sat. “Magari si è trattato di un incidente.”
“Forse” concordò Kage. Gli sembrava l’opzione più probabile.
“Ora mangia, Kage-kun. Ne hai bisogno per riprendere le forze.”
Kagekao ci mise tre giorni per rimettersi. Smexy ne fu felice: non avrebbe visto più scene smielate compiersi davanti ai suoi occhi.
“Quindi non sei crepato” commentò Jeff al ritorno di Kage nella magione.
“Nemmeno tu durante la mia assenza.”
“Se avessero usato un coltello probabilmente lo scopo sarebbe stato raggiunto.”
La creatura si allontanò dal killer.
“Ignora Jeff, ci sei mancato” disse Graffiti.
“Grazie.”
“Oh. Mentre non c’eri abbiamo …”
“Ho” precisò Jeff.
“… rubato un’auto. Intendevamo sbarazzarcene stasera. Ci stai?”
“Certo” accettò felice Kage.
“Ma Kage, sei sicuro? Ti sei appena rimesso” intervenne Sadie.
“Sì, appunto. È come montare a cavallo dopo essere caduti.”
“A- ah. Beh, se ne sei convinto …” fece lei, scettica.
Maschi” pensò scuotendo la testa.
“Se devi essere del gruppo fatti trovare nel cortile alle nove. Sarà abbastanza buio” disse Graffiti.
“Ma come l’avete fatta arrivare dalla strada fin qui?”
“Sono un mago al volante” si vantò il killer.
“Aspetta di vedere com’è conciata” anticipò il Proxy, guadagnandosi un’occhiataccia.
“Parli della roba con cui l’hai colorata?” lo schernì Jeff.
“Ora è più bella!”
“Certo! Ricoprirla di clown aiuta a renderla discreta!”
“Su, su, bambini. Non litigate” disse E. J.
“Vieni anche tu?” domandò Kage.
“Qualcuno deve pur controllarli.”
Prima di sera molte Creepy si congratularono con Kagekao per la sua guarigione. Lui ringraziò e si godette il ritorno a casa. Sadie lo pregò di stare attento prima di uscire con Jeff, Graffiti ed Eyeless Jack e lui la tranquillizzò con un bacio.
Alle nove Kage uscì e capì di cosa parlavano i suoi amici. Anche con la poca luce che c’era si notavano numerosi graffi, crepe e la mancanza di qualche finestrino. Oltre ai spaventosi clown blu e viola di Graffiti.
“Carina, no?” gli chiese quest’ultimo.
“Sì …”
“Forza, salite!” esclamò Jeff montando a sua volta e sistemando sul sedile accanto una cassa di birra.
Kage e Graffiti si scambiarono un’occhiata prima di salire sui sedili posteriori. Jack tolse la birra per sedersi e la tenne sulle gambe.
“Prima di partire mi carico un po’. Tanto se ci fermano l’alcol è l’ultimo dei nostri problemi.”
E. J. e Graffiti si fecero una birra, Kage rifiutò e Jeff si scolò le altre quattro.
“Ok, si parte!”
Il killer guidò attraverso un sentierino nella boscaglia, forse ricavato dall’arrivo dell’auto. Una volta superato, raggiunsero la strada asfaltata. Jeff aumentò la velocità.
“Ehm, stiamo andando in città?” domandò Jack.
“Ah ah” fece Jeff.
“Perché?”
“Voglio investire qualcuno.”
Tutti si misero le cinture. Jeff accelerò ancora ed entrò nel centro cittadino.
“Per fortuna non circola nessuno” disse Graffiti.
In effetti avevano la strada tutta per loro. Il killer si divertì a girare curve a tutta velocità, a fare inversioni e altre cose di questo tipo. Gli altri ridevano, anche se un po’ spaventati. Ad un certo punto, durante una manovra, qualcosa rimbalzò contro il parabrezza e volò dietro di loro. Jeff frenò.
“Mi sa che hai realizzato il tuo scopo” disse Kage, guardando indietro.
Le quattro Creepy smontarono. Al centro della strada era riverso un barbone. Giaceva in una pozza di sangue.
“Secondo voi è già morto?” domandò Graffiti.
Jeff lo punzecchiò con un piede, producendo un flebile lamento.
“No …” rispose.
“Gli vuoi passare di nuovo sopra?” chiese Kagekao.
“Uhm … no, idea!” esclamò Jeff, per poi spiegare: “Mettiamolo nel bagagliaio e vediamo se troviamo qualcun altro da mettere sotto. Poi ci sbarazziamo dell’auto con loro dentro.”
“Mi prendo un rene.”
“Basta che non l’uccidi.”
“Se morirà sarà per lesioni interne e fratture multiple.”
Jack prese il rene del barbone, poi lo caricarono nel bagagliaio. Risalirono in macchina.
“Raga’, ho visto un’auto della polizia” annunciò Graffiti.
Jeff si allontanò piano. Dopo qualche isolato accelerò e riprese il suo gioco. A mezzanotte e mezza decisero che era ora di lasciare la città. Ora a fare compagnia al barbone c’erano un’anziana coppia e una prostituta. Anche se lei era deceduta sul colpo, le Creepy l’avevano caricata lo stesso. E fra Kage e Graffiti sedeva un ragazzo uscito da una discoteca. Il tipo era talmente ubriaco e/o fatto che non si era reso conto di ciò che gli era capitato: pensava di essere su un taxi.
“D’accordo, adesso saliamo un po” dichiarò Jeff prendendo una strada di montagna.
“C’è un punto senza guard rail” lo informò E. J.
“Buono a sapersi.”
“Ci serve una strada in pendenza o un sasso sull’acceleratore e ciao ciao auto” disse contento Graffiti.
“Mh” approvò Kage bevendo del vino che aveva comprato durante una sosta.
Il punto indicato da Jack era abbastanza ampio. Jeff fece marcia indietro fino a toccare la parete rocciosa.
“Ok. Aiutatemi a sistemare questi bastardi.”
Scese inserendo il freno a mano, seguito dagli altri. Durante l’operazione E. J. prese un rene a vittima, Jeff li marchiò col suo sorriso e Graffiti li rese coscienti aggravando le loro ferite. Kage si divertì con il giovane, spaventandolo ora che cominciava a rendersi conto di cosa stava succedendo.
“Ehi, che scherzo è questo? Fatemi scendere!” strepitò il ragazzo.
“Ehehe. È un gioco. Si chiama sopravvivi alla caduta.”
Il giovane guardò orripilato i vecchi che gli vennero messi a sinistra e a destra. Jeff bloccò le portiere posteriori.
“No, vi prego! Voglio uscire!”
Al posto di guida venne messo il barbone, accanto a lui la prostituta morta. Graffiti recuperò la pietra per schiacciare l’acceleratore.
“NO! PER FAVORE! CHE VOLETE FARE?!”
“Boom” rispose Jack, facendo ridere gli altri tre.
Graffiti posizionò la pietra. L’autò rombò a tutto gas. Jeff fu lesto nel togliere il freno a mano e richiudere la portiera. La macchina partì a freccia, piombando nel dirupo. Sentirono le urla del ragazzo. Si precipitarono a guardare: l’auto compì un paio di giravolte prima di rotolare per terra spargendo pezzi qua e là. Si fermò.
“Chissà quanti sono morti” si chiese Kage ad alta voce.
“Sta per esplodere” esclamò Jack notando il fumo.
Le fiame divamparono. Le urla del giovane giunsero fino a loro.
“E il serbatoio viene raggiunto fra tre, due, uno …”
Non successe niente. Jeff ripeté una decina di volte uno prima che effettivamente la macchina esplodesse. Le Creepy si ritennero soddisfatte. Tornando alla magione presero altra birra e vino e passarono un’allegra nottata. L’alcol e il movimento non fecero sentire loro il freddo di metà dicembre.



***Angolo Autrice***
Una simpatica serata passata fra amici dopo una breve convalescenza.
Normale, no? XD
Alla prossima!
   
 
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