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Autore: Malia_    26/04/2009    31 recensioni
Noia.. come ogni lunedì mi ritrovai a braccia conserte sul banco dell’aula di spagnolo. E come ogni giorno, ogni lentissimo giorno, mi sentii trasportare da quei sentimenti di disgusto verso il mondo circostante. Monotonia..Le mie mattinate? Cadenzate da ritmi “normali”, immobili, o forse il termine adatto poteva essere, sì.. “privi di senso”.. la scuola era probabilmente il luogo della mia eterna sopportazione perenne.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Strano ma vero, sono qui anche con Midnight Sun. Troppo presto? Spero sempre che gli aggiornamenti vi facciano piacere. Parlando di questo capitolo.. è la notte prima della mattina in qui Edward accompagna Bella a scuola. Scusate sempre la mia esagerazione,  è che io vedo Edward tremendamente vampiro e Bella sonnambula, ahahahah.. cioè anche con la Meyer mica scherza. Comunque ecco, io del mio ce lo devo mettere sempre ( a Mà altrimenti non sei contenta). A parte gli scherzi spero che apprezziate, da parte mia c'è sempre impegno, anche se non è molto semplice vi assicuro che questo capitolo mi ha divertito troppo. Vedere Edward così è un po' uno spasso per me!!! E ho riso parecchio, povero il nostro Ed, chiedo scusa alla signora Meyer, ma quando ce vò ce vò.. eheheh!!^^
Allora posso farvi i miei ringraziamenti? O non li accettate più perchè non vi rispondo? Malia infima e infingarda.. cattiva. Beh rimedierò al più presto spero. Scusate se non posso, scusate veramente. Al prossimo aggiornamento e mi raccomando.. Edward si lamenta dei vostri sogni erotici su di lui, me lo state traumatizzando! Aahhahah.. Malia.


Agonia



Ero steso sul mio divano e guardavo il soffitto della mia stanza ascoltando musica. “Dio, lei mi desidera..”. Mi sentivo eccitato come un bambino a cui avevano appena detto che il suo parco giochi preferito aveva appena riaperto. “ Io e lei.. oddio, controllati Edward”. Mi alzai fissando la notte fuori dalla finestra. Volevo vederla, volevo toccarla, non avrei sopportato una notte ancora lontano da lei, non l’avrei mai più lasciata sola, mai. “Tu sei pazzo”. Sì, ero pazzo di lei. Mi alzai veloce e aprii le ante della porta-finestra fissando il vuoto e rabbrividendo di piacere. La mia natura, Bella non l’aveva rifiutata, l’aveva accarezzata, facendo pulsare la bestia in me, facendomi morire di desiderio, ma anche capire quanto era forte quello che ci legava. Lasciarla sarebbe stato come togliermi l’anima che mi era stata appena donata. “Mi vuole, mi vuole!!”. Gridai e ringhiai come non avevo mai fatto, lasciando che l’animale in me si scuotesse, si arrabbiasse e si vendicasse contro la parte umana che stava rivivendo grazie al mio piccolo Bambi.

- Se vuoi svegliare tutta Forks, ci stai andando vicino..-. Emmett entrò nella mia stanza fissandomi allibito seguito da Jasper, che pensava fossi in preda ad una crisi di nervi.
- Ti sei già fatto visitare da Carlisle?-. Fece Jazz guardandomi perplesso.
Li osservai scoppiando a ridere e li vidi assottigliare le palpebre perplessi.
- Alice..!!-. Gridò Jasper socchiudendo la porta – Edward sta male per caso?-.
Dal fondo del corridoio gli rispose una voce squillante – No, no, sta bene, anche troppo. Bella fa parte della famiglia ormai, sa che è un vampiro..-.
I miei fratelli mi guardarono allibiti e io sorrisi imbarazzato – Già..-.
Emmett cominciò a sghignazzare a non finire, e io cercai di non ascoltare i suoi pensieri, ma inutilmente.
Voglio proprio vedere Edward scopare con un umana..
Jazz mi fissava stordito e sconvolto.
Pace a te, fratello, io ti ammiro profondamente..
Non sapevo se ridere del loro stupore o semplicemente ignorarli.
- Vado da lei..-. Dissi semplicemente vedendo le loro bocche spalancarsi.
Em fischiò – Cavolo siete già a questo punto.. e non hai voglia di “gnam, gnam”?-.
Feci una smorfia disgustata e lo zittii con una mano -Ovvio-. Risposi secco. Di certo non avrei descritto loro le sensazioni che provavo vicino a lei.
- Quando è così, lo sai Em, è meglio chiedere ad Alice..-. Disse Jazz annuendo convinto- tanto lui non parla..-.
Emmett incrociò le braccia al petto e si appoggiò al muro con lo sguardo sornione di chi la sapeva lunga.
Stai infrangendo tutte le regole fratello, voglio proprio vedere..
Sospirai esasperato dando loro le spalle e gettandomi nel buio senza neanche dare ulteriori spiegazioni. Sarebbe stato inutile parlare con i miei fratelli. Non avrebbero potuto capire le emozioni che mi rendevano di nuovo finalmente vivo, ora tutto aveva un senso e quel senso era Bella. Lei era diventata tutto per me.
Arrivai in pochi minuti a casa Swan e mi arrampicai sulla finestra aperta di Bella con fin troppa facilità. Scostai le tende in un atteggiamento ormai automatico ed entrai. “La mia dose notturna di droga”. Quel profumo.. rimasi impalato per un quarto d’ora prima di abituarmi all’odore che emanava il suo corpo rannicchiato.“Ci vuole poco per farmi impazzire quando si tratta di te, occhi nocciola”. La fissai terrorizzato come ogni volta e inspirai lentamente quella fragranza di fresia e lavanda quella sera. molto più prepotente “Si è fatta la doccia il mio amore”. Il veleno inondò le mie fauci e io mi avvicinai eccitato, rifiutando di portare alla mia mente le immagini del suo corpo nudo bagnato dall’acqua corrente. “E’ così difficile non desiderarti..”. I brividi che percorsero la mia anima non cessarono quando mi avvicinai al letto.. quella notte qualcosa era diverso, qualcosa che portava la mia passione oltre il limite. “Sai cosa sono, sai che potrei essere qui, che potrei ucciderti, ma tu lo accetti..”. Mi inginocchiai affascinato, sarebbe stato così facile romperla, così semplice spezzarle il collo e nutrirmi di lei, eppure la mia anima piangeva se solo pensava di poterla perdere.
- Edward..-. Mormorò rigirandosi nelle coperte pesanti- Edward, Edward, Edward..-.
Ansimava e la sua fronte era corrugata e sudata. Mi avvicinai e il suo viso fu a pochi centimetri dal mio. Il suo respiro mi inondò le narici e mi sembrò di morire tra atroci sofferenze.
- Bella, sono qui..-. Sussurrai portando una mano a sfiorarle i capelli.  Le mie parole la calmarono e lei sorrise. Per un attimo mi tranquillizzai. “Non ti lascio, piccola”.
- Amo..-. Mi voltai di scatto verso la sua guancia e portai le mie dita sul cuscino chinandomi maggiormente fino a sfiorare il suo corpo coperto. Mi sembrava di aver afferrato delle parole.
- Ti amo..-. Mormorò dolcemente togliendo una mano dal copriletto e abbandonandola vicino alla mia. Silenzio. Deglutii e rimasi immobile per quella che mi sembrò un’eternità, stordito dall’intensità di quello che stavo provando. Tremai, il mio corpo sussultava scosso da spasmi incontrollabili. Volevo amarla, volevo proteggerla, ma a questo.. a questo non ero preparato.
Si girò verso di me e la sue dita si strinsero intorno al mio polso in un atto disperato.
- Ti amo, Edward..-. Ripetè con più forza – Ti prego… ti prego amami, non rifiutarmi-.
La fissai disorientato. No, non così, non in quel modo. Le mie labbra si tesero istintivamente e le toccarono la pelle del collo risalendo sulla guancia. “Edward, stai giocando con il fuoco..”.
- Edward..-.  Continuava a chiamarmi con un bisogno e una foga  che mi dilaniarono.
- Sono qui..-. non mi importava nulla. Che si svegliasse, che mi accusasse, che mi odiasse.. nulla. Le strinsi la mano e impazzii di desiderio per lei. Le mie labbra si serrarono e io annaspai in cerca di aria pura, il suo profumo era nelle mie vene e mi faceva vibrare, mi risvegliava.. volevo che lei facesse qualcosa, volevo che mi accarezzasse, che mi salvasse, volevo che mi toccasse.
- Edward ti amo così tanto..-. boccheggiò nella disperazione più totale. – Fai l’amore con me..-.
“Ah cazzo.. cazzo..no”. I miei canini strusciarono assetati sul cotone morbido del cuscino e poi sulla pelle della sua spalla nuda facendola rabbrividire.
- Piccolo Bambi, tu vuoi uccidermi..-. Mormorai assetato del suo sangue.  – Amore..-.
- Edward!!!!- Gridò alzandosi di scatto e mettendosi seduta.  Feci appena in tempo ad  appiattirmi a terra, sfregando il corpo contro il pavimento duro per darmi sollievo. “Questo è assurdo”.
Bella ansimava, sveglia, e pregai che non si accorgesse di me, steso a terra e dolorante. Strinsi le mani a pugno fino a farmi male e mi morsi la lingua fino a sentire il mio sapore acre farsi forte.
- Ma cosa mi succede..-. bisbigliò tremando e abbracciandosi – Non faccio che pensare a lui..  oddio sono malata di lui..-. Posò la testa sulle ginocchia e io chiusi gli occhi. “Anche io sono malato di te”.
Si tolse le coperte da dosso e le lanciò rabbiosamente ai suoi piedi – Edward, Edward..sempre tu-. Il mio nome continuamente pronunciato dalle sue labbra mi fece venire la pelle d’oca. Si passò una mano sul viso stancamente e inspirò con forza. – Ora ti sogno anche mentre facciamo l’amore, e so che non è possibile.. cioè i vampiri possono baciare?-.
“Oh.. oh sì che possono”. Pensai malignamente desiderando poterle dimostrare come baciavano i vampiri. “Maledizione, ma che vado a pensare.. baciarla.. non se ne parla”. Non potevo rischiare di metterla in pericolo in quel modo.
Si ristese coprendosi leggermente e si rigirò più volte nel letto. – Mi sembra ancora di sentire il suo odore, ma come fa a profumare così di buono..?-. Mormorò lottando contro il sonno. Si rannicchiò di nuovo e fortunatamente dopo poco il suo respiro si fece ancora regolare. Sospirai sollevato alzandomi in piedi e fissandola inorridito.
Indossava misere culotte grigie e una semplice maglietta blu cobalto. “Così ti prenderai un malanno, merda”. Mi sbrigai a chiudere la finestra e tornai verso il letto per rimboccarle le coperte. Il mio atteggiamento era patetico, la desideravo come un animale e mi comportavo come un padre protettivo, quando ero io il primo a farle correre un grave pericolo.
- Sono proprio idiota..-. Mi sedetti sul bordo del letto vicino a lei e la guardai adorante. Per me sarebbe stato impossibile nonostante tutto starle lontano. Vederla dormire, vederla rigirarsi nelle coperte e scoprirsi, vederla gridare il mio nome era qualcosa che mi affascinava e mi rendeva suo schiavo.
- Ti amo piccolo Bambi..-. Mormorai allungando ancora una mano e scostandole una ciocca di capelli dal viso. – E vorrei che tu mi ripetessi sempre che mi ami..almeno mentre dormi-. Bisbigliai scuotendo la testa sconvolto dalle mie parole. Mi sentii un emerito scemo a desiderare ancora di essere accolto e abbracciato da lei. Non lo meritavo, io.. proprio io che le sarei saltato addosso, che le avrei strappato di dosso quegli indumenti per prenderla così, per fare l’amore su quel letto con passione. “ Tu fai schifo, vergognati..”.
- Idiota, come puoi pensare di riuscire a controllarti con lei..-. Mi portai le mani sotto la testa che distesi sul cuscino accanto alla sua, abbandonata.
Per un’ora rimasi a fissarla respirare piano, con la bocca dischiusa e non pensai a nulla, tranne all’amore che aveva detto di provare per me. Poi alzai leggermente una mano e le toccai le labbra affascinato. Quanto era bella, quella bocca aveva il colore di una ciliegia poco matura e sapeva di dolcezza ne ero sicuro, il suo viso rilassato mi attraeva e non avrei mai smesso di toccarlo se non avessi avuto paura. E il resto.. al resto non osavo pensare, perché il mio corpo avrebbe reagito troppo presto.
- Mhh..-.  Chiuse la bocca e si portò le dita sulle labbra mettendosi un dito tra i denti e mordendolo leggermente. Chissà cosa stava sognando ora.. trovai quel gesto terribilmente eccitante. Le afferrai senza pensare le dita e portai il suo indice nella mia bocca, curioso di sentire che sapore avesse la sua saliva. Rabbrividii e leccai più volte ogni dito, preso dalla frenesia di avere nella bocca il gusto della sua pelle calda e del suo corpo.
- Bella..-. bisbigliai impazzito. Stavo rischiando di perdere me stesso, di perdere il mio autocontrollo e questo la stava mettendo in pericolo. “Stupido fermati..”. Rischiavo di farle male, di smarrire la ragione. “Dai, basta..”. Lasciai la sua mano e risalii sul suo corpo. Le mie dita furono sulle sue gambe e accarezzarono le sue cosce tonde e sode fino all’orlo delle sue culotte. Rabbrividivo e trattenevo il respiro, nascondendo l’ansia che provavo di fronte a quel gesto. Non era lecito, era proibito, ma lei era mia no? Aveva detto di amarmi, era mia e solo mia. Le passai un dito sotto l’elastico e la sentii sussultare, forse dal freddo. La mia testa si chinò e seguì l’esempio delle mie dita, non riuscii a smettere di pensare a quanto fosse gustosa e dolce, a quanto mi volesse e a quanto io la desiderassi. Le mie labbra gelide scesero appena poco sotto l’elastico per percorrere tutta la lunghezza del fianco. Il suo odore, il suo odore di donna mi fece letteralmente impazzire. La volevo tutta per me, tutta.. Percepii un suo gemito infreddolito e mi allontanai mettendomi una mano sul viso. “E’ troppo, troppo per  me..”. Ringraziai il fatto che dormisse, probabilmente sarebbe scappata nel vedere il mio viso trasfigurato dalla sete in quel momento. Mi massaggiai gli occhi pensando a qualcosa di molto meno impegnativo. “Compito di biologia..”. Molto interessante. Mi ripetei tutte le formule più ovvie, ma servì a poco quando Bella si girò supina e mi accarezzò il petto involontariamente. “Voglio morire..”. Perché non imparavo mai a tenere gli istinti a freno con lei? Perché? Stavo maledettamente male, malissimo, volevo che lei sapesse, ero stufo di nasconderle la mia presenza, di non poterla abbracciare, di non poter stare sotto le coperte con lei. Avrei sofferto qualsiasi cosa, qualsiasi Inferno pur di sentire il suo corpo schiacciato contro il mio. Ero pronto a rinnegare la mia natura..
- Mhh..-. Bella si stiracchiò allungando le braccia che inesorabilmente finirono con sbattere contro di me. – Mhh..-. Continuò muovendosi tra le lenzuola. Un altro mugolio e non mi sarei più controllato. “ Fermo, rimani immobile.. fermo”.
Fu un errore. Il mio piccolo Bambi aveva il sonno pesante e gli incubi facili, non si svegliava con leggerezza, ma avrei preferito vedere i suoi occhi accusarmi di essere un pervertito, che sentire le sue mani calde circondarmi in collo ed attirarmi a sé. “Vattene Edward, ora”. Ma il mio viso cadde sulla sua maglietta blu e lei cominciò ad accarezzare i miei capelli, mentre i suoi seni mi circondavano il volto facendomi trattenere il fiato. “Ma perché a me..”. Quella notte Bella era agitata, probabilmente a causa della serata precedente. Artigliai le dita sulla lenzuola stringendole spasmodicamente, il suo profumo era talmente forte che la gola mi si seccò, il veleno venne meno e lasciò il posto ad una violenza, ad un bruciore dentro di me che mi fecero paura. “Piccola, ti supplico, non sognarmi..”.
- Ti voglio..-. Bisbigliò Bella poco dopo, portando la mia disperazione alle stelle. Respiravo a fatica, mi controllavo a fatica e ormai mi sentivo sull’orlo dell’abisso.
- Toccami..-. Sussurrò ancora sorridendo leggermente. “Merda, merda..”. Gridai mentalmente e la mia furia istintiva si scatenò. Baciai sofferente l’incavo dei suoi seni e desiderai poterne sentire la pelle. Le mie mani corsero sulle sue natiche e le strinsero ricevendo in cambio un gemito di resa. Strusciai la mia testa sulle sue rotondità e mi ritrovai a pensare che il desiderio che mi dilaniava non era solo sete di sangue, ma era fame di qualcosa a me sconosciuto, fame di lei, fame della sua anima.
- Mi stai uccidendo..-. Avevo paura. Sentivo dentro il timore di poterle fare del male e provavo orrore.
- Ah Edward..-. Gridò lei improvvisamente facendomi stringere la presa sul suo fondoschiena con più foga e affondare ancora di più tra i suoi seni coperti. “Fatemi morire così, perché sto malissimo, ma non sono mai stato più felice”. Non avevo mai desiderato una ragazza, non capivo ciò che si scatenava dentro di me, ma i nostri corpi a contatto non erano quelli di un vampiro e di un umana, erano quelli di un uomo e una donna. Si mosse ancora abbracciandomi con più forza e accarezzandomi continuamente il viso, tracciando le mie labbra, affondando nei miei capelli. Era una tortura, un supplizio, sentivo il suo corpo sfinito dal desiderio per me e capii di essere veramente diventato indispensabile per lei. L’avevo voluto, desiderato con tutto me stesso e ora.. ora eravamo entrambi ossessionati, inevitabilmente legati, che lo volessimo o no, predatore e preda si cercavano inconsciamente e si desideravano segretamente con una passione che divampava senza logica. E io dovevo resistere, dovevo imparare a farlo. Mi abbandonai su di lei, lasciandole fare di me ciò che voleva, stringendo i denti e ingoiando la saliva. Avrei imparato quella notte a soffrire in silenzio della sua vicinanza, e non le avrei fatto del male, non le avrei fatto del male, perché ormai ne ero consapevole, entrambi ci amavamo, entrambi volevano stare vicini. “Bella, perdonami se non sarò sempre forte, perdonami..”.
   
 
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