Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
Segui la storia  |       
Autore: YukiWhite97    10/08/2016    3 recensioni
Storia ambientata sei anni dopo la fine del film.
Elsa è ormai regina e governa sul regno di Arendelle con saggezza, nonostante la giovane età. La ragazza però si porta dietro un segreto che l'ha profondamente segnata, di cui solo Anna e Kristoff sono a conoscenza. Questo segreto le viene ricordato ogni qualvolta che guarda negli occhi il figlio Helge, principe illegittimo avuto da un uomo sconosciuto.Il suo cuore verrà messo nuovamente alla prova quando farà la conoscenza di Jack Frost, spirito dell'inverno e dotato come lei di poteri sensazionali.
Cosa si nasconde dietro l'apparente perfezione della regina dai poteri di ghiaccio?
E la sua famiglia riuscirà a rimanere unita dinnanzi a tutte le minacce che incomberanno su essa?
.
Jelsa - Kristanna - Accenni Helsa
ATTENZIONE: Alcuni capitoli potrebbero salire al rating giallo
Genere: Avventura, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Hans, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
6- Scoperte
Erano passati alcuni giorni dalla piccola discussione tra Elsa ed Anna. La secondogenita aveva infatti deciso di lasciar perdere l'argomento, almeno per adesso. Conosceva da poco Jack, eppure sentiva che fosse proprio il tipo giusto per la sorella. Il guardiano, dal canto suo, continuava a venire a trovare Elsa ogni sera. Così i due si ritrovavano a parlare degli argomenti più svariati. Se inizialmente la regina aveva voluto mantenersi fredda e distaccata, adesso si stava lentamente sciogliendo, seppur badasse bene a non lasciar trapelare nessuna emozione.
Helge non sapeva degli incontri tra i due, ma presto sarebbe venuto a conoscenza di questo ed altro.
Quella sera il cielo era coperto da nuvole da cui adesso stavano cadendo degli splendi fiocchi di neve. Quando Elsa se ne accorse, si affacciò alla finestra, tirando fuori un sospiro di meraviglia.
"Wow" - sussurrò.
"Ti piace?" - domandò la voce di Jack.
"Jack - lo chiamò lei, accorgendosi di come quest'ultimo le si fosse materializzato davanti - quando la smetterai di sbucare così all'improvviso?"
"Ormai dovresti esserci abituata. Allora, che ne pensi principessa delle nevi? Ho fatto un buon lavoro?"
"io potrei.. farei di meglio..."
"Cos'è, una sfida forse?"
"Può darsi- rispose accennando un sorriso - Oh, ricordo che quando Helge è nato nevicava in questo modo"
"Perché mai lo dici con quel tono così triste? Dovrebbe essere un ricordo piacevole"
"Lo è infatti. E solo che... i mesi prima della sua nascita non sono stati affatto facili"
"Perché no?"
"Non capiresti"
"Magari sì. Ti conosco meglio di chiunque altro"
"Cosa? - domandò - in che senso...?"
"Nulla... non è nulla - rispose - se vorrai parlare, io sarò qui..."
La regina lo guardò, studiandolo attentamente. Le stava forse chiedendo di fidarsi di lui?

Nel silenzio del castello e della sua camera, Helge continuava a girarsi e a rigirarsi nel letto. A volte gli capitava di soffrire di insonnia e quando ciò accadeva non vi era nulla che potesse quietarlo. Nulla a parte dormire con Elsa. La sua presenza era in grado di calmarlo e di aiutarlo a scivolare in un dolce sonno.
Così, come molte altre volte spesso aveva fatto, era scivolato via dal proprio letto ed a passi veloci aveva attraversato i corridoio bui della reggia. Quando arrivò alla camera da letto, trovò come sempre la porta socchiusa. Quindi vi si avvicinò. Ci fu però qualcosa che lo trattenne. Nel guardare dentro, scorse la figura di Elsa. Era sveglia, ma la cosa più strana era che stesse parlando con qualcuno. Helge non poté vedere di chi si trattasse, ma riconobbe quasi subito la voce di Jack.
"Ebbene? - gli sentì domandare - ti va di dirmelo oppure no?"
"Pensavo che avrei dovuto parlarti solo se avessi voluto" - rispose la regina.
"E' ovvio che vuoi. Nessuno vuole tenersi il dolore dentro, altrimenti si finisce con lo stare male - disse sedendosi a gambe incrociate nel letto - Ti ascolto"
Elsa sospirò ancora. Magari poteva raccontargli di quelli che erano stati e continuavano ad essere i suoi problemi, omettendo però la parte della violenza. Quello rimaneva ancora una questione troppo delicata da affrontare con chiunque.
"C'è... un motivo se sono da sola - cominciò a dire - in realtà non sono mai stata sposata. Ero innamorata un tempo. Direi molto innamorata. Le cose però non sono andate come credevo..."
"Ti ha spezzato il cuore?" - domandò il guardiano.
La regina spostò lo sguardo, osservando con gli occhi vitrei un punto della stanza.
"Diciamo pure di sì - sussurrò - Hans  non è ai stato troppo bravo con le relazioni"
Nell'udire quel nome, Helge cercò di non fare rumore. Fu infatti costretto a trattenere il suo stupore: quel nome non gli era di certo nuovo. Ricordava perfettamente del suo incontro con il principe delle Isole del Sud, il quale si chiamava per l'appunto Hans. Ma cosa c'entrava lui? Era forse stato con sua madre, un tempo?
Il principe tese un orecchio, in modo da ascoltare meglio.
"... Comunque sia, dopo che le nostre strade si divisero, tornai qui ad Arendelle. Ed è stato.... solo poco dopo che ho scoperto... di essere incinta..."
In quel momento, senza saperlo, sia Jack che Helge spalancarono gli occhi.
"E suppongo che il bambino fosse..."
"Helge - rispose precedendolo - Avevo così paura quando lo scoprii. Non ero sola, poiché avevo la mia famiglia, ma non aveva con me un compagno che avrebbe potuto aiutarmi. Non avevo idea di come prendermi cura di un altro essere umano così piccolo, che in tutto e per tutto sarebbe dipeso da me. I mesi successivi li passai nell'ansia e nello sconforto più totali. Quando però lui nacque io... capii che non ci sarebbe stato più tempo per avere paura o altro. Mio figlio aveva bisogno di me e così mi sono fatta forza e l'ho cresciuto da sola"
"Perché da sola? - chiese Jack - tu ed Hans non eravate più una coppia, ma penso che lui avrebbe dovuto sapere che..."
"Non lo sapeva. Adesso però ha scoperto tutto - sospirò - e ciò non è un bene. Ho i miei motivi per cui non voglio che si avvicini a mio figlio, io devo proteggerlo perché non voglio che soffra come ho sofferto io.
Helge non dovrà mai sapere che Hans è suo padre. Ho i miei motivi per dire ciò"
Davanti lo sguardo carico di rabbia di Elsa, Jack fu costretto a zittirsi. Apprezzava però il fatto che lei si fosse aperta con lui.
Tuttavia, dopo alcuni secondi di silenzio, non riuscì a trattenersi dal dire la sua.
"Non potrai proteggerlo per sempre - le disse - prima o poi capirà"
"Certo, come no - sbottò - probabilmente dici così perché non hai avuto persone importanti nella tua vita"
Solo successivamente Elsa si rese conto della gravità della cosa che aveva appena detto. Quando si voltò a guardare Jack, infatti, quest'ultimo aveva preso a guardarla malamente. Dopodiché si era sollevato.
"Tu non sai niente di me - proclamò freddo - per tua informazione, io avevo delle persone importanti nella mia vita.  Prima, perché adesso, a differenza tua che hai una famiglia... io che cos'è che ho? Il nulla più totale"
Questa volta a zittirsi era stata la regina. Non aveva mai visto Jack, di solito così spavaldo e giocoso, così arrabbiato.
Chinò lo sguardo, senza aggiungere una parola. Non cercò neanche di fermare il guardiano, quando lo vide indirizzarsi verso la finestra, per poi scomparire.
Helge, intanto, si era accasciato al suolo, con gli occhi spalancati e lucidi e il respiro affannoso. Il petto aveva preso a bruciargli dal dolore, ma non un dolore fisico, bensì un dolore dell'anima.
Perché per sei anni era cresciuto senza un padre, pensando che fosse giusto così, Adesso aveva invece scoperto che sua madre lo aveva appositamente tenuto lontano, solo per proteggerlo. Ma proteggerlo da cosa?
Il bambino continuava  domandarselo, ma non avrebbe potuto capire. Non aveva idea di quante cose brutte potessero esserci nel mondo e non poteva immaginare le motivazione della madre.
Tutto ciò che sentiva era rabbia, delusione e tristezza. Era stato praticamente ingannato.
Con i pugni chiusi si sollevò, asciugandosi poi una lacrima che gli scivolò giù per il viso. Dopodiché corse via. 
Quella sera non sarebbe riuscito a dormire, ne era certo.

Elsa aveva perso di vista la sorella. Effettivamente era un po' preoccupata. E se si fosse cacciata nei guai?
Allungò il capo. Dopo qualche attimo, ecco comparire due figure che ben si distinguevano da tutto quel candore.
"Anna! - esclamò correndole incontro - ma dov'eri finita, mi hai fatto preoccu..."
La bambina si interruppe nello stesso istante in cui vide il ragazzo accanto alla sorella. Batté le ciglia ripetutamente, prima di indicarlo con un dito.
"E lui chi è?" - domandò.
"Un mio nuovo amico! - esclamò Anna - si chiama Jack Frost e hai tuoi stessi poteri!"
"Davvero?" - domandò ancora la principessa.
"Davvero - rispose Jack - Anna mi ha detto che sei nata con dei poteri che ti permettono di controllare il ghiaccio"
"E' così! - rispose alzando le mani - guarda!"
A quel suo movimento, l'aria circostante prese a riempirsi di ghiaccio, il quale si materializzava dal nulla e assumeva le forme più svariate.
"Visto? - domandò Anna rivolgendosi al guardiano - te l'avevo detto io"
"Davvero sorprendente. Non pensavo esistessero persone con certi doni"
"Perché? Non sei anche tu una persona?" - domandò la principessa più grande.
"Non esattamente - spiegò - Diciamo che lo ero. Adesso sono un guardiano"
Alla parola "guardiano", le bambine presero a guardarlo con gli occhi lucidi.
"Che cos'è un guardiano?" - domandò la principessa più piccola.
"Beh... un guardiano è... qualcuno che si occupa di proteggere e donare gioia ai bambini. Ci sono io, la Fata del Dentino, il coniglio di Pasqua, Sandman e Babbo Natale..."
"Babbo Natale?! - squittì Anna - lavori con Babbo Natale? Wow, che bello!"
Lo stupore di Elsa invece era stato tanto da impedirle di parlare, I suoi occhioni erano ora fissi su Jack. Lui era completamente diverso da lei, ma era tanto anche tanto simile. Ciò la faceva sentire decisamente meno sola.
Così prese coraggio e lo afferrò per mano.
"Giochi con noi?" - gli domandò.
Sul viso del ragazzo apparve un sorriso.
"Molto volentieri" 
Fu così che i tre si persero completamente a giocare nella neve, a ridere e a scherzare.
"Elsa! - esclamò Anna alzando le braccia - vediamo se riesci a prendermi!"
"Ci riuscirò sicuramente!" - esclamò facendo comparire dalle sue mani una palla di neve. Dopodiché assottigliò lo sguardo, cercando di prendere la mira.
"Lanciala - la incoraggiò Jack - sono certo che non mancherai il bersaglio"
Seguendo il suo consiglio, la principessa sollevò il braccio, lanciando la palla. Nello stesso istante, Jack sollevò lo strano bastone ricurvo che portava con sé, quasi come se stesse guidando ciò che la bambina aveva lanciato poco prima.
Ed effettivamente fu così, poiché la palla andò a colpire Anna dritta sul viso.
"Hey! - esclamò - ma così non vale!"
Jack ed Elsa si lasciarono andare ad una risata. Poco dopo, la principessa più grande, assieme alla sorella, si gettò sul soffice manto di neve, cercando di lasciare la propria sagoma impressa nella neve. Jack, invece, le stava seduto accanto.
"Jack! - esclamò ad un tratto la bambina, sollevandosi in piedi - ho preso una decisione! Quando sarò grande ti sposerò!"
"Sposare me? Ma tu sei una principessa, dovresti sposare un principe"
"Sì, ma tu sei uguale a me - rispose inginocchiandosi - purtroppo adesso sono troppo piccola, però puoi aspettarmi finché non sarò abbastanza grande"
Jack sorrise di fronte l'ingenuità della bambina. Quest'ultima non poteva immaginare quanto in realtà la situazione fosse difficile. Lui ero uno spirito, era immortale. Lei invece una comune mortale.
Ma dopotutto, perché infrangere il sogno di una bambina?
"Va bene, Elsa - le disse - allora ti sposerò"
Elsa sorrise.
"Sì! E' una promessa!"


Anna si svegliò nuovamente di soprassalto, mettendosi seduta.
Aveva fatto nuovamente uno di quegli strani sogni.
Anzi, non poteva trattarsi di un sogno, doveva necessariamente trattarsi di un ricordo dimenticato che stava cercando di riaffiorare.
Si portò una mano sulla testa, cercando di ragionare.
Era impossibile che avesse già conosciuto Jack quando era bambina. Ma d'altro canto, se lui non fosse stato un essere umano, ciò avrebbe avuto senso.
Si spostò, mettendosi seduta sul bordo del letto. Se voleva capirci qualcosa doveva parlarne con Jack, una volta per tutte.





Nota dell'autrice
Buon pomeriggio a tutti voi! Allora, qui ci sono scoperte, su scoperte, su scoperte. A partire da Helge, che in modo molto brutto ha scoperto che Hans è suo padre, non potendo ovviamente immaginare ciò che c'è dietro. Grazie al sogno che fatto, Anna ha finalmente intuito che probabilmente Jack non è un semplice umano e che ancora più probabilmente ha a che fare sia con lei, ma soprattutto con Elsa...
Non ho resistito dallo scrivere quella parte super fluff tra Jack ed Elsa, secondo me poteva starci.
Anche se... fra i due le cose si sono un pò raffreddate per una parola di troppo.... Ma tranquilli, non rimarrà così per molto.
Anna scoprirà la verità? Ed Helge come si comporterà adesso?

 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio / Vai alla pagina dell'autore: YukiWhite97