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Autore: RoisXIII    13/08/2016    1 recensioni
All Might, in quanto Simbolo della Pace, ha molti nemici. Ma c'è un nemico del suo passato che ha deciso di vendicarsi, scagliando contro l'eroe e Midoriya i "Quattro cavalieri dell'Apocalisse", ovvero quattro subordinati con delle Unicità temibili e potenti. Un cavaliere di essi, ovvero il più forte, è il legame che unisce All Might al suo nemico. E sarà costui che l'eroe dovrà temere di più.
Genere: Azione, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: All Might, Izuku Midoriya, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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Apro l’occhio sano e subito vedo il viso di Recovery Girl.
“Ti ho tolto le bende, ora puoi benissimo aprire l’altro occhio. Tranquillo, non l’hai perso e non si vedrà la cicatrice.”
Lo apro e ci vedo bene come prima. Faccio per alzarmi, ma un dolore al petto mi blocca e mi fa urlare. Recovery Girl mi aiuta a rimettermi giù. “Ti ho guarito solo l’occhio e le braccia. Le gambe non sono del tutto guarite. Il resto del corpo ci penserò in questi giorni. Presto sarai guarito del tutto.”
“Da quanto tempo sono qui?”
“Quasi cinque giorni.”
Cinque giorni? Non posso aver dormito così tanto.
“La mamma? All Might? E i “Quattro cavalieri dell’Apocalisse? Qualche studente è stato aggredito?”
“Quante domande! Anzitutto calmati, sei ancora debole. Tieni questo brodo, ti aiuterà. Tua madre è venuta qua il giorno stesso della tua disavventura. Era preoccupatissima. Il preside doveva andare a parlarle, ma All Might ha detto che ci avrebbe pensato lui.”
All Might ha parlato con la mamma? Il solo pensiero mi preoccupa e mi rallegra allo stesso tempo.
“E che cosa le ha detto?”
“Nessuno lo sa, a parte tua madre. Comunque, da quando sei qui, tre studenti sono stati attaccati dal nostro ragazzo di fumo. Tranquillo, non ha fatto niente, se non spaventarli.”
“Meno male.”
Sentiamo qualcuno urlare dalla finestra. “La prossima volta lo ammazzo! Limitarsi a fissarmi per poi andarsene quasi subito.”
È la voce di Kacchan! Quindi lui è uno dei tre studenti attaccati.
“Che ragazzo! Di certo il coraggio non gli manca, anche se deve imparare ad essere meno spavaldo.”
Guarda l’ora. “Devo andare. Domani verranno qui il preside  e gli altri professori. Non ho bisogno di dirti il perché. Lì sul mobile c’è il tuo cellulare. Cerca di riposare. A dopo.”
Prendo il cellulare e lo accendo. Nessuna chiamata e nessun messaggio. Provo a chiamare All Might, ma squilla a vuoto. Decido allora di inviargli un messaggio: “Ciao. Mi sto riprendendo dalla battaglia contro il ragazzo di fumo. Recovery Girl ha detto che presto starò bene. Quando ci vediamo ti racconterò tutto quanto!”.
Chiamo la mamma, ma non risponde. Che sia andata a fare la spesa?
Spengo allora il cellulare e decido di dormire. Tanto qui sono al sicuro.
 
“Dobbiamo svegliarlo. Non abbiamo tempo da perdere.”
“Dannato Blood King! Lasciagli il tempo per riprendersi completamente.”
Mi sembra di riconoscere questa voce. Apro gli occhi e sorrido nel vedere Gran Torino.
“Oh, ti sei svegliato. Come stai, ragazzo?”
“Abbastanza bene. Sento ancora dolore quando respiro, ma non troppo.”
Guardo chi, oltre a Gran Torino e Blood King, c’è nella stanza: il preside, il professore Aizawa, Cementoss, Midnight e Present Mic. Mancano All Might, Ectoplasm, Snipe, Power Loader e Recovery Girl.
Gran Torino porta l’attenzione su di sé. “Ragazzo, raccontaci tutto quello che ti è successo.”
Decido di iniziare dall’arrivo del braccialetto-sveglia.
 
“Rivediamo i punti importanti sul ragazzo di fumo: la sua stanza, o casa, è una cella spoglia, è un antieroe e indossa le stesse manette che voi eroi avete messo all’esame. Inoltre, tutti loro sanno che i caschi funzionano, quindi prenderanno delle contromisure.”
“Che tipo di contromisure credi, Gran Torino?”
“Tipo il braccialetto-sveglia. Se sono riusciti a mettergli un dispositivo che reagisce al DNA, allora non sarà difficile farne uno che blocchi i caschi.”
Midnight scuote la testa. “E adesso cosa facciamo, direttore?”
“Questi avversari superano la super intelligenza datami dall’Unicità. Credo che dovremo dare l’allarme nazionale, informando tutti gli eroi di questa minaccia.”
“No.”
Tutti ci voltiamo e osserviamo All Might, in forma muscolosa, entrare, serio più che mai.
“Nessun eroe deve sapere di questa storia. E voglio che mi lasciate affrontare da solo.”
Gran Torino si porta davanti a lui. “Ma sei stupido?
“Questa è la mia battaglia, non la vostra.”
Tutti rimangono sorpresi. Ma che gli è preso?
“All Might, manchi di razionalità. Come farai ad affrontarli da solo, se hai rischiato di morire già una volta?”
“Non sono stato chiaro? È la mia battaglia, voi non c’entrate nulla.”
“Non pensi agli studenti? Uno di loro è stato attaccato e ferito gravemente! Stiamo cercando una soluzione anche per loro, non solo per te.”
All Might sospira. “Sapete bene perché è stato aggredito: vi siete intromessi creando i caschi. Ma non è solo colpa vostra.”
Si ferma e mi fissa. “Se questo stupido ragazzino fosse scappato, anziché fare l’eroe, ora non sarebbe bendato.”
Gran Torino interviene per difendermi: “Ragiona, All Might. Se non avesse combattuto, a quest’ora sarebbe ridotto peggio. O morto…”
“Non è un mio problema.”
Sento qualcosa dentro di me rompersi. Trattengo le lacrime. Non devo assolutamente permettermi di piangere di fronte a lui.
Nessuno parla o fa qualcosa.
All Might sbuffa. “C’è altro? Bene. Ho del lavoro da fare.”
E se ne va via, lasciando tutti con l’amaro in bocca.
Il preside sorride. “Credo che sia arrivato il momento di andare. Gran Torino, tu vieni o rimani?”
“Rimango. È da un po’ che non parlo lui.”
 
“Sei sicuro di stare bene?”
Annuisco. “Certamente. E lei che mi dice? Sta bene?”
“Si tira avanti. Accidenti a tutti voi dell’One for All! Ogni volta c’è sempre qualcosa che non va. Ma conoscete la tranquillità?”
Ridacchio, ma torno subito serio. “Signor Torino, cosa è preso ad All Might? Mi sembra diverso dal solito.”
Gran Torino scuote la testa. “Vorrei saperlo anche io, ragazzo. Ho provato a parlagli, ma mi evita o mi risponde male. Nemmeno gli altri eroi sanno qualcosa.”
Rimaniamo entrambi in silenzio, cullati da mille pensieri rivolti ad All Might. Cosa gli sta succedendo? È la pressione a farlo comportare così?
Qualcuno bussa alla porta e il professore Aizawa entra.
“Mi sono dimenticato di dirti una cosa, Midoriya. I tuoi compagni sono ignari di quello che ti è accaduto, e vorremmo che rimanga così. Abbiamo raccontato loro che sei stato ricoverato d’urgenza di appendicite e che per un po’, ovvero finché non sarai completamente guarito, non verrai a scuola. È stata tua madre a darci l’idea. Ora ti saluto. Gran Torino.”
Poco prima di uscire entra Recovery Girl. “Oh, Eraser, il preside ha bisogno di te. Midoriya, voglio vedere se riesci a stare in piedi.”
Sposto le coperte e tra un dolore e l’altro appoggio i piedi per terra. Prendo un bel respiro, stringo i denti e mi alzo in piedi. In un primo momento barcollo e vedo tantissimi punti neri, ma poi mi passa tutto e resto a mantenere la posizione.
“Bene, molto bene. Ora fai qualche passo.”
Provo a fare qualche passo e subito crollo, ma Gran Torino riesce ad afferrarmi al volo.
“Calma, ragazzo. Non avere fretta.”
Mi aiuta a rimettermi a letto, dopodiché si scosta per lasciare il posto a Recovery Girl.
“Siamo a buon punto. Lascio al tempo il compito di guarire le gambe. Ma ora, mio caro, ti curerò le ferite sul petto, anche se il grosso l’ho già fatto.”
 
“Ecco fatto. Ora non dovresti più sentire male quando respiri.”
Respiro normale e profondamente: nessun dolore! Anche se però senti gli effetti della sua Unicità, ovvero la stanchezza.
“Domani ti guarirò altre ferite, ma ora riposa. Gran Torino, vieni con me?”
“Certamente! Ragazzo, buon riposo.”
Vederli andare via insieme mi scalda il cuore. Forse quando erano più giovani erano amici o stavano addirittura insieme. Ridacchio. Non sono affari miei, ma qualche pensierino me lo faccio più che volentieri.
Sbadiglio.
Non ho già dormito abbastanza?
Chiudo gli occhi e mi addormento.
 
“Ti sei… ripreso.”
Apro gli occhi. No, non può essere vero! Qui dovrei essere al sicuro dal tizio che controlla i sogni, eppure…
Guardo attentamente tutta l’infermeria buia e non vedo nessuno. Mi rimetto giù e chiudo gli occhi.
Devo aver avuto un incubo.
Qualcuno accende la luce. “Mi sei… mancato.”
Apro nuovamente gli occhi e una mano mi copre la bocca, impedendomi di urlare. Subito vedo gli occhi ambrati.
Non è un sogno. E proprio qui.
“Non urlare o ti farò… male.”
Sposta lentamente la mano e mi osserva. Decido di obbedire e non urlo, limitandomi a fissarlo. Vorrei tanto vederlo in faccia.
“Cosa ci fai qui?”
Prima di rispondere si fa un giretto per la stanza, aprendo i cassetti e giocherellando con le tende. “Volevo vedere… se stavi bene.”
“Sto bene. Ora puoi andartene. Be’, che aspetti?”
Da dove viene questo mio coraggio?
“Non ancora. Devo farti… una domanda.”
Deglutisco. Cosa vorrà chiedermi?
“Vuoi sapere perché… All Might è cambiato?”
Mi sento come se mi avessero bagnato con l’acqua fredda. Lui sa veramente il perché?
Se lo sa veramente, non devo perdere questa opportunità.
“Sì. Dimmi il perché, ti prego!”
“Perché… non lo chiedi direttamente a lui?”
Lo guardo prima confuso, poi pensieroso e alla fine arrabbiato.
Si è preso gioco di me!
Scoppia a ridere. “La tentazione… era troppa. So comunque… il motivo, ma sarà All Might… a dirtelo.”
Mi metto seduto. “Perché hai aggredito Kacchan e gli altri due studenti?”
Si gratta il mento. “Kacchan?”
“Ehm, Katsuki Bakugou, biondo con uno sguardo sempre arrabbiato.”
“Ah, il vincitore… del festival dello sport.”
“Non hai risposto alla mia domanda.”
“Dovevo fare qualcosa… per passare il tempo. Senza voi due, amici miei, mi sto… annoiando.”
Ma chi è esattamente questo ragazzo? Sembra avere una doppia personalità.
“Smettila di prenderci in giro, ragazzo. Dicci chi sei.”
Mi guarda, i suoi occhi ambrati fissi sui miei verdi. “Yori.”
“Non ho capito.”
“Il mio nuovo nome è Yori.”
Yori significa “serva del prossimo”.
Questo significa che…
“Tu sei una ragazza!”
Nel dirlo mi sono sentito un grande idiota.
“Non lo avevi… capito? Sei buffo.”
“Certo che no! Sei sempre nascost… nascosta da quel fumo e la tua voce sembra quella di un maschio. Oh, sei incredibilmente forte! Sei proprio in gamba.”
Ma che sto dicendo? Non devo mica provarci con lei!
“Sei così… dolce, ma sei piccolo. Ti vorrei… come fratello, ma mi devo accontentare… degli altri tre.”
Come, come, come?
“Siete quattro fratelli?”
“Oh, ma non… di sangue, tranquillo. Ora devo… andare. Ciao, ciao!”
No, non devo lasciarla andare! Devo farmi spiegare altre cose.
Le afferro il polso, sentendo il freddo delle manette. “Yori, come fai a eludere gli allarmi? Come fai a sapere sempre tutto? Cos’è quel fumo che ti copre il corpo?”
Yori si libera dalla mia stretta e si massaggia le tempie. “Quante… domande. Ma hanno tutte… una sola risposta.”
La incito a continuare.
“È merito di quella che voi chiamate… Unicità. Grazie alla mia… Unicità, posso fare queste e altre cose.”
“Qual è la tua Unicità? Ti prego, dimmelo!”
Scoppia a ridere. “Ho già detto… fin troppo. Ci vediamo, Izuku… Midoriya.”
Yori scompare nel nulla.
Devo informare subito qualcuno. All Might!
 
Mi metto in piedi, accolto subito dai puntini neri. Lentamente muovo qualche passo, ma cado a terra. No, non devo arrendermi. Mi rimetto in piedi e a fatica raggiungo la porta, senza contare tutte le mie cadute.
Mi appoggio al muro del corridoio per prendere fiato. Con queste gambe non del tutto guarite, sto consumando un sacco di energia.
Aiutandomi con la parete, cerco in ogni stanza All Might.
Dov’è? Dove si è cacciato? Non può essersene andato!
“Non può essere vero!”
Mi fermo. Questa è la voce di All Might. aumento il passo e lo trovo vicino alla porta d’ingresso.
“All Might! Devo dirti una cosa importante!”
Mi fermo e vedo Yori dietro di lui.
“Yori? Che ci fai qui?”
Scompare nuovamente nel nulla. Che ci faceva con All Might?
“Midoriya…”
Riporto gli occhi su All Might e vedo che ha uno sguardo deluso.
“All Might, va tutto bene? Che ti ha detto Yori?”
“Perché l’hai fatto? Io mi fidavo di te, Midoriya!”
Lentamente mi avvicino. “Ma cosa stai dicendo? Cosa avrei fatto?”
Ignorandomi completamente, All Might si trasforma nella sua forma muscolosa e tira un pugno all’aria. L’onda d’urto mi colpisce in pieno e vengo sbalzato contro la parete.
Un dolore allucinante parte dalla schiena e raggiunge ogni singola parte del mio corpo.
Ma che sta facendo? Perché si comporta così?
“All Might… perché? Che ti sta succedendo?”
Si porta davanti a me, mi stringe il collo e mi solleva.
Con tutto il fiato che mi rimane, cerco di farlo tornare in sé. “All Might, non sei in te! Svegliati! Ti prego. Tu sei l’eroe numero uno, il Simbolo della Pace! All Might!”
Sento la stretta al collo stringersi ancora di più e lentamente perdo i sensi.
All Might…
 
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Guardo per l’ultima volta Midoriya, dopodiché raggiungo il preside fuori dall’infermeria.
“Direttore, vorrei parlare da solo con la signora Midoriya. È possibile?”
“Hai intenzione di raccontarle tutto?”
Scuoto la testa. “Non proprio, ma ho i miei piani.”
“Perfetto. Allora lascio a te il compito. Buona fortuna.”
Mi trasformo nella forma muscolosa.
Bene. Midoriya, ragazzo mio, lascia fare a me!
 
Raggiungo la madre di Midoriya e appena mi vede, con le lacrime agli occhi, corre da me.
“A-All Might, dov’è mio figlio? Cosa gli è successo?”
La invito a sedersi, dopodiché prendo un bel respiro. “Signora, come ben sa, noi eroi siamo in guerra contro l’alleanza dei super criminali.”
“Sì, il loro debutto è stato quello di attaccare la classe di mio figlio pensando di trovarla. Ma questo cosa c’entra?”
Ci siamo. È arrivato il momento di mentire.
“Recentemente uno studente della 1-B è stato attaccato davanti a scuola. Quando lo abbiamo trovato e portato in infermeria, il ragazzo ci ha detto che era stato un membro dell’alleanza dei super criminali a ferirlo.”
“Perché non ho sentito la notizia di questo attacco?”
“Abbiamo chiesto noi di non diffondere la notizia. Guardando le riprese, abbiamo notato che era un novellino e che ha avuto solo fortuna a vincere.”
Faccio una pausa per riprendere fiato.
“Inutile dire che siamo stati degli stupidi. Avremmo dovuto dare l’allarme, invece di stare tranquilli.”
La signora Midoriya chiude gli occhi. “E per colpa di questo vostro errore, il mio unico figlio ha rischiato di morire! Posso capire che gli eroi non sono perfetti, ma avreste dovuto prevederlo!”
Scoppia a piangere, mentre io sento scoppiarmi dentro i sensi di colpa.
“Signora Midoriya, mi dispiace immensamente per quanto accaduto. Le prometto che fermeremo questo criminale, evitando che altri studenti si facciano male.”
La donna si asciuga gli occhi con un fazzoletto e annuisce. “Lo spero tanto.”
Si alza e fa per andarsene, ma la fermo. “Riguardo a quanto accaduto…”
“Mio figlio è stato operato d’urgenza per appendicite. Resterà a casa finché non si sarà ripreso.”
Annuisco. “Perfetto. Informerò il preside e gli altri eroi. Arrivederci.”
 
È fatta. Ora non rimane che affrontare ed eliminare quei quattro e colui che li ha mandati.
“Toshinori, è da un po’ che non ci vediamo.”
Mi volto e sorrido. “Gran Torino! Sono contento di vederti.”
Mi guardo intorno e riprendo la mia vera forma.
Lui annuisce. “Saluti a parte, mi sembri un po’ arrabbiato e pieno di sensi di colpa.”
“Non ti si può nascondere niente, eh? I “Quattro cavalieri dell’Apocalisse” hanno colpito ancora.”
“Ancora? Cosa ti hanno fatto? Mi sembri tutti intero.”
“Non a me. Hanno colpito Midoriya come punizione.”
“Raccontami tutto.”
Gli racconto tutto, dal mio risveglio all’incontro con la signora Midoriya.
 
“Filibustieri! E dimmi, come sta il ragazzo?”
“È fuori pericolo, ma non guarirà tanto presto. Vorrei fare qualcosa per lui, ma sono debole in confronto al ragazzo di fumo.”
Gran Torino mi appoggia una mano sulla spalla. “Non abbatterti. A tutto c’è una soluzione.”
Annuisco. “Devo andare dal preside per informarlo sull’incontro avuto con la madre di Midoriya.”
“Io andrò a vedere come sta il ragazzo. Ci vediamo più tardi.”
Lo osservo mentre se ne va via, dopodiché mi incammino per i corridoi.
Adesso che c’è anche Gran Torino, le cose miglioreranno?
Sento prurito sul polso e mi metto a grattare la benda. Me la tolgo per grattarmi meglio e vedo che la sagoma a forma di mano è ancora presente.
Ma che diamine è? Perché non se n’è andata?
Sento salire il panico. Possibile che questo “marchio” c’entri qualcosa con il ragazzo di fumo?
“All… Might.”
Sento il sangue gelarmi nelle vene. È qui!
“Hai indovinato, mio caro… eroe. Con quello… posso raggiungerti, indipendentemente da dove ti trovi.”
“Chi sei esattamente?”
Compare davanti a me, sempre nascosto dal fumo. “Presto… lo saprai. E saprai anche chi ti sta… tradendo.”
Chi mi sta tradendo? Ma di che sta parlando?
Scoppia a ridere. “Oh, fra qualche giorno… avrai anche la conferma. Alla prossima, All… Might.”
E scompare nel nulla.
Qualcuno mi ha tradito e fra qualche giorno ne avrò la conferma? Di sicuro è una trappola. Non mi lascerò di certo ingannare in questo modo.
 
Dopo aver parlato col preside e con gli altri eroi, vado da Midoriya.
Non c’è nessun altro in infermeria, quindi ritorno nella mia forma normale.
“Midoriya, ragazzo mio. Sono qui e veglierò sul tuo sonno.”
Mentre lo osservo dormire, non riesco a fare a meno di pensare alla storia del traditore. Esiste veramente oppure me l’ha raccontato solo per mettermi contro i miei stessi amici?
“A-All Might.”
Mi alzo in piedi e gli sorrido. “Midoriya! Come ti senti?”
Domanda stupida. Come si dovrebbe sentire uno che è quasi morto?
“D-Dove sono?”
“In infermeria. Sei ancora troppo debole. Devi rip…”
Mi fermo e osservo attentamente i suoi occhi. Li ho sempre visti verdi, ma adesso sono anche ambrati. Ambrati come quelli del ragazzo di fumo.
No! Tutto ciò è un’illusione.
“C-Che cos’hai?”
Mi riprendo. “Niente, scusami. Adesso riposa, se no non guarirai mai. Ci vediamo forse più tardi.”
Esco dall’infermeria e mi appoggio alla parete. Perché i suoi occhi erano anche ambrati? È lui il traditore.
Devo rimanere lucido. Midoriya non può essere il traditore. Probabilmente quel ragazzo sta ancora giocando con me.
E se invece non fosse così? Scuoto la testa. Devo smetterla con questi pensieri.
“Suvvia, All Might. Probabilmente sono effetti ritardati di quel sonnifero. Midoriya è un ragazzo dal cuore d’oro!”
Detto ciò, mi gratto ancora una volta la sagoma.
Non ho tempo da perdere. Ci sta mettendo uno contro l’altro.
   
 
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