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Autore: __checcapocchia__    13/08/2016    1 recensioni
Hermione osservò le tre donne mentre uscivano dalla soffitta sbattendo la porta, perché era lì che Cenerentola dormiva e dopo essersi messa le mani nei capelli, arrivò alla conclusione.
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-Stupidi mocciosi!
Draco Malfoy stava percorrendo tutto il castello e già aveva scovato degli stupidi nanerottoli girovagare per i corridoi dell'edificio scolastico.
Assetato si diresse verso le cucine, speranzoso di non incontrare anima viva, convinto che a quell'ora persino gli elfi non ci fossero.
Entrato nel cucine vide la luce accesa e si lamentò subito.
-Come mai è accesa? Spero vivamente che non sia un Serpeverde! Se proprio devo togliere punti spero sia un Grifondoro.
**
Draco si inginocchiò, le prese la mano gentilmente, la portò alle labbra e le diede un dolce bacio.
-Cenerentola, ti va di ballare?
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Draco guardò Hermione interrogativamente: -Non ho ancora capito se sei tu ad essere entrata nel mio sogno, oppure, sono io ad essere entrato nel tuo.
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-Hermione, stai bene?
-Come Harry?
-Va tutto bene? E' un po' che sorridi senza senso...
Ginny le si avvicinò leggermente preoccupata: -Dove sei stata stanotte?
-Nelle cucine, mi sono addormentata e ho fatto uno strano sogno...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Ginny Weasley, Harry Potter, Luna Lovegood, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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I sogni son desideri...

- E questo? -
La voce proveniva dalla caposcuola di Grifondoro, Hermione Granger. Ella, durante la ronda notturna, aveva deciso che, essendo stanca si sarebbe andata a riposare per qualche minuto nelle cucine di Hogwarts, convinta di non trovarci nessuno. 
Si stropicciò gli occhi rossi a causa della stanchezza e sbadigliò, strofinandosi le mani sulle braccia, coperte solo dalla sua camicia bianca.
Merlino solo sapeva come mai non aveva indossato niente sopra quella benedetta camicia.
Dopo aver fatto il solletico alla pera, e essere entrata dentro le cucine, trovò la luce di esse accesa.
Due ragazze di Tassorosso, dai capelli legati in due crocchie e dai pigiami in plaid, stavano leggendo un libro con due tazze di cioccolata calda davanti.
Per quanto Hermione amasse leggere, non poteva comunque tollerare di trovare qualcuno fuori dai dormitori oltre l'orario del coprifuoco, che scattava alle ventidue esatte.
Tossì, per far notare alle ragazze la sua presenza.
-Meno 10 punti a testa, e adesso filate nei vostri dormitori.
Le due ragazze, sbuffando, si alzarono dalle loro sedie di legno e passandole accanto la urtarono volontariamente.
Hermione era troppo stanca per sopportare un dibattito con quelle due stupide ochette.
Si sedette su una delle sedie per riposarsi, mise il gomito su uno dei  tavoli rettangolari delle cucine, e la guancia sul palmo della mano, sbadigliando per l'ennesima volta. Si diede un piccolo schiaffo e prese il libro che le Tassorosso avevano dimenticato, guardò la copertina, in cui vi era una ragazza dai capelli castani, legati in una crocchia stupenda e ben definita. Lesse il titolo.
Cenerentola.
Notò che era un libro illustrato e non resistette alla curiosità di vederne i disegni.
-Come mai questa Cenerentola è senza volto? - Domandò la Grifona dopo aver sfogliato qualche pagina e aver constato che la protagonista fosse priva di volto.
Quando finì di formulare quelle domanda si addormentò con la testa sul libro.
Come fosse svenuta.
Quando riaprì gli occhi Hermione si trovava in una stanza in penombra, con le pareti rocciose, i mobili ormai superati da tempo, consunti e ammuffiti imponevano la loro sgradevole presenza in quella stanza che di bello aveva ben poco.
Mentre si strofinava un mano addosso per pulirsi dalla polvere che aveva incontrato in quella stanza sporca.
-Dove sono? Che cavolo ci faccio qui?!
Si domandò iniziando ad irritarsi.
-Dove sono?!- Continuava a ripetersi ripetutamente.
-Cenerentola, stasera resterai a pulire!
-Cenerentola?
Girò il capo verso la porta e vide lo spettacolo più rivoltante che un essere umano potesse mai essere in grado di vedere.
La McGranitt, la preside della scuola, si era presentata davanti a quella stanza che faceva concorrenza ad una topaia con un chilo di trucco in volto.
Il rossetto rosso, color pomodoro rimetteva in risalto le sue labbra fini e rugose a causa del tempo, l'ombretto azzurro stonava in maniera assurda col vestito rosa shocking che stava indossando, per non parlare del fatto che le ricordava una di quelle streghe brutte dei cartoni animati. Il vestito che indossava era ampio, fortunatamente. Un nastro rosa pallido si legava intorno alla sua vita, le spalline erano a maniche corte e le si stringevano sulle spalle magre e rugose, mentre vari fiocchi si facevano largo sull'immensa gonna.
-Cenerentola!
Quella voce la costrinse a spostare lo sguardo dietro la professoressa McGranitt, dove vide arrivare Ginny e Luna.
Entrambe truccate pesantemente, eppure erano molto più decenti della professoressa.
La sua migliore amica aveva i capelli rossi legati in una lunga treccia, che se non fosse stato per il trucco, avrebbe giurato le sarebbe stata d'incanto.
Quel rossetto rosa, quel mascara così evidente, quel fard così abbondante la rendevano ridicola come un clown, per non parlare del vestito verde, pieno di nastri e fiocchi che le fasciava il corpo rendendole impossibile una camminata decente e pulita, dato che sembrava un pinguino, e Luna.
Luna l'aveva sorpresa, non l'aveva mai vista truccata e adesso vederla in quello stato l'aveva inorridita. Il rossetto viola aumentava leggermente il volume delle sue labbra piccole, l'ombretto rosa perla metteva in risalto gli occhi, sempre che non fosse stato usato con eccessività, per non parlare della cipria che la faceva sembrare un vampiro, da quanto bianca era in volto. Il vestito indossato dalla Corvonero era rosa perla, il top del vestito era incorniciato da delle perline, mentre il vestito le ricadeva gonfio già da sotto il seno, facendola sembrare un cupcake rosa.
-Cenerentola? - Domandò ancora una volta senza continuare a capire.
Perché la chiamavano Cenerentola? E soprattutto perché la McGranitt, Ginny e Luna erano vestite in quella maniera? 
-Perché, in quale altro modo dovrei chiamarti?!
Hermione si avvicinò a Ginevra mettendole una mano sulla fronte: -Ginny ti senti male?
-Villana, come osi rivolgerti così a me?! - Urlò la rossa spostandole la mano con un gesto secco e deciso.
La professoressa si avvicinò a "Cenerentola" e guardandola severamente urlò:
-Noi stasera andremmo al ballo organizzato dal principe,tu, invece, resterai qui a pulire, e voglio vedere la casa brillare al mio ritorno, che sia chiaro!-
Hermione osservò le tre donne mentre uscivano dalla soffitta sbattendo la porta, perché era lì che Cenerentola dormiva e dopo essersi messa le mani nei capelli, arrivò alla conclusione.
E' un sogno. Stavo leggendo il libro di Cenerentola e a causa della stanchezza devo essermi sicuramente addormentata!
Si stiracchiò e si appoggiò al muro.
Tanto vale restare al gioco.
-Va bene. - sussurrò, consapevole che ormai nessuna di quelle tre avrebbe potuto sentirla.
La riccia si buttò sul letto della stanza a peso morto, sentendolo cigolare sotto al suo peso.
-Mamma mia quanto è scomodo questo letto! - Sbuffando tentò di mettersi il più comoda possibile e pensò al ballo.
-Sono curiosissima di sapere chi sia il mio principe!
Si alzò dal letto e si guardò allo specchio, osservando i suoi abiti. Indossava un grembiule bianco e sporco di fuliggine, una gonna larga di color marrone, rotta e sporca, che nonostante tutto era molto più bella di quella vista indosso alle sue sorellastre o alla sua matrigna. La camicia era larga e di qualche taglia in più. Aprì il suo armadio dove vi trovò vari abiti che avrebbe potuto sistemare alla bell'e meglio e gridò: -Se questo è il mio sogno, allora voglio andare al ballo!
-Senza di me dove vuoi andare? - Domandò una voce maschile a lei fin troppo familiare. 
La caposcuola si girò di scatto e strabuzzò gli occhi.
-Sogno o son desta?! Harry?!
-No, la fata turchina! Si sono Harry e sarò la tua fata madrina!
Hermione lo guardò sbattendo ripetutamente le palpebre, osservando il suo migliore amico con indosso un vestito argentato, con la gonna a balze e a veli, le maniche lunghe che fasciavano le sue braccia muscolose, e un disegno molto carino creato con dei fili dorati sul busto, rendeva l'abito ancora più bello, perché l'abito del suo migliore amico era bellissimo.
Nonostante ad indossarlo fosse lui.
-Non hai bisogno che ti dica niente, sai già tutto, no?
-Sì, credo di sì...
Bisognava ammettere che l'irritazione di Harry per essersi trovato in quella parte era evidente e giustificata.
Con un colpo di bacchetta il vestito di Hermione, fatto di stracci, si trasformò in un meraviglioso abito color bianco perla. L'abito era a top, privo di spalline, il corpetto stretto metteva in risalto il suo seno, mentre la gonna larga, a veli che le ricadeva morbida lungo le gambe, lo valorizzava. Una collana con un ciondolo ad orologio si posizionò in mezzo al suo petto, i suoi capelli indomabili, vennero ordinati in una crocchia fine e perfetta e come da favola, le scarpette erano di cristallo. 
-Harry, ma questo abito è fantastico, grazie, sei sempre il migliore!
Harry fece una smorfia di disapprovazione: -Sì, sì, certo. Tanto sei te l'uomo con un vestito e dei tacchi troppo stretti che gli gonfiano i piedi!
Urlò mostrando un piede rinchiuso a soffocare dentro una scarpetta nera molto elegante, che era evidente non gli entrasse.
Hermione trattenne una rista e aspettò che Harry avesse creato anche la sua famosa carrozza a zucca, per poi salirci sopra e andare a scoprire chi fosse il suo principe.
**
-Stupidi mocciosi!
Draco Malfoy stava percorrendo tutto il castello e già aveva scovato degli stupidi nanerottoli girovagare per i corridoi dell'edificio scolastico.
Assetato si diresse verso le cucine, speranzoso di non incontrare anima viva, convinto che a quell'ora persino gli elfi non ci fossero.
Entrato nelle cucine vide la luce accesa e si lamentò subito.
-Come mai è accesa? Spero vivamente che non sia un Serpeverde! Se proprio devo togliere punti spero sia un Grifondoro.
Dopo aver camminato verso la luce della candela, notò che non era un alunno fuori dal dormitorio, ma ben sì Hermione Granger.
-Granger? Potevi almeno coprirti...
Draco prese la sua toga e la mise sopra le spalle della ragazza, che indossava solo la camicia.
- Ma guarda te questa! Io mi sbatto per assicurarmi che tutti siano nelle loro stanze e lei dorme. Oltretutto stava anche leggendo!- Guardò il libro di Hermione e incuriosito, lo tolse da sotto il viso di lei e iniziò a darle un'occhiata, mentre appellava un bicchiere d'acqua fresca e lo sorseggiava:
-Certo che la protagonista assomiglia proprio a lei, avevo sentito parlare di questa favola babbana, se non erro la principessa dovrebbe perdere la scarpetta, ma come mai il principe è senza volto?
Ed esattamente come Hermione, anche lui si addormentò di botto, cadendo in un sonno profondo.
Quando si svegliò si trovò sdraiato sopra un letto in una stanza che non gli apparteneva.
L'arredamento di quella stanza era tutto completamente ricoperto di oro, così come le lenzuola del letto in cui stava sostando. Oro. Un incubo.
Si alzò di scatto e si fissò allo specchio, iniziando a grattarsi un polpaccio.
-Ma dove Morgana sono? E soprattutto che abiti ho indosso? Sono ridicolo!
Draco indossava una giacca azzurra abbottonata fino all'ultimo bottone che lasciava intravedere un foulard bianco, con uno stemma dorato sopra e un pantalone che ricordava vagamente una calzamaglia.
In quel momento gli venne in mente il libro che stava leggendo e gli abiti del principe di cui non aveva visto il volto.
-Esattamente come in quel libro... Ora ho capito, stavo leggendo e mi sono addormentato. E' così semplice.
Bussarono alla porta e senza che Draco diede il permesso per entrare, vide il suo migliore amico sbarrare la porta di scatto.
-Principe, volevo comunicarle che il ballo reale sta per cominciare, sua altezza illustrissima!
-Oh, ciao Blaise!
Zabini strabuzzò gli occhi.
-Vi sbagliate altezza io non mi chiamo Blaise
-Ma a chi vuoi darla a bere, certo che sei Blaise, è vero o no?
Blaise voltò lo sguardo al soffitto confuso, iniziando a torturarsi le mani. Zabini indossava un abito simile a quello di Draco, solo verde e più umile.
-Io sono Blaise, però non sono Blaise, perciò, beh... boh.
-Anche i tuoi vestiti sono strani.
Mise le mani sul primo bottone della sua giacca: - Forza togliamoceli.
-No sua altezza, vi prego fermatevi! Questa festa è terribilmente importante, perché stasera sceglierete la vostra futura moglie.
Malfoy sbarrò gli occhi: -Moglie?- Blaise gli prese la camicia stringendola tra le sue dita mulatte.
-Oh si, ci sono donzelle assai carine che vi aspettano.
Sai che novità. Ho sempre la fila dietro la porta della mia camera, pronte a mettersi sotto le mie lenzuola e ovviamente, io sono sempre attivo. Pensò la serpe alzando il mento con fierezza.
- In quel libro di favole si raccontava proprio una storia come questa! - Si disse, ricordandosi del libro che poco prima aveva sfogliato, prima di cadere addormentato.
-Esatto Draco, quindi adesso muovi il tuo regale sedere e portalo di là. Se ti opporrai principe, lo sai bene che creerai dei grossi problemi al popolo!- Disse spazientito.
**
La sala da ballo era enorme, le pareti erano tutte addobbate per il gran giorno e la scalinata che avrebbe mostrato l'entrata in scena del principe era coperta da un tappeto rosso, la sala era piena di ragazze molto carine pronte ad andare da Draco per chiedergli la mano.
-Mi domando dove sia il principe... O meglio, chi sia-, disse una voce soave infondo alla sala.
Si sentì il suono delle trombe che annunciavano l'arrivo del principe.
-Sua altezza reale il Principe!- Riferì Blaise Zabini davanti alle scale della sala da ballo da dove Draco fece il suo ingresso.
 Draco! Pensò Hermione, che arrossì al pensiero di aver anche solo pensato il suo nome.
Non ebbe nemmeno il tempo di entrare in sala che un branco di ragazze con gli ormoni impazziti corse verso di lui iniziando a starnazzare.
-Presto guardie, proteggete il principe!- Urlò Blaise.
Le guardie si misero davanti al principe impedendo alle ragazze di passare, formando una muraglia.
-Per favore principe balli con me!
-No! Con me!
A parlare (urlare) erano state, Lavanda Brown e Pansy Parkinson .
Che ci fanno loro qui? 
- Principe posso ballare io con lei?- Chiese Astoria Greengrass con fare provocante.
C'è pure lei! Pensò sconfitto Malfoy:  -Come mai sono qui? Eh?! Oh...- lo sguardo del Serpeverde si posò su una ragazza infondo alla sala.
-Hermione...- Sussurrò lui, per non farsi sentire, le gote rosa per la sorpresa di aver pronunciato, anche solo sussurrato il nome della riccia.
Hermione lo guardò negli occhi e sussurrò: -Draco-, e di nuovo arrossì, stettero a fissarsi per qualche secondo dopo essere interrotti da Blaise.
-Principe, preferite quella dolce donzella laggiù? -  Domandò il mulatto avvicinandosi ghignando al biondo, che in imbarazzo e alzando le masi in segno di difesa iniziò a protestare ma invano.
-Cosa? No! Blaise aspetta un secondo!
Questo non lo ascoltò nemmeno e diede ordine alle fanciulle e alle guardie di farsi da parte.
-Damigella laggiù, avvicinatevi al cospetto del principe! - Urlò allungando il braccio verso Hermione e indicandola con l'indice.
Lei divenne rossa, più di quanto già non fosse e lentamente, a testa bassa a causa dell'imbarazzo, iniziò ad avvicinarsi.
-Forza principe!- Gli diede una spinta, per incoraggiarlo, e lentamente e molto imbarazzato si avvicinò a Hermione.
Luna e Ginny non avevano mosso un passo. Ginny non era intenzionata a correre per andare a travolgere il principe, principe per cui non provava neppure un briciolo di attrazione, e anche perché, il suo vestito le impossibilitava tale cosa.
Luna, invece, aveva preferito osservare le stelle fuori da uno dei tanti balconi della sala, che osservare il principe, ma nonostante questo non potevano fare a meno di parlare di lui.
-Vedi Luna? Io dico che quel tipo non ha carattere.
Luna alzò gli occhi al cielo: -Io dico che invece è un tipo che non si fa mettere i piedi in testa.
-Quello? Basta vederlo dallo sguardo, quello fa tutto ciò che vuole il padre.
-Che esagerazione Ginevra.
-Fidati, ucciderebbe per ordine di qualcuno che stima.
Luna lo fissò: -Forse ci proverebbe, ma io non credo che ci riuscirebbe.
-Hai ragione, è un cacasotto.
Quando videro la folla spostarsi, incuriosite decisero di guardare chi fosse la fortunata su cui era caduto l'occhio del principe.
-Oh, guarda, c'è Cenerentola... - Disse Ginny con tranquillità, coprendosi mezzo viso con il ventaglio.
-Oh, è vero, come le sta bene quel vestito...
Ginevra annuì con convinzione ed entrambe ripresero a fare commenti sul principe, mentre osservavano Draco e Hermione parlare.
-Che cosa ci fai tu qui? - Domandò lei continuando a non guardarlo negli occhi.
-Stavo per chiederti la stessa cosa, che ci fai tu nel mio sogno?- Rispose lui incuriosito.
-Come il tuo sogno? Questo è il mio sogno!
-Cosa? Quindi tu sei Cenerentola?- Lei mise il broncio, si portò le mani sotto il seno e rispose con la voce incrinata dalla rabbia e dal dispiacere: - Si, infatti, perché? Ti dispiace? Sono proprio io.
-Non volevo dire questo...
Hermione guardò in basso, con gli occhi luccicanti e lasciò che le braccia le ricadessero morbide lungo i fianchi.
-Cosa c'è, non sto bene vestita così? Lo so che sono una sanguesporco, però...- Draco le prese il mento e la guardò con malizia dritto negli occhi, sussurrandole sulle labbra: -Sei bellissima.
-Come? - Sorpresa da quelle parole iniziò a sentire il cuore batterle all'impazzita.
Blaise, dopo aver assistito alla scena che servì per sciogliere il ghiaccio tra i due, si girò e fece segno all'orchestra di iniziare a suonare.
Draco si inginocchiò, le prese la mano gentilmente, la portò alle labbra e le diede un dolce bacio.
-Cenerentola, ti va di ballare?
-Cosa? Ecco io, non credo di esserne capace!- La prese per la vita e la strinse di più a se.
-Tranquilla, tanto questo è un sogno, se vogliamo possiamo fare qualsiasi cosa.
-Okay Malfoy, se ne sei convinto...- Rispose un po'insicura.
Iniziarono a volteggiare per la sala, senza mai staccarsi gli occhi di dosso, Hermione non aveva mai avuto grandi esperienze di ballo e si era sorpresa, quando, tra le braccia di Draco si era sentita così sicura. Tutte le ragazze erano emozionate.
Lavanda guardò Astoria con un sorriso e gli occhi luccicanti: -Detesto ammetterlo, ma quei due sono bellissimi insieme.
Astoria incrociò le braccia e sbuffò contrariata seguita da Pansy che lanciava saette dagli occhi.
Draco guardò Hermione interrogativamente: -Non ho ancora capito se sei tu ad essere entrata nel mio sogno, oppure, sono io ad essere entrato nel tuo.
La Grifondoro trattenne una risatina e Draco sorrise a quel gesto.
Dopo un po', ormai, che stavano ballando, Hermione pestò sbadatamente il piede a Draco, provocandogli dolore.
-Scusa!- Draco si staccò dal contatto che aveva con Hermione per abbassarsi e toccarsi il piede.
-Ma che... Mi hai fatto male, quindi, fammi vedere una cosa!- Dopo poco che disse quella frase decise di fare un "esperimento".
La guardò e le diede un leggero calcio sullo stinco, che le provocò un po' di dolore.
-Ahi! Sei impazzito?!
-Granger, se ti ho fatto male come è possibile che questo sia un sogno?!- Hermione lo guardò irritata.
-Non so cosa stavi tentando di sperimentare, ma quello che so: è che non c'è bisogno di prendermi a calci!- furiosa gli tirò uno schiaffo.
- Ahi! Ma guarda che il mio era uno stupido esperimento!-
Avevano gli occhi puntati addosso e iniziarono così, poco dopo ad insultarsi, venendo interrotti dallo scoccare della mezzanotte.
-Accidenti devo andarmene!- Iniziò a correre per le scale del castello tenendosi il vestito con le mani, inseguita da Draco. 
E domandandosi come facesse a correre con i tacchi.
-Aspetta!
-Che vuoi ancora?!- Disse lei fermandosi di scatto, un po' speranzosa, anche se in realtà non sapeva in cosa sperava, forse, in un paio di scuse...
-Devi perdere la scarpa sennò la storia non andrà avanti!
Che cosa?! Ma guarda te questo! Si tolse la scarpetta e gliela lanciò addosso.
-Ecco tieni la tua stupida scarpetta!- Urlò, andandosene sotto lo sguardo irritato di lui.
-Che caratteraccio- disse Malfoy a se stesso alzando un sopracciglio,e continuando a guardarla andare via.
 **
-Stiamo cercando la proprietaria di questa scarpetta, vi prego di provarla -, disse Zabini sull'uscio della porta dove abitava "Cenerentola", con un cuscino rosso di velluto dove sopra vi era posizionata la famosa scarpetta di cristallo.
-Il principe ha ordinato che tutte le fanciulle indossassero questa scarpetta.
-E a quale scopo? Tanto sappiamo che non è nostra...- disse Luna annoiata, mentre si sventolava con un ventaglio, per un caldo che sentiva solo lei.
Blaise continuò - Allora c'è qualche altra ragazza in casa?
-Dunque...- Disse Luna.
-Su non facciamola tanto lunga-, rispose Ginny -Non ho mai amato questo pezzo della storia- si girò e chiamò Hermione dal fondo delle scale -Cenerentola!- Urlò senza ricevere risposta.
-Cenerentola! Cenerentola! Vieni e prendi la tua scarpetta!- Urlò poi Luna.
Hermione scese di malavoglia e si infilò la scarpetta.
-Che bello calza a pennello, abbiamo trovato la principessa!- disse il mulatto Serpeverde battendo le mani di gioia.
Si, che felicità... Pensò lei ironica.
**
Ed eccoci qua, arrivati al giorno del matrimonio, che tale non è definibile.
-Perché litigano?- Chiese Luna a Ginny mentre vedeva avanzare all'altare Draco ed Hermione.
Draco indossava lo stesso abito che aveva durante il ballo, mentre Hermione indossava un ampio vestito color panna, ricamato sul corpetto e sull'inizio delle gonna, mentre il velo le copriva il volto.
-Boh, mi piacerebbe tanto saperlo- concluse Ginny esasperata.
-Piccola e insulsa Mezzosangue, sai in quante ragazze darebbero un pezzo del loro corpo per unirsi in matrimonio con il sottoscritto?!
Hermione non lo guardò in viso e acidamente rispose: -Probabilmente furetto tutte quelle oche che ti sono corse incontro appena ti hanno visto al ballo. Però l'imbarazzo della scelta. Una più stupida dell'altra.
-Cosa? Silente?!- Urlarono i due ragazzi sorpresi appena arrivati all'altare.
-Cosa ci fa lei qui?- Chiese lui stupito, -è inconcepibile...un ex Mago, ormai morto, che cerca di sposare me e una mezzo...-non finì la parola che Silente lo interruppe
-Tutti e due zitti! Io adesso sono qui per unirvi in matrimonio- entrambi diventarono rossi.
Perché devo sposarmi con Malfoy? 
Perché mai dovrei sposare la Granger?!

Si guardarono per un breve istante, per poi voltare lo sguardo subito dalla parte opposta.
Ad'ogni modo...adesso che dovremmo fare? Si domandò la Grifona.
-Senti Mezzosangue... Ecco, voglio dire, non credi che ci stiamo comportando da stupidi?- Si girò a guardarla -Voglio dire, siamo in un sogno, almeno qua potremmo evitare di litigare, non ti pare?-
Hermione annuì e sospirò: -Odio doverlo ammettere, ma hai ragione, non capita mica tutti i giorni di essere una principessa-. Si voltarono verso Albus e acconsentirono.
-Perfetto, adesso suggellate questo matrimonio con un  bacio! E che sia lungo e pieno di sentimento!
I due ragazzi arrossirono, un po' per la sorpresa, un po' per la rabbia e un po' per l'imbarazzo di doversi non solo sposare, ma anche baciare davanti a tutti, e come se questo non bastasse, Silent aumentava il loro imbarazzo, mimando con il corpo il suggellamento di un bacio appassionato.
Ma che gli è preso a Silente?! Si sta comportando in modo ridicolo!
Mamma, mamma, e adesso che faccio?! Io devo baciare Draco?
Oh no, ma perché adesso devo baciarla? Va bene che è solo un sogno però...
So che non c'è nulla di reale... Però... Magari sarà bello... Se è con Draco...
Se va bene per Hermione, va bene anche per me.

La Granger prese un grosso respiro e si girò, trovandosi il corpo di Draco a pochissima distanza.
-Abbracciami e chiudi gli occhi.
La riccia annuì a quelle parole sussurrate. Chiuse gli occhi e appoggiò le mani sul petto del ragazzo, mentre questi gli alzava il velo con delicatezza ed eleganza, accarezzandole poi una guancia col pollice.
Curvò la schiena di poco e posò le labbra su quelle di Hermione, con estrema dolcezza.
Mai invita sua aveva sentito, aveva assaggiato delle labbra così morbide. Iniziò a muovere la bocca aprendo il passaggio attraverso i denti della Grifondoro, con la lingua, trovandone l'accesso immediato.
Hermione si mise in punta di piedi e gli strinse la camicia tra le dita per non cadere.
Il cuore galoppava, ormai impazzito per quelle sensazioni che mai invita sua aveva provato, le guance le si erano arrossate pericolosamente, il suo stomaco stava facendo mille salti mortali al secondo, mentre le farfalle svolazzavano al suo interno, ignara del fatto che Malfoy stesse provando le stesse sensazioni.
La mano di Draco dal volto passò alla vita, mentre l'altra scese lungo la schiena, costringendola ad un contatto molto più intimo. 
Inutili erano i rimproveri di Silente, che ripeteva costantemente che adesso potevano anche smetterla, che non potevano comportarsi così, perché comunque si trovavano dentro una chiesa.
I due non lo stavano ascoltando, troppo presi da quel bacio. Le loro lingue erano impegnate in una danza passionale. Le braccia di Hermione lasciarono la camicia ormai stropicciata, passando lungo il collo e cingendolo, stringendosi sempre di più a lui. Sentivano la necessità di restare così per sempre.
Se questo è un sogno, non vorrei svegliarmi mai più. 
Fu questo il pensiero di entrambi durante quel momento di estrema passione, momento in cui non si erano staccati mezzo secondo, in cui non si erano guardati negli occhi nemmeno un'istante.
Purtroppo per loro, però, i sogni, come esattamente le favole, sono costretti ad avere un finale.
**
-Ragazze! Avete visto il mio libro? - La voce apparteneva ad una studentessa di Corvonero, che preoccupata chiese alle sue due compagne di stanza.
-Mh.. mi è sembrato di averlo visto in mano alla Kamp, quella di Tassorosso un po' svampita.
-Hai ragione Angy, se non sbaglio ho sentito che si stavano dirigendo verso le cucine.
La piccola Corvonero sorrise: -Le vostre uscite notturne servono a qualcosa, almeno.
Le due amiche le fecero la linguaccia e la lasciarono alla sua ricerca.
Entrata nelle cucine la prima cosa che notò furono i due caposcuola di Grifondoro e Serpeverde, leggermente stupita e irritata urlò: -Svegliatevi!
Draco e Hermione sbarrarono gli occhi mettendosi ritti sopra la sedia, con uno scatto fulmineo, tanto fulmineo che fece cadere la toga di Malfoy da sopra le spalle della ragazza.
-Che cosa è successo? - Si domandò Hermione guardando Draco assonnata.
-Non lo so, però mi ricordo che stavo leggendo e che ad un tratto mi sono addormentato... - Rispose Draco.
-Anch'io, ho fatto un sogno stranissimo. - Continuò Hermione raccattando la toga da terra e spolverandola.
-Anche io! - Rispose il biondo allungando una mano per prendere la toga.
Hermione gli diede la toga e continuò a parlare: -Ho sognato di essere Cenerentola.
-Pure io.
-Hai sognato di essere Cenerentola? - Chiese la Grifondoro sconvolta.
-Ma cosa hai capito Granger! Ho sognato che tu fossi cenerentola!
-Ah... - Rispose leggermente stupita, -ho sognato di ballare in un castello...
-Anche io.
Si fissarono svariati secondi e da lì capirono. Entrambi avevano fatto lo stesso sogno.
Non ci posso credere, Malfoy ha fatto il mio stesso sogno.
Non ci posso credere, la Granger ha fatto il mio stesso sogno.

-Eccolo il mio libro per l'educazione interattiva!- Gridò la bambina che li aveva svegliati.
Hermione e Draco sbiancarono, cos'era quello? Come avevano potuto non capirlo subito?!
-Ah, quindi è tuo?- Le chiese Hermione.
-Emh, si... Delle mie coetanee di Tassorosso, me l'hanno preso, perché volevano vedere se i ragazzi che piacevano loro contraccambiavano o meno i loro sentimenti.
Si mise a sedere accanto a Hermione e osservò il suo libro: -Vedete, questo non è il solito libro per l'educazione interattiva, dove lo apri, guardi i personaggi senza volti, ti addormenti e diventi il protagonista della storia. Con questo libro sei in grado di vedere i sentimenti della persona che sta partecipando con te al ruolo del protagonista.
Malfoy posò lo sguardo su Hermione, coprendosi il viso con una mano, mentre con la coda del'occhio osservava la ragazza ascoltare tutta interessata il discorso della bambina.
-Se a leggere sono delle persone che provano qualcosa l'una per l'altro, anche solo attrazione fisica, alla fine del racconto, si può benissimo notare i reali sentimenti dei due protagonisti.
Vediamo un po' come è finita la storia. - Disse la ragazzina iniziando a sfogliare le ultime pagine.
-No! Fermati! - Urlarono i due ragazzi prendendole il libro dalle mani.
-Questo verrà sequestrato! - Disse Malfoy duramente.
-Aspettate, ma è il mio compito di babbanologia!
A quella frase che non aveva minimamente toccato Draco, Hermione chiese spiegazioni.
-Ecco... - Prese fiato, -La professoressa ci aveva detto di far diventare un libro delle favole babbane, un libro interattivo. Doveva essere particolare, doveva essere fatto a modo nostro.
Solo che... Ci sono vari errori nel libro. Un esempio è la presenza di dialoghi liberi, io volevo che i dialoghi fossero come quelli della storia originale, e invece ho notato che ogni persona che lo legge ha la possibilità di dire ciò che vuole, mostrando così i suoi veri sentimenti. E' tutto sbagliato ne sono sicura e in più ci ho messo una settimana  farlo. Per non parlare del fatto che è per oggi e che le mie compagne di Tassorosso mi hanno copiato il libro, migliorando tutti i suoi difetti.
Hermione guardò Draco che rispose con un cenno della testa.
-Facciamo così. - Iniziò la riccia.
-Tu ci dici come resettare la storia e noi ti diciamo cosa fare. - Continuò Draco.
-Non servirebbe a niente un consiglio... - Rispose triste la piccola.
-Come ti chiami? -
-Mi chiamo Annabeth, caposcuola Granger...
-Fidati di noi. -Rispose semplicemente Draco.
Annabeth sospirò e annuì, mostrando ai due ragazzi come fare per resettare la storia, che con gioia, lo fecero all'istante.
Draco prese la parola.
-Quando ho aperto gli occhi, mi sono ritrovato in una stanza che non mi apparteneva ed ero disorientato, mi sono ricordato di aver letto il libro, e così ho creduto di star sognando, ho visto il mio migliore amico vestito da valletto. Era ridicolo, ma era anche divertente ora che ci penso.
La Corvonero lo guardò senza capire.
-Inizialmente la situazione ti spaventa, o semplicemente ti turba, perché ti viene da domandarti tu, dove cavolo sia finito, esattamente come ho fatto io.
Poi però ho visto la Mezzo... - Si bloccò notando l'espressione di Annabeth e si corresse.
-La Granger, e ho notato, che anchelei, come me, non si comportava in maniera strana, come facevano gli altri nostri compagni di scuola. - Trattenne una risata al pensiero di Albus Silente che li doveva sposare.
Hermione continuò: -Io non credo tu abbia sbagliato, dovevi metterci qualcosa di tuo no? Beh, l'hai fatto Annabeth, anche io mi sono divertita, vedere Harry Potter in un vestito argenteo e con i tacchi a spillo a farmi da fata madrina, ti posso assicurare che non è solo divertente.
Draco scoppiò a ridere seguito dalla bambina.
-Ho visto le mie migliori amiche farmi da sorellastre, con due abiti addosso che erano terribili, e se tu avessi visto la McGranitt indossare un'orribile vestito color rosa shocking e un chilo di trucco sulla faccia, diresti esattamente ciò che sto dicendo io adesso, ovvero che ti saresti divertita. 
-Io volevo che il libro desse importanza alle persone a cui i protagonisti che stanno leggendo tengono, era questo il tocco che volevo dare io...
-Hai fatto molto di più. Fidati. Perché ad un certo punto, se non fosse stato per la massa di ragazze che ha tentato di travolgermi, avrei potuto credere di essere nella vita reale.
-Ammettilo furetto, erano le nostre litigate a fartelo pensare.
-Taci so-tutto-io.
Annabeth sorrise e li ringraziò, correndo verso la sala Grande per andare a fare colazione, lasciando i due caposcuola da soli.
Un'elfo entrò dentro la cucina guardando i due ragazzi severamente e costringendoli ad uscire.
-Malfoy, senti... - Iniziò Hermione completamente rossa in volto.
-Cosa?
-Riguardo il bacio... - Iniziarono a sudarle le mani mentre se le torturava, senza osservare il rossore di Draco invadergli le guance, troppo presa a guardare il pavimento, che aveva stranamente trovato interessante.
-Cosa? - Domandò tentando di mantenere un tono di voce freddo e distaccato.
-E' stato bello...
Draco la guardò per poi abbassare lo sguardo, trovando interessanti le sue scarpe fatte su misura.
La riccia si girò, pronta per andarsene, ma la parola sussurrata da Draco la fermò.
Era convinta che non ricambiasse il suo pensiero sul loro bacio, che per lui non avesse avuto la stessa importanza, ma quella parola la costrinse a fermare ogni suo pensiero.
-Già...
Hermione aggrottò la fronte: -Cosa?-  Domandò in maniera insicura guardandolo.
-Ho detto: " Già è stato bello ".
La riccia sorrise raggiante, fece un paio di passi e gli si avvicinò. Lo guardò dritto negli occhi e gli posò un bacio sulla guancia, e senza dire niente riprese a camminare.
-Grazie.
La camminata della ragazza era talmente lenta che non ebbe difficoltà ad ascoltare quella parola e fermandosi senza nemmeno guardarlo rispose: -No, grazie a te.
Entrambi sorrisero, e anche senza il bisogno di guardarsi, sapevano di star sorridendo.
Quando finalmente entrarono in  sala Grande, entrambi si fecero una domanda.
Grazie, sì... Ma per cosa?
Sorrisero nuovamente, solo che stavolta i loro sorrisi erano indirizzati alla loro colazione.
-Draco tutto bene?
-Cosa Blaise?
-Ti ho chiesto se va tutto bene... Stai sorridendo come un cretino al succo di zucca.
Draco sbatté le palpebre e rispose: -Sì, va tutto bene...
Il mulatto alzò gli occhi al cielo e fece finta di credergli. 
-Si certo, e io sono il valletto di un principe delle fiabe babbane.
Draco a quella risposta non poté trattenere le risate e nascose il viso tra le mani, sotto lo sguardo indagatorio dell'amico.
**
-Hermione, stai bene?
-Come Harry?
-Va tutto bene? E' un po' che sorridi senza senso...
Ginny le si avvicinò leggermente preoccupata: -Dove sei stata stanotte?
-Nelle cucine, mi sono addormentata e ho fatto uno strano sogno...
-E' per quello che stavi sorridendo? - Domandò Harry incuriosito e la riccia annuì, decidendo di raccontare ad i suoi amici una mezza verità.
-Sì, ho sognato di essere Cenerentola, e che tu Harry eri la mia fata madrina, vestito con un abito stupendo, con una gonna molto ampia e dei tacchi meravigliosi, mentre Ginny e Luna erano le mie sorellastre.
Ginevra rise di gusto, mentre Harry immaginava se stesso un po' contrariato.
La rossa la guardò e incuriosita le chiese chi fosse il principe del suo strampalato sogno.
-Questo è un segreto...
-Cattiva. - Rispose l'amica mettendo il broncio per poi ridere.
I due ragazzi, che fino a poche ore prima, erano i protagonisti di una meravigliosa storia d'amore, incatenarono i loro sguardi per un secondo e a quella domanda dettata dalla loro testa decisero di rispondere usando il loro cuore.
Per provare ciò che provo io.
 
 Fine...

 
Angolo Autrice: 
Avevo già pubblicato questa storia in passato, e ringrazio chi l'ha messa tra i preferiti, le ricordate e le seguite, e ringrazio anche chi commentò in passato dandomi consigli.
La storia mi venne in mente guardando l'episodio 45 di Ufo Baby manga e anime di Mika Kawamura.
Premetto che non ho copiato nessuno. Sono a conoscenza che altre persone hanno scritto prendendo spunto da quell'episodio, voglio solo dire che quando scrissi questa One-Shot, non sapevo affatto di questa cosa, infatti ho semplicemente modificato una One-shot che scrissi tempo fa. Non ho copiato nessuno.
  
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