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Autore: katyjolinar    14/08/2016    3 recensioni
Ogni decisione presa ha ripercussioni su di noi e su chi ci sta intorno. Ma le decisioni di un Capo possono avere conseguenze molto più grandi. ATTENZIONE: SPOILER su RTTE!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Dagur 'Lo Squilibrato', Heather, Hiccup Horrendous Haddock III, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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L'inverno nordico è rigido, buio, lento e, spesso, privo di fascino, ma i vichinghi sono gente forte, dura e testarda, sanno sempre come affrontare anche il periodo dell'anno più duro.
Le piante non fruttano, i cereali sono ancora sepolti sotto la neve, e gli animali producono meno, seppur riuscendo a sfamare tutti, ma gli uomini di Berk sanno come occupare il tempo, preparando la loro festa, che avrebbe avuto luogo il giorno più corto dell'anno, quando la dea Sòl, troppo infreddolita, fa appena una comparsata all'orizzonte, riportando presto i suoi due cavalli alla stalla divina.
Questo avvenimento, a Berk, era chiamato Snoggheldhog. Era un giorno importante, non solo per i vichinghi, ma anche per i draghi: infatti la maggior parte di loro depone le uova in quel periodo, così che l'Isola si riempie di piccoli e adorabili cuccioli scatenati, che corrono per le strade, a volte creando il panico con le loro giocose sperimentazioni infuocate.
Tutti si adoperarono a rendere quella festa indimenticabile, quell'anno, anche perché sarebbe stato un giorno importante, dal momento che ci sarebbe stata la presentazione al popolo dei nipoti del capotribù, un evento importantissimo, poiché i berkiani avrebbero conosciuto ufficialmente chi avrebbe guidato la comunità in futuro.
Dagur stava sistemando della legna vicino ai focolari, nella Sala Grande, richiamando a volte all'ordine il piccolo Loki, che non lo mollava mai e correva e si scatenava sempre nei suoi paraggi, come a voler attirare la sua attenzione. Il giovane si era meravigliato di quanto quel ragazzino si fosse affezionato a lui, ma la cosa non gli dispiaceva, anche perché avendolo intorno avrebbe potuto avere più contatti con sua sorella, per la quale si era reso conto di provare un forte sentimento. Erano diventati amici, aveva anche provato a fare il passo successivo, ma l'inopportuno intervento dei coniugi Jorgenson aveva raffreddato il momento, bloccando quell'azione sul nascere, e da allora non era ancora riuscito a riprovarci.
Mise a posto l'ultimo ciocco di legno e si voltò, notando che Loki e Shattermaster si rincorrevano lì attorno, creando parecchio scompiglio; decise che era ora di intervenire, quindi fece un fischio, richiamando il suo drago, che corse da lui, subito seguito dal turbolento bambino. Diede una pacca all'agitato Gronkio e prese sulle spalle il ragazzino, guardandolo serio.
"Non è ora di giocare, nanetto." disse "Adesso aiutiamo ad appendere i festoni. Poi, se fai il bravo, stasera ti lascerò sedere al tavolo con me e gli altri Cavalieri, così potrai giocare con Sòl."
Il piccolo fece un urlo di gioia e, insieme, andarono ad aiutare gli altri berkiani a fare gli ultimi preparativi.
Quando tutto fu pronto, finalmente, l'intero paese riempì lentamente la sala, e i due andarono a sedersi al tavolo riservato a loro, dove già erano sistemati Heather, Gambedipesce e Testa di Tufo; quest'ultimo era impegnato a fare gli ultimi ritocchi a dei capi d'abbigliamento che stava cucendo, che dalle dimensioni dovevano essere destinati ai gemellini.
"Gli altri non sono ancora arrivati?" domandò, aiutando Loki a sistemarsi, accanto a lui.
"Suppongo che Astrid e Hiccup stiano ancora preparando i bambini "suggerì Heather "Si sa che è un'operazione che richiede tempo."
"Mentre mia sorella e Moccicoso sono impegnati." riferì Testa di Tufo "Quando sono uscito di casa li ho sentiti parlare in camera loro... dicevano qualcosa a proposito di draghi che entrano in fantastiche grotte, e di gare a cavallo di enormi yak... non ci ho capito molto..."
"Allora a Moccichecca piacciono le femmine?" chiese Loki, afferrando il braccio di Dagur.
"Non dovresti chiamarlo così." lo rimproverò il rosso "Non è rispettoso."
"Ma tu lo facevi..." si lamentò il piccolo.
"Sì, ma prima che si sposasse, per prenderlo in giro perché a volte era ambiguo." spiegò l'altro "Ora lui è un uomo sposato, e ama immensamente sua moglie, un uomo così merita solo rispetto."
Loki annuì, abbassando la testa, e il giovane uomo gli diede una pacca affettuosa sulla testa.
"Credo che dovrò pensare di costruirmi una capanna per me." brontolò il biondo rasta "Non voglio sentire la conclusione della storia del guerriero con la grande ascia che si avventura nella grotta per salvare la principessa."
"Mi piacciono le storie di guerrieri!" esclamò il ragazzino, eccitato "Posso venire a casa ad ascoltare la loro storia?"
Tale affermazione creò il silenzio nei quattro adulti, che si guardarono, indecisi su cosa fare.
"Ehm... ascolta, Loki..." intervenne Dagur "A volte un uomo e una donna adulti hanno bisogno di stare insieme, senza nessun altro intorno..."
"Come quando due si sposano?" chiese il bambino.
"Sì... Non è necessario, però..." continuò il rosso "Beh, sì, Moccicoso e Testa Bruta sono sposati... comunque devono stare da soli, a volte dicono e fanno cose strane, ma tutto questo serve a rendere più forte il loro rapporto e, eventualmente, a fare dei figli."
"Oh... okay..." annuì il piccolo "Quindi tu vorresti fare cose strane con mia sorella?"
Dagur divenne rosso per l'imbarazzo. Quel bambino era una vera forza della natura, era ingenuo, ma un grande osservatore e, come molti bambini, era schietto e sincero.
Per fortuna, a salvarlo dal trovare una risposta da dare a Loki, arrivarono Moccicoso e Testa Bruta e, subito dopo, Hiccup e Astrid con i due figli, in tempo per l'inizio della festa.
Un gruppo di vichinghi, a turno, suonava nell'orchestrina posta vicino a una pista improvvisata, così da avere la musica per tutta la serata, per chi volesse ballare, o anche per chi volesse solo ascoltarla, mentre alcune donne si occuparono di distribuire grossi vassoi di cibo tra i tavoli, in un clima di allegria generale.
Il castano teneva in braccio i gemelli, incantati dalle decine di torce accese, che facevano dei riflessi incantati grazie a dei pezzi di vetro colorati sparsi un po' ovunque nel soffitto; erano incuriositi, allegri, e contenti di ricevere attenzioni e coccole da chiunque si avvicinasse.
Quando vide entrare i suoi genitori, il giovane padre si alzò, guardò la compagna e passò i due figli a Dagur, allontanandosi in direzione della coppia, non prima di aver fatto ai neonati una carezza.
"È il primo Snoggheldhog che passano insieme in quasi venti anni." spiegò Astrid "Vado con lui, ma torniamo subito. Ti dispiace guardare i bambini finché non torniamo?"
"Non c'è problema." acconsentì il giovane uomo, lasciando che Sòl gli tirasse la corta barba, facendo dei versetti divertiti "Anzi, è un piacere guardare questi due monelli."
La bionda sorrise, baciò i due figli e si allontanò, raggiungendo Hiccup.
Il rosso osservò i figliocci. Da quando erano nati, un mese e mezzo prima, avevano già raddoppiato le dimensioni, ma ancora sembravano fragili e indifesi.
Màn era apparentemente tranquillo, teneva gli occhi fissi su di lui e aveva un'espressione corrucciata, pensierosa e concentrata; nonostante fosse pelato, segno che da grande sarebbe diventato biondo, era identico al padre, non si poteva dire che non fosse un Haddock.
Sòl era un po' più scatenata, curiosa, battagliera; era il perfetto mix dei due genitori, con l'aggiunta di una dolcezza contagiosa, che quando la vedevi, quando lei ti sorrideva, non si riusciva a fare a meno di coccolarla e mangiarsela di baci, che lei accettava molto volentieri. E quella volta non fu da meno: gli sorrise in modo talmente dolce che il giovane non resistette e le stampò un rumoroso bacio sulla guanciotta piena, provocandole dei versi di beatitudine.
Ma il fratellino continuava a guardarlo con quell'aria corrucciata, e Dagur sospirò, parlandogli.
"Non sarai mica geloso, piccoletto?" disse "Ce n'è anche per te, sai?"
Detto ciò, gli diede un affettuoso buffetto, che però non sortì l'effetto sperato.
"Che è questa puzza?" chiese Testa di Tufo, annusando l'aria.
"Credo che uno dei due marmocchietti se la sia fatta sotto." constatò Moccicoso. 
"È Màn." rispose Dagur, cercando di pulirsi, poiché il piccolo si era impegnato bene per cercare di rovinargli la festa.
"Ci allontanano per qualche minuto e voi tre combinate danni?" li rimproverò scherzosamente Astrid, tornando da loro e prendendo su il figlio che andava cambiato "Il mio ometto fa gli scherzi allo zio Dagur? Sai che non si fanno certe cose?"
Màn fece un verso innocente, che divenne un'esclamazione di beatitudine quando la mamma lo riempì di baci, mentre lo portava via per cambiargli il pannolino.
Il giovane uomo sospirò, guardando Hiccup, che sorrideva, dandogli una pacca sulla spalla.
"Vai a darti una pulita." ordinò il castano, riprendendosi la figlioletta "Io intanto ne approfitto per ballare con la mia principessina."
Dagur non se lo fece ripetere e scappò via, mentre l'amico portava la bambina sulla pista e si metteva a ballare con lei in braccio.
Poco lontano, Stoick e Valka lo osservavano.
"È incredibile..." disse la donna, afferrando il braccio del compagno "L'ho lasciato bambino e lo ritrovo uomo..."
"Ed è testardo e innovatore." ammise il Capo "Proprio come te. Ti somiglia molto, anche tu ballavi con lui in braccio, come ora sta facendo con Sòl."
Valka rise, al ricordo dei tempi passati.
"Lui lo adorava. Cantava con me, tutte le volte" ammise "Però guardalo... è diventato padre da poco e si è già calato perfettamente nella parte, in questo ricorda te."
Stoick sorrise e la abbracciò. Gli era davvero mancata la sua amata moglie, tanto che ancora non credeva di averla di nuovo lì con lui.
Intanto Dagur era tornato, e si raccolsero tutti al loro tavolo per poter mangiare insieme.
Risero e scherzarono, osservando e commentando le nuove scoperte dei gemellini, ormai elevati al rango di mascotte del gruppo. Ad un certo punto, Astrid mise Sòl in braccio a Loki; la bambina lo guardò corrucciata per un momento, per poi andare in brodo di giuggiole quando il ragazzino le diede un bacino sul naso e prese a coccolarla.
Erano tutti impegnati a guardare la scena, quando Daisy si avvicinò, mettendo il piatto della seconda portata al centro del tavolo.
"Mi raccomando, Loki, fai il bravo." disse, rivolta al fratello.
"È stato molto bravo oggi, mi ha aiutato con il lavoro." lo difese Dagur, scompigliandogli i capelli.
"Oh, bene." continuò la giovane, posando una mano sulla spalla del rosso "Grazie per averlo tenuto con te. Sei un tesoro."
"Di nulla." rispose l'altro, sorridendo "Io..."
La rossa lo interruppe a metà della frase, abbassandosi su di lui e posandogli un bacio veloce sulle labbra, bacio che lui ricambiò in automatico.
Calò il silenzio nel tavolo. Dagur era confuso, non riusciva a capire cosa fosse successo, e fissò Daisy, mentre si allontanava.
"Ma che..." balbettò, decidendo immediatamente di seguirla, ma nello scavalcare la panca inciampò e cadde a terra "Che cazz... Daisy, aspetta!"
Si alzò di nuovo in piedi e corse da lei, afferrandola per un braccio, poi si abbassò sul suo volto e la baciò, in modo intenso e passionale, protettivo e possessivo.
Hiccup sorrise, osservandolo, mentre cercava di far desistere Màn dal provare a slacciare la fibbia della sia cotta di cuoio.
Ormai ne aveva la certezza: Dagur stava cambiando in meglio, e non avrebbe mai più lasciato Berk.
   
 
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