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Autore: Clessidrus    15/08/2016    1 recensioni
Il protagonista di questa vicenda è Clessidrus, un giovane clessidriano un po imbranato che ha vissuto un'infanzia traumatica e questo l'ha portato a disprezzare le streghe. Ma ben presto, grazie alle sue nuove amiche, imparerà e capirà molte cose.
Genere: Comico, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Bukiyōna Majishan'
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|Erano passate diverse settimane da quando il tornado di nome Clessidrus aveva messo a soqquadro mezzo regno delle streghe. In tutto questo tempo il ragazzo passava le sue giornate gironzolando per tutto il castello, non si poteva negare che fosse molto curioso.|

Clessidrus: Vediamo qualche porta potrò aprire oggi. Ambarabà ciccì coccò, quale porta sceglierò?

|Alla fine indicò una porta che si trovava in fondo a destra. Con tutto il suo entusiasmo l'aprì e rimase incantato quando vide che la porta conduceva al bagno reale.|

Clessidrus: Lo sapevo! Del resto lo sanno tutti che il bagno è sempre dritto a destra. 

|Così ne approfittò e decise di farsi un bagno usando la vasca della regina e per ottenere maggior relax accese delle candele all'essenza di fragola e la sua paperella di gomma.|

Clessidrus: Ahhhh questa sì che è vita. Potrei abituarmi, magari potrei spodestare la regina e diventare il sovrano delle streghe.

Majolin: Come prego?

|All'improvviso comparve l'attendente che lo spaventò talmente tanto da farlo saltare in aria.|

Clessidrus: Ehhhhhhh.......Io stavo solo controllando se le tubature funzionavano, sapete com'è al giorno d'oggi non si trovano degli ottimi idraulici.

|Majolin lo prese per le sue ali e lo fece uscire fuori. In quel momento la strega stava per estrarre qualcosa dalla tasca e Clessidrus implorò pietà.|

Clessidrus: Guarda nel tuo cuore! Ti sto implorando! Guarda nel tuo cuore! Non mi puoi uccidere è sleale, è la soluzione più sbagliata! Non riesco ad evitarlo, è la mia natura. Davanti ad un offerta vantaggiosa non mi tiro indietro. Non merito una punizione del genere! Tu pensi il contrario, ma non è la realtà! E' l'allucinazione data dall'irritazione del sapone che mi spinge ad implorarti! Non voglio morire! Non voglio morire qui, nell'intrico del bosco!

|La strega ignorò le sue parole e cacciò dalla tasca un biglietto, poi si dileguò. A quel punto il ragazzo cominciò a leggerla.|

Ci vediamo alla sala del trono tra un'ora.
La Regina Delle Streghe
P.S: Rimetti in ordine il mio bagno.


|Più tardi il clessidriano si presentò al cospetto della regina e si stava pulendo le mani con una salvietta.|

Clessidrus: Tutto apposto, ho eliminato tutto il calcare che c'era, dovreste usare dei prodotti con un PH pari a 10.

|Dopo questo non sequitur la regina potette parlare.|

Regina: Ho parlato con il consiglio delle streghe. All'inizio volevano trasformarti in un pupazzo di neve e lasciarti scogliere al sole. 

Clessidrus: Oh cavolo.

Regina: Ma poi ho proposto a loro una punizione migliore. Dovrai riparare agli sbagli che hai causato da quando sei qui.

Clessidrus: E in che modo?

Regina: Dovrai superare nove durissime prove. Ognuna più difficile della precedente, se le supererai non solo sarai perdonato ma riavrai anche la tua preziosa bacchetta magica.

Clessidrus: E se per esempio.........

Regina: Dovessi fallire? Beh........passerai l'eternità a fare lo schiavo per tutte le streghe del regno.

Clessidrus: No! No ti prego, sarebbe un incubo per me!

Regina: Ma sono convinta che le supererai egregiamente. Io mi fido di te.

Clessidrus: Cosa? Voi vi fidate di me?

Regina: Bisogna sempre dare un pizzico di fiducia a qualcuno che vuole redimersi. Il tuo esame del nono livello inizierà domani. 

Clessidrus: Domani?! Ma non ho studiato! E poi senza la mia magia non riuscirei a fare niente........Almeno che non mi darete la mia bacchetta, allora in quel caso...........

Regina: Io penso che la magia del tuo cappello basti e avanzi per la prova di domani. 

Clessidrus: A dire la verità è una comune padella, noi clessidriani indossiamo padelle e pentole come se fossero cappelli.

Regina: Ti consiglio di andare a dormire, inizierai la prova alla sorgere del sole.

|Così il clessidriano prese in considerazione le parole della regina e ritornò nella sua camera per poter prendere sonno. Ma, durante la notte il poveretto non riusciva a prendere sonno. La verità è che nel profondo del suo cuore lui aveva molta paura, sapeva che se avesse fallito la prova la sua vita sarebbe stata drasticamente segnata.|

Clessidrus: Uffa, non riesco a prendere sonno. Ho deciso vado a farmi una passeggiata.

|Volò fuori dal castello in cerca di qualcosa che lo potesse distrarre dalla sua ansia da stress, fino a quando trovò uno strano luogo dove c'erano un sacco di oggetti provenienti dal mondo umano e la sua curiosità prese il sopravvento. Arrivato nel luogo lesse il cartello ad alta voce.|

Clessidrus: Discarica Dei Dimenticati?

Majolin: E' un luogo dove vengono scaricati tutti gli oggetti del mondo degli esseri umani.

|Per la seconda volta di fila Majolin apparì dal nulla e spaventò il povero Clessidrus.|

Clessidrus: Come facevi a sapere che ero qui?

Majolin: Andiamo, pensi veramente che la Regina ti faccia gironzolare per tutto il regno senza essere supervisionato?

Clessidrus: Ad ogni modo, qual'è l'utilità di questa cosa?

Majolin: Quando gli esseri umani si dimenticano qualcosa e poi dopo un po di tempo non la prendono in considerazione, l'oggetto in questione sparisce dal suo mondo e viene portato qui, dove vengono trasformati in note magiche.

Clessidrus: Note magiche?

Majolin: Proprio così, quello che non è importante per qualcuno è importante per noi. Coraggio, devi tornare al castello.

Clessidrus: Voglio rimanere qui per un po. Ti prometto che tornerò prima dell'alba. Ti prego?

Majolin: Va bene, ma niente raggiri. E se vuoi prenderti qualcosa da là, fai presto, questi oggetti verranno trasformati in note magiche al sorgere del sole.

|Così la strega lo lasciò da solo. Clessidrus si precipitò verso quel ciarpame e cominciò a vedere la miriade di oggetti che c'erano in giro.|

Clessidrus: Caspiterina, è incredibile che gli umani si dimentichino cose di questo valore. Qua ci sono un sacco di multe, chiamate come giurati, portachiavi, sturalavandini e mazze da golf. Questo è il paradiso delle cianfrusaglie.

|Il giovane clessidriano prese la maggior parte degli oggetti inutili e li mise dentro al suo cappello magico. Le ore passarono rapidamente quella notte mentre Clessidrus continuò senza sosta il suo approvvigionamento di oggetti provenienti dal mondo umano, fino a quando non notò una strana carta dorata e la prese.|

Clessidrus: Tessera del fan club di Lullaby Segawa numero uno. Mah, di sicuro questa è la cosa più inutile che abbia mai trovato ............ tuttavia, dato che io sono già il numero uno in ogni cosa me la prenderò come mio personale portafortuna. 

|E arraffò l'ultimo oggetto con molta arroganza senza accorgersi che tale oggetto venne irradiato dalla sua magica. Ad un tratto sentì uno strano rumore, per la precisione di un carrettino, e andò a scoprire chi lo stava trasportando. Era una rana che trasportava un sacco di oggetti.|

Raganella: Guarda cosa bisogna fare per ottenere delle note magiche che poi quelle irresponsabili consumeranno in fretta e furia.

|Ovviamente a Clessidrus gli interessavano parecchio quegli oggetti e uscì allo scoperto.|

Clessidrus: Ma che meraviglia!

|Raganella si spaventò moltissimo.|

Raganella: Aiuto! Un clessidriano! Stammi lontana o ti assicuro che ti riduco a una frittella!

Clessidrus: Calmati brutta ranocchietta, voglio solo le tue inutili cianfrusaglie tutto qui.

Raganella: Cianfrusaglie?! Cinafrusaglie?! Si dia il caso che questi oggetti sono risalenti al periodo rinascimentale e non ti lascerò che tu me li rubi.

|Clessidrus prese uno sturalavandini e tappò la bocca della povera rana.|

Clessidrus: Finalmente posso sentire i miei pensieri. Ora se non ti dispiace me li prendo senza che tu faccia storie.

|Il folletto pestifero provò a prendere gli oggetti ma Raganella con uno schioccò di magia fece apparire un incudine che cadde in testa a lui riducendolo a fisarmonica. Poi riuscì a togliersi lo sturalavandini dal viso.|

Raganella: Ti sta bene mostriciattolo. Se vuoi la mia roba devi darmi in cambio delle note magiche.

Clessidrus: Note magiche? Perché non l'hai detto subito? Li compro io.

Raganella: Hahahahaha! Questa sì che è buona, non credo che un essere così rozzo abbia delle note magiche..........

|Non terminò la frase perché Clessidrus prese dal suo cappello un sacchetto contenenti la bellezza di cento note magiche.|

Clessidrus: Spero che ti bastino.

Raganella: http://3.bp.blogspot.com/-JJ4SKVPO5G4/U ... 1728ce.png

Clessidrus: A quanto pare no. Ok, ti darò duecento note magiche, è la mia ultima offerta.

Raganella: Eh, oh, ecco...........affare fatto! Ma come caspita è possibile che uno come te abbia così tante note magiche?

Clessidrus: Segreto professionale. Anzi voglio essere generoso.

|Prese dal suo cappello due sacchetti contenenti le note magiche.|

Raganella: Ho fatto jackpot, credo che trecento note mi basteranno almeno per i prossimi mesi.

Clessidrus: Mi fa piacere, le auguro buona giornata.

|Così Clessidrus andò via con la roba, mentre Raganella controllò bene i sacchetti. Non appena aprì l'ultimo, notò che in realtà lì dentro c'erano delle piccole bombe lacrimogene che quando esplosero la fecero lacrimare tantissimo.|

Raganella: Piccolo delinquente! Non la passerai liscia! 

|Ma ormai il piccolo demonietto era già molto lontano e volava nel cielo sghignazzando.|

Clessidrus: Che ridere, adoro così tanto prendermi gioco delle streghe tramutate in ranocchie.

|Alla fine decise di tornare al castello e finalmente era riuscito a rilassarsi un pochino e a dimenticare le sue preoccupazioni. Così ne approfittò per dormire, ma il suo pisolino durò solamente quindici minuti perché entrarono senza bussare le guardie del castello che lo scortarono al cospetto della regina.|

Regina: Buongiorno, spero che tu abbia dormito bene.

Clessidrus: Aspetta è già mattina. Cavoletti, ho passato tutta la notte in quella discarica.

Regina: Come dici?

Clessidrus: Oh no, niente, parlavo tra me e me ad alta voce.

Regina: Spero che tu sia pronto per la tua prima prova.

Clessidrus: Può scommetterci. 

|Ad un tratto si sentì una specie di terremoto ed entrò nella sala reale una gigantesca creatura molto grassa e dall'aria amichevole, che aveva come segno distintivo la sua bombetta azzurra.|

Regina: Clessidrus? Ti presento Jupiter, sarà l'esaminatore della tua prima prova.

Jupiter: Proprio così, non vedo l'ora di testare le tue capacità, hahahahaha.

Clessidrus: E lui sarebbe un esaminatore?

Regina: Bada a come parli. Lui è uno dei nove Guardiani Degli Astri.

Clessidrus: Guardiani Degli Astri?

Jupiter: Ma sì, siamo creature magiche che hanno il compito di proteggere tutte le creature magiche da terribili minacce. Ci chiamano così perché tutti noi abbiamo il nome di un pianeta. La regina ci ha incaricato di esaminarti, per vedere non solo le tue doti magiche ma anche per vedere se sei un ragazzo degno di fiducia. Sei pronto?

Clessidrus: Certamente.

Jupiter: Seguimi allora. 

|Senza battere ciglio Clessidrus raggiunse il suo esaminatore.|

Jupiter: La tua prova si svolgerà in una delle sale più belle di questo castello.

Clessidrus: La camera da letto della regina?

Jupiter: Hahahaha, no sciocchino.

|Finalmente raggiunsero il posto in questione.|

Jupiter: La cucina!

Clessidrus: Dimmi che è uno scherzo!

Jupiter: Dunque il tuo compito sarà prepararmi una colazione succulenta usando come ingredienti quello che troverai nel frigo. 

Clessidrus: Facilissimo. Mi metto subito a lavoro.

|Apri alcuni cassetti ma gli utensili non li trovò da nessuna parte.|

Jupiter: Ah dimenticavo. Dovrai usare esclusivamente la magia per prepararmela.

Clessidrus: Cosa?! Ma non posso farlo, la regina mi ha tolto la bacchetta magica. Senza non posso fare nessun incantesimo.

Jupiter: Troverai una soluzione. Hai solo trenta minuti di tempo, ci vediamo alla sala banchetti.

|E il gigantesco guardiano se ne andò via. Clessidrus era nel panico e non sapeva che pesci pigliare.|

Clessidrus: Che cosa faccio?! Che cosa faccio?! Che cosa faccio?! . Come posso superare questa prova senza la mia bacchetta? Rifletti Clessidrus, rifletti.

|Il ragazzo cominciò a ponderare e si ricordò ciò che gli aveva detto la regina il giorno precedente.|

Regina: Lo penso che la magia del tuo cappello basti e avanzi per la prova di domani.

|E lì ebbe un lampo di genio.|

Clessidrus: Ma certo, non posso usare gli incantesimi, ma la magia del mio cappello sì!

|Il ragazzo prese un sacco di oggetti dal suo cappello, principalmente quelli che aveva trovato alla discarica magica. Poi prese le uova, il formaggio e qualche arancia.|

Clessidrus: Preparati Jupiter, perché questa colazione non te la dimenticherai così facilmente.

|Iniziò a sbattere le uova e mettere i tuorli dentro a un portafiori che fungeva da recipiente, per sbattere usò un giravite al posto di una frusta.|

Clessidrus: Accidenti non ho una padella.

|Poi ci pensò e prese in considerazione il suo cappello.|

Clessidrus: Devo fare presto a cucinare però. Se qualcuno mi vede senza cappello gli capiterà qualcosa di spiacevole. 

|Così usò la sua padella che usava come cappello come...........una padella? Ad ogni modo, continuò a cucinare senza essere disturbato da nessuno e come tocco finale spremette le arance con un martello. Erano passati venti minuti e Jupiter, in compagnia della regina, aspettava la sua colazione nella sala banchetti.|

Jupiter: Gli ho posto una prova molto difficile come mi avevate chiesto. Sono curioso di scoprire cosa si sarà inventato, hahahahaha.

|Ad un tratto Clessidrus entrò nella sala con un vassoio coperto e una brocca di succo d'arancia. Jupiter rimase incuriosito dal vestito da cameriere che il ragazzo si era messo.|

Clessidrus: Bonjour monsieur Jupiter. Quest'oggi vi proponiamo la classica colazione francese. 

|Poi gli diede il vassoio e alzò il coperchio.|

Jupiter: Che meraviglia una omelette! 

|Dopodiché il ragazzo gli versò in un bicchiere di cristallo il succo d'arancia.|

Clessidrus: Bon appetit, spero che la colazione le sia di suo gradimento.

Jupiter: Dunque vediamo un po. La forma è quella giusta, e il ripieno di formaggio non è fuoriuscito. 

|Con le posate l'esaminatore tagliò la omelette e l'assaggiò. Dal nervosismo Clessidrus si strofinava i finti baffi sperando che gli sarebbe piaciuto. Quando la finì e bevve il succo, Jupiter potette dare il suo giudizio.|

Jupiter: Manca di sale.

Clessidrus: Sacrebleu! Lo sapevo che mi sarei dimenticato di qualcosa. Mi può prestare il fazzoletto?

Jupiter: Ma certo.

|Il clessidriano prese il fazzoletto e lo gettò a terra come gesto di ira.|

Jupiter: Non te la prendere. E' un piccolo dettaglio trascurabile, consolati giovane clessidriano, hai passato la mia prova.

Clessidrus: Davvero?! Yahoo!!!!!!

|Poi iniziò a ballare come un emerito sciocco.|

Jupiter: Che sarebbe questa?

Clessidrus: La mia danza della vittoria.

|Più tardi si ritrovarono tutti alla sala del trono della regina dove Jupiter diede a Clessidrus la spilla del superamento del test.|

Regina: Congratulazioni Clessidrus, hai superato la prima prova.

Clessidrus: Grazie vostra altezza, ma il merito è del mio cappello magico.

Regina: Ora che hai superato la prova avrai dei premi ad essi collegati.

Clessidrus: Dei premi?! Spero che siano culinari, ho una fame da lupi. Vorrei tanto mangiare una bella ciotola di ramen, a seguire dei takoyaki, e infine dei dolci di riso o un bel gelato.

Regina: No, non sono cose che si mangiano.

Clessidrus: Oh........che peccato.

|In aggiunta lo stomaco di Clessidrus brontolò tantissimo.|

Regina: Majolin? 

Majolin: Subito mia regina.

|L'attendente diede un sacchetto pieno zeppo di palline magiche multicolori.|

Clessidrus: Che cosa sono?

Regina: Dato che ti è proibito usare la magia della tua bacchetta, potrai usare per fare gli incantesimi queste palline magiche. Basta pronunciare le parole magiche "Bon Bonì, Bon Bonà, la magia è questa qua" e la cosa che vuoi far accadere. Usale saggiamente e non per stupidi giochetti.

Clessidrus: Ma per chi mi ha preso?

Regina: Secondo, ho saputo che ieri hai rovistato negli oggetti dimenticati dagli esseri umani.

Clessidrus: Sei una spiona Majolin. Oh beh ecco, mi piacciono le cose provenienti dal mondo degli esseri senza magia.

Regina: Ho deciso di esiliarti sulla Terra.

Clessidrus: Eh?

Regina: In quel mondo ci sono alcune apprendiste streghe, una di quelle non ha superato la prova del nono livello al primo tentativo.

Clessidrus: Che schiappa.

Regina: Tu gli farai da aiutante e ti assicurerai che adoperi al meglio la sua magia. Inoltre fino a quando non avrai superato tutte le prove quella sarà la tua nuova casa. Prepara i bagagli perché stai per scoprire il mondo degli umani.

Clessidrus: Grandioso. Non solo devo abbandonare i confort del castello ma devo fare da tutore di un'apprendista imbranata. Peggio di così le cose non potrebbero andare.

Regina: Un'ultima cosa. Le tubature del bagno si sono intasate e non esce più l'acqua calda.

Clessidrus: No!!!!!!!!!!!!

|E fu così che iniziò la lunga epopea di Clessidrus, quale destino lo attenderà non appena entrerà nel mondo degli umani? Quali strane creature conoscerà? Ma la cosa più importante di tutte è "Quando potrà mangiare qualcosa visto che non ha ancora fatto colazione?"|
  
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