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Autore: AllisonHermioneEverdeen    15/08/2016    1 recensioni
[ seguito di " Life Unexpected " ]
A Charlie piace la sua vita a Malibu, tra un consiglio a Pepper su come sopportare suo padre e una telefonata al Capitano per la ricerca di Bucky. Finalmente pensa di aver raddrizzato la sua vita.
Ma se ti chiami Charlotte Stark, i guai ti vengono a cercare! La tranquillità che ha finalmente ottenuto dopo i fatti di Washington si rivela essere solo la pace prima della tempesta.
E i conti in sospeso che ha lasciato in un vecchio edificio abbandonato dei confini di Washington torneranno a perseguitarla.
[ aggiunto capitolo undici al posto dell'avviso! ]
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Not an ordinary life'
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Capitolo tredici


I tre giorni passati in infermeria furono terribili per Charlie: lei odiava stare ferma in un posto, senza poter aiutare, senza agire... Era una tortura!
Per fortuna Bobbi il terzo giorno le portò il computer, così potè mettersi a lavoro per cercare suo padre. Le mancava tantissimo, non sopportava di saperlo disperso e in pericolo!
Hunter, Bobbi, Mack, Fitz, Simmons e Skye le facevano delle visite sporadiche, e Charlie era felicissima di sentire che la situazione tesa tra i membri della squadra per il " cambiamento " di Skye stava migliorando; si erano chiariti, sotto consiglio ( ordine! ) di Charlie, e questo la rendeva davvero felice, facendola sentire un po' meno inutile.

- Uffa! - esclamò, sbuffando, trattenendosi a stento dal buttare per terra il computer. Hunter, che era venuto a farle visita, la guardò divertito.
- Problemi con il computer ragazzina? - chiese, sedendosi. Lei lo fulminò con lo sguardo ( rettifico: lo uccise con lo sguardo! ).
- Non riesco a trovare mio padre - sibilò tra i denti, spostando il suo odio al computer che teneva in mano. Hunter scosse la testa, divertito, ma anche rattristato dal fatto che Charlie, dopo un'intera giornata di ricerche, ancora non era riuscita a trovare suo padre.
- Non avevi detto di essere un bravo hacker? - le chiede. Lei sbuffa di nuovo.
- Prima cosa: io sono un ottimo hacker, non solo " bravo! " - affermò, drizzandosi. Hunter dovette trattenere una risata.
- Secondo: pare che papà abbia installato un sistema di protezione, che impedisce a chiunque di trovarlo.. anche a me - sospirò, lasciandosi cadere sdraiata sul letto. Ad Hunter fece quasi pena: stanca, pallida, con due occhiaie terrificanti che risaltavano incredibilmente sotto gli occhi chiari... Non le faceva affatto bene non sapere dove si trovava - e come stava - Tony Stark. Ne avrebbe parlato con Coulson, magari poteva aiutarla.

Quando anche Hunter se ne fu andato ( l'ultimo a farle visita ) era ormai notte. L'agente l'aveva aiutata come poteva, il che alla fine era stare ad ascolatare le spiegazioni di Charlie, insieme a qualche imprecazione e alcuni epiteti con cui aveva chiamato il computer che Hunter faticava a ripetere... !
Charlie provò a stendersi sul letto e risallarsi un po', ma non era affatto facile: era preoccupata per suo padre, in ansia per sua madre, fremeva dalla voglia di scendere da quel dannato letto e di andare a vedere come stesse Skye. Alla fine si arrese, riaprendo gli occhi e prendendo il computer, preparandosi ad un'altra ( ennesima ) notte in bianco.

La mattina dopo i membri della squadra apparivano nervosi, la guardano in ansia quando credevano che non lo notasse, bisbigliavano tra di loro... Alla fine la ragazza non lo resse più.
- Ok, cosa è successo? - chiese a Fitz, che era venuto a farle visita. Lui sobbalzò, poi si guardò nervosamente intorno, come se sperasse succedesse qualcosa che lo esonerasse dal rispondere. Purtroppo per lui, non accadde nulla.
- Niente - rispose, ma non avrebbe convinto neanche un bambino di tre anni! Infatti Charlie lo guardò, scettica, e Fitz sospirò.
- Cal e... tua madre - esordì, e già a quelle parole la ragazza si irrigidì - Stanno architettando qualcosa: dei dotati pericolosi sono scomparsi - spiegò. Charlie rimase in silenzio, passandosi una mano fra i capelli: sua madre, Crystal, stava di nuovo facendo le alleanze sbagliate, sicura di proteggerla. Proprio non lo capiva cosa passava nella testa di quella donna!
Bobbi arrivò di corsa, preoccupata, e non ci volle molto a Charlie per capire: Crystal aveva fatto al sua mossa; in altre parole, stavano per arrivare nuovi guai.

ANGOLO MALATA DI MENTE
Ed ecco il tredicesimo capitolo!
Grazie di cuore a Rosy per essere passata a commentare! Non preoccuparti del ritardo!
Grazie a tutti i lettori, ai sette che seguono e i tre hanno messo la storia tra le preferite.. Grazie infinite!
A presto con il nuovo capitolo ( che non sarà affatto tranquillo, come potete immaginare! )
AllisonHermioneEverdeen

   
 
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