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Autore: Steno    16/08/2016    2 recensioni
A proposito di dei recalcitranti, principi falliti, stupidi sexy demoni, palle di fuoco e una laurea in arti magiche.
P.S. c'è anche un drago!
°°°
Dal capitolo 15:
Era circondato da persone che si preoccupavano per lui, era ora di dimenticare il ragazzino solo ed impaurito che era un anno prima “Vedi Ylva, se c’è una cosa che ho imparato è che attaccare in svantaggio numerico non è mai una buona idea”
°°°
Nota dell'autrice:
Non penso che anche usando tutte le duecento parole a mia disposizione riuscirei a descrivere l'enorme bagaglio di idiozia che i miei protagonisti si portano dietro.
Non voglio mandare messaggi particolari con questa storia: ho solo due personaggi stupidi che mi divertirò a mettere in tutte le situazioni più assurde e imbarazzanti a cui riesco a pensare.
Genere: Comico, Demenziale, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Principi e Dei'
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Dopo un lunghissimo capitolo anche abbastanza serio è necessario tornare su toni più leggeri.
Non penso che manchi moltissimo alla fine della storia, ma non ho ancora deciso come dividere i capitoli così non posso essere più precisa.
La grande notizia (o almeno spero che vi faccia piacere) è che sto già lavorando al seguito. Una altra storia che spero di pubblicare presto è ambientata sempre in questo assurdo mondo ma in altro regno.
Vorrei ringraziare Lolo_ per i gentilissimi complimenti e l'incoraggiamento.
Buona lettura


 
10.



Cari mamma e papà

Ho scoperto questa cosa fantastica che è la posta. Ageh dice che ci sono delle persone che come lavoro raccolgono le lettere e le portano lontanissimo! In ogni parte del mondo! È incredibile!
Ageh è il mio compagno di stanza. È una persona fortissima, giusto l'altro giorno ha sconfitto un demone armato di spada a mani nude! E senza usare la magia!
Purtroppo è sempre arrabbiato, così io faccio di tutto per tirarlo su di morale: gli ho preso un adorabile cucciolo di drago, lo trascino alle feste e cerco di assicurarmi che non passi troppo tempo da solo. Eppure sembra costantemente innervosito da qualcosa, devo impegnarmi di più!
Ageh dice anche che è passato quasi un anno da quando ci siamo incontrati ma non sono del tutto certo, non sono bravo a leggere il calendario e qui le stagioni sono strane; pensate che non si è vista neanche un po' di neve, quindi non può essere già passato l'inverno...no?
Il problema è che secondo Ageh durante l'estate si torna casa; ma non mi lascerebbe mai qui da solo, ne sono certo! Ha anche detto che un giorno forse potrò andare a trovarlo a Iohunghar, ma aveva un sorriso così grande che sono sicuro sia tutto un grosso scherzo.
Ad ogni modo inizio a pensare che vorrei tornare a casa per un po'. Mi piacerebbe presentarvi Frenuh, la mia bellissima ragazza, lei è una demone che frequenta il secondo anno qui alla facoltà di magia. Sono sicuro che anche Ageh vi piacerebbe, anche se è un irrimediabile musone.

Vi saluto e vi scriverò un'altra lettera presto.
P.S. Questa cosa della posta è eccezionale!

 
°°°°°°°°°°
 
Ageh controllò un'ultima volta il bagaglio, quando era partito per Plaurani aveva giusto alcuni cambi d'abito i libri e le sue armi preferite (le quali ora erano esposte sui muri della stanza). Invece quando si era messo a raccogliere l'indispensabile per il viaggio di ritorno gli sembrava di non poter lasciare nulla. Se non fosse stato per la sua fedele borsa senza fondo, il viaggio si sarebbe trasformato in un trasloco.
Soddisfatto, varcò la soglia del salotto, doveva chiedere ad Ylva se poteva badare a Gavril durante la sua assenza o se doveva portarlo con se.

Trovò il biondo intento a fissare intensamente un foglio. Lo osservò dalla soglia un paio di minuti; era raro vedere Ylva così concentrato e non sapeva bene come comportarsi.

"Ylva" provò a chiamarlo incerto.

Questi sembrò risvegliarsi di colpo:
"Oh, Ageh, eccoti! Stavo giusto per venire a chiamarti, questa lettera ha qualcosa che non va?"

Ageh spostò l'attenzione da lui al foglio:
"Vuoi che la rilegga?"

"No, no, è che nessuno viene a prenderla!"

"Come scusa?"

"Hai detto che le persone prendono le lettere e le portano dove vuoi che sia consegnata, ma dall'ora di pranzo non è ancora arrivato nessuno"

Ageh guardò il tramonto fuori dalla finestra e poi di nuovo Ylva:
"Mi vuoi dire che hai passato il pomeriggio a fissare quella lettera?" Ageh si strinse la radice del naso rassegnato mentre quella testa vuota annuiva serissimo.

"Guarda che non passerà nessuno, devi mettere il foglio in una busta e scrivere a dove e a chi vuoi che sia consegnata!"

"Ma loro come fanno a sapere chi sono i miei genitori?"

Ageh sospirò, lo aspettava una lunga spiegazione, ma con un po' di fortuna sarebbe stata l'ultima per molto tempo.



 
   
 
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