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Autore: AliceMiao    16/08/2016    1 recensioni
Un formidabile duo. Puó una battaglia trasformare un nomade bevitore di sangue umano e una vampira bevitrice di sangue animale in una coppia invincibile? Forse non erano destinati... O forse sì?
Dal prologo:
""Vieni con me" [...]"Sempre se vuoi".
Ci pensai su. Lo volevo? Non lo sapevo con certezza. Da una parte volevo stare con lui, anche se non avrei avuto una dimora fissa, ma dall'altra non volevo neanche lasciare la mia famiglia. [...]Prendendomi alla sprovvista mi baciò e senza rendermene conto ricambiai."
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clan Denali, Garrett, Kate, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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~~Avevo conosciuto i gli amici di Orlando e devo dire che erano veramente simpatici. Si offrirono subito di aiutarmi e avevo notato che Orlando continuava a fissarmi. Sembrava che cercasse di dirmi qualcosa con lo sguardo, tanto era intenso il suo sguardo verso di me, ma non riuscivo a capire cosa... Che fosse attratto da me? Ne dubitavo e poi sapeva che avevo già un compagno, forse morto, ma ce l'avevo.
Era un bel tipo,lo ammetto, simpatico e molto cortese, ma nel mio cuore continuava a risuonare il nome 'Garrett'.
Era lui che stavo cercando disperatamente, non Orlando. Lui era solo un'attrazione momentanea, nata in un momento di disperazione totale. Non era amore quello che provavo per lui e di certo non avrei tradito Garrett con Orlando.
Era a Garrett che stavo pensando mentre osservavo il cielo stellato dal balcone dell'appartamento che Orlando mi aveva prestato. Erano passati alcuni giorni nei quali non avevo scoperto nulla, ma non avevo ancora perso la speranza.
All'improvviso sentii delle braccia avvolgermi e mi resi conto, dopo un momento di smarrimento, che si trattava di Orlando. Sentii il suo respiro freddo sulla pelle del collo, seguito dalle sue labbra fredde.
"N-No...". Mi staccai e lo guardai. "Non farlo ti prego".
Lui fece un sorriso innocente e io tornai a guardare le stelle. Sospirai triste e lo sentii ridacchiare.
"Lo trovi divertente? Trovi divertente la mia sofferenza?".
"Sì" rispose iniziando a giocare con una ciocca dei miei capelli. Mi scansai.
"Non è gentile comportarsi così sai?".
Lui rise e mi bloccò i polsi con le mani, facendomi voltare. "Non devo esserlo, almeno non finchè tu vai dietro a quel cane che stai cercando".
Ringhiai. "Non permetterti di parlare così di lui!".
Orlando rise beffardo, poi si staccò, lasciandomi un lieve bacio sul collo
" Lui è solo un cane, niente di più, inoltre è morto. Direi che puoi definirlo 'un cane morto'" rise con crudeltà.
"Lui non è un cane e non è nemmeno morto!" Mi staccai e fregai la mano sul punto in cui mi aveva baciato, come se in quel modo potessi ripulirlo.
"Ah no? io dico di sì".Ghignò divertito e poi mi afferrò il viso e baciò con la lingua.
Cercai di distaccarmi, ma la sua presa era ferrea, così passai al piano B: serrai la bocca con forza, mordendogli la lingua. E si prese anche una bella scossa.
Con una mano mi afferrò i polsi, sbattendomi contro il muro e mordendomi con forza il collo, infilando poi una mano sotto al mio vestito.
"Orlando! Fermati!", urlai, ma non ottenni nulla tranne l'aumento della sua forza su di me.
"Perchè dovrei? Tu sei mia", disse con un tono possessivo.
"Io non sono tua! E non lo sarò mai!".
"Questo lo decido io sgualdrina,tu appartieni a me" disse alzando il mento, mentre mi tirava uno schiaffo che mi provocò un dolore pazzesco. Avrei voluto ammazzarlo o che qualcuno lo ammazzasse per me.
In un attimo, senza che ebbi il tempo di realizzarlo, qualcuno scaraventò via Orlando. Lacrime scivolarono copiose quando mi resi conto di chi fosse: Garrett era lì,lì di fronte a me e mai ero stata più felice di rivederlo. Dalle sue labbra uscì un ringhio tipico di chi rivendica qualcosa di suo.
"Tutto bene donna?", mi chiese con quel suo solito tono ironico.
Gli sorrisi. Orlando si stava rialzando, mostrando i suoi canini affilati. Anche Garrett fece lo stesso, pronto a lottare. L'ultima cosa che volevo era che il mio compagno si facesse male. Certo, ero preoccupata anche per Orlando, ma non sarebbe stato male vedere Garrett che gliene suonava quattro, in fondo se lo meritava. Iniziarono a lottare e Orlando sembrava avere la meglio.
All'improvviso dal cielo scese una saetta. Sul tetto c'era una ragazza, non aveva più di 17-18 anni, capelli lunghi e neri, con una ciocca rosa al bordo del viso, che indossava un paio di jeans e un top nero; sopra di esso indossava la giacca di Garrett e ammetto che questo mi diede alquanto fastidio.
Garrett la guardò e le sorrise: cos'era quella strana complicità? Non lo sapevo e non mi andava giù.
La ragazza evitò Orlando, capottandolo sulla sua schiena con una piroetta, poi si affiancò a Garrett sorridendogli.
"Shana sei in ritardo" disse lui, mentre con una mano si premeva la spalla.
"Ohi ohi, ti conviene andare in stand by papà, questo è un duro" rise la ragazza.
Papà? Ok, Garrett mi doveva qualche spiegazione una volta finita questa storia.
Mentre Shana sistemava Orlando facendolo a pezzi, senza ucciderlo, io e Garrett raggiungemmo una casa abbandonata e poco dopo la ragazzina ci raggiunse.
Garrett si buttò sul divano, mentre Shana si precipitò a curare le sue ferite. Le sorrise complice. In lui vedevo un vampiro diverso da quello che ricordavo. "Sei cambiato", gli dissi mentre prendevo il posto di Shana per curarlo.
"Solo perchè ho permesso a qualcun altro di stare con me?" domandò respirando piano, ma con uno sguardo duro.
"Non sono io Kate, non sono io che stavo tra le braccia di Orlando" ringhiò.
"Ho creduto che fossi morto ti rendi conto?! E poi, non ho nulla contro il fatto che tu l'abbia adottata, ma sei diverso dal vampiro che ho conosciuto un anno fa".
Shana mi guardò fredda poi abbracciò Garrett e ci lasciò soli.
"Senti è difficile, quando stavo per morire Shana mi ha salvato, si è presa cura delle mie ferite e mi ha aiutato a trovarti Kate" disse, cercando di mettersi seduto.
"Forse non dovevo tornare... Pensavo di trovarti più o meno nelle mie condizioni, questo pensiero non mi faceva dormire" fece un accenno di sorriso "Ironico, io non posso nemmeno dormire".
"Stai forse dicendo di essere pentito? Hai idea di cosa sarebbe successo se non fossi arrivato in tempo?! E poi.. Io ti credevo morto! Morto per davvero! Mi hai fatto morire di paura! ". Lo baciai.
Lui mi strinse ricambiando, poi mi accarezzò il viso. Sentii un rumore dietro le spalle: era la ragazza, Shana.
"Scusate,volevo sapere... ok vado via".
Garrett scosse la testa e le chiese con lo sguardo di avvicinarsi. Shana obbedì e si avvicinò, teneva lo sguardo basso.
"Kate è la mia compagna, quella di cui non facevo che parlare"
"Lo so,ti capita spesso di parlare di lei".
Sorrisi. "Potresti lasciarci soli per un po', Shana?".
"Ovvio che...no" rispose lei.
Garrett scoppiò a ridere stringendomi con un braccio, poi mi baciò la fronte e avvolse l'altro braccio alla vita della mora, facendola sedere.
"Su non litigate, posso essere entrambe le cose" rispose lui con un sorriso "Il tuo compagno" mi baciò sulle labbra dolcemente, poi si staccò e guardò lei
"E tuo padre" aggiunse scompigliandole i capelli.
Shana rise, abbracciando poi Garrett. Tra loro c'era un atmosfera quasi strana, come se fossero veramente padre e figlia ed era la stessa atmosfera che si respirava a casa dei nostri cugini Cullen.
"Adesso vai a cucinare qualcosa vero?" domandò alla ragazza che annuì e ci lasciò da soli. Garrett mi accarezzò il viso sorridendo.
"Shana è una vampira speciale. Vedi, il suo clan l'ha scacciata. Hai visto anche tu il suo potere no?" domandò stringendomi.
"Intendi i fulmini?". Garrett annuì, dandomi un bacio in testa. "Ha il potere di controllarli, solo che deve ancora imparare a gestirlo bene. All'inizio non si fidava di me, poi, però, ha iniziato a capire che non l'avrei abbandonata e la fiducia è nata".
Dopo quel discorso sembrava molto più maturo. In quel momento una scena alquanto buffa mi balenò in mente: io e lui che osservavamo il resto del clan divertirsi e ammiravamo la nostra famiglia, esattamente come avevo visto fare alcune volte i nostri cugini.
"Ho paura che prenda il mio posto però", dissi stringendomi a lui.
"Non succederà, disse baciandomi.

(Tanya)

Erano passati alcuni giorni da quando avevo detto a mia sorella che Garrett era morto. Continuavo a pensare a lei, ogni giorno; continuavo a pensare a quanto stesse soffrendo, a quanto dolore potesse provare. Io non avevo mai trovato l'anima gemella, ma immaginavo che fosse difficile sapere che quella persona, che la tua metà perfetta, non c'è più.
Il cellulare squillò: Kate.
"Ciao sorella!".
"Garrett è vivo!". La felicità nella sua voce mi fece capire che stava dicendo sul serio.
"Davvero? È un miracolo, senza dubbio!".
"Già. Ora siamo in una vecchia casa abbandonata in Spagna, poco fuori Cordoba.  Ehi ma ch succede?! Aaah!". E cadde la linea.
"Kate? Kate?!".
Corsi subito dagli altri. Qualcosa era successo e non avrei mai lasciato la mia sorellina in pericolo, costi quel che costi.

Note: eccomi finalmente con questo capitolo! Shana è un personaggio che Stardust94 mi ha gentilmente prestato. La ringrazio inoltre per avermi aiutato con la stesura di questo capitolo.
Spero vi piaccia!
Baci AliceMiao

   
 
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