Titolo: Like a bird set free
Fandom: Prince of tennis
Personaggi: Shishido Ryou, Ootori Choutarou, il resto della Hyotei
Pairing: Silver Pair (Shishido/Ootori)
Genere: intospettivo, sentimentale (????), commedia??? boh
Avvisi: future!fic, sono ciucchi come spugne (a parte Kabaji, anima santa)
Rating: giallo
Conteggio parole: 559
Note:
Ascoltavo Bird set free di Sia e mi è uscita fuori una stupidaggine >////<
Volevo regalarla alla Chun-sama, che giusto ieri ha compiuto gli anni <3 AUGURISSIMIIIIII <3
Like a bird set free
Shishido-san ha le guance rosse come pomodori, mentre strilla con tutto il fiato che ha in corpo dentro il microfono. Ondeggia, finisce addosso a Gakuto-san, bofonchia qualcosa che Choutarou non riesce a cogliere quanto Mukahi scoppia sguaiatamente a ridere, riuscendo a malapena a stare sulle due gambe.
Ootori non trattiene un sorriso, che diventa però un sospiro. È bello, Shishido-san, è così dannatamente bello, con quei capelli che hanno finalmente ripreso a ricrescergli e che ora gli sfiorano la spalle e che Taki-san ha provveduto a raccogliere in una piccola treccia non appena gli alcolici hanno iniziato a circolare liberamente. È bello e Ootori non riesce a togliergli più gli occhi di dosso, perché non sono più adolescenti affamati solo di tennis e vittorie, sono giovani uomini affamati della vita stessa e di tutte le opportunità che essa può dar loro. Sono adulti e sicuri e senza alcuna paura, perciò Ootori non indugia un istante, a trangugiare un altro sorso di saké e ad allungarsi verso il suo senpai, a sottrargli il microfono e a ghignare dlela sua espressione confusa
-Sei stonato, Shishido-senpai- mugugna –lascia cantare qualcun altro-
Lo sguardo di Shishido si annebbia, per un istante, scurendosi di risentimento e offesa. È un istante. Sbuffando, getta il microfono tra le mani di Oshitari, subito pronto a scattare in piedi per lanciarsi in un duetto appassionato con Gakuto che strappa a Hiyoshi (l’unico ancora abbastanza sobrio –tolto Kabaji, che nessuno ha mai visto trangugiare una sola goccia di liquore- da essere disgustato dalla totale mancanza di decenza dei suoi ex compagni di squadra) una sequela di imprecazioni e una buona dose di commenti salaci di Atobe. Poi viene a sederglisi in grembo, senza nemmeno fare una piega (arrossisce, questo sì, un altro pochino, ma Ootori non può dire se sia dovuto alla sua vicinanza o all’alcool).
-Mi stavo divertendo, Choutarou- si lamenta, con un pizzico di petulanza che ben di rado gli appartiene –Adesso devi rimediare-
Choutarou considera che, per quanto non sia esattamente un mistero quello che intercorre tra lui e il suo vecchio compagno di doppio (forse forse l’unico che ancora non ci è arrivato è Jirou-san, che tanto ora dorme beatamente in grembo a Kabaji, come al solito), forse non è il caso di dare una manifestazione concreta a tutto il gruppo di alumni della Hyotei. Il problema, è che Shishido è bello, è dannatamente bello, e il modo in cui le sue dita callose giocherellano con i suoi corti riccioli nivei che gli si increspano dietro le orecchie inceppa gran parte dei suoi processi mentali, facendolo smettere di pensare “forse non dovremmo” e dirottandolo su un “devo, devo, devo” cui è impossibile non dar retta.
-Va bene, Shishido-san- mormora, ma la sua bocca è già sulle sue labbra, e probabilmente quelle parole Shishido manco le sente, e nemmeno sente il fischio d’incoraggiamento di Gakuto e i commenti salaci di Oshitari né i borbottii di Hiyoshi, coperti dallo scroscio di applausi che riempie la stanza quando Atobe decide di averne avuto abbastanza e si impossessa della postazione del karaoke, per far udire loro la portata della sua regale voce. L’unica musica che Ootori ha voglia di ascoltare e che non smetterà mai di trovare celestiale, è il piccolo gemito con cui Shishido gli stringe le braccia attorno al collo e affonda le dita nei suoi capelli.