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Autore: Betulini2000    20/08/2016    1 recensioni
El secreto de Puente Viejo- Anno 1938. La famiglia Castro Castañeda vive felice e serena a Cuba, il tempo è passato in fretta ed Esperanza e Beltrán sono ormai grandi. All’Havana sono contenti, ma Puente Viejo attira come una calamita. Hanno bisogno di chiarire tutti i dubbi che abitano nella loro mente e, non potendo resistere al desiderio di scoprire quali segreti nasconde il paesino spagnolo, metteranno a rischio il loro. Lanciandosi in questa grande avventura, riusciranno a mantenere il segreto più grande? O verranno scoperti da chi in passato ha fatto tanto male ai loro genitori?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maria Castañeda, Martin Castro, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Beltrán era di nuovo alla fattoria, dietro il solito cespuglio ad osservare la stessa scena di sempre, che non lo avrebbe mai annoiato. Juanita era incredibilmente bella mentre prendeva i panni e li appendeva al filo sospeso, con delle mollette. Più i giorni passavano, più si rendeva conto che Juanita si stava trasformando in tutto il suo mondo. Il problema era che il suo nuovo mondo apparteneva già a qualcun altro, al suo migliore amico e non poteva certo deluderlo. Nonostante il fidanzamento di quei due, sembrava che all’uno non importasse molto dell’altra, perché li vedeva freddi e lo sguardo di Manuél si illuminava solo al sentire il nome di sua sorella. Dal giorno del loro primo incontro non le aveva più parlato, perché gli mancava il coraggio, ma Esperanza aveva ragione: doveva essere più determinato ed aperto. Così si fece forza e si avvicinò alla “cugina”.
“ciao, Juanita.” Lei si girò di scatto e si sorprese nel trovarsi davanti a Jorge. Era ora che le parlasse!
“ciao, è da tanto tempo che non ci vediamo. Ormai pensavo che fossi ripartito”
“sono stato solo molto impegnato …” mentì il ragazzo, il quale non sapeva che lei fosse al corrente dei suoi teneri appostamenti.
“un vero peccato, mi piacerebbe parlare di più con te. Vorrei conoscerti meglio.”
“ma questo è il mio pomeriggio libero.” Fece un respiro profondo e le chiese: “che ne dici di passeggiare un po’ insieme?” la giovane non poteva credere alle sue orecchie, finalmente la proposta che aveva aspettato con ansia.
“ma certo”
“allora quando ti passo a prendere?”
“aspetta un attimo qui” corse dentro casa in fretta e furia e ne uscì qualche minuto dopo vestita di tutto punto.
“sono pronta, possiamo andare” sorrisero entrambi e si incamminarono.
 
Nel frattempo anche Esperanza era in trepidazione per il suo incontro con Manuél. Era arrivata sul luogo dell’appuntamento con largo anticipo e stava pensando e ripensando al mancato bacio con il figlio dei sarti. Perché desiderava tanto qualcosa di così sbagliato? Sbagliato non solo nei confronti della cugina, ma anche di Manuél e di se stessa, perché prima o poi lei sarebbe ritornata a Cuba ed il cuore di entrambi si sarebbe spezzato irrimediabilmente. Il rumore di alcuni passi la distolsero dai pensieri e le fecero aumentare il battito cardiaco.
“la principessa è pronta per conoscere il suo destriero?”
“come mai prima d’ora.” La portò in una stalla dove la aspettava un bellissimo cavallo dal pelo marrone.
“lui è Pablito”
“è bellissimo”
“il più docile della scuderia”
“come scusa? Per caso credi che io non sia capace di tenere a bada un cavallo più vivace?”
“non lo so, è per questo che ti ho invitata” salirono entrambi sui rispettivi animali ed uscirono dalle stalle.
“che ne dici se facciamo una corsetta fino al fiume?” propose lui, ed Esperanza gli lanciò uno sguardo di sfida.
“Pablito ed io ti faremo mangiare la polvere …” poi sfrecciarono al galoppo tra gli alberi. Manuél faticava a starle dietro, era davvero veloce … ancora una volta quella ragazza si era rivelata una sorpresa. Correvano così forte ed erano tanto concentrati che non si resero conto di essere passati vicino a Beltrán e Juanita, i quali a loro volta erano troppo impegnati a parlare per accorgersi della loro presenza, nonostante il rumore degli zoccoli e le foglie che volavano per aria ad ogni passo. Giunta sulla riva del torrente Esperanza si fermò, scese dal cavallo e lo accarezzò trionfante, poco dopo Fresnedoso la raggiunse.
“avevi ragione, ti ho sottovalutata Felicidad”
“mai sottovalutare  un Ca … Lobos. Noi non ci arrendiamo mai” affermò convinta legando il suo destriero ad un tronco.
“si, me ne sono accorto. Sei davvero incredibile, la persona più speciale che ho conosciuto in vita mia.” La guardò negli occhi e lei si sentì svenire per l’intensità del suo sguardo.
“dici sul serio?”
“non ti mentirei mai” Espe ebbe una fitta al cuore al pensare che invece lei gli stava mentendo sulla sua identità. Accennò un sorriso e si mise ad accarezzare il manto dorato di Dicha, proprio come Manuél. Ad un tratto le loro dita si sfiorarono e sentirono un brivido lungo la schiena, un brivido d’amore.
“alloro posso farti una domanda?”
“dimmi”
“è un caso che la tua puledra abbia quasi il mio stesso nome?” ci fu una lunga pausa.
“no” quella semplice sillaba le fece capire che l’interesse era reciproco. “mi sono innamorato di te, Feliciad Lobos.” Ciò che seguì quelle parole fu inevitabile: lui prese il suo volto tra le mani che tremavano per l’emozione, sfiorò il naso della straniera con il proprio e poi le loro labbra si unirono. Esperanza si sciolse tra le sue braccia e finalmente si sentì completa. Aveva trovato il pezzo mancante del suo cuore, la tessera più importante del puzzle che lo costituiva adesso era al suo posto. Lentamente si staccarono, restando con le fronti unite ed i respiri incastrati.
“anche io, Manuél” gli disse a fior di labbra.
 
   
 
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