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Autore: I_love_villains    22/08/2016    2 recensioni
Allora, intendo raccontare le avventure delle mie due Creepy preferite, anche se non mancheranno le altre. Ci saranno diversi episodi, avventurosi, divertenti, tristi, come nella vita. Indovinate a chi si deve il rating giallo? Beh, spero che ci divertiremo insieme.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kage Kao, Offenderman, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Offender ritornò al castello, stressato.
“Becky, sono a casa!” gridò.
Stava per entrare nella cucina, quando notò che qualcosa non andava: la porta d’ingresso era sparpagliata sul pavimento, ridotta in piccole schegge di legno.
“Non c’è!” lo informò una voce dal salotto.
Smexy si precipitò in quella stanza, preoccupato. Sul divano era sdraiato un ragazzo con i capelli grigi e gli occhi rossi. Continuò a fare zapping fra i canali anche dopo il suo arrivo.
“Chi sei tu?! Dov’è Becky?!”
“Chi sono io? Ahaha! Questo non è importante. L’importante è che io ti voglio aiutare e che so dov’è lei.”
Il ragazzo si interruppe per scartare un Chupa Chups. Fece il tutto con estrema calma e se lo mise in bocca.
“È stata rapita” annunciò poi, come se nulla fosse.
“Ora mi dici che …” iniziò a protestare Smexy, infastidito dai modi dell’altro, ma si bloccò, colpito dalle sue parole. “Rapita?” ripeté, scioccato.
“Già, da una strega e un’umana” confermò il ragazzo, succhiando il lecca-lecca.
“Perché dovrei crederti?” domandò nervoso lo Slender, con i pugni serrati.
“Perché senza di me non avresti alcuna Proxy.”
Offenderman si avvicinò minaccioso al tizio misterioso, il volume della voce che cresceva a ogni frase.
“Rientro, trovo la porta sradicata, Becky non c’è ma ci sei tu … un ragazzino mai visto prima che già non mi piace per niente. Parla senza fare tanto il saputello prima che mi arrabbi sul serio!”
Il ragazzo sbuffò, scocciato, tuttavia si alzò e si mise di fronte a Smexy.
“Mettiamola così: sono stato io a far diventare Becky un fantasma e a farla arrivare in questa dimensione; sono stato io a farle capire quanto sia bella la sete di sangue e sono stato sempre io a farle provare quel desiderio di vendetta. È stata lei a chiedermi di venire qui e non so perché.”
“Ok, è un buon inizio” commentò Offender, ma il tipo non gli aveva ancora rivelato l’unica cosa che gli premeva al momento. “Adesso dimmi dov’è.”
Il ragazzo gli sorrise vittorioso e gli lanciò un foglio di carta appallottolato che lo Slender afferrò al volo.
“Ecco, quel foglio ti dirà esattamente dov’è, ma attento … sappi che è una trappola per te, quella.”
Il ragazzo tornò a guardare la tv. Offenderman esaminò attentamente il foglio: il luogo non era molto distante, si trovava vicino alla prima città che aveva visitato con Satàna.
“Una trappola per me?” chiese, ripiegando il foglio e mettendoselo nell’impermeabile. “Chi mai lo farebbe? E che c’entra Becky?”
“Non è semplice? The switcher e Bloody Wolf ti dicono qualcosa? E secondo te perché hanno preso la tua Proxy? Non faresti di tutto per salvarla?”
” pensò lo Slender, ma non l’avrebbe mai ammesso davanti a quel tizio tanto saccente.
“Bloody Wolf, quella stupida ragazzina” disse invece, ricordandosi della sua Proxy ribelle. “Non ho idea di chi sia l’altra … hai detto di aver fatto molte cose per Becky. Non puoi riportarla qui?”
“Se avessi potuto lo avrei già fatto, no?”
“E perché non lo fai?”
“Perché quella strega è abile; se mi avvicinassi lo capirebbe quasi subito.”
Smexy fu colto all’improvviso da un’idea.
“L’hanno presa per me … allora … loro hanno sparato a Kage?”
“Intendi l’altro demone? Probabile” fu la risposta, data con la solita nonchalance.
Lo Slender digrignò i denti e urlò, in un impeto d’ira: “Vado subito a sistemarle a dovere!”
“Sta’ attento, eh” fece il ragazzo, quasi sarcastico.
Offenderman rimase dov’era. Al momento non poteva fare nulla, tanto valeva calmarsi.
“Altro demone? Quale altro demone?” domandò, ringhiando. Calmarsi non era molto facile …
Il ragazzo lo fissò per un attimo prima di concentrarsi nuovamente sul televisore.
“Ce l’hai davanti.”
Perché da qualche mese non faccio altro che incontrare demoni?” si chiese Smexy. “Non posso solo andare e basta, vero?” chiese ad alta voce.
“No” rispose il tizio sbadigliando.
“Non mi sembri molto interessato …” lo accusò lo Slender.
“Infatti non lo sono” ammise l’altro.
“Allora evapora” concluse Offender scacciandolo con un gesto della mano. Estrasse il cellulare da una delle tasche del trench e mandò un messaggio a Sat: vieni presto.
“Eh? Perché?”
“Mi hai avvisato, ti ringrazio, ma non sembri disposto a fare altro.”
“È la tua Proxy che mi ha chiamato” gli spiegò il tizio alzando le spalle. “Finché non saprò che cosa vuole non posso andarmene.”
“Non mi ha mai parlato di te …” mormorò Smexy.
Fu interrotto dall’arrivo della succuba, che gli chiese: “Abbastanza, presto, dolcezza?”
Il ragazzo, disteso sul divano con le bracca dietro la testa, guardò la nuova arrivata con un occhio chiuso.
“Oh, ma conosci un altro demone!” esclamò stupita Sat, accorgendosi di lui. “Ed è anche carino, parecchio carino …”
Il ragazzo la ignorò e chiuse anche l’altro occhio, sbadigliando.
“Non ti ho chiamato per lui, ma per Becky.”
Offenderman le raccontò tutto.
“Cosa hanno fatto?! Oh, se me la pagheranno!” gridò Satàna, con gli occhi che mandavano lampi di rabbia.
“A te?” domandò lo Slender, smarrito.
“Becky è mia amica e anche tu lo sei” rispose Sat. Si rivolse al demone sdraiato sul divano: “E tu che c’entri in questa storia?”
Il ragazzo aprì gli occhi, si alzò e ghignò.
“Becky è di mia proprietà.”
“È di mia proprietà!” protestò Smexy.
“Sono per la libertà delle donne … Che demone sei?”
Il ragazzo sbuffò. Si alzò in piedi.
“Io? Non ti deve importare” rispose arrogante.
“No?” fece Sat, avvicinandosi sensuale a lui. “Perché no?”
“Ahaha! Pensi che questo faccia effetto su di me? Un demone di basso livello come te …”
“Sono la figlia di Satana!” lo informò la succube, offesa. “Non credo che tu possa vantare una parentela con un Hell lord.”
“Ed è qui che ti sbagli. In questo universo siete tutti così deboli … non c’è nemmeno uno in grado di tenermi testa, e questo è triste.”
Quella boria, tipica dei demoni di alto rango. L’atteggiamento del ragazzino le ricordò un amico.
“Nemmeno uno? Hai mai sentito parlare del Re Nero?”
“Chi? Quello della Marvel?”
“Cosa?”
“Ah, giusto … lascia stare.” Il ragazzo riassunse il tono annoiato. “Comunque sì, ne ho sentito parlare.”
“Smettetela di parlare di stupidaggini!” li interruppe Offender.
“Smexy, credo che quel tipo non rientrasse nel piano di quelle due … possiamo organizzarci in anticipo. Ti suggerisco di andare da tuo fratello e di raccontargli tutto, io mi intrattengo ancora con lui per capire se ci possiamo fidare.”
Offenderman annuì. Come l’altra volta, lasciava che fosse lei al comando della situazione. Ma non aveva altra scelta. Satàna era più esperta di lui di demoni, magie e cose di quel genere.
“Va bene” disse e si teletrasportò.
“Eh? Se vi potete fidare?” chiese il ragazzo tornando a sedersi sul divano.
“Sì, almeno per quanto riguarda il salvataggio di Becky. Che rapporto hai con lei, signor …?”
“Joahnn … chiamami Joahnn.”
“Ok, Joahnn. Rispondi.”
“Ho già risposto: Becky è di mia proprietà.”
“Ha fatto un patto con te?”
“Patto? Tsk … io non uso quei modi da cagnolino fedele.”
“Come l’hai legata a te, allora?” domandò Sat, sorridendo per il tono sprezzante usato dal ragazzo.
“Facendola diventare com’è adesso.”
“Quindi è stata una tua decisione, lei non sapeva niente …”
“No, è stata lei a chiamarmi.”
“Uhm … dubito che una diciassettenne come era lei sappia qualcosa di evocazioni demoniache.”
“Mi dispiace, di più non posso dirti.”
“Non ti dispiace per niente” affermò Sat, senza accusarlo. “Che mi puoi dire delle rapitrici?”
“Sì, hai ragione. Non mi dispiace per niente. Per quanto ne so quelle due ce l’hanno con lo Slender.”
“Non mi è difficile immaginare il motivo. Ma se sei così forte come dici, avresti potuto liberarti subito di loro.”
“Infatti è così. Dovevi vedere come quella streghetta tremava davanti a me” rise Joahnn.
“Hai permesso che la rapissero? Perché?” chiese confusa Satàna.
“Non sono affari miei quello che succede a voi. Non me ne frega niente. E se la toccano anche solo con un dito sanno quello che le aspetta, quindi …”
Il ragazzo si strinse nelle spalle.
“Quello che succede a Smexy però coinvolge anche lei. Becky è morta, fisicamente non possono farle niente, ma se uccidono i suoi amici soffrirà molto e sarà colpa tua.”
“Niente che non abbia già provato …”
La noncuranza di quelle parole fece rimontare l’ira della succuba.
“E ti sbagli … Becky non è morta.”
“Ah no? Non importa …”
Non adesso …” pensò.
“Lei non sarà mai di tua proprietà, a meno che non lo voglia lei, e da come ti comporti dubito che lo vorrà mai.”
“Ne sei sicura?” ridacchiò Joahnn.
“Sì! Adesso vattene, non hai niente a che fare con noi!”
Il ragazzo si alzò, continuando a ridacchiare.
“Ma che modi …” commentò, con un sospiro.
La guardò di traverso, per poi pararsi di fronte a lei. I loro sguardi si incrociarono.
“Voi non potrete mai capire il sentimento che c’è fra noi … solo io e lei possiamo. Lei sarebbe persa senza di me, ricordalo.”
Joahnn scomparve nel nulla non appena finì di pronunciare quelle parole.
Sat avrebbe voluto chiedergli altro, ma ormai era andato. Si teletrasportò alla Slender Mansion.



***Angolo Autrice***
Ecco qualcosina in più su Joahnn.
Smexy e Sat non l'hanno presa bene, come si muoveranno?
Alla prossima!
   
 
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