Nota .. Luigi Carlo firmò una dichiarazione che venne usata nel processo contro Maria Antonietta in cui la accusava di incesto.. Era tutto falso ma tale accusa procurò la rottura definitiva con la zia e la sorella..
Era l’autunno del 1793 quando ho firmato delle carte,
quando mi hanno interrogato..
Prima Simon e ho detto qualcosa per non essere picchiato..
Poi i commissari..
Non mi hanno picchiato ed erano contenti..
Quando ero sulla sedia i miei piedi non toccavano terra e ho firmato con sforzo..
Luois Capet..
Poi ho visto mia sorella e mia zia..
Dure, di pietra.
I miei capello sottili unti e sporchi..
Le mani sudice posate sui pantaloni lunghi e la carmagnola strappata..
In testa un berretto rosso.
Maria Teresa ha negato e mi ha poi sussurrato..
Che ero un bugiardo e non mi avrebbe perdonato.
Mai..
Che mi avrebbe dimenticato..
Così sia.
I giorni passano tra le ombre e il vino..
Scruto i profili delle nuvole,
Cerco i draghi e gli aquiloni..
Nella mia buia stanza dipingo di azzurro le pareti..
Tornano i pirati e i draghi
e le spade e le fate.
I giorni passano e i tamburi rullano..
A ottobre hanno ucciso la donna Capeto..
L'austriaca..
Un tempo Maria Antonietta di Francia.
Mia Madre.
I gigli sono stati tra i simboli della corona francese..
Li incido sulla pietra delle pareti..
Fa freddo e umido..
Una specie di disegno..
Come i draghi e la emme di Morgan...
Parlo molto poco ora ..
Alle volte mi portano a passeggiare sul tetto della torre..
Vedo i tetti di Parigi..
Il profumo di tigli e dell'estate giunge fino qui..
I tamburi rullano..
Dicono che ora vi è la repubblica..
Ma prima sarei stato il Re..
Forse .. Ma non so..
In maggio, maggio 1794,
hanno portato via la Signora Zia Elisabetta e la hanno ghigliottinata..
Anche Maria Teresa è SOLA..
La Bibbia parla dei gigli dei campi..
Mio padre..
tanto tempo fa mi leggeva Corneille e Racine e a volte Shakespeare..
Ricordo preciso..
Senza sbavature..
E mi raccontò che in Amleto si dice che si può essere
il re di un guscio di noce come dello stesso universo..
Nella mia buia stanza sono un re come un imperatore come l'ultimo dei mendicanti..
Stracci e percosse e vino..
Il 27 marzo 1795 ho compiuto dieci anni ..
Ho fissato i tetti di Parigi
immersi nella foschia di primavera come oggi..
È il 12 maggio 1795
Mi sento stanco ma non mi arrendo..
Conto i passi e sogno la liberazione..
Bianchi cavalli e prati e giardini superbi con rose e giacinti..
Sotto il segno del drago
e di Morgan l'invincibile..
IO SONO MORGAN..
Il re dei sogni...
quando mi hanno interrogato..
Prima Simon e ho detto qualcosa per non essere picchiato..
Poi i commissari..
Non mi hanno picchiato ed erano contenti..
Quando ero sulla sedia i miei piedi non toccavano terra e ho firmato con sforzo..
Luois Capet..
Poi ho visto mia sorella e mia zia..
Dure, di pietra.
I miei capello sottili unti e sporchi..
Le mani sudice posate sui pantaloni lunghi e la carmagnola strappata..
In testa un berretto rosso.
Maria Teresa ha negato e mi ha poi sussurrato..
Che ero un bugiardo e non mi avrebbe perdonato.
Mai..
Che mi avrebbe dimenticato..
Così sia.
I giorni passano tra le ombre e il vino..
Scruto i profili delle nuvole,
Cerco i draghi e gli aquiloni..
Nella mia buia stanza dipingo di azzurro le pareti..
Tornano i pirati e i draghi
e le spade e le fate.
I giorni passano e i tamburi rullano..
A ottobre hanno ucciso la donna Capeto..
L'austriaca..
Un tempo Maria Antonietta di Francia.
Mia Madre.
I gigli sono stati tra i simboli della corona francese..
Li incido sulla pietra delle pareti..
Fa freddo e umido..
Una specie di disegno..
Come i draghi e la emme di Morgan...
Parlo molto poco ora ..
Alle volte mi portano a passeggiare sul tetto della torre..
Vedo i tetti di Parigi..
Il profumo di tigli e dell'estate giunge fino qui..
I tamburi rullano..
Dicono che ora vi è la repubblica..
Ma prima sarei stato il Re..
Forse .. Ma non so..
In maggio, maggio 1794,
hanno portato via la Signora Zia Elisabetta e la hanno ghigliottinata..
Anche Maria Teresa è SOLA..
La Bibbia parla dei gigli dei campi..
Mio padre..
tanto tempo fa mi leggeva Corneille e Racine e a volte Shakespeare..
Ricordo preciso..
Senza sbavature..
E mi raccontò che in Amleto si dice che si può essere
il re di un guscio di noce come dello stesso universo..
Nella mia buia stanza sono un re come un imperatore come l'ultimo dei mendicanti..
Stracci e percosse e vino..
Il 27 marzo 1795 ho compiuto dieci anni ..
Ho fissato i tetti di Parigi
immersi nella foschia di primavera come oggi..
È il 12 maggio 1795
Mi sento stanco ma non mi arrendo..
Conto i passi e sogno la liberazione..
Bianchi cavalli e prati e giardini superbi con rose e giacinti..
Sotto il segno del drago
e di Morgan l'invincibile..
IO SONO MORGAN..
Il re dei sogni...