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Autore: Soul Mancini    22/08/2016    3 recensioni
Questa è la storia di un gruppo di ragazzi molto diversi tra loro, ma uniti da una grande amicizia.
Insieme, sotto il sole californiano, combineranno follie, si lanceranno sfide, si aiuteranno e si confronteranno. Tra intrecci amorosi impossibili, avventure sempre nuove e appassionanti e accese discussioni, i ragazzi vi terranno compagnia e vi coinvolgeranno in un anno scolastico pieno di colpi di scena ed emozioni.
♥ NOTE:
Ciao! Ho iniziato a scrivere questa storia tempo fa, spero che vi piaccia! Vi avviso già da ora che i primi capitoli sono stati scritti quando avevo undici/dodici anni e non li ho voluti modificare, quindi sono un granché, ma spero che la trama possa piacervi e incuriosirvi lo stesso! ;)
Se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate, accetterò di buon grado anche le critiche!
Buona lettura! :3
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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ReggaeFamily

Capitolo 20



Tiff! Tiffany!”

Cathleen, Kelsey e Lionel si facevano strada in mezzo alla calca di studenti, cercando di individuare Tiffany e Alex. I due avevano avvisato i loro amici dell'accaduto e loro erano corsi nei dormitori maschili.

La ragazza andò loro incontro e, nonostante cercasse di mantenere la calma, aveva il volto pallido e la tensione dipinta nello sguardo.

Angel è privo di sensi, ma ancora non si riescono a constatare i danni” spiegò in poche parole ai tre appena arrivati.

Ragazzi, allontanatevi! Via, fate spazio ai medici!” ordinò un professore, cercando di trattenere i curiosi fuori dalla porta della camera di Angel.

Siete pregati di accomodarvi al piano di sotto!” aggiunse un bidello, indicando la rampa delle scale poco distanti.

Nessuno abbandonò il corridoio, ma fu lasciato il passaggio libero per i medici.

Tiffany, con la schiena poggiata al muro, si esibì in una smorfia di disprezzo mentre osservava alcune ragazze che piangevano disperate.

Che c'è?” le chiese Lionel, schiacciato tra lei e Alex.

Fingono di piangere per mostrarsi sensibili, ma a loro non importa niente del povero Angel: l'hanno sempre preso in giro e non gli hanno mai rivolto la parola! Mi danno immensamente fastidio, si accorgono delle persone solo quando succede qualcosa di brutto!” commentò, indignata.

Veramente qui nessuno dovrebbe permettersi di ostentare sofferenza, abbiamo sempre lasciato quel ragazzo e nessuno si è mai impegnato per lui.”

Non è vero, io ho cercato di aiutarlo, anche se con piccoli gesti. Non è mai stato mio amico, però se lo vedevo in difficoltà cercavo di dargli una mano, stavo in banco con lui quando nessuno gli si sedeva accanto e quando mi capitava di parlarci ho sempre cercato di dargli dei consigli.”

Il discorso venne interrotto dal passaggio di alcuni medici che trasportavano una barella; sopra di essa giaceva il corpo di Angel, completamente coperto da un lenzuolo.

L'avete detto a Lisa e Ben?” domandò Cathleen.

No, loro sono in spiaggia e probabilmente non risponderanno al cellulare. Comunque è meglio non rovinar loro la serata” rispose sua sorella, mentre si staccavano dalla parete per uscire.

Anche se se lo meriterebbe...” borbottò Cathleen, ripensando alla scena di appena qualche ora prima.

Una volta fuori dall'edificio, i cinque ragazzi presero posto su una scalinata; quell'avvenimento li aveva profondamente scossi e avevano bisogno di qualche minuto per riprendere fiato.

Quindi Angel ha provato a togliersi la vita. Ma perché? Certo, qui al campus non veniva trattato con rispetto, ma mi sembra strano che all'improvviso gli sia saltata in mente questa folle idea!” disse Kelsey dopo qualche minuto. Lui non sembrava per niente turbato, ma questo unicamente perché il suo carattere gli impediva di esternare ciò che provava; a dispetto della sua riservatezza e costante padronanza di sé, era un ragazzo molto sensibile.

Io penso di saperlo: qualche giorno fa lui ha confessato i suoi sentimenti a Alice, la compagna di stanza di Cat e Lisa, ma lui l'ha rifiutato scoppiandogli a ridere in faccia e prendendosi gioco di lui. L'umiliazione dev'essere stata così tanta che deve averlo portato a tentare il suicidio... solo il pensiero mi fa venire i brividi” spiegò Tiffany, stringendosi nel suo pesante cappotto nero.

Che storia...” commentò il ragazzo, per poi chiudersi nel silenzio.

Alice è sempre così irrispettosa nei confronti degli altri... non si pone il problema di ferire i sentimenti altrui e questa cosa mi spaventa, perché mi fa pensare che sia totalmente insensibile e apatica” commentò Cathleen con le sopracciglia aggrottate.

Potrebbe essere una maschera per nascondere le sue insicurezze” suppose Lionel.

No, secondo me è semplicemente se stessa. Ma del resto lei che ne sapeva? Quando rifiuti una persona, la prima cosa a cui pensi non è di certo che ciò potrebbe essere motivo di un suicidio!” intervenne Alex.

Ti prego, ora non cominciare a difendere Alice!” si inalberò Tiffany, mettendosi in piedi e prendendo a lanciare calci a dei sassolini che giacevano nel gradino sottostante.

Non la difendo, dico solo che non avrebbe mai potuto immaginarsi che sarebbe andata a finire così!”

Comunque sia il suo rifiuto è stato poco carino e non è giustificabile” si intromise Lionel.

Nemmeno il rifiuto di Tiffany è stato carino” borbottò Alex.

Questo commento fece voltare tutti nella sua direzione.

Alex, ma ti pare il momento di pensare a te stesso? Sei un inguaribile egocentrico!” lo riproverò lei, incrociando le braccia al petto.

Di che state parlando?” domandò Cathleen, che tra tutti era la più stupita.

Alex ha provato a baciarmi e l'ho respinto! Ma ti pare che mi metta con uno come lui? Comunque non è il momento di parlarne ora, anche perché lui non è sul punto di togliersi la vita, il suo ego è ciò che gli serve per vivere contento!”

Cathleen rimase a bocca aperta: si sarebbe aspettata di tutto, ma mai una cosa del genere! Ora aveva capito perché lui non si era mai accorto delle sue attenzioni, perché l'aveva rifiutata freddamente e perché correva sempre dietro a sua sorella: Alex era innamorato di Tiffany da sempre, da prima che lei arrivasse alla Newton Academy. Questa consapevolezza la faceva soffrire: era stata rifiutata da un ragazzo perché lui amava sua sorella!

Nonostante tutto ciò fosse stato da tempo superato, questa notizia la sconvolgeva e la faceva sentire una stupida.

Hai fatto bene a rifiutarlo!” esclamò Lionel, che sapeva della cotta di suo fratello e aveva già intuito come sarebbe andata a finire.

Cat, che c'è?” domandò Kelsey, che era seduto accanto a lui.

Nulla, è che... forse è meglio se torniamo tutti nelle nostre camere, è stata una giornata molto pesante.”

Cat, ti accompagno io!” si offrì Lionel, che aveva notato l'espressione della sua amica e voleva trovare un pretesto per rimanere da solo con lei.

Così il gruppo si divise e i due amici si diressero verso i dormitori femminili.

Cat, come ti senti?” domandò Lionel, circondandole le spalle con un braccio.

Mi dispiace un sacco per Angel e spero che...”

Non mi riferivo a quello. Come hai preso la notizia di Alex?”

Cathleen arrossì. “Notizia? Beh...”

Lui sospirò. “Anche se non ne abbiamo mai parlato, mio fratello mi ha raccontato che gli avevi confessato i tuoi sentimenti prima delle vacanze natalizie. Ecco, mi sembra che tu abbia superato il rifiuto, ma comunque questa novità non deve averti fatto molto piacere.”

Alex non mi piace, però... in effetti quando Tiff ha raccontato cos'è successo con Alex mi sono sentita morire... è umiliante essere rifiutati per la propria sorella, non immagini quanto...”

Eccome se lo immagino, pensò Lionel, mentre la scena di Alex con il braccialetto di Cathleen faceva capolino nella sua mente.

Mi dispiace, Cat.”

Sei stato molto carino a preoccuparti di me, grazie!”

È logico, siamo amici! Non mi devi ringraziare, è una cosa spontanea!”

Intanto erano giunti davanti all'ingresso dei dormitori femminili.

Cathleen abbracciò il ragazzo e gli diede la buonanotte.

Buonanotte anche a te e... buon San Valentino.”

Lei gli sorrise mestamente prima di chiudere la porta e rientrare in camera sua.


Quella notte furono in tanti a non chiudere occhio; Cathleen era una di quelli, si rigirava continuamente nel suo letto e ogni volta che si assopiva, i suoi stessi pensieri la facevano risvegliare completamente.

Era in uno stato di shock per ciò che aveva visto nella camera di Angel e anche la questione di Alex e Tiffany continuava a tormentarla.

A un certo punto, stufa di stare sdraiata inutilmente, si mise a sedere sul letto e controllò l'orario nel display del suo cellulare: le quattro e un quarto di notte. Si passò una mano sulla fronte leggermente sudata e poi fu inghiottita dal silenzio assoluto della stanza.

Lisa ronfava beatamente nel suo letto, ignara di ciò che era accaduto e troppo stanca per poter opporre resistenza.

Dopo qualche minuto, Cathleen si accorse di un rumore quasi impercettibile proveniente dal letto sopra il suo, quello di Alice. La ragazza era ancora sveglia e non solo: stava piangendo, e cercava di soffocare i singhiozzi per non destare sospetti.

Cathleen tese le orecchie per ascoltare più attentamente, mentre anche l'ultimo briciolo di stanchezza scivolava via.

Dopo qualche minuto, Alice lasciò il suo letto e si diresse in bagno per lavarsi il viso. Cathleen capì che era arrivato il momento di agire e parlare con la sua compagna di stanza, così si alzò e si accomodò sul bracciolo di una poltrona, a un metro e mezzo dalla porta del bagno.

Quando Alice aprì la porta, si accorse subito della ragazza.

Che ci fai qui? Cosa vuoi?” sibilò, passandosi una mano sugli occhi. Il suo tono sicuro e sprezzante venne compromesso dal tremito della voce.

Alice, ti prego, parliamone. So che sei distrutta e ti voglio aiutare” cominciò Cathleen con una decisione che non possedeva, dato che vedere l'acida ed esuberante Alice in lacrime la destabilizzava.

Io non ho bisogno dell'aiuto di nessuno. Sparisci!”

Per favore, non fingere con me. Sappiamo tutte e due come stanno le cose. Se ti tieni tutto dentro non risolverai niente, quindi per una volta metti da parte il tuo orgoglio. Ora non ci siamo maschere, siamo faccia a faccia.”

Mentre parlava, la ragazza bionda si era alzata e aveva afferrato saldamente l'altra per un polso.

Dopo qualche secondo in cui Alice combatté una lotta interiore molto più importante di ciò che si potrebbe pensare, mormorò: “Va bene, ma usciamo dalla stanza, altrimenti sveglieremo quell'oca della tua amica e io non la voglio!”

A Cathleen non sembrò vero di essere riuscita a convincerla così in fretta.

Le due lasciarono la stanza e si poggiarono alla parete del corridoio immerso nella penombra.

Sappi che questa è la prima e ultima volta che parlo con te!” esordì Alice, ma senza la sua solita convinzione.

A me non interessa che tu diventi mia amica e ti confidi con me, il punto è che devi sfogarti e portare fuori tutto ciò che ti tormenta.”

Io non sono tormentata da niente, è solo che... non è vero che Angel ha provato a suicidarsi per colpa mia, non è vero! Tutti ora mi prenderanno per il mostro che l'ha maltrattato, quando io l'ho solo rifiutato!”

Tu sai che lui è un ragazzo molto sensibile.”

Sì, ma non l'ho fatto per... insomma, non pensavo che se la prendesse così tanto, è stato esagerato! Non è colpa mia, non è colpa mia!” mormorò, mentre gli occhi le si riempivano nuovamente di lacrime e un'ondata di disperazione l'assaliva.

Può darsi che non sia colpa tua, ma sai che ciò che hai fatto è sbagliato, vero?”

Alice piangeva e nei suoi occhi non c'era traccia della sua consueta freddezza. In quel momento era fragile, pareva un'altra persona. “No Cathleen, lo sai come stanno davvero le cose? Io l'ho quasi ucciso, perché da quando lo conosco ho sempre saputo che mi correva dietro e non ho fatto altro che prendermi gioco di lui! È vero, sono stronza, insensibile e ci provo gusto a veder soffrire gli altri, ma non voglio uccidere nessuno! I sensi di colpa mi stanno uccidendo, ora sarò io ad abbassare lo sguardo quando incrocerò quello di Angel!”

I singhiozzi la scuotevano e tentava invano di asciugare il fiume di lacrime con le mani tremanti.

Cathleen a quella vista non poté fare a meno di abbracciarla e in quel momento si domandò se quella ragazza avesse mai ricevuto un abbraccio vero, sincero, di quelli a cui aggrapparsi quando si sta per affogare.

Angel ti perdonerà perché è un ragazzo dal cuore d'oro, ma penso che questo ti sia servito da lezione. Ricorda che gli altri hanno dei sentimenti proprio come te, quindi devi trattarli come vorresti essere trattata tu. Io, che forse sono troppo ingenua e ottimista, sono sempre stata convinta che dietro i tuoi modi arroganti ci fosse una brava persona e questa chiacchierata me lo dimostra, ma ora sta a te capire qual è il modo giusto di agire.”

Non esageriamo, rimarrò sempre la solita stronza. Però farò un po' più d'attenzione alla gente con cui me la prendo.”

Le due ragazze rimasero in silenzio, mentre Alice si calmava e Cathleen si perdeva nei suoi pensieri.

Tornarono nella stanza alle cinque del mattino e riuscirono a dormire poche ore.

Cathleen dopo quel momento fu più serena perché, anche se Alice non l'avrebbe mai ammesso, non avrebbe passato un solo giorno senza far visita a Angel.



   
 
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