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Autore: MissCadaverous    22/08/2016    2 recensioni
Con coraggio e una ' bella faccia tosta' vengo qui per smontare un po' le vostre fantasie e creare qualcosa di insolito ma pur sempre affascinante con questa raccolta di one shots e flashfics su Raven e Robin cronologicamente ambientate dopo Birthmark
[Robin-Raven] e accenni di [Starfire-Cyborg] e [BB-Terra].
I suoi demoni erano riusciti a prenderla, ancora una volta, e ora se ne stavano impossessando. I suoi occhi diventavano sempre più rossi , bruciando d'odio qualsiasi cosa guardasse, lui compreso e Robin si sentì per la prima volta spaventato.L'autocontrollo di Raven svaniva visibilmente mentre la ragazza cercava di resistere, invano. Si. Aveva paura di lei, ma non si sarebbe mosso di un centimetro.
< < Lasciami vedere chi sei Raven. Lasciami vedere cosa sei, lasciami vedere il peggio di te > >
ci fu un secondo di silenzio < < e poi lasciami amarti comunque > > aggiunse.
Genere: Dark, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Raven, Robin, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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10.

Buio.

Lui se n'era andato e a lei non era rimasto altro che buio.
Era stata una lite su un argomento fragile , diventando sempre più burrascosa.Lui voleva che loro iniziassero ad uscire insieme in pubblico molto di più. Voleva che le persone , inclusi i loro compagni di squadra, sapessero che c'era qualcosa fra di loro, anche se non necessariamente cosa veramente c'era. Robin voleva poter uscire con lei anche di giorno senza scuse tipo ' andiamo a prendere delle pizze ' oppure ' vado a vedere con Rae un film horror che le piace '. Non amava particolarmente chiedere ai suoi amici di ' venire con loro se avevano voglia' sperando con tutto se stesso che non lo facessero, oppure pregare che nessuno lo vedesse entrare ed uscire random dalla stanza di Raven.

Raven non era proprio d'accordo. Per lei questo significava prendere le cose più seriamente di quanto si era proposta. E tutto era già abbastanza difficile per lei, chiusa tra la voglia di sentire e la paura di soffrire. Fra il desiderio di avvicinarsi e il bisogno di allontanarsi costantemente , giocando con Robin una specie di prendi e lascia, acchiappa e molla, spingi e respingi. Nonostante tutte quelle emozioni lei cercava di utilizzare ancora un briciolo di logica e sapeva che questo feriva il suo semi-quasi-amato.
Seppur così fredda talvolta aveva vissuto con il principio altruista che , se si poteva far qualcosa affinchè la maggioranza non soffrisse, la minoranza che era destinata a farlo se la poteva cavare in qualche modo.

Robin non si era arrabbiato quando lei aveva rifiutato la sua idea. Robin non si arrabbiava mai con lei e forse questa cosa la metteva ad un certo disagio.Si era limitato ad annunire, buttare un 'Va bene allora , stai tranquilla' un bacio distratto sulla sua fronte ed uscire dalla stanza.
Lasciandola sola.
Maledirsi nel buio, nello stesso buio che l'appiagava e la consolava da sempre.
Nello stesso buio in cui ormai, stava cacciando anche lui, costringendolo a vederla solo in quel nero che la circondava. Di notte , lontano da tutti e da tutto come se fosse una vergogna per uno di loro avere l'altro.

Robin era più di quanto lei si fosse mai immaginata, più di quanto avrebbe mai avuto coraggio di chiedere. Aveva pazienza con lei, calma. Sapeva quanto e quando premere su una situazione e quando invece era meglio lasciar stare. Sapeva toccarla in un tale modo da arrivare al cuore senza passare oltre il suo corpo. Arrivava alla sua mente con uno solo sguardo leggendo tutto quello che lei aveva da dire nei suoi occhi spenti e silenziosi. Era la sola presenza con cui la sua anima era tollerante. L' unica persona che le piaceva avere accanto nella sua solitudine. E lui non avrebbe mai avuto idea di quanto difficile fosse stato per lei accedere a tutto questo. Quanto odiasse i cambiamenti. Quanto avesse lottato con sé stessa e i suoi demoni per permettergli di avvicinarsi, di invaderla.
Robin era luce. E lei era l'ombra della sua luce.
Ma non quel genere di luce accecante oppure abbagliante , non così luminosa. Più che altro Robin era la luce del tramonto.Quando le tenebre vengono ma c'è ancora la speranza del giorno che si termina da affrontare. E per questo probabilmente andavano così d'accordo. Perché non erano tanto diversi. Entrambi misteriosi con passati complicati, senza un futuro. Lei la notte, lui la sera.

Decise che l'avrebbe chiamato, al diamine l'orgoglio. Doveva esistere un modo,qualche via di mezzo.

Ma non ci fu bisogno perché nel momento in cui lei prese in mano il telefono lui bussò alla sua porta. Si sentivano. Era qualcosa di spaventoso e inimmaginabile ma quando lui era nei paraggi c'era qualcosa nella mente di Raven che le mandava un segnale. Non avrebbe mai saputo dire esattamente dov'era in un momento in cui non era lì con lei ma sapeva sentirlo abbastanza da capire se era lontano oppure vicino. Come se il suo cuore iniziasse automaticamente a sentire la lontananza di Robin e piangere per essa.

< < Sai, non è la tua decisione che mi ha ferito. Per carità, non è un dramma se non sei d'accordo con me. Ma sai cosa è stato? La tua spontaneità, l'ho letto nei tuoi occhi e l'ho capito nel tuo sguardo che ci nasconderai per sempre come fossimo un peccato, qualcosa di inaccessibile. > >

< < Non posso fare diversamente > > si materliazzó davanti a lui senza però alzare lo sguardo e affrontarlo.

< < Non vuoi provarci . E va bene. > >

Robin lasciò il silenzio instaurarsi scomodo fra di loro, mentre lei guardava per terra e lui la guardava e basta.

< < Dove sei Raven? Di certo non qui > > le disse, vedendola così distaccata e distratta. In assenza di una sua risposta, lui continuò premendo un pochino. < < Raven... Ci hai visto? Hai potuto vederci così come l'ho fatto io? Dove sei? Dove ti porta la tua mente? Tutto quello che abbiamo è una mia fantasia? Mi sono immaginato tutto? Andiamo... > >

< < Mi sento così spenta. Mi stai buttando in qualcosa di nuovo. Di rischioso. Mettimi a lottare contro qualche demone o bestia esistente. Guardami lottare fisicamente e mentalmente...ma... è così difficile così. Non c'è niente che può nascondermi e darmi tempo per pensare e non so ancora se agire d'istinto oppure programmare tutto. E fa paura Robin. Fa paura. Perché ho mostri che corrono liberi dentro di me e mi sento così spenta. Voglio amarti ma non voglio voler amarti > >

Robin la guardò quando lei trovò finalmente il coraggio di alzare la testa e affrontarlo. La vide così spaventata, sentì la sua indecisione caricare le sue emozioni e l'aria intorno a loro. Lasciò il silenzio calare cercando le parole più adatte per esprimersi.

< < Permettimi di aiutarti. Non devi fare tutto questo da sola solo perché sola sei sempre stata. > >

< < Non so come. Non so da dove cominciare. Non so quanto rischiare e mi serve un punto d' appoggio che mi permette di mantenere l'equilibrio > >

< < Sono io il tuo punto di appoggio. Sono qui > >

L' abbracciò stretta al suo petto, come a voler portare via le sue insicurezze e le sue paure.
< < Vedi mostri dove non ci sono mia cara > > le disse con un po' di divertimento nella voce , cercando di calmare quell'atmosfera carica.

E rimasero così , in silenzio. Gustandosi i loro sentimenti e quel abbracciò che valeva più di ogni dichiarazione immaginabile.

< < Robin > >

< < Si? > >

< < Usciamo > >

Robin alzò la mano per guardare l'ora sul suo orologio digitale.
< < Fra un ora mezz'ora circa potremo uscire tranquilli > >

Raven si sentì ancora peggio per averlo costretto a vivere la loro storia , si la loro era una storia non l'avrebbe nascosto più a sé stessa , seguendo un orologio.

< < Lascia stare quello. Usciamo adesso > >

E lo prese per mano avviandosi verso il corridoio che separava la sua stanza e quella di Beast Boy dalla camera principale.

< < Aspetta. Aspetta , dio , Raven. E Starfire e BB e Cyborg? Ci stiamo presentando per mano davanti a loro. Cosa diremo loro. ' Heya amici io e Rae stiamo avendo una relazione segreta da tipo tre mesi e ora usciamo insieme , ci vediamo più tardi'? Beh, mi piacerebbe ma non preoccuparti Rae, aspetteremo ancora > >

Robin si fermò in mezzo al corridoio lasciando la mano di Raven, cercando i suoi occhi per farle capire che andava bene. Che non c'era fretta.
Raven sorrise, guardandolo, per poi prenderlo per mano ancora e offrirgli un bacio a stampo.
< < Vedi mostri dove non ci sono mio caro > > .

   
 
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