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Autore: alessandroago_94    25/08/2016    6 recensioni
Questa è una raccolta di poesie molto semplici. Ognuna narra di sentimenti, di luoghi e di situazioni diverse tra loro, insomma, ci sarà un po’ di tutto. Ringrazio già tutti coloro che vorranno entrare e dare un’occhiata a questi miei piccoli scritti.
Genere: Generale, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Terra viva

TERRA VIVA

 

 

 

 

 

 

 

 

La Terra ci dà la vita,

ed essa è la miglior conquista.

Ma la Terra e il destino sanno essere avari,

e ci sono delle volte in cui non ci si fa nulla coi danari.

 

La Terra è viva, la Terra sa tremare,

e il fiato a tutti sa mozzare.

Ci sono istanti interminabili, dove la tua casa trema,

e la tua esistenza con essa trema.

 

Il destino sa essere amaro, cattivo,

sugli innocenti sa infierire, quasi punitivo,

la Terra madre di tutti noi dà e poi toglie,

senza alcun razionale motivo.

 

Le case distrutte, il dolore diventa sovrano,

e uno Stato intero deve cercare di allungare una mano

verso chi soffre, verso chi non ha rimasto più nulla

in questa esistenza brulla.

 

Chi ha lavorato una vita intera per avere un’abitazione dignitosa

resta con in mano solo macerie e brutali addii,

dovunque si odono tramestii

prodotti da chi questo destino infame ha riservato un’esperienza dolorosa.

 

È questione di qualche secondo,

e sulla nostra testa può cadere il mondo.

Il destino e la Terra sanno essere buoni, ma come ogni cosa

hanno un loro aspetto cattivo, dalla parvenza irosa.

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTA DELL’AUTORE

 

 

Ieri notte pareva una notte come tante altre, di quelle fatte per dormire nel proprio letto, in tutta tranquillità.

Dormivo profondamente. Come nelle ultime notti, per fortuna, dopo due settimane in cui non ero stato al meglio ed un fastidio mi aveva impedito di riposare in tranquillità, avevo ripreso il mio regolare ritmo di sonno, anche grazie ad un buono stato fisico.

Stavo dormendo profondamente, quando lui è tornato. Nel cuore della notte, come se si fosse trattato di un subdolo e perfido spirito, ha cominciato a tormentare il mio corpo.

Mi sono svegliato tutto d’un tratto, non capivo, ero in confusione. Pareva che qualcuno mi stesse scuotendo, che stesse cercando di risvegliarmi. Credendo che fosse mattina, miseramente ed ingenuamente, e che qualche mio familiare stesse cercando di risvegliarmi, per prima cosa ho acceso la luce di fretta ed ho buttato contemporaneamente gli occhi sulla sveglia a fianco del letto; erano le tre e trentacinque, minuto più, minuto meno. Guardo poco più in alto, nella vana e rapida ricerca di ciò che mi stava tormentando, e noto che, sopra di me, il lampadario si stava agitando da una parte all’altra come un ossesso. A quel punto, ho capito tutto.

Il suo rumore inconfondibile, il cigolio prodotto dai mobili di casa, sottoposti ad una forte tortura, i lampadari che parevano in procinto di cadere ed i vetri che quasi esplodevano. Il letto che tremava, il pavimento pure, gli oggetti che parevano sempre più vicini al mio viso.

Il tutto è durato pochi secondi. Pochi secondi lunghi una vita. Giusto il tempo di cercare riparo nel vano della porta, per non affrontare le scale, trovandomi al primo piano, ed ecco che era tutto concluso.

Poi, la classica routine. Animali spaventati, luci accese in ogni casa, rumori forti, ed ecco che la vita torna a risplendere nel bel mezzo di una delle più buie e fredde nottate di agosto degli ultimi anni.

Lui era tornato a farci visita. Il terremoto, incubo della maggior parte della popolazione italiana, si era ripresentato. Sempre di notte, sempre con la sua violenza e la sua dose di paura.

Pochi minuti dopo la fine del sisma restano solo le domande. Chissà dov’è l’epicentro, chissà se ci sono stati danni, chissà… e tanto spazio per gli speriamo. Speriamo che non si ripresenti di nuovo, speriamo che nessuno si sia fatto male, speriamo che sia tutto a posto.

Da me, per fortuna, era tutto a posto. Sul forlivese e sulla Bassa Romagna è tornata la calma, fino alle quattro e trenta, circa, quando una seconda scossa ha fatto il suo debole capolino sul nostro territorio, per fortuna uscito illeso dalla potente scossa precedente, ed uscito incolume anche da quest’ultima. Nessuno però ha più saputo dormire.

Tutti immaginavamo che fosse successo qualcosa di grosso; era dal 2012 che la nostra terra non tremava così forte, ovvero da quando il terribile terremoto dell’Emilia aveva saputo lasciarci atterriti per mesi interi. Poco dopo, ha cominciato a trapelare ciò che è accaduto più a sud…

Il giorno dopo una notte trascorsa per metà in bianco ha sempre un sapore strano, e quelle passate nel terrore per un evento sismico sanno di… terremoto. Di brutte notizie, di morti e feriti, di città distrutte…

Ecco, io con questa poesia voglio solo esprimere la mia vicinanza ai nostri vicini e fratelli marchigiani, umbri e laziali. Con voi, ha tremato il cuore dell’Italia!

Ci tengo ad esprimere questa mia vicinanza, anche perché i terremoti e gli eventi sismici li conosco bene ormai. Cari fratelli e amici, io sono con voi, con tutto me stesso, e vi dedico questo componimento e tutto il mio pensiero e il mio affetto.

Chiedo scusa, care lettrici e lettori, per questa lunga nota, ma ci tenevo a spiegare tutto per bene, dalla mia esperienza in prima persona della scorsa notte a quello che provo per chi purtroppo ora non ha più nulla, e ciò che mi ha spinto a scrivere questa poesia, battuta in data 24/08/2016. Se l’oblio un giorno verrà, finito l’evento mediatico, essa e il mio pensiero saranno sempre e in eterno assieme a chi ha bisogno di supporto, anche se a distanza.

Grazie di cuore per continuare a seguirmi, e spero che questo componimento vi sia piaciuto. Buona giornata a tutti! A giovedì prossimo.

   
 
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