Canzoni per il capitolo: One Last time - Ariana Grande Like real people do - Hozier Never be alone - Shawn Mandes Focus - Ariana Grande È ormai da 4 giorni che sono a New York, e se devo essere sincera, non mi sono trovata poi così male. È davvero una bella città e ho trovato dei posti molto carini dove poter passare dei pomeriggi in tranquillità. Il mio senso dell'orientamento fa schifo e ovviamente ogni volta che esco non riesco a tornare a casa senza perdermi, tanto che i miei mi hanno vietata di uscire senza mia sorella, che invece sembra vivere in questo posto da millenni da come conosce bene le strade e le linee della metro. Questo pomeriggio se non fosse stato per lei, prima di trovare Zara ci avrei messo 25 anni. "Serena" Dice mio papà bussando alla porta della mia camera "posso entrare?" "Certo papi" rispondo alzandomi e sistemandomi i vestiti. Appena lo vedo entrare mi avvicino per dargli un bacio sulla guancia "Allora pronta per domani?" Chiede sorridendo "sono sicuro che la nuova scuola ti piacerà tantissimo e che i corsi saranno interessanti" "Oh sì questo non lo metto in dubbio, peccato che non ci capiró niente, attenderò con ansia il corso di italiano per tutta la mattina, almeno li potrò stare attenta" dico abbozzando un sorriso per cercare di nascondere la paura e l'ansia per il giorno seguente, ma a quanto pare papà se ne accorge subito e mi abbraccia sussurrandomi che andrà tutto bene, annuisco stringendomi a lui per poi allontanarmi e sorridergli. Chiacchieriamo un pó fino a quando papà non riceve una chiamata ed esce dalla camera. In quel momento decido di farmi una doccia per poi mettermi il pigiama e preparare la cartella per domani. Dopo aver finito di preparami per la notte e il giorno seguente decido di andare a letto e riposare per il gran giorno. Sono le 7 del mattino e la sveglia non fa altro che suonare irritandomi, la spengo e mi rimetto a dormire. "SERENA MUOVITI" grida mia sorella battendo le mani sulla porta "SENNÒ PERDIAMO LA METRO" Mi alzo sbuffando ed esco dalla stanza fulminando Beatrice con lo sguardo, vado in bagno e mi faccio una doccia veloce. Quando finisco mi lavo i denti e corro in camera per vestirmi. Per il primo giorno decido di mettermi dei jeans a vita alta, una semplice maglietta bianca con scritto "Mondays Suck" e le convers bianche. Prendo lo zaino con dentro il materiale e corro in cucina, afferro una mela e mi piombo davanti alla porta "BIBO MUOVITI O PERDEREMO LA METRO" Grido imitando la sua voce fastidiosa. "Uno stai zitta, due io non ho quella voce orribile" dice arrivando verso di me e scompigliandomi i capelli, cosa che odio, per poi gridare un 'ciao ma e pa ci vediamo dopo'. Usciamo e grazie al suo senso dell'orientamento in poco tempo arriviamo a destinazione, per fortuna la metro non ci mette troppo ad arrivare e in poco tempo mi ritrovo in un angolino ammassata contro altre persone mentre penso a come cambierà la mia vita tra pochi minuti. Io e Beatrice ci siamo divise circa 5 minuti fa e io mi sono già persa almeno 10 volte, questa scuola è enorme! Sto cercando la presidenza che sembra non esistere quando qualcuno mi viene addosso facendomi inciampare: 'Imbecille' penso e appena alzo lo sguardo non voglio credere a quello che vedono i miei occhi, lo riconosco immediatamente grazie alla bandana che porta in fronte, è lo stesso ragazzo che mi ha praticamente investita in aeroporto "Ma ti diverti tanto a venirmi addosso?!" Chiedo sbigottita guardandolo male "Bella pronuncia" mi prende in giro "e poi non capisco cosa tu voglia da me! Ti sono venuto addosso una volta!" Ci metto un po' a capire tutto ciò che dice perché parla davvero veloce ma appena capisco lo fulmino con lo sguardo "Uno perdonami ma sono italiana e questo schifo di lingua non la so parlare, due vorrei ricordarti che grazie a te in aereo porto il mio culo è finito sul pavimento." Appena finisco di parlare scoppia a ridere attirando l'attenzione di tutti, "Oddio è stato epico quel volo! Comunque piacere io sono Taylor e benvenuta nella Columbia!" Mi dice sorridendomi e porgendomi la mano. Lo guardo un pó male per il suo comportamento strano e poi gli stringo la mano "Si sì piacere Serena. Ora potresti accompagnarmi in presidenza? Questo posto è enorme e mi sono già persa almeno 10 volte" Annuisce cercando di nascondere il fatto che stia per ridere e mi accompagna davanti all'ufficio che ho tanto cercato, bussa per me e senza ricevere una risposta entra. "Buongiorno preside" dice facendo un cenno con la mano "le ho portato la nuova arrivata" dice indicandomi. "Buongiorno" dico timidamente sorridendo alla signora che mi trovo davanti, devo dire che è molto giovane per essere una preside, in Italia sono tutte delle vecchie rachitiche. La signora mi accoglie calorosamente spiegandomi come funziona la scuola, elencandomi tutte le regole, mostrandomi il programma delle lezione e dandomi una cartina per potermi orientare visto che sa che in Italia il sistema scolastico è diverso e non siamo noi a spostarci ma i professori, e quindi capisce che potrei avere qualche difficoltà. Dopo aver finito il suo lungo discorso dice a Taylor di accompagnarmi alla mia prima lezione e ci fa uscire dal suo ufficio. "Che lezione hai?" Chiede il ragazzo prendendomi il programma "Uh educazione fisica come me, perfetto! Dai vieni che se tardiamo troppo quello ci uccide." Mi prende per mano e comincia a correre verso la palestra. Io intanto penso a quando faccia schifo la mia giornata che comincia con la lezione più brutta della storia, e non capisco neanche come possa fare Taylor ad essere così entusiasta. Arriviamo a lezione e il prof si lamenta del nostro ritardo. Per fortuna è abbastanza gentile da decidere che come primo giorno posso stare a guardare per vedere come insegna e devo dire che è fin troppo severo. Sembra Hitler 2.0 e la cosa non mi va bene! Solo di riscaldamento ha fatto fare 10 giri di campo e 200 flessioni. Mentre guardo i miei compagni  che si dividono per squadre per giocare a calcio non posso fare a meno che notare Taylor e il suo gruppetto di amici che fanno gli scemi e si prendono a frustate con le casacche. Rimango colpita da un ragazzo moro che salta addosso a Taylor ridendo. "Ti sei già accorta di Cameron e i suoi amici eh?!" dice una ragazza dai lineamenti leggermente asiatici "Piacere Eleanor" "Ehi piacere Serena" dico sorridendo "chi è Cameron?" Chiedo curiosa. "Il moro sulle spalle di Taylor. Non per farmi i fatti tuoi ma stai attenta agli amici che ti fai, io fossi in te starei alla larga da alcuni di loro." Dice per poi andarsene lasciandomi li come un'ebete e con la curiosità di sapere di più su quei ragazzi.