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Autore: Hunnie_94    25/08/2016    2 recensioni
Essere innamorata del tuo migliore amico non è una cosa facile da nascondere.
Soprattutto se il tuo migliore amico è Kim Jongin, l'unica persona che ti conosce meglio di quanto tu conosca te stessa.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: D.O., D.O., Kai, Kai, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: Traduzione | Avvertimenti: Triangolo
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Note:
Vi lascio il capitolo e scappo. Vi avviso soltanto che, purtroppo, stiamo arrivando alla fine, mancano solo un'altra manciata di capitoli...
SONO TRISTEEEEE ;_;
Ma adesso non pensateci e correte a leggere!, ci vediamo al prossimo capitolo :)
Enjoy!


 
 
♦  Autore POV 
 
Kyungsoo pensò a lungo tra sé e sé. Semplicemente tutto quello per lui non aveva alcun senso. Era preoccupato che tutto quello che aveva detto Jongin fosse solo un’enorme bugia, dato che aveva bisogno di qualcuno da sposare. In più, non avevano nemmeno 20 anni ancora. Sposarsi sembrava una cosa difficile da fare, soprattutto perché quei due erano sia troppo giovani che poco esperti in amore.
Cosa sarebbe successo se Jongin avesse detto a Kyungsoo che gli piaceva Minhee solo perché doveva sposarsi con qualcuno? Cosa sarebbe successo se Jongin avesse scelto Minhee solo perché la conosceva da parecchio tempo? Non aveva bisogno di provare qualcosa di serio per sposarla, aveva solo bisogno di una ragazza. Minhee era meglio di un’estranea, giusto?
Cosa sarebbe successo se Jongin la stava usando solo per il suo egoismo?
 
Kyungsoo fissò il soffitto, notando le stelline fosforescenti per la notte che erano attaccate lì. Rise per quanto le trovava infantili. Sicuramente si adattavano molto bene alla personalità di Minhee.
Voleva solo il meglio per la sua migliore amica.
Si fidava di Jongin. Sapeva che Jongin non le avrebbe mai fatto una cosa come quella. Sapeva che, in fondo, a Jongin piaceva Minhee. Forse si stava preoccupato per nulla, e Jongin provava davvero qualcosa per lei. Ma Kyungsoo rimaneva con i suoi dubbi.
Anche se era dubbioso, non stava parlando di certo di un estraneo. Stava parlando di Jongin. Conosceva Jongin da ben 14 anni e sapeva che non c’era alcuna possibilità che l’amico potesse ferire così spudoratamente qualcuno, soprattutto Minhee. Doveva solo avere fiducia in ciò e, ancora più importane, doveva fidarsi di Jongin.
I pensieri di Kyungsoo andarono improvvisamente alla deriva. Iniziò a chiedersi alcune cose. Aveva speso tutto quel tempo a preoccuparsi di Minhee e Jongin che non aveva mai realizzato che anche lui aveva bisogno di qualcuno. Se i suoi amici avrebbero iniziato ad uscire insieme,avrebbero avuto bisogno di più tempo da soli. Cosa avrebbe fatto lui allora? Non poteva fare il terzo incomodo e unirsi ai loro appuntamenti.
Aveva bisogno di qualcuno per se stesso, e aveva bisogno di una fidanzata. Si chiese quando sarebbe arrivata, quando la sua principessa sarebbe entrata nella sua vita.
Dopo un paio d’ore passate a fissare il soffitto, Kyungsoo scivolò nel sonno.
 
*** ¤ ***
 
Jongin si svegliò quella mattina sentendosi incredibilmente stanco. Le palpebre erano pesanti e riusciva a malapena ad aprire gli occhi. Trascorse la maggior parte della nottata a piangere per Minhee.
Dopo aver realizzato che Kyungsoo era a Pechino con Minhee, un po’ di amarezza si insinuò nel suo cuore. Andare a Pechino e scappare da lui era abbastanza, ma adesso Minhee stava cercando anche di farsi passare quello che provava per lui, e si era portata anche Kyungsoo dietro.
 
<< E’ tutta colpa mia. Avrei dovuto rendermi conto dei miei sentimenti prima >>, borbottò tra sé Jongin, prendendo un cuscino e coprendosi il volto. Le parole non potevano esprimere quanto si sentisse orribile.
 
Il suo cuore era dolorante e stava gridando internamente in cerca di aiuto. il suo corpo era debole e vulnerabile, tant’è che poteva benissimo sentire il cuore battere contro la cassa toracica. Era come se stesse per collassare da un momento all’altro.
Kyungsoo e Minhee erano praticamente le uniche persone che erano presenti nella sua vita. Durante i periodi duri non aveva bisogno di nessun altro, non si fidava di nessuno perché aveva accanto Kyungsoo e Minhee. Entrambi erano le persone più importanti della sua vita e, ora che erano scappati lontano da lui, non gli era rimasto nulla.
Si sentiva così male. Non incolpava nessuno all’infuori di sé. Era tutta colpa sua. Ai suoi occhi, era tutta colpa sua. ma in realtà, non era colpa sua. Era colpa di entrambi. Quando due persone hanno una relazione e incontrano dei problemi, non è mai colpa solo di una persona. Entrambe le persone coinvolte devono prendersi la colpa.
 
Jongin pianse ancora un po’, il dolore lo stava divorando. Era così che si era sentita Minhee? Era lui la ragione delle lacrime della ragazza? Si sentiva malissimo. Sapendo che l’aveva fatta piangere, sapendo che era lui la ragione di tutte quelle lacrime che la ragazza aveva versato, gli spezzava il cuore. Voleva solo il meglio per lei, voleva solo che lei fosse felice. Anche se sarebbe finita con un altro, Jongin era disposto a mettere il suo dolore da parte solo per vedere Minhee sorridere. A patto che fosse stata felice, lui avrebbe fatto di tutto. La felicità di Minhee significava tutto per lui.
 
<< Spero solo tu stia bene >>, Jongin mise il broncio, abbracciando il cuscino, come se la sua vita dipendesse da quello.
 
Afferrò il telefono e chiamò Kyungsoo, sperando e pregando che il più grande rispondesse.
 
<< Jongin? Perché stai chiamando così presto? >>, sentì Kyungsoo sbadigliare.
<< H-Hyung >>, Jongin tirò su col naso. Non chiamava quasi mai Kyungsoo “hyung”, e quando lo faceva significava che era successo qualcosa di serio.
<< Jongin, stai piangendo? >>, domandò il più grande.
<< Hyung, mi devi aiutare. Devi riportare indietro Minhee >>, Jongin pianse nel telefono.
 
Calde lacrime rigavano le sue guance, e quella era una sensazione che non aveva mai provato prima. Il dolore, lo stress, era tutto nuovo per lui. Era questo ciò che succedeva quando si era innamorati di qualcuno?
 
<< Sto facendo del mio meglio, Jongin. Ma lo sai, Minhee è testarda. Non vuole tornare fino alla fine di questo mese >>, spiegò Kyungsoo.
Jongin pianse un pochino più forte. << Sto così tanto male. Mi sento così male per quello che ho fatto. In tutti questi anni lei ha pianto per me. Ha provato del dolore a causa mia. Sono una persona orribile, vero? >>
Sentì Kyungsoo sospirare. << No, Jongin. Non sei una persona orribile, e non hai nessuna ragione per cui piangere. Sei un uomo, giusto? Sii uomo e fai qualcosa. >>
 
Jongin aggrottò la fronte. Sapeva che era un uomo, ma era debole. Era sensibile, fragile e tutto il contrario di quello che gli altri pensavano che fosse.
La gente pensava a lui come un ragazzo sexy, attraente, buio, freddo o misterioso. Ma, in realtà, era l’esatto opposto. Era sensibile, fragile, insicuro. Era solo Jongin, niente di più e niente di meno.
 
<< Mi dispiace per averti disturbato  >>, Jongin infine prese la parola, asciugandosi le lacrime. Era un uomo, per aver pianto forte. Aveva bisogno di recuperare il coraggio, aveva bisogno di caricarsi, aveva bisogno di dire a Minhee che l’amava e che voleva che fosse sua.
 
Non c’era bisogno che negasse di amarla davvero, e di ammettere che voleva stare con lei. La vera domanda era un’altra: Minhee poteva mettere da parte tutto quello che era successo? Quel famoso bacio che aveva visto? Le lacrime che aveva versato? Il dolore che ha affrontato? Poteva mettere via tutto quanto solo per lui?
Jongin voleva solo che tutto quello fosse possibile, che Minhee riuscisse a passare oltre a tutto quanto e che riuscisse a perdonarlo per essere stato un codardo. Conosceva i sentimenti di Minhee e invece aveva semplicemente negato quello che stava iniziando a provare per lei. Ma adesso era il momento di affrontarli. Era giunto il momento di far fronte alla realtà, e di capire che si amavano a vicenda.
 
<< Non mi disturbi mai, Jongin. Sei come un fratello per me, sei il mio migliore amico. Non potresti mai essere un disturbo. Ma Minhee si sta svegliando, devo andare. Ti mando un messaggio più tardi. Sii uomo, okay? >>, sussurrò Kyungsoo e terminò la chiamata.
<< Va bene, Soo >>, Jongin annuì, sapendo che Kyungsoo non poteva vederlo annuire. Kyungsoo, inoltre, non poteva vedere l’espressione sofferente che aveva in faccia.
 
*** ¤ ***
 
<< Minhee, torniamo a Seul un po’ prima >>, disse Kyungsoo.
<< Perché? Io non ci voglio tornare >>, rispose ostinatamente Minhee.
<< Aish Minhee! Jongin è lì da solo, puoi immaginare come si sente in questo momento? Non sa che siamo qui. >>
La ragazza si strinse nelle spalle. << Vabbé, potremmo sempre dirgli che siamo qui. Penso che ci sto passando sopra, onestamente. >>
Kyungsoo rise. << Sei una pessima bugiarda. >>
<< Sta’ zitto >>, Minhee mise il broncio. << Ci sto provando. >>
<< Sei così complicata >>, Kyungsoo aggrottò la fronte e andarono insieme da Mayli e Luhan.
 
Lungo la strada, Kyungsoo continuò a pensare alla telefonata con Jongin. Con tutto che aveva i suoi dubbi, sentendo piangere l’amico in quel modo, sapeva che non c’era alcun modo che Jongin la stesse usando. Era sicuramente innamorato di lei, così come lei lo era di lui. Adesso, quello che doveva succedere era che stessero l’uno di fronte all’altra, che ammettessero i loro sentimenti reciproci.
 
*** ¤ ***
 
♦  Minhee POV 
 
Sapevo che mi stavo comportando da ostinata e testarda. Sapevo che andare a Pechino per fuggire dai miei problemi  ne creava ancora di più, ma quella è stata l’unica cosa che mi è venuta in mente. Scappare a Pechino era fondamentalmente il mio modo di risolvere i miei problemi, seppure temporaneamente. Proprio come il suicidio. Quando i ragazzi sono vittime di bullismo oppure hanno problemi di altra natura, pensano che il suicidio sia la loro unica e ultima soluzione. Era tipo così per me, solo che io non mi sono ammazzata ma sono corsa a Pechino.
Sapevo che fare così era sbagliato, ma non riuscivo a sopportare il fatto di stare attorno a Jongin e impedirgli che gli piacessero altre ragazze. Sentivo di essere in fastidio. Sentivo come se non appartenessi a quel posto, come se fossi un’intrusa nella sua vita.
 
Mi resi conto che farmelo piacere per tutti questi anni era stato piuttosto patetico. Voglio dire, ho sprecato la mia intera vita su quel ragazzo. Come ho fatto a fare una cosa del genere? Non lo so nemmeno, ma credo che fossi cieca per via dei sentimento che avevo per lui.
Non potevo negare il fatto che lo amassi ancora con tutta me stessa, ma dovevo mettere da parte i miei sentimenti. Forse, per quando sarei tornata a Seul, tutto sarebbe andato bene. Jongin avrebbe avuto una fidanzata e io potevo trovare qualcun altro. Qualcuno che ricucisse il mio cuore spezzato. Avevo solo bisogno di un po’ di tempo per me stessa. Avevo bisogno di chiudere, ma come avrei fatto?
Decisi che probabilmente non mi sarei confessata a lui. Gli ho dato la caccia per troppo tempo, ne ho passate parecchie. In quel momento avevo solo bisogno di focalizzarmi sul college. La mia educazione, la mia carriera, il mio futuro. Kyungsoo sarebbe stato lì a sostenermi. Non avevo bisogno di qualcuno da amare. Non avevo bisogno di Jongin. Giusto?
 
Tutto qello di cui avevo bisogno era me stessa. Me stessa, Kyungsoo e la mia famiglia. Non avevo bisogno di un fidanzato. Potevo anche morire da sola per quanto mi interessava, mi serviva solo una buona educazione e una buona carriera. Quello era il mio obiettivo principale.
  
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