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Autore: Plando    26/08/2016    4 recensioni
Nick e Judy vanno a fare una vacanza in montagna, senza sapere che un'evento inatteso stravolgerà le loro vite
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Judy Hopps, Nick Wilde
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nick si destò alle prime luci dell'alba quindi diede una scrollata a Judy che con uno sbadiglio chiese alla volpe se il caffè era pronto.

Inutile dire che si ricordò quasi subito la situazione in cui erano.

"Judy devo andare, più aspetto e meno possibilità ho di arrivare in cima" fin da quando si era ripresa dopo l'incidente, Nick l'aveva sempre chiamata col suo nome e questo spiegava la gravità della situazione in cui si trovavano.

La volpe aprì il porta oggetti e diede una pistola alla compagna che lo fissò con aria incredula "Nick, perchè tieni una pistola in auto, e soprattutto che ci devo fare?"

"Coniglietta ottusa" e sorrise "la tengo per difesa personale e la devi usare per quello finchè non torno" Conosceva bene la sua metà, sapeva che avere un'arma vicino gli dava sicurezza anche se non c'era nessun pericolo. Una sorta di deformazione professionale.

"Ma scusa e da cosa dovrei difender..." Nick la zittì con un bacio e tutte le sue preoccupazioni per un attimo svanirono, lui era li e sapeva che sarebbe andato tutto bene.

"Tieni anche questo" le diede un sandwich preparato il giorno precedente prima di partire e una bottiglietta d'acqua.

"Adesso vado, appena trovo aiuto torno subito da te, tornerò prima di mezzogiorno vedrai"

"Stai attento"

la volpe iniziò il viaggio a ritroso che aveva compiuto l'auto, ben visibile dai frammenti di metallo, vetri e oggetti vari che erano usciti dalle valige durante la caduta, tra questi si stupì di trovare un frustino, di quelli che si trovano in negozi decisamente poco decorosi. "A volte mi chiedo che cavolo ha nel cervello quella coniglietta" pensò sorridendo e immaginandosi la scena.

"Coraggio Nick sono solo cinquecento metri, cosa vuoi che sia? Arrivi in cima, guardi se il cellulare prende e se non prende aspetti che passa qualcuno, semplice, massimo mezz'ora e sarò in strada"

E lo sarebbe stato se non fosse che davanti a lui si ergeva una parete di roccia alta almeno dieci metri. Si chiedeva come avesse fatto l'auto a continuare il suo rotolare dopo una caduta del genere ma poco importava, doveva superare l'ostacolo.

"Girarci attorno mi porterebbe via troppo tempo, devo scalarla"

Cominciò con la mano destra, dopo aver trovato un appiglio sicuro cercò dove appoggiare i piedi e poco alla volta arrivò quasi a metà "ancora cinque metri resisti" fece un altro metro, poi un altro, mancava poco e non si accorse che l'appiglio che aveva scelto era coperto di ghiaccio, le dita scivolarono e mentre cadeva di schiena un'imprecazione tuonò nel bosco.

Cadde rovinosamente sulla soffice superfice bianca che attutì in parte l'impatto, a parte per la gamba che batté su di un sasso nascosto da pochi centimetri di neve emettendo un fragoroso CRACK segno che si era rotta.

Stava per gridare, il dolore era insopportabile e volle gridare con tutte le sue forze, ne aveva il diritto, nessuno avrebbe potuto dirgli niente, ma si rese conto che era ancora troppo vicino all'auto. Non lo avrebbe mai fatto, non avrebbe permesso nemmeno a un dolore così intenso di far preoccupare Judy.

Serrò le mascelle talmente forte che aveva paura di spaccarsi i denti.

"NICK CHE SUCCEDE?" sentì urlare la coniglietta "Non è possibile che mi abbia sentito, non ho emesso un fiato" pensò poi all'imprecazione finchè cadeva, ovvio che aveva sentito quella "Idiota idiota idiota" dovette fare uno sforzo immane per contenere il dolore nella sua voce e urlare a Judy.

"Niente tranquilla sono solo scivolato sto bene" Silenzio aspettò qualche minuto e ci fù solo silenzio. Che ci avesse creduto?

La tibia era rotta e si vedeva chiaramente dato che nel punto della frattura era spostata di quasi due centimetri. Cercò un pezzo di legno da ficcarsi in bocca dopo di che si riportò l'osso al suo posto, gli fece più male di prima e stavolta un piccolo urlo seppur soffocato gli uscì dalla bocca. il dolore era talmente intenso che per un pò non riuscì a fare nulla, vedere, sentire odori o suoni, tutti i suoi sensi erano concentrati su quel dolore lancinante e restò così per quasi venti minuti.

Sdraiato sulla neve osservava la parete di roccia che ora sembrava alta chilometri, non era più fattibile, trovò un bastone adatto e si incamminò zoppicando, Judy contava su di lui, lei era bloccata ma lui poteva ancora muoversi.

"Col cavolo che torno indietro, la aggirerò fosse l'ultima cosa che faccio"



Note
Ciao a tutti, io mi sto divertendo a immaginarmi questa storia e a scriverla e non intendo fermarmi, ma se vi piace, vi prego scrivete due righe anche elencandomi gli errori (soprattutto quello, lo apprezzerei) in modo che possa migliorarmi e col tempo darvi una qualità maggiore
Grazie e alla prossima

P.S. fatemi sapere se dopo questo capitolo è il caso di cambiare rating o aggiungere avvertimenti o note grazie

752 parole
   
 
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